Brano: [...]nucleo di resistenza al fascismo e della lotta di liberazione.
Numerosi furono a Rivarolo, negli anni del regime, gli arrestati e condannati dal Tribunale speciale: Pietro Benzi a 15 anni; Antonio Borgata a 12; Germano Jori a 10; Alessandro Lucarelli a 9; Arturo Dellepiane, due volte condannato per complessivi 6 anni e mezzo; Silvio Pedemonte a 3 anni; Aldo Mantovani a 3 anni; Orazio Jori, fratello di Germano, deceduto nelle carceri fasciste. Raffaello Paoletti e O
tello Bozzani sfuggirono alla condanna solo grazie alla caduta del fascismo, dopo aver trascorso 11 mesi in carcere nell’attesa del processo.
Il primo rilevante episodio di repressione risale al Primo maggio
1932, quando l’Ovra scoprì un'attiva cellula comunista clandestina e, nei giorni successivi, arrestò numerosi lavoratori dello stabilimento Ansaldo Vittoria (oggi ASGEN), fra cui Lorenzo Maccagni e Nino Mancini, tecnici della sala prove, oltre agli operai Scola, Ferretti e Rossi. Ma ciò che suscitò enorme scalpore fu l'arresto, quale capo della cellula, dell’ingegnere Fichera[...]
[...]e del porto, delle ferrovie e del centro di Genova, collegato con vari gruppi antifascisti e singole personalità come i professori Ottorino Balduzzi, Franco Antolini, Francesco Sabatelli, l’ex deputato comunista Fabrizio Maffi, l’avvocato socialista Marcello Cirenei, ed altri antifascisti di Savona, Imperia, La Spezia. Operava infatti a Rivarolo un gruppo sperimentato di operai comunisti (comprendente, oltre ad Arturo Dellepiane, Aldo Mantovani, Raffaello Paoletti, Angiolino Lastri, Ateo Mattei, Aldo Zanotti, Oscar Bar il lari, i fratelli Bozzani e altri) che seppe mantenere attivi i collegamenti anche col Centro del partito, tramite recapiti mai scoperti dalla polizia: a Pontedecimo (v.), presso il calzolaio “Peter” e a Mele presso la cartiera del vecchio compagno Calcagno.
Il nucleo fondamentale dell’organizzazione operaia era formato da una ventina di compagni (tutti collegati a Raffaello Paoletti) sparsi nei vari stabilimenti e sobborghi operai, il cui elenco in codice fu sequestrato dalla polizia senza che però questa potesse venire a capo di nulla. Agli inizi del 1940 essi provvedevano a distribuire il materiale antifascista e contro la guerra, compresa l'Unità clandestina, a riscuotere le quote per il Soccorso Rosso (che superavano il migliaio) avendo ben 42 famiglie di vittime politiche da aiutare mensilmente.
Nell’ottobre 1942 l’arresto del gruppo comunista capeggiato dagli studenti Giacomo Buranello (v.) e Walter Fillak (v.), pur coinvolgendo alcuni dirigenti (fra i quali Gue[...]