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Il segmento testuale R.A.F. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 13Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 285

Brano: [...]ego del radar che rappresentò la chiave di volta di tutto il sistema difensivo aereo e nei confronti del quale i tedeschi, nonostante una serie di accaniti tentativi, non riuscirono mai a trovare soluzioni efficaci.

I tedeschi impegnarono nella battaglia d'Inghilterra 1.950 tra bombardieri, caccia e cacciabombardieri, mentre gli inglesi disponevano soltanto di 1.200 aerei, ma il grande scontro aereo si risolse a favore della Gran Bretagna: la R.A.F. perse nella gigantesca battaglia aerea 915

velivoli, quasi tutti caccia, ma l'offensiva aerea tedesca fallì.

Il settore per la caccia era ripartito in 4 Fighter Group, corrispondenti ad altrettante zone territoriali dalle quali dipendeva un numero variabile di Fighter Sector che, a loro volta, disponevano dei reparti aerei dislocati sugli aeroporti. L’ottima organizzazione del sistema di informazione e avvistamento (reporting net) consentì al Fighter Command di avere una situazione costantemente aggiornata dei sorvoli amici e nemici, oltre che sulla disponibilità dei reparti. In tal mod[...]

[...] Luftwaffe germanica non fu mai in grado di neutralizzare.

Le azioni di bombardamento

Il Bomber Command realizzò i propri compiti senza ottenere grandi risultati bellici fino alla primavera del 1942. In realtà, i bombardieri inglesi non disponevano di valide apparecchiature per il puntamento, tanto che neH’approssimazione nel tiro era normale uno scarto di 78 mila metri tra l’obiettivo e il punto di caduta delle bombe. Per questo motivo la R.A.F. applicò la tattica detta dell’area bombing, ossia del bombardamento a tappeto, consistente nel lancio indiscriminato e intensivo, prevalentemente notturno, di numerosissimi ordigni dirompenti e incendiari con tale concentrazione (area bombing) da realizzare distruzioni complete di centri abitati. Si trattava di una modalità esecutiva particolarmente indiscriminata, che gli inglesi adottarono al fine di aumentare le probabilità di colpire obiettivi militari, ma che si tradusse nella massiccia distruzione di abitazioni civili, ospedali, opere d’arte, scuole ecc. che nulla avevano a che fare con[...]

[...] fermo sostenitore di questa cinica condotta della guerra. Numerose città italiane (e più ancora quelle tedesche) subirono le conseguenze di questi bombardamenti indiscriminati.

Tra I’8 e il 17 agosto 1943, in meno di due settimane, Genova fu bombardata una volta, Torino 3 volte e Milano 4 volte. La più pesante incursione fu quella subita da Milano nella notte tra il 12 e il 13 agosto, durante la quale, in meno di mezzora, i bombardieri della R.A.F. distrussero o danneggiarono irreparabilmente oltre un quarto degli edifici cittadini (11.000 su 40.000) disseminando sull’intera area urbana 1.900 tonnellate di bombe e spezzoni incendiari. Ma non fu Milano la città italiana più ripetutamente colpita: nelle statistiche delle azioni di bombardamento sui capoluoghi di provincia fino all’8.9.1943, ai primi posti figurano Napoli con 76 incursioni, Catania con 67, Messina e Palermo con 50, Agrigento con 43, Cagliari con 39, Siracusa con 36 e Ragusa con 34.

Ancora più terrificanti furono i bombardamenti in Germania: Dresda, una delle città tedes[...]

[...]oluoghi di provincia fino all’8.9.1943, ai primi posti figurano Napoli con 76 incursioni, Catania con 67, Messina e Palermo con 50, Agrigento con 43, Cagliari con 39, Siracusa con 36 e Ragusa con 34.

Ancora più terrificanti furono i bombardamenti in Germania: Dresda, una delle città tedesche più ricche di storia e di arte, risparmiata fino a quel momento perché di scarso interesse militare, il 13.2.1945 venne investita da 800 apparecchi della R.A.F. che la ridussero a un mare di fiamme. L’indomani l'opera fu completata da 1.300 “fortezze volanti” americane e il 15 febbraio piombarono sulla città altri 1.100 bombardieri che finirono di radere al suolo il centro abitato per un'area di 15 chilometri quadrati. Sotto le rovine furono poi trovati 35.000 cadaveri di cittadini che avevano cercato protezione nei rifugi. La gravità di questa azione, esclusivamente terroristica e del tutto inutile dal punto di vista militare, sta nel fatto che venne decisa dagli stati maggiori alleati occidentali solo a titolo di ritorsione (avendo gli inglesi subi[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 1Colofon (Monografia/libro

Brano: Contro ogni ritorno Pubblicazione dell’URPT.

