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Organizzazione proletaria fondata nel maggio 1924 dalla Centrale del Partito comunista tedesco (K.P.D.) dopo la nascita della analoga associazione socialdemocratica Reichsbanner (Bandiera del Reich), nella quale non erano ammessi i comunisti.

Costituita dapprima solo a livello locale, a partire dall’agosto 1924 la “Lega rossa degli ex combattenti” ebbe una direzione centrale a Berlino e pubblicò come proprio organo di stampa il periodico Rote Front (Fronte rosso). Scopo della organizzazione era anzitutto quello di difendere i comunisti nei confronti della repressione poliziesca e delle azioni terroristiche da parte delle bande controrivoluzionarie operanti in quel momento in Germania, quali il Kyffhàuserbund e gli Stahlhelme (v. Elmi, d’acciaio), e nello stesso tempo condurre una intensa propaganda tra le masse sui pericoli del militarismo e contro la preparazione di una nuova guerra.

Le adesioni al Roter Frontkàmpferbund (che assunse ben presto un carattere paramilitare) crebbero rapidamente, passando dai 15.000 iscritti del gennaio[...]

[...]lotta armata.

Dopo gli scontri avvenuti durante le manifestazioni per il Primo Maggio 1929 tra dimostranti comunisti e polizia (a quell'epoca diretta dal socialdemocratico K. Zórgiebel), il Roter Frontkàmpferbund fu dichiarato illegale: il 3 maggio venne messo fuori legge in Prussia e, dal 6 maggio, in tutta la Germania. I comunisti decisero di continuarne ugualmente l’attività e, dal giugno 1929, ripresero anche a pubblicare illegalmente la “Rote Front”. L’attività dell’organizzazione proseguì in forme clandestine durante gli ultimi anni della Repubblica di

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