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Il segmento testuale S.F. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 11Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 72

Brano: Internazionale, Quarta

trovare una via di approccio con la massa operaia rimasta fedele alle proprie organizzazioni politiche e sindacali tradizionali. Nell’agosto 1934, seguendo il consiglio di Trotskij, nel frattempo rifugiatosi in Messico, i trotskisti francesi entrarono nel Partito socialista (S.F. LO.), ma un anno più tardi ne vennero espulsi (agosto 1935).

L’« entrismo » raccomandato da Trotskij, ossia la tattica di entrare nei partiti operai per condizionarli dall’interno, non diede nessun risultato positivo e creò anzi un disagio tra i suoi seguaci che si trovarono divisi in più correnti.

Nel giugno 1936 trionfò il Fronte popolare, alimentando nel mondo del lavoro grandi speranze destinate a essere in gran parte deluse.

Nuovamente riuniti nel Partito operaio internazionalista (P.O./.), malgrado la loro buona volontà i trotskisti francesi si videro impotenti a mettere in pra[...]

[...] riuniti nel Partito operaio internazionalista (P.O./.), malgrado la loro buona volontà i trotskisti francesi si videro impotenti a mettere in pratica i consigli del vecchio leader. Il Fronte popolare, schiacciato tra una complessa situazione interna e una grave situazione internazionale, crollerà nel novembre 1938 di fronte al Patto di Monaco (v.).

Nel giugno 1938 anche Marceau Pivert, capo della « sinistra rivoluzionaria » all'interno della S.F.I.O., fu escluso dal partito. Egli costituì allora il Parti socialiste ouvrier et paysan (P.S.O.P., Partito socialista operaio e contadino) con circa 67.000 membri. Trotskij consigliò nuovamente ai suoi seguaci l’« entrismo » in seno al P.S.O.P. e la maggioranza del P.O.I. entrò infatti nel nuovo partito, ma ormai era troppo tardi. La guerra era vicina.

Nasce la Quarta Internazionale

Facendo il punto degli avvenimenti, Trotskij e i suoi seguaci elaborarono nel 1938 un « programma di transizione » e fu partendo da questa analisi che, dando per scontato il fallimento della Terza Internazio[...]

[...]fermato due cose: la permanenza della lotta rivoluzionaria per il socialismo mondiale e, di conseguenza, l’esigenza di dare a questa lotta una direzione internazionale.

D.Lé. i

Internazionale, Seconda

Associazione internazionale dei partiti operai fondata a Parigi il 14.7. 1889 e durata fino al 1914, anno in cui scoppiò la prima guerra mondiale.

Negli anni intercorsi tra lo scioglimento della Prima Internazionale, avvenuto dopo il trasferimento del Consiglio generale a New York, e la fondazione della Seconda, i movimenti operai dei diversi paesi avevano rafforzato le proprie organizzazioni e conservato validi collegamenti. Si erano anche tenuti otto congressi operai internazionali: a Ginevra, nel settembre 1873; a Bruxelles, nel settembre 1874; a Gand, nell’ottobre 1876; a Coira, in Svizzera, nel settembre 1881; a Parigi, nell’ottobre 1883 e nell'agosto 1886; a Londra, nel novembre 1888. Mentre si accentuavano i contrasti tra le potenze imperialiste europee e cresceva la minaccia del bellicismo prussiano, nei vari paesi la c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 27

Brano: [...]era, dello spirito della Rivoluzione di Ottobre ». Nessun altro dirigente del P.C.d’I. aveva mai espresso con altrettanta durezza giudizi del genere (anche se l’opinione di Tasca doveva essere in gran parte farina del sacco di Trotzky e di Bucharin). Con quel suo atteggiamento verso Stalin, la sua sorte era comunque già segnata.