Materiale fotografico riprodotto da Red Giorgetti. Foto riproduzioni: R.A.F. Con i tipi IBM della Linotipia Fiorentina. Stampa: Tipografia Nazionale, 1972.



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 289

Brano: [...]scuola, atterrando in territorio partigiano in Croazia.

Trasferito a Livno, in Bosnia, dove stava sorgendo la prima base aerea di Tito, Rugi fu uno dei fondatori dell’aeronautica partigiana jugoslava. Con alcuni altri piloti e in circostanze drammatiche, raggiunse la costa adriatica, poi l’isola di Vis (Lissa), da lì Salvetri e Carovigno nelle Puglie, dove frequentò corsi di addestramento che continuarono in Libia, presso una base aerea della R.A.F. a Benina.

Dal Nordafrica, pilotando uno dei sedici velivoli della Prima Squadriglia dell’E.P.L.J., tornò a Vis e, per oltre un anno, prese parte alle operazioni dell’aeronautica partigiana in Jugoslavia. Nel febbraio del 1945, per il coraggio dimostrato nelle numerose missioni, fu decorato personalmente da Tito con la Medaglia al valore.

Il 30.3.1945 partì per la sua sessantaduesima missione di guerra, in Bosnia, ma il suo apparecchio venne colpito. Volle tuttavia rientrare alla base. Nonostante gli venisse ordinato di abbandonare il velivolo in fiamme e di gettarsi col paracadute, tent[...]

[...] 30.3.1945 partì per la sua sessantaduesima missione di guerra, in Bosnia, ma il suo apparecchio venne colpito. Volle tuttavia rientrare alla base. Nonostante gli venisse ordinato di abbandonare il velivolo in fiamme e di gettarsi col paracadute, tentò ugualmente l’atterraggio, ma l’aereo esplose sulla pista. Così Rugi sacrificò la vita nel giorno del suo ventiquattresimo compleanno. Fu l’ultimo pilota caduto dell’aviazione partigiana.

Bibliografia: G. Scotti, Il Battaglione degli straccioni, Milano, 1974.

G.Sco.

Ruini, Bartolomeo (Meuccio)

N. a Reggio Emilia il 14.12.1877, m.

a Roma il 6.3.1970; avvocato, professore universitario.

Laureatosi in Giurisprudenza a Bologna e poi conseguito il dottorato in Filosofia (più tardi otterrà la libera docenza nella materia), entrò giovanissimo nella pubblica amministrazione. Fece brillante carriera nel Ministero dei Lavori Pubblici, raggiungendo ben presto il grado di direttore generale per il Mezzogiorno. Nel 1912, a soli trentacinque anni, fu designato membro del Consiglio di St[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 286

Brano: Royal Air Force

litici, gli stessi che ispireranno lo sganciamento delle bombe atomiche su Hiroshima (v.) e Nagasaki (v.J, quando la guerra era praticamente ormai decisa.

La R.A.F. si assunse anche compiti, saltuari e di ristretto impegno operativo, per il rifornimento di formazioni partigiane garantite dalle proprie organizzazioni politiche e militari in Italia, Francia, Jugoslavia, Grecia e durante l’insurrezione di Varsavia. Si vedano le voci Lanci e S.O.E..

G.Ta.

Bibliografia: A. Solmi, Storia della Seconda guerra mondiale, Milano, 196667 (Ed. italiana della History of thè Second World War di Purnell, Bristol, 196667).

Rozzi, Gino

N. a Reggio Emilia il 26.2.1913; mezzadro.

Membro dell'organizzazione comunista clandestina del Reggiano, nel 1932 venne arrestato e deferito al Tribunale speciale che il 9.10.1935

lo condannò (insieme ad altri 16 militanti, per la massima parte contadini) a 6 anni di reclusione.

Dopo T8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle fila della Resistenza reggiana. Nel novembre, ricercato dalla polizia, si diede al[...]

[...]iano. Dopo la Liberazione fu comandante di una zona della polizia partigiana reggiana. Successivamente svolse funzioni dirigenti nel movimento cooperativo locale.

G.Fr.

Ruanda

Repubblica presidenziale deN’Africa Centrale. Privo di accessi al mare, il Ruanda confina a nord con l’Uganda, a ovest con lo Zaire, a sud con il Burundi e a est con la Tanzania. Esteso per 26.338 kmq, ha una popolazione di 4.925.000 abitanti, con una densità demografica tra le più alte dell’Africa e un tasso di incremento annuo medio calcolato tra il 1975 e il 1980 del 2,5%: questa sarebbe una delle cause dell’estrema miseria del paese, secondo la Banca Mondiale che lo classifica tra i 25 più poveri del mondo. La capitale è Kigali che conta 55.000 abitanti.

