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Il segmento testuale Roberto Farinacci è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 700

Brano: [...]arono in massa su Mantova e Cremona, centinaia vennero arrestati. Parallelamente al movimento socialista andò sviluppandosi un forte attivismo sociale cattolico, che nel 1904 sfociò nel movimento di Guido Miglioli (v.), mirante a una trasformazione riformistica della proprietà agricola.

Nel 1915 socialisti e « migliolini » si opposero decisamente all’entrata in guerra, mentre tra gli interventisti più accaniti emergeva a Cremona il ferroviere Roberto Farinacci (v.), che farà strada come bastonatore e poi gerarca fascista. Dopo accese lotte, anche interne, il locale circolo socialista si pronunciò con l’ordine del giorno del 13.3. 1915, sostenente l’opposizione alla guerra anche con la rivoluzione. Il comizio interventista del 14.5.1915 venne trasformato in una grande manifestazione contro l’entrata in guerra dell'Italia. Durante il conflitto cominciò a delinearsi l’alleanza tra agrari, socialisti riformisti e radicali; sorse la locale « Unione socialista » diretta da Groppali, Roberto Farinacci, Beni ni, Concari, Filippini, Guerreschi, Galletti e s[...]

[...]tte, anche interne, il locale circolo socialista si pronunciò con l’ordine del giorno del 13.3. 1915, sostenente l’opposizione alla guerra anche con la rivoluzione. Il comizio interventista del 14.5.1915 venne trasformato in una grande manifestazione contro l’entrata in guerra dell'Italia. Durante il conflitto cominciò a delinearsi l’alleanza tra agrari, socialisti riformisti e radicali; sorse la locale « Unione socialista » diretta da Groppali, Roberto Farinacci, Beni ni, Concari, Filippini, Guerreschi, Galletti e si assistette alla partecipazione al governo del cremonese Leonida Bissolati (v.) e di altri riformisti.

Il dopoguerra

La fine della guerra trovò inaspriti i rapporti sociali e aggravate le condizioni di vita dei lavoratori. Grande sviluppo ebbe il movimento operaio: dal 1918 al 1919 gli aderenti alla Camera del lavoro e alla Federazione lavoratori della terra passarono da 2.600 a 25.000. Nelle eledoni politiche del novembre 1919 i socialisti ottennero 23.151 voti e i popolari 20.526, mentre 15.839 vo

ti andarono al Blocco democrat[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 283

Brano: [...]i. Sospesi i lavori parlamentari, Mussolini è isolato. Il regime barcolla.

18.6: I rapitori di Matteotti, individuati da testimoni oculari, vengono arrestati e imputati di omicidio volontario. Data l’inerzia degli antifascisti, i fascisti partono al contrattacco, accusando gli oppositori di « speculazione scandalistica ».

22.6: A Torino, gli squadristi devastano l’abitazione del senatore Alfredo Frassati, direttore della Stampa. A Bologna, Roberto Farinacci annuncia la « riscossa » fascista.

24.6: Il Senato vota la fiducia a Mussolini con soli 21 voti contrari e 6 astenuti.

27.6: I gruppi di opposizione decidono all'unanimità di non prendere

più parte ai lavori della Camera finché non sarà abolita la Milizia e ripristinata la legalità. Comincia l’Aventino.

30.6: Mussolini rafforza il governo inserendovi due liberali, un cattolico" e un nazionalista.

8.7: Con la pubblicazione del decreto già approvato un anno prima, il governo sopprime la libertà di stampa.

15.7: Accordo italoinglese per l’OItregiuba in Africa Orientale.

1.8:[...]

[...]finitivamente l’opposizione nel paese, fornito dal ministro dell’interno Luigi Federzoni: chiusi 95 circoli « sospetti »; sciolte 25 organizzazioni « sovversive »; proibiti 120 gruppi di « Italia Libera »; compiute 655 perquisizioni domiciliari; arrestati 111 «sovversivi ». I sequestri dei giornali di opposizione sono all’ordine del giorno. Con il Non mollare dei fratelli Rosselli, a Firenze, sorge la prima stampa antifascista clandestina. 12.1: Roberto Farinacci viene nominato segretario nazionale del partito fascista.

