Brano: [...], allo scopo di costituire un « Fronte Popolare », ma la cosa fu resa impossibile da una nuova ondata di arresti. Nel maggiogiugno 1937 finirono in carcere circa 400 comunisti empolesi, 64 dei quali furono poi condannati dal Tribunale speciale in 4 distinti processi. Nel luglio 1938 seguirono ancora centinaia di arresti in tutta la zona e nel 1939 altri 73 antifascisti furono processati.

Nel 1942 fu deferito al Tribunale speciale il comunista Rigoletto Martini, membro del Comitato centrale del partito e centocinquantaseiesimo empolese processato. Con i 24 anni di reclusione a lui erogati, le condanne fasciste contro il movimento operaio empolese salirono a un totale di 515 anni. Nel febbraio

1943, infine, altri 7 comunisti di Castelfiorentino furono arrestati e condannati.

Notevole fu il contributo alla lotta antifascista portato dai comunisti empolesi rientrati in Italia, oltre a Rigoletto Martini, come ispettori del partito: per quest’attività, nel

1933 Elio Montanelli fu condannato a 3 anni e 8 mesi; nel 1934, Remo Scappini fu condannato a 22 anni; nel 1936, Mario Fabiani, a 22 anni, nel 1937, Cesare Manetti, a 18 anni; e infine Mario Migliorini.

I numerosi arresti limitarono forzatamente l'attività dei comunisti, ma negli anni della seconda guerra mondiale alla loro attività si aggiunse quella dei socialisti, degli anarchici, dei cattolici, dei senza partito e anche quella di ex fascisti: nel 1941 furono arrestati 7 di questi antifascisti vecchi e nuovi, e alcuni di essi furon[...]

Brano: [...]della ripresa dei collegamenti con l'Italia nel 1940. Arrestato in Jugoslavia nel 1941 e rinchiuso in campo di concentramento, riuscì a fuggire. Nel giugno dello stesso anno rientrò in Italia ma, appena passata la frontiera a Fiume, fu nuovamente arrestato. Nel 1942 fu condannato dal Tribunale speciale a 25 anni di reclusione e imprigionato a Civitavecchia. Morì nelTinfermeria del carcere, poco dopo il suo arrivo.

Antonio Pesenti, che conobbe Rigoletto Martini nel carcere di Civitavecchia, così lo ricorda nel suo libro La cattedra 'e il bugliolo (La Pietra, Milano 1972): « Era un dirigente comunista, di origine contadina, temprato in lunghi anni di lotta e di responsabilità politica: ai nostri occhi non poteva essere diverso da quello che era. Arrivò al Centro Clinico già in gravi condizioni e perfettamente conscio del suo stato. Morì in tre sole settimane, sembra per tubercolosi intestinale violenta o tifo. Egli si era trovato in Jugoslavia, per incarico del Partito, al momento dell’aggressione tedesca all’U.R.S.S. Bastò il discorso di Stalin a da[...]

[...]cchi non poteva essere diverso da quello che era. Arrivò al Centro Clinico già in gravi condizioni e perfettamente conscio del suo stato. Morì in tre sole settimane, sembra per tubercolosi intestinale violenta o tifo. Egli si era trovato in Jugoslavia, per incarico del Partito, al momento dell’aggressione tedesca all’U.R.S.S. Bastò il discorso di Stalin a dare a tutti i comunisti, anche a coloro che erano rimasti senza contatti, le istruzioni. E Rigoletto Martini non esitò a rientrare clandestinamente in Italia. Attraversò zone impervie, dissetandosi in infide pozzanghere (a questo attribuiva l’insorgere del suo male), ma alla fine fu sorpreso e arrestato dai fascisti. Non parlò,, ma il suo nome era noto e venne condannato dal Tribunale Speciale a 25 anni.

Al Centro Clinico portò notizie fresche, ci informò sugli sviluppi della lotta antifascista, raccontò le sue vicende. Aveva il senso pratico del contadino e, nelle discussioni, mi trovavo sempre d’accordo con lui contro le posizioni dogmatiche o moralisticamente ingenue di altri compagni — allora[...]

Brano: [...]rocessati anche più di una volta, come Gino Tagliaferri, Cesare Coll ini, Romeo Baracchi, Cesare Rigacci, Paolo Vezzi e altri. Il contributo pagato dai comunisti della provincia alla lotta contro il fascismo non apparve soltanto in questi processi: numerosi comunisti fiorentini furono arrestati in altre province, dove svolgevano attività clandestina come corrieri o funzionari del Partito. Basta ricordare i nomi di Cesare Manetti, Giuseppe Rossi, Rigoletto Martini, Renato Bitossi, Mario Fabiani e Dino Saccenti per valutare l’apporto qualitativo, oltre che quantitativo, dato dalla provincia di Firenze al P.C.I. e alla lotta antifascista. Assieme a questi vanno ricordati tutti coloro che, a centinaia, furono perseguitati, confinati, ammoniti, sottoposti a vigilanza speciale ecc.; e coloro che, dopo aver lottato in Italia, dopo aver combattuto nelle Brigate Internazionali in Spagna, dopo essere stati rinchiusi nei campi di concentramento francesi (come avvenne ad Alessandro Sinigaglia, Pietro Lari, Dino Saccenti, Aureliano Santini), caddero infine nelle m[...]

