Brano: [...]iacimenti di rame, la cui produzione passò, in soli 7 anni, da 650 a 104.204 tonnellate.
In entrambe le Rhodesie, le condizioni di vita della popolazione indigena divennero tanto insopportabili che, nel 1935, si ebbero sollevazioni popolari, ma ancora una volta i coloni e il governo britannico risposero con sanguinose repressioni e con l’insediamento di presidi militari nelle piantagioni e nelle miniere.
Economia e razzismo
Mentre nella Rhodesia del Sud si aveva un'economia mista (agricoltura, miniere e fabbriche), l’attività della “colonia separata” del Nord si fondava principalmente sulle miniere, gestite óa\V AngloAmerican Corporation appartenente alle famiglie Oppenheimer, De Beers e Rhodes. Oltre che sulla legislazione razzista e sulle relative repressioni,
il potere dei bianchi si fondava sul fatto che i lavoratori europei venivano superpagati rispetto a quelli africani, per cui un'esigua minoranza di classe operaia privilegiata partecipava di fatto allo supersfruttamento della grande massa di lavoratori indigeni.
Il razzismo era[...]
[...]artecipava di fatto allo supersfruttamento della grande massa di lavoratori indigeni.
Il razzismo era stato introdotto ufficialmente fin daM’inizio del secolo: nel 19013 erano state votate dal Parlamento di Londra le leggi razziste “Masters and Servants Act” e “Immorality Act” (contro i rapporti sessuali interrazziali), nonché quelle sulle riserve per i nativi, sull’apartheid nelle scuole e nelle chiese.
Nel 1922, quando ai “bianchi” della Rhodesia del Sud venne concesso l’autogoverno, anche questi vararono una costituzione razzista. Dal
1926 il “Native Affairs Act” irreggimentava gli operai africani nelle miniere e nelle piantagioni, mentre dal 1930, attraverso il “Land Apportionment Act”, il 52% della terra coltivabile veniva assegnato ai coloni europei che, nel loro insieme, costituivano appena l’1% della popolazione.
Poiché gli africani lottarono contro queste leggi, nel 1926 il governo “bianco” condannò a morte e impiccò Nyirenda, capo di una setta africana indipendentista. Ma la lot
ta continuò: nel 1930 si costituì nella Rhodesi[...]
[...]fricani nelle miniere e nelle piantagioni, mentre dal 1930, attraverso il “Land Apportionment Act”, il 52% della terra coltivabile veniva assegnato ai coloni europei che, nel loro insieme, costituivano appena l’1% della popolazione.
Poiché gli africani lottarono contro queste leggi, nel 1926 il governo “bianco” condannò a morte e impiccò Nyirenda, capo di una setta africana indipendentista. Ma la lot
ta continuò: nel 1930 si costituì nella Rhodesia del Sud il Bantu Congress, poi diventato Southern Rhoclesi a African National Congress, impegnato a fondo contro il dominio coloniale.
Dal 1940 le Forze armate rhodesiane presero parte alla Seconda guerra mondiale, contribuendo alla lotta contro il nazifascismo con i loro corpi di spedizione nelle file dell'esercito britannico, ma nello stesso tempo i rhodesiani si comportavano da nazisti in Rhodesia, massacrando gli africani costretti a lavorare come schiavi nelle miniere di rame e scesi in sciopero perché il salario dei nativi corrispondeva al 10% di quello di un operaio “bianco”. Per questo, ne[...]
[...] governo razzista.
Nel 1945, nel convegno di Kimberley (Sudafrica), i delegati dell 'United Rhodesia and Nyasaland Movement votarono la mozione antimperialista proposta dal Non European Unity Movement. Negli anni successivi, mentre nella Rhodesia del Nord L. Katilungu, VAfrican National Congress (A.N.C.) guidato da N. Nkumbula e l’United National Independence Party di Kenneth Kuanda si univano per una lotta comune contro l’imperialismo, nella Rhodesia del Sud Joshua Nkomo, R. Chikerema, G. Ny and oro, C. Chipunzu e altri leader organizzavano la lotta contro la legge razzista “Native Land Husbandry Act” del 1952. È da ricordare in questo quadro anche l’opera positiva di R. Mugabe, che aveva compiuto i suoi studi a Fort Hare (Sudafrica), riguardo al problema agrario.
Dalla C.A.F. coloniale ai nuovi Stati indipendenti
Nel 1953 il Parlamento britannico, nella speranza di poter meglio controllare la difficile situazione esistente nelle colonie deM’Africa centromeridionale, decise di unire le due Rhodesie e la contigua colonia del Nyasaland (v. Ma[...]
[...]ta formazione politica venne messa fuori legge dalle autorità britanniche.
Nelle successive elezioni addomesticate, il Rhodesian Front capeggiato dal leader di destra lan Douglas Smith si assicurò tutti i seggi europei, dando avvio a una nuova fase di repressione che si spinse fino all’arresto di tutti i capi del sindacato South Rhodesian African Trade Union Congress. Da un lato l’indipendenza del Nyasaland, dall’altro quello dei coloni della Rhodesia del Sud capeggiati da Smith portarono infine alla spaccatura della C.A.F. che venne ufficialmente sciolta il 31.12.1963.
Nella Rodhesia del Nord, gli inglesi a questo punto decisero di autorizzare la formazione di un governo interrazziale, nel quale vennero inclusi due ministri africani: H. Nkumbula e Kenneth Kaunda. L’anno successivo, sempre sotto il patrocinio britannico, venne riconosciuta alla Rhodesia del Nord l’indipendenza, attraverso la nascita del nuovo Stato indipendente di Zambia, di cui Kaunda fu designato primo ministro.
Nella Rhodesia del Sud, rimasta
[...]lta il 31.12.1963.
Nella Rodhesia del Nord, gli inglesi a questo punto decisero di autorizzare la formazione di un governo interrazziale, nel quale vennero inclusi due ministri africani: H. Nkumbula e Kenneth Kaunda. L’anno successivo, sempre sotto il patrocinio britannico, venne riconosciuta alla Rhodesia del Nord l’indipendenza, attraverso la nascita del nuovo Stato indipendente di Zambia, di cui Kaunda fu designato primo ministro.
Nella Rhodesia del Sud, rimasta