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Il segmento testuale Radio Barcellona è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 5Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 264

Brano: [...]he. Rosselli rimase ferito in modo leggero, ma la colonna italiana subì le prime perdite (tra cui il valoroso Angeloni) che indussero a riflettere sulla necessità di una più adeguata preparazione militare contro un nemico che, in Spagna, sperimentava le nuove armi destinate alla guerra mondiale.

Nei mesi successivi Rosselli si prodigò in Spagna e in Francia per organizzare l’invio di aiuti e l'attività di propaganda. Tenne una rubrica fissa a Radio Barcellona, dalla quale lanciò la famosa parola d’ordine « Oggi in Spagna domani in Italia ».

« Le dittature passano, i popoli restano — disse Rosselli agli ascoltatori italiani di Radio Barcellona. — E come nel Risorgimento, nell’epoca più buia, quando quasi nessuno osava sperare, dall’estero vennero l’esempio e l’incitamento, cosi oggi noi siamo convinti che da questo sforzo modesto ma virile dei volontari italiani troverà alimento domani una potente volontà di riscatto. È con questa speranza segreta che siamo accorsi in Ispagna. Oggi qui, domani in Italia. Fratelli, compagni italiani, ascoltate: è un volontario che vi parla... ».

Nel marzo 1937, dopo la sconfitta dei “legionari” mussoliniani a Guadalajara (v.), Rosselli commentò, per incarico del governo della repubblica spagnola,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 203

Brano: [...]ttimento dell’unità, e con Carlo Rosselli commissario politico, valse a sospingere ancor di più il « giellismo » militante verso le forze delia sinistra operaia. Rosselli, a contatto per la prima volta con le masse operaie e contadine in lotta, maturò il convincimento che la vicenda spagnola dovesse prefigurare la azione insurrezionale delle forze antifasciste italiane quando se ne fosse presentata l’opportunità (da qui il suo motto, lanciato da Radio Barcellona: « Oggi in Spagna, domani in Italia»); ma altresì ebbe consapevolezza che era necessaria una nuova unità delle sinistre italiane.

Dopo la morte di Rosselli, avvenuta nel 1937, ci fu la confluenza, già del resto concordata con Rosselli stesso, del movimento di Azione repubblicana socialista, che faceva capo a Fernando Schiavetti (v.). II settimanale del movimento uscì con il nuovo sottotitolo programmatico « Movimento di unificazione socialista », che mantenne fino a quando dovette cessare le pubblicazioni (giugno, 1940), all’intervenire della stato di guerra tra Italia e Francia.

Nascit[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 587

Brano: [...]ioni e rivalità che ne minarono la compattezza interna. Rosselli progettò allora di trasformare la formazione in un’unità « motorizzata rivoluzionaria » da impegnarsi esclusivamente contro i reparti fascisti italiani e quindi da mantenere disponibile per il futuro impiego in Italia.

Alla situazione italiana, infatti, era sempre rivolto il pensiero di Rosselli: « Oggi in Spagna, domani in Italia », fu lo slogan da lui lanciato dai microfoni di Radio Barcellona e che reiterava negli appelli, negli scritti sul ruolo dell’antifascismo in terra iberica.

Il suo progetto non ottenne però in Francia gli appoggi necessari e quando Rosselli rientrò presso la formazione, essa era già scossa dai contrasti intestini. Nel dicembre, dopo due giornate di scontri ad Almudévar, conclusisi con esito negativo, il leader giellista abbandonò il comando che aveva assunto dopo la scomparsa di Angeloni; affetto da una dolorosa forma di flebite, raggiunse Parigi per curarsi, mentre i suoi amici Libero Battistelli, Alberto Cianca e Garosci, nel tentativo di salvare l’int[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 54

Brano: [...]a proletaria, tanto più presto sorgerà per il popolo italiano il tempo della riscossa.

Volontari della libertà in Spagna apprendono dai giornali dell'intensifidarsi degli attacchi fascisti (foto 70) Città rase al suolo dall'aviazione franchista (foto 71 e 73) Prigionieri politici si avviano ai primi campi di concentramento nazisti; vi troveranno i prigionieri spagnoli (foto 72 e 75) Guemica distrutta (foto 74)

[Appello di Carlo Rosselli da Radio Barcellona, del nov. ’36\

... L’appello alla solidarietà con il popolo spagnolo si è fatto sentire in ogni angolo del mondo. I primi a rispondere “ presente ” sono stati naturalmente i lavoratori e i democratici della Francia e del Belgio e gli emigrati politici e sociali di ogni nazionalità che, in questi due paesi, hanno trovato una terra d’asilo e un lavoro: italiani, polacchi, tedeschi, jugoslavi, ungheresi, cecoslovacchi, bulgari, rumeni. Seguono i democratici dei paesi più vicini: dell’Olanda, della Scandinavia, dell’Inghilterra, della Svizzera. Il Canton Ticino e e la Repubblica di San Marino [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Radio Barcellona, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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