Cenni storici

Esplorato per la prima volta nel

1884, il territorio del Ruanda divenne protettorato della Germania (insieme al Burundi) nel 1899, entrando a far parte dell'Africa Orientale Tedesca. L’opera di assoggettamento del governo coloniale fece leva sulla differenziazione razziale già pr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 210

Brano: Olanda

IEC, 1967; E. Morpurgo, Dieci contro uno. Milano, CorticelH, 1946; F. Etnasi, La Resistenza in Europa, Roma, Grafica Ed., 1970.

A.Per.

Olberg, Oda

N. a Bremerhaven (Germania) il 2.10.1872, m. a Buenos Aires (Argentina) l’11.4.1955; giornalista e scrittrice.

Verso il 1890, dopo la vittoria elettorale socialdemocratica in Germania e l’abrogazione delle leggi antisocialiste, si avvicinò alla socialdemocrazia. Nel 1896, trasferitasi in Italia, sposò il socialista massone torinese Giovanni Lercia e aderì al P.S.I.. Nel 1898 divenne corrispondente fissa dall’Italia della Die Neue Zeit, organo teorico della socialdemocrazia tedesca. Esponente dei « rivoluzionari intransigenti », quando nel 1912 ques[...]

[...]tidiano socialdemocratico tedesco Vorwàrts, fu diffidata d’ordine di Mussolini.

Nel 1927, alla morte di Lerda, lasciò l’Italia per stabilirsi a Vienna, dove divenne redattrice óeW'Arbeiter Zeitung. Nel 1934 emigrò a Buenos Aires, dove continuò a collaborare con organizzazioni e giornali antifascisti (Nuova patria, Critica), rimanendovi fino alla morte. Fra le sue opere ricordiamo National sozialismus, pubblicata in Austria nel 1932.

Bibliografia: E. Ragionieri, L'Italia e il movimento operaio italiano nella «■ Neue Zeit » (18831914), in II marxismo italiano e l'Internazionale, Roma, 1968; Il Movimento operaio italiano Dizionario biografico, voi. IV, Roma, 1978.

Oldham, Anthony John

N. nel Sussex (Inghilterra) nel 1914; ufficiale britannico.

Maggiore della cavalleria coloniale

indiana, all’inizio della Seconda guerra mondiale venne fatto prigioniero dagli italiani in Nord Africa. Tradotto in un campo di prigionia nei pressi di Parma, ne fuggì dopo I'8.9.1943 e si rifugiò a Vergemoli (Lucca), ospite del medico condotto. Acquistatasi la fiducia dei patrioti locali, fu tra i primi organizzatori della lotta partigiana in Garfagnana, fino a diventare comandante della Divisione « Lunense » (v.). Nel novembre 1944 guidò [...]

[...]prigioniero, fu condotto a Casale e ivi fucilato l’indomani. Caddero, con Antonio Olearo, gli altri componenti della piccola formazione da lui comandata e ricordata come Banda Tom: il vicecomandante Giovanni Cavoli; i partigiani Alessio Bocca latte, Giuseppe Andino, Aldo Cantarella, Luigi Cassina, Giuseppe Maugeri, Remo Peracchio, Boris Portieri, Giuseppe Raschio, Luigi Santambrogio, Carlo Senetta, Insieme a loro venne fucilato l’ufficiale della R.A.F. Albert Harbyohìre Harru che si trovava prigioniero dei tedeschi nelle carceri di Casale Monferrato.

Oliaro, Sergio

Medaglia d’oro al valore militare alla memoria. N. nel 1925 a Casale Monferrato (Alessandria), m. a Moncalvo (Asti) il 29.3.1945; operaio.

Piombista presso gli stabilimenti « Snia Viscosa » di Casale, partecipò alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, dall’inizio del 1944.

Benché giovanissimo, partecipò a tutte le azioni della 3a Brigata « Lazzarini » della VII Divisione Autonoma « Monferrato ». Durante un duro scontro con forze tedesche, rimase ferito[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 668

Brano: [...]tto con la Turchia, fu restituita alla Grecia nel 1947, in base al trattato di pace. L’8 settembre 1943 il presidio italiano dell'isola, composto da due battaglioni del 10° Reggimento fanteria, dal XXXI Gruppo di artiglieria e da reparti minori, rifiutò la resa ai tedeschi e si schierò con gli Alleati. Questi però intervennero assai debolmente a sostenere la volontà di resistenza manifestata dagli italiani: mille inglesi, tutti specialisti della R.A.F., dopo essere sbarcati nell’isola per occuparvi il campo di aviazione, si reimbarcarono precipitosamente 1*1.10.1943, non appena i tedeschi iniziarono il loro attacco a Coo.