« 1919 Bolscevismo » e « 1923 Fascismo ». in una cartolina di propaganda fascista per le elezioni politiche del 1924



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 126

Brano: [...]lista); i sanguinosi scontri di Brescia (4.8.1922) contro le squadre fasciste capitanate da Augusto Turati; la vittoriosa battaglia di Parma, detta dell'Oltretorrente, dal 1° al 6 agosto 1922, sotto la guida dell’on. Guido Picelli (allora socialista), del segretario della Federazione comunista C. Filippini e del segretario della gioventù comunista Dante Gorreri (oggi deputato comunista), contro migliaia di fascisti capeggiati da Italo Balbo e da Roberto Farinacci; a Roma, il 31.10.1922, la difesa del quartiere San Lorenzo contro i fascisti capeggiati da Giuseppe Bottai, e inoltre a Porta Pia, al quartiere Trionfale, a Piazza Farnese; a Napoli, il 2.11.1922, contro le squadre nazionalistefasciste dei cosiddetti Cavalieri del Re. Ma dopo questi brillanti episodi, con l’ascesa del fascismo al potere, esposto agli attacchi concentrici dei fascisti e della forza pubblica, abbandonato a se stesso dai partiti e privo di una seria base ideologica, il movimento degli Arditi del popolo fu inesorabilmente condannato a disperdersi.

I comunisti e gli Arditi del[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 179

Brano: [...]rnalista.

Volontario nella Prima guerra mondiale, aH’indomani del conflitto trovò lavoro in un giornale di Brescia. In questa città capeggiò lo squadrismo, mettendosi in luce nell'apparato fascista per la sua capacità di organizzatore e, stante la mediocrità dei locali vertici fascisti, anche come dirigente politico.

Segretario nazionale del P.N.F.

Il 30.3.1926 fu designato da Mussolini segretario del Partito fascista in sostituzione di Roberto Farinacci. In tale veste, Turati fu per circa un quadriennio l’uomo della “normalizzazione” del potere governativo fascista contro il brutale estremismo dei “ras” periferici, l’organizzatore delle prime strutture portanti del regime e il fedele esecutore della volontà del dittatore nell’instaurazione dell’ordinamento autoritario. Negli anni della sua gestione del partito vennero varate le Leggi eccezionali fasciste (novembre 1926) e la Carta del lavoro (aprile 1927), fu istituzionalizzato il Gran Consiglio del fascismo (dicembre 1928), furono firmati i Patti Lateranensi (febbraio 1929), fu indetto il P[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 675

Brano: [...]lizia a Trieste.

Al momento della marcia su Roma (ottobre 1922) aveva avuto il comando delle forze fasciste del Trentino e delle province di Verona, Vicenza e Rovigo. Dal suo quartier generale di Verona aveva raggiunto con 1.500 uomini Milano, dove aveva diretto l’assalto della sede delVAvanti! e assunto il comando militare fascista della piazza.

Nel 1924 fu eletto deputato e fu eletto ispettore del Partito fascista. Dopo il siluramento di Roberto Farinacci (aprile 1926), Starace fu nuovamente designato vicesegretario del partito. Come fedelissimo del duce, nel 1929 venne utilizzato per un’operazione epurativa a Milano volta alla liquidazione del federale Mario Giampaoli. La tenacia improntata a un rigido moralismo, mostrata da Starace in questa occasione (e che costituirà una delle sue caratteristiche principali) gli valsero il titolo di « mastino della rivoluzione ». Premio della sua fedeltà fu la nomina a segretario del P.N.F., carica che detenne dal 7.12.1931 al 31.10.1939.

Con la sua nomina a segretario nazionale ebbe inizio la cosiddett[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 302

Brano: [...]rlando 19161919) che, intaccando la libertà di pensiero e il principio della certezza del diritto, venne duramente criticato dai socialisti e da numerosi liberali.

Rientrato alla Camera nel 1920 (ma solo per la morte del compagno di lista Leonida Bissolati), si ripresentò senza successo alle elezioni del 1921. Successivamente rifiutò la nomina regia a senatore e, pure iscritto al partito di Democrazia sociale, duramente avversato a Cremona da Roberto Farinacci, assistè all'affermazione del fascismo tenendosi in disparte.

C. Card.

Bibliografia: Andreucci F.Detti T., Il movimento operaio italiano, Dizionario biografico (18531943) (voce Sacchi di P. Cabrini), Ed. Riuniti, Roma 1978; Cremonesi G., Voci e moniti della vecchia Italia. Dalla democrazia di Ettore Sacchi alla signoria di Farinacci, Cremona 1946; Fonzi Columba M.A., Ettore Sacchi e la svolta liberale di fine secolo (18991901), Rassegna Storica del Risorgimento 1978, pp. 1844; Ruini M., Profili storici di Amendola, Sacchi, Bissolati, Cappelli, Bologna 1953.

Sacco, Stalo Mario

N. a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 163

Brano: [...] della Germania che ci sia in Italia. Disgraziatamente, anche in questo caso, il Duce non si vuol decidere ad affidargli una delle grandi cariche » (ai primi del 1943 Ricci era stato sostituito, alle Corporazioni, da Carlo Tlengo).

