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Il segmento testuale S.N.O.S. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 390

Brano: [...] Un fratello di quest'ultimo, Pasquale Saverio Scotti, caduto in una retata nazista insieme a una decina di altri uomini il 28 settembre, fu deportato e non fece più ritorno. Secondo le testimonianze dei compagni con lui deportati e tornati successivamente alle loro famiglie in seguito a una fortunata fuga, lo Scotti sarebbe stato fucilato nei pressi di Cassino.

G.Sco.

Savigliano, Officine

Società Nazionale delle Officine di Savigliano; S.N.O.S..

Complesso industriale sorto nel 1882, sotto il controllo della Società belga Robins e C., in seguito alla liquidazione delle officine ferroviarie della linea CuneoNizza. Addetta a costruire ponti metallici, vetture e carri ferroviari, con stabilimento in Savigliano (Cuneo) e dal 1889 anche a Torino, sul finire del secolo questa azienda, con un migliaio di dipendenti, rappresentava il principale complesso industriale del Cuneese, fruendo di ampie protezioni statali e di commesse pubbliche. Grazie a tale forte concentrazione operaia, la zona di Savigliano fu una delle basi di radicamento e [...]

[...]o il 1921, an

che di quella comunista, fino agli anni Quaranta del nostro secolo. Non meno radicali erano le tradizioni socialiste e comunista nello stabilimento torinese, inserito nella fascia industriale di espansione della città, alle propaggini del popoloso Borgo Vittoria. Nel settembre del 1920, allorché si giunse alla occupazione delle fabbriche, sotto la spinta del movimento consiliare dell’“Ordine Nuovo” lo stabilimento torinese della S.N.O.S. fu uno dei centri di forza della battaglia operaia.

Gli anni del fascismo

La dittatura fascista non riuscì a estirpare del tutto la presenza socialista e comunista nei due stabilimenti della società. In quello saviglianese, all’inizio della Seconda guerra mondiale, date le pressanti esigenze di mano d’opera specializzata correlative alla produzione bellica, si ebbero assunzioni di operai notoriamente “sovversivi” (come nel caso di Celso Margaro, collegato al P.C.I. dal 1936 e assunto dalla S.N.O.S. nel 1940) che, quantunque non dessero luogo alla nascita di veri e propri nuclei antifasc[...]

[...]

Gli anni del fascismo

La dittatura fascista non riuscì a estirpare del tutto la presenza socialista e comunista nei due stabilimenti della società. In quello saviglianese, all’inizio della Seconda guerra mondiale, date le pressanti esigenze di mano d’opera specializzata correlative alla produzione bellica, si ebbero assunzioni di operai notoriamente “sovversivi” (come nel caso di Celso Margaro, collegato al P.C.I. dal 1936 e assunto dalla S.N.O.S. nel 1940) che, quantunque non dessero luogo alla nascita di veri e propri nuclei antifascisti organizzati, attivarono l’azione degli oppositori.

Ricorderà Margaro in una sua testimonianza l’attività svolta in quegli anni a Torino, in fabbrica e fuori, con l’appoggio di due militanti socialisti (Raffaele Mirra e Pabiolo). Analogamente, per quanto riguarda lo stabilimento di Savigliano, Francesco Ambrassa, uno dei dirigenti dello sciopero del marzo 1943 in quelle officine, riferirà che in quel periodo si ristabilirono i contatti fra gli oppositori e riprese l'opera di propaganda. (Cfr. G. Al[...]

[...]di due militanti socialisti (Raffaele Mirra e Pabiolo). Analogamente, per quanto riguarda lo stabilimento di Savigliano, Francesco Ambrassa, uno dei dirigenti dello sciopero del marzo 1943 in quelle officine, riferirà che in quel periodo si ristabilirono i contatti fra gli oppositori e riprese l'opera di propaganda. (Cfr. G. AlasiaG. CarcanoM. Giovana, Un giorno del '43 La classe operaia sciopera, Torino 1983).

In effetti, i lavoratori della S.N.O.S. di Torino furono tra i primi a scendere in agitazione il 5 marzo (precedendo, perciò, le maestranze di altri stabilimenti, ivi compresi alcuni dell’area Fiat, come l’Aeronautica d’Italia e la Ricambi). Il 15 marzo, lo stabilimento di Savigliano fu l’unico complesso aziendale del Cuneese a scendere in sciopero, guidato dal comunista Spirito Ghibando.

Colte di sorpresa, le autorità fasciste di Savigliano fecero una retata fra gli scioperanti e tre operai, reputati i capi della rivolta, furono deferiti al Tribunale speciale: Vincenzo Milano, Tommaso Bussone e Pao

lo De Bastiani. Ambrassa e[...]