Dal socialismo al collaborazionismo

Dopo l'espulsione dal P.C. d'I., si avvicinò al Partito socialista francese (S.F.I.O.). La sua collaborazione fu accettata dal prestigioso quotidiano “Le Monde”, allora diretto da Henri Barbusse, ed egli prese a scrivere anche sul socialista “Populaire”. Nel 1936 prese la cittadinanza francese, ma intensificò i rapporti con gli esuli italiani socialisti e “giellisti”. Favorevole al Fronte popolare, divenne sempre più anticomunista, rivedendo anche posizioni e strategie del socialismo alla luce delle teorie neoriformiste del belga Henri de Man (v. Neosocialismo), fino a cadere su posizioni filofasciste.

Dopo l’occupazione tedesca della Francia collaborò con il governo di[...]

[...]e sempre più anticomunista, rivedendo anche posizioni e strategie del socialismo alla luce delle teorie neoriformiste del belga Henri de Man (v. Neosocialismo), fino a cadere su posizioni filofasciste.

Dopo l’occupazione tedesca della Francia collaborò con il governo di Vichy come commentatore politico

radiofonico e fu editorialista del giornale “L’Effort” dei cosiddetti collaborazionisti riformisti. A quel punto gli stessi dirigenti della S.F.

1,0. lo tacciarono di traditore e lo denunciarono alla Resistenza perché fosse fisicamente eliminato, ma al termine del conflitto Tasca riuscirà a provare dì aver collaborato con un nucleo antifascista clandestino francobelga e, per questo suo contributo alla lotta di liberazione, otterrà anche una decorazione dal governo francese.

Nel secondo dopoguerra si dedicò a! lavoro di pubblicista scrivendo numerosi saggi su! comuniSmo e sull’U.R.S.S..

Si ricordano: Physiologie du Parti Communiste Frangaise (1948); Deux ans d'ailiance germanosoviétique (1949); Les communistes frangaise dans l[...]

[...]buire alla Guerra di liberazione. Fu, con Raimondo Craveri, uno dei fondatori della Organizzazione Resistenza Italiana (v. O.R.I.) e ne divenne uno dei più coraggiosi capi, protagonista di audacissime operazioni.

Capo dei Team

Dopo un breve ma intenso addestramento, designato responsabile della Missione (team) Mediar I/Radio Aurora, il 19.3.1944 fu inviato, a bordo del sommergibile Platino, sulle coste della Romagna. Sbarcato a Foce di Po, sfuggì con tre compagni alla cattura da parte delle guardie costiere (altre 3 Missioni, sbarcate con lo stesso mezzo, caddero purtroppo in mano al nemico) e si mise in contatto con l'avvocato Roberto Vighi (v.) di Bologna, nonché con altri esponenti di quel C.L.N. per organizzare trasmissioni radio. Raggiunto nel giugno (sempre via mare) da Pasquale Recapito e dal radiotelegrafista Paolo Ventura, organizzò una stazione trasmittente nella Biblioteca dell’Università di Bologna, poi in una base della 7a

G.A.P. nella periferia cittadina.

Il 19.7.1944 raggiunse le formazioni di montagna e il 2 [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 743

Brano: [...]l contihente europeo. Per questo, all'indomani dell’invasione nazista della Francia (1940) le autorità militari inglesi formularono un piano generale per il collegamento con i movimenti partigiani: furono così previste le « missioni » britanniche, sul cui modello furono poi creati i reparti speciali americani. Sorsero, con caratteristiche differenti, lo Special Operations Executive (S.O.E.) inglese, noto anche

sotto il nome di Special Forces (S.F.), e più tardi VOffice of Strategie Services (O.S.S.) americano.

Compiti delle missioni

Da parte britannica si tendeva a costituire corpi operativi di carattere puramente militare, adatti come i commandos (v.) all'incursione in terra nemica ma preparati a effettuare azioni di lunga durata. Alle missioni non era affidato il servizio d’informazione (per il quale già funzionava VIntelligence Service) ma, secondo le direttive del piano generale, esse erano destinate a potenziare i movimenti partigiani, nel senso di disciplinarne e organizzarne le forze in modo da preservarli da fine prematur[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine S.F., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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