Nella repubblica di Salò

Dopo il 25.7.1943 fuggì a Monaco di Baviera e visse indisturbato, sotto falso nome e sorvegliato dalla polizia, fino all'8 settembre, quando Hitler lo convocò insieme a Corrado Pavolini, Roberto Farinacci e Vittorio Mussolini per costituire un governo provvisorio che doveva agire in nome del duce (v. Repubblica sociale italiana).

Il 15.9.1943, quando Mussolini proclamò il nuovo stato, Ricci fu nominato comandante in capo della M.V.S.N.. Con il ritorno in Italia si riaprirono però le beghe interne: sulla questione dell'esercito, Ricci si contrappose a Graziani perché rifacendosi all'o.d.g. del 1516 settembre, egli era per l’esercito di partito, mentre il maresciallo era per la costituzione di una piccola forza regolare (v. Forze armate repubblichine). Sul “caso Ricci”, Mussolini ebbe un atte[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 317

Brano: [...]engo). Combattente nella prima guerra mondiale, che duramente avversò, gravemente ferito, ritornò invalido. Nel dopoguerra fu uno dei dirigenti della Federazione socialista di Cremona, redattore dell'« Eco del Popolo », membro dell’esecutivo delia Camera del lavoro, presidente della Società Tipografica; fu consigliere comunale di Cremona e poi vicepresidente dell'amministrazione provinciale dall’ottobre 1920.

In un conflitto con i fascisti di Roberto Farinacci (v.), Boldori ebbe il braccio spezzato. Alcuni mesi dopo, l’11.12.1921, mentre era intento al suo lavoro, venne riconosciuto e inseguito da un gruppo di squadristi montati su un camion, tutti minorenni, figli di noti borghesi e commercianti della città, che

lo massacrarono a bastonate nei pressi di Cascina Marasca. L’efferato assassinio ebbe risonanza nazionale; nella provincia di Cremona fu proclamato lo sciopero generale; durante i funerali la città, percorsa da squadre fasciste, fu pattugliata da centurie comuniste del « Comitato di difesa proletaria ».

Boldrin, Albano

N. a Cadone[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 573

Brano: [...]aglie) .

Preti repubblichini

Mentre numerosi sacerdoti si distinsero per valore e caddero nelle file della Resistenza, non mancarono quelli che scesero apertamente in campo al fianco dei nazifascisti. Tra questi ultimi/ don Tullio Calcagno si proclamò capo di un movimento pangermanista e razzista, denominato Crociata Italica; andò predicando che re d’Italia sarebbe stato Gesù Cristo e si dette a scrivere violenti articoli sul quotidiano di Roberto Farinacci « Regime fascista ».

Si videro frati e sacerdoti cappellani nelle Brigate nere, nella « Muti », nella X Mas e in altre unità dell’esercito repubblichino. Qualcuno fu particolarmente attivo nelle bande di seviziatori, come il benedettino padre Idelfonso, al secolo Epaminonda Troia, della banda Carità (v.). Il cappellano Francesco Minasso fu promosso capitano delle Brigate nere. Si trattò tuttavia di casi sporadici.

Sacerdoti partigiani

Migliaia di sacerdoti collaborarono attivamente con i C.L.N. e con la Resistenza raccogliendo aiuti, viveri e medicinali, trasmettendo messaggi, tratta[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 81

Brano: [...]i Mauthausen, Torino, 1945; B. Vasari, Mauthausen, bivacco della morte, Milano, 1945. Su Ravensbruck: Teresa Noce, Ma domani < farà giorno, Milano, 1952.

Deputati decaduti

Pochi giorni dopo il colpo di pistola sparato il 31.10.1926 a Bologna contro il « duce >» (si veda la voce Attentati a Mussolini), nella seduta della Camera dei deputati del 9.11.

1926 il presidente Antonio Casertano comunicò che i deputati fascisti

Augusto Turati, Roberto Farinacci, Achille Starace, Renato Ricci e altri avevano presentato una mozione che dichiarava « decaduti » dal mandato parlamentare 124 deputati dell’opposizione (sui 133 in carica). Messa ai voti, la mozione venne approvata dalla maggioranza fascista insediatasi alla Camera.

Il testo era il seguente: « La Camera, considerato che i deputati sottonominati, nel giugno del 1924, pretestando una questione morale nei confronti del Capo del governo e di questa Assemblea fecero atto esplicito e pubblico di secessione [si veda la voce Aventino]; considerato che tali deputati continuarono a svolgere da allo[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Roberto Farinacci, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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