Brano: [...]isti al cimitero di Fara, l’avvio dei prigionieri e dei feriti fascisti trasportabili all’ospedale da campo partigiano, presso la cascina Bergamina di Sizzano. Dopo aver fatto saltare le opere fortificate del presidio, i partigiani abbandonarono il centro abitato per disporsi a difesa lungo la provinciale tra Fara e Sizzano.

Il nuovo schieramento era stato concordato con il comandante Calletti per arginare l’eventuale avanzata nazifascista su Romagnano Se^sià, dove era ancora in pieno svolgimento una cruenta battaglia. Il Comando di brigata decise così di attuare una difesa elastica sino al limite dell’abitato di Ghemme, oltre il quale i reparti non avrebbero più dovuto consentire l’avanzata nemica, eventualmente arroccandosi nell’abitato in caso di necessità.

Nel frattempo si era perduto i| contatto con la colonna nemica avanzante da Novara. Alle 16 il commissario politico di brigata Santino Campora, per raccogliere notizie e conferire con un esponente del C.L.N. di Fara, nonostante ne venisse sconsigliato dal comandante militare decise di[...]

[...]fuoco su di lui. I tre partigiani risposero con i mitra, cercando di mettersi in salvo in collina, ma quando i fascisti cominciarono a usare i mortai, un proiettile colpì a morte il commissario e ferì uno dei suoi compagni.

Da quel momento, tra i partigiani dislocati lungo la provinciale fino all’abitato di Sizzano e la colonna nemica avanzante, ebbe inizio un combattimento che si protrasse fino alle 18, allorché anche il presidio fascista di Romagnano Sesia si arrese agli uomini di Calletti. Si concludeva così, con il successo su due dei tre fronti previsti dal piano, l’offensiva partigiana dell'Alto Novarese e Vercellese e, nell’ambito più ristretto, la battaglia della 81a Brigata volante Loss, per l’eliminazione del presidio fascista di Fara Novarese.

A.Gr.

Faralli, Vannuccio

N. a Cortona (Arezzo) il 15.1.1891, m. a Genova il 31.12.1968; industriale.

Militante nel Partito socialista italiano dal 1907, con Adelchi Baratono fu per lunghi anni direttore dell’edizione ligure dell 'Avanti. Combattente nella prima guerra mondiale, ten[...]

Brano: Grignasco

statori avevano minato un tratto della carrozzabile Romagnano SesiaVarallo nei pressi del cimitero. Allorché, verso le ore 14, sopraggiunsero due autocarri carichi di tedeschi, la mina fu fatta brillare.

Il primo camion saltò in aria e contemporaneamente, dalle loro postazioni, i garibaldini aprirono il fuoco sul secondo. I tedeschi reagirono prontamente, abbandonarono il camion e si appostarono, riparati dal terrapieno della ferrovia e dal muro del cimitero.

Dopo un paio d'ore, visto che la situazione non si sbloccava, Pesgu (comandante della « Osella ») tentò una manovra aggirante. Ma i tedeschi, ben protetti, risposero al fuoco e riuscirono perfin[...]

[...]e si appostarono, riparati dal terrapieno della ferrovia e dal muro del cimitero.

Dopo un paio d'ore, visto che la situazione non si sbloccava, Pesgu (comandante della « Osella ») tentò una manovra aggirante. Ma i tedeschi, ben protetti, risposero al fuoco e riuscirono perfino a piazzare una mitragliatrice sul campanile della chiesa del cimitero.

Passata un’altra mezz’ora, i tedeschi risalirono sul camion e fecero mostra di andarsene verso Romagnano Sesia. Senonché si trattava di un inganno: percorso mezzo chilometro fecero dietro front e puntarono a tutta velocità sul cimitero, con la speranza di cogliere di sorpresa i partigiani. Ma questi, che nel frattempo si erano portati sulla strada, appena resisi conto della manovra nemica si appostarono nuovamente e inquadrarono l'automezzo sotto il fuoco delle mitragliatrici. I tedeschi risposero con le armi pesanti (avevano perfino un cannoncino), ma furono infine costretti a ritirarsi. Le loro perdite ammontarono a 30 uomini (18 per

lo scoppio della mina, 12 nel combattimento). I garibaldini [...]