Ufficiali delle SS tedesche ispezionano un reparto di collaborazionisti italiani destinato a operare in azioni di controguerriglia

668



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 562

Brano: Cinema e Resistenza

Da « Le quattro giornate di Napoli » (Loy)

Nuit et brouillard (Notte e nebSfa), Argos e Como Film, 1955, regista Alain fìesnais; Un condamné à mort s'est échappé (Un condannato a morte è fuggito), 1956, regista Robert Bresson.

Gran Bretagna: Pimpernel Smith (La primula Smith), 1941, regista Leslie Howard; Now it can be told (Ora può essere raccontato), R.A.F. Film Unit, 1946, regista Com. E. Baird; Against thè wind (Contro il vento), Ealing Studìos, 1948, regista Charles Crighton; The avengers (La rivincita), Paul SoskinParamount, 1948, regista Harold French; Odette (Odette, agente segreto), WilcoxNeaglelmperadio Pictures, 1950, regista Herbert Wilcox; Carve her name with pride (Scuola di spie), Rank, 1958, regista Lewis Gilbert; Calling Mr. Smith (Chiamate mister Smith), 1941, registi Stephan e Frangois Themerson; One of our aircraft is missing (Un aereo non ha fatto ritorno), 1942, registi Powell e Pressburger; The Colditz story (La storia di Co[...]

[...]E. Baird; Against thè wind (Contro il vento), Ealing Studìos, 1948, regista Charles Crighton; The avengers (La rivincita), Paul SoskinParamount, 1948, regista Harold French; Odette (Odette, agente segreto), WilcoxNeaglelmperadio Pictures, 1950, regista Herbert Wilcox; Carve her name with pride (Scuola di spie), Rank, 1958, regista Lewis Gilbert; Calling Mr. Smith (Chiamate mister Smith), 1941, registi Stephan e Frangois Themerson; One of our aircraft is missing (Un aereo non ha fatto ritorno), 1942, registi Powell e Pressburger; The Colditz story (La storia di Colditz), 1955, regista Guy Hamilton; The wooden horse (Campo 111), regista Jack Lee.

Italia: Giorni di gloria, A.N.P.I., 1944, regista Mario Serandrei in collaborazione con r

G. De Santis, M. Pagliero, L. Visconti; O’ sole mio, Rinascimento film, 1954, regista Giacomo Gentilomo; Roma, città aperta, Excelsa film, 1945, regista Roberto Rossellini; Due lettere anonime, Carlo Ponti per La Lux Film, 1945, regista Mario Camerini; Un giorno nella vita, Orbis Film, 1945, regista Ale[...]

[...]st; Der Teufels General (Il generale del diavolo), 1955, regista Helmut Kàutner; Der 20 Juli (Operazione Valchiria), CCCHerzog Film, 1955, regista Falk Harnack; Lang ist der Weg (Lunga è la strada), registi K.G. Kulbget e I. Becker; Ich weiss wofur ich lebe (So per chi vivo), 1955, regista^Paul Werhoeven.

Romania:^Mitrea Cocor, Prod. statalé romena, 1952, registi Mari età Sadova e Victor Ilio; I piccoli figli del trombettiere, Studio cinematografico ^di Bucarest, 1954, regista Dinu Negreon.

Spagna: Sin uniforme (Senza uniforme), Peninsular Film, Madrid, 1953, regista Ladislao Vajda.

Stati Uniti: Spanish earth (Terra di Spagna), Contemporary Historians Ine., 1937, regista Joris Ivens; Heart of Spain (Cuore di Spagna), Frontier Film, 1937, registi Paul Strand e Leo Hurwitz; Return to life (Ritorno alla vita), Frontier film, 1938, registi Henry Carter e Herbert Cline; Blockade (Marco il ribelle), Walter Wanger, 1938, regista William Dieterte; Crisis (Crisi), Arthur L. MayerBurstyn, 1538, regista Herbert Kline; Four hundred million [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 501

Brano: [...]e erano stati

nascosti dai partigiani in una casa colonica nei pressi di Pesaro, il Cappellini, con l’aiuto di Giuseppe Ricci e Giusto Tolloy, riuscì a trovare una piccola imbarcazione perché gli ufficiali si mettessero in salvo raggiungendo via mare i loro Comandi oltre la linea del fronte. Precisamente nella notte di Natale del 1943 gli inglesi (si trattava del generale D.C.A. Neame, del generale di divisione O’Connor, del maresciallo della R.A.F. Boyd, del capitano Fergusson e del tenente Spooner), trasportati in automobile da Ottavio Ricci al luogo dell’imbarco, poterono prendere felicemente il mare. Prima di partire promisero che avrebbero fatto tutto quanto era nelle loro possibilità per persuadere i Comandi alleati a inviare le armi e i materiali di cui i partigiani avevano bisogno. Questi aiuti

— anche se non adeguati alle necessità delle unