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Il segmento testuale Romeo Baracchi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 5Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 360

Brano: [...]zione locale, e 40 di questi vennero rinviati a giudizio. Il processo fu celebrato 2 anni più tardi, davanti al Tribunale speciale che, per l’occasione, illegalmente proclamò la propria competenza a giudicare retroattivamente fatti avvenuti prima delle leggi eccezionali fasciste.

La sentenza inflisse pene per complessivi 174 anni e 5 mesi di reclusione e tolse all’organizzazione comunista fiorentina, per lunghi anni, uomini come Fosco Frizzi, Romeo Baracchi, Aldo Lampredi, Giulio Mocali, Lazzaro Pancini, Igino Pallanti, tutti fondatori o fra i primissimi iscritti al P.C.d’I..

L’attività accanita degli organi di repressione fascista (Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, Ovra, Questura ecc.) a Firenze e in provincia dette in breve tempo i suoi frutti: tra il 1927 e il 1931 furono deferiti al Tribunale speciale altri 11 gruppi di comunisti.

L’intensa attività dell’Ovra e del Tribunale speciale eliminò dalla scena politica locale i primi organizzatori e dirigenti politici comunisti, incarcerandoli o costringendoli ad espatriare, ma n[...]

[...]anizzatori e dirigenti politici comunisti, incarcerandoli o costringendoli ad espatriare, ma non per questo il movimento nella provincia si dissolse: gli incarcerati e gli emigrati furono sostituiti da altri dirigenti, soprattutto giovani come Gino Tagliaferri, Faliero Pucci, Fernando Borghesi, e tanti altri che, affiancatisi ai pochi sfuggiti agli arresti (come Giulio Montelatici) o dimessi dal carcere al termine della pena (come Fosco Frizzi e Romeo Baracchi), seppero svolgere un ottimo lavoro. La organizzazione clandestina fu strutturata a compartimenti stagni, secondo le nuove norme cospirative del Partito. I contatti col Centro interno e con quello estero furono ripresi e regolarmente mantenuti.

Venne svolta, con le debite cautele, una discreta attività di proselitismo, soprattutto nell’Empolese. Così, benché l’Ovra continuasse puntigliosamente la caccia, l’organizzazione comunista clandestina seguitò a essere presente nei maggiori centri della provincia.

Tra il 1932 e il 1943 il Tribunale speciale giudicò 17 gruppi di comunisti della pr[...]

[...]ta, con le debite cautele, una discreta attività di proselitismo, soprattutto nell’Empolese. Così, benché l’Ovra continuasse puntigliosamente la caccia, l’organizzazione comunista clandestina seguitò a essere presente nei maggiori centri della provincia.

Tra il 1932 e il 1943 il Tribunale speciale giudicò 17 gruppi di comunisti della provincia di Firenze. Alcuni furono processati anche più di una volta, come Gino Tagliaferri, Cesare Coll ini, Romeo Baracchi, Cesare Rigacci, Paolo Vezzi e altri. Il contributo pagato dai comunisti della provincia alla lotta contro il fascismo non apparve soltanto in questi processi: numerosi comunisti fiorentini furono arrestati in altre province, dove svolgevano attività clandestina come corrieri o funzionari del Partito. Basta ricordare i nomi di Cesare Manetti, Giuseppe Rossi, Rigoletto Martini, Renato Bitossi, Mario Fabiani e Dino Saccenti per valutare l’apporto qualitativo, oltre che quantitativo, dato dalla provincia di Firenze al P.C.I. e alla lotta antifascista. Assieme a questi vanno ricordati tutti color[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 361

Brano: [...]ttavia l’attività militare del P.C.I. e del P.d’A., animatori e maggiori protagonisti della resistenza armata a Firenze e in tutta la regione.

Il P.C.I. (rappresentato nel C.T.L.N. da Giuseppe Rossi e da Giulio Montelatici) era guidato dal Rossi e da un gruppo di vecchi e fidati compagni che avevano intensamente lavorato in Italia nel periodo clandestino (da Renato Bitossi a Mario Fabiani, Giulio Montelatici, Gino Tagliaferri, Cesare Collini, Romeo Baracchi, Falerio Pucci, Giulio Bruschi, Rigoletto Caciolli, Orazio Barbieri) e da altri che, costretti dal fascismo a emigrare, avevano acquisito una preziosa esperienza militare combattendo nelle Brigate Internazionali in Spagna (da Alessandro Sinigaglia a Dino Saccenti e Romeo Landini).

Grazie alla fervida attività di questi uomini, ben presto il partito potè disporre di un efficiente servizio stampa, di una buona rete di collegamenti con i maggiori centri della provincia e della regione, nonché di quadri politicamente bene orientati alla testa delle prime formazioni partigiane sorte nella provi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 223

Brano: [...] Igino Bercilli ecc., neutralizzati dalla strettissima vigilanza della polizia, non mancarono di portare il loro contributo nei modi più diversi, pur avendo la massima cura di impedire all’O.V.R.A. di individuare i compagni coi quali mantenevano le relazioni.

La vitalità dell’organizzazione comunista dell’Oltrarno fu assicurata dall’oculato ma costante reclutamento effettuato fra i giovani a partire dai primi anni Trenta: fu così che, tramite Romeo Baracchi, aderirono al Partito comunista molti giovani, fra cui Faliero Pucci, di San Niccolò, mentre Guerrando Olmi (v.), nei brevi intervalli del confino, era un punto di riferimento costante per i giovani del Pignone. Questi giovani ne reclutarono a loro volta altri e fu così che, pur coscienti dei rischi a cui andavano incontro, di volta in volta entrarono nel Partito, ricoprendovi responsabilità a vari livelli e allargando ul

223



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 3

Brano: [...]).

Recluso a Regina Coeli e poi nel carcere di Pallanza (dove, con un gruppo di altri compagni “intransigenti” e “di sinistra”, continuò a lottare facendo scioperi della fame contro gli abusi delle autorità carcerarie), riacquistò la libertà un anno prima del previsto grazie alla amnistia detta del “decennale”. Tornato a Firenze nell’ottobre 1932, in una fase politica ancora più difficile della precedente, riprese (a fianco di Renato Bitossi, Romeo Baracchi, Fosco Frizzi e Aldo Lampreda l'attività clandestina che permise di collegare al partito anche giovani intellettuali e quadri universitari come Cesare Luporini e Romano Bilenchi, producendo materiali di propaganda ed estendendo l’organizzazione nelle fabbriche finché, nel febbraio 1934, venne nuovamente arrestato. Fallito un tentativo di fuga e ormai individuato come uno dei comunisti fiorentini più attivi, subì un nuovo processo davanti al Tribunale speciale che lo condannò a 5 anni di reclusione, trascorsi poi in massima parte nel reclusorio di Castelfranco Emilia (anche in questo processo,[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Romeo Baracchi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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