[...]netti) furono in

vece inviati al fronte. Quattro altri scioperanti vennero licenziati (Antonio Bonino, Sebastiano Vincenzi, Antonio Rinaudi e Giuseppe Botto). Nel quadro complessivo di 87 denunciati al Tribunale speciale, nel solo Piemonte, per gli scioperi del marzo 1943 (v.), la percentuale del

lo stabilimento saviglianese fu tra le più elevate.

Resistenza armata

All’indomani dell '8 settembre le maestranze degli stabilimenti della S.N.O.S. fornirono numerosi volontari alle costituende bande partigiane delle province di Cuneo e di Torino. In ambedue i complessi si operò poi intensamente in appoggio all'organizzazione della lotta, raccogliendo viveri, armi e generi alimentari da avviare in montagna.

A Torino venne costituito il Comitato di agitazione della fabbrica, attivissimo nella preparazione e nell'attuazione degli scioperi che, a partire dall'autunno 1943 e fino alla Liberazione, videro la classe operaia battersi in agitazioni quasi ininterrotte. I nuclei delle S.A.P. della S.N.O.S. nacquero intorno a una duplice piattaf[...]

[...] ambedue i complessi si operò poi intensamente in appoggio all'organizzazione della lotta, raccogliendo viveri, armi e generi alimentari da avviare in montagna.

A Torino venne costituito il Comitato di agitazione della fabbrica, attivissimo nella preparazione e nell'attuazione degli scioperi che, a partire dall'autunno 1943 e fino alla Liberazione, videro la classe operaia battersi in agitazioni quasi ininterrotte. I nuclei delle S.A.P. della S.N.O.S. nacquero intorno a una duplice piattaforma d’azione: sostenere le formazioni partigiane e colpire le forze di occupazione con sfibranti manifestazioni rivendicative nella fabbrica.

Dall’ottobre del 1944 i resistenti dello stabilimento di Torino furono inquadrati nella 8a Brigata S.A.P. “Osvaldo Alasonatti”, dipendente dalla Il Divisione delle formazioni cittadine “Garibaldi”, al comando dell'operaio comunista della S.N.O.S. Enzo Pettini [Guido). La Brigata comprendeva 4 distaccamenti, uno per ciascuna delle officine delle società Savigliano, Elli Zerboni, Barbero e C.I.M.A.T.. La formazione di Pettini aveva giurisdizione anche sull’intera area di Borgo Vittoria.

A Savigliano, gli operai della S.N.O. S. costituirono il nerbo della Brigata S.A.P. cittadina delle formazioni Garibaldi “Ennio Carando”.

Nei giorni dell’insurrezione, quando le truppe della V Divisione corazzata tedesca al comando del generale Schlemmer, ritirandosi dalla Liguria, attraversarono l’abitato di Savigliano, gli operai si schierarono a[...]

[...]ttadina delle formazioni Garibaldi “Ennio Carando”.

Nei giorni dell’insurrezione, quando le truppe della V Divisione corazzata tedesca al comando del generale Schlemmer, ritirandosi dalla Liguria, attraversarono l’abitato di Savigliano, gli operai si schierarono a difesa delle officine e i guastatori tedeschi dovettero limitarsi a far saltare soltanto un treno di munizioni in deposito presso lo scalo ferroviario.

A Torino, i sappisti della S.N.O.S. occuparono lo stabilimento e si unirono agli altri distaccamenti della



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 391

Brano: [...]ale. Grazie all’azione dei lavoratori, fu inoltre conservata intatta la riserva di lamine di rame depositate nei magazzini dello stabilimento e sulla quale i tedeschi avevano ripetutamente cercato di mettere le mani.

Il 28 aprile, mentre già in Torino erano penetrate le formazioni partigiane esterne, due carri armati tedeschi delle unità di retroguardia cannoneggiarono lo stabilimento: ricevuti rinforzi dai nuclei partigiani, i sappisti della S.N.O.S. compirono una sortita e, col lancio di artigianali bombe molotov, indussero i mezzi corazzati nemici ad allontanarsi. L’8a Brigata ebbe, complessivamente, 4 morti e 30 feriti.

M.Gi.

Saviore, Valle

Valletta laterale della valle Camonica (v.), che si apre alla destra di Cedegolo e sale sino al gruppo montano delTAdamello, con le convalli di Salarno, Adamé e Arno, la Valsaviore ha un'estensione di 110 kmq, e include i comuni di Cevo, BerzoDemo e Saviore. Le sue risorse idriche sono state utilizzate dall’inizio del secolo per produrre energia elettrica, mentre le impervie condizioni ambi[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine S.N.O.S., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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