Brano: Pamich, Giacomo

zione fiumana del P.C.I., dirigendo l’organizzazione clandestina nel Silurificio di Fiume e a Laurana, dove abitava. Collaborò anche con Rigoletto Martini, giunto da Mosca per « promuovere il ristabilimento dei collegamenti con il Paese ». Arrestato nel febbraio 1941 insieme ad altri 17 compagni, fu deferito al Tribunale Speciale che, il

24.2.1942, lo condannò a 8 anni di reclusione.

Liberato dopo la caduta del fascismo, ritornò a Laurana dove prese parte alla lotta di Liberazione, senza però assumere incarichi di rilievo.

Collaborò attivamente con l’organizzazione della zona anche nel dopoguerra. Attualmente vive a Laurana.

LG/.

Pampuri, Angelo

N. a Milano il 2.11.1899; rigattiere. Membro dell’organizzazione comunista clandes[...]

Brano: [...]nali del novembre 1926 giungevano clandestinamente a Empoli. L'organizzazione comunista empolese funzionò ininterrottamente senza che la polizia per lungo tempo riuscisse a scoprirne le fila, nonostante sporadici arresti di elementi più in vista. Ma nell’ottobre del 1930, quando nell’intera zona furono operati numerosi fermi, anche Scappini entrò nel mirino della polizia. Egli però riuscì tempestivamente a eclissarsi insieme al compagno di lotta Rigoletto Martini.

Emigrazione e carcere

Munito di documenti falsi forniti dal Centro del partito, il 3.12.1930 potè raggiungere Parigi e, da qui, nel gennaio 1931 fu inviato a studiare alla Scuola leninista di Mosca. Rientrato in Francia nel dicembre

1932 e inserito nell’apparato centrale del partito, fece vari viaggi clandestini in Italia per organizzare le lotte operaie e antifasciste. Arrestato a Faenza il 3.10.1933 e deferito al Tribunale speciale, nel febbraio 1934 fu condannato a 22 anni di reclusione.

Scontò oltre 9 anni di carcere, di cui oltre 7 a Civitavecchia, ove si trovavano i maggior[...]

Brano: [...]più in ombra sulla scena politica.

Schafranek, Riccardo

N. a Fiume (Jugoslavia) il 22.2.1921, m. il 18.11.1944 presso Ostrozno Brdo (Slovenia); studente.

Iscritto alla facoltà universitaria di

Lettere e filosofia, negli anni 19401941 fu tra gli organizzatori del Partito comunista italiano nella città di Fiume (allora occupata dagli italiani), in contatto con il Centro del partito insediato in Francia. Nel febbraio 1941, arrestato con Rigoletto Martini e i dirigenti locali del P.C.I., fu deferito al Tribunale speciale che, il 15.11.1941, lo condannò a 20 anni di reclusione. Fu detenuto nel carcere di Castelfranco Emilia. Riacquistata la libertà nell’estate

1943 con il crollo del fascismo, tornò a Fiume e prese parte alla Guerra di liberazione, nelle fila della Resistenza slovena. Fu comandante e commissario politico presso vari reparti e cadde in combattimento contro le S.S. tedesche.

G.Sco.

Schedatura

Tecnica di controllo poliziesco largamente usata dal fascismo (v. Polizia) e, in generale, dallo Stato italiano nei confronti di[...]

Brano: U.P.I.

Gigante, Aldo Lambrocchi, Manetti, Rigoletto Martini, Vasco Mattioli, Gino Menconi, Nino Nannetti, Guido Picelli, Raffaele Pieragostini, Reggiani [Cavalli), Riccardo Rohegger, Alessandro Sinigaglia, Mauro Venegoni.

Si vedano, per molti di loro, le rispettive voci biografiche in questa Enciclopedia.

Gli sviluppi in Italia

[.'“università leninista” non era soltanto un corso di apprendimento specializzato per proletari destinati a occuparsi, come “rivoluzionari professionali ”, di problemi economici, politici e militari; essa fu soprattutto un tirocinio di formazione ideologica e una scuola di carattere che forgiò culturalmente e psicolog[...]

Brano: Comunista italiano, Partito

centri, Massola creò un'organizzazione per stampare e diffondere giornaletti clandestini: in giugno videro così la luce Le lettere di Spartaco e II Grido di Spartaco, poi altri fogli di informazioni e direttive.

Rigoletto Martini (Tuti), che avrebbe dovuto raggiungere Massola, fu arrestato nel tentativo di entrare clandestinamente in Italia: condannato dal Tribunale speciale a 24 anni di reclusione, morirà nel carcere di Civitavecchia. Seguirono, tra infinite difficoltà, altri tentativi, ma soltanto neH’inverno 1942, nel più favorevole, clima seguito allo sbarco degli Alleati in Africa e alle sconfitte dell'Asse, sarà possibile procedere speditamente nell’organizzazione all’interno.

Dopo l’occupazione tedesca di Parigi, gli altri membri dell’ufficio estero si erano intanto trasferiti a Marsiglia, ritenendo più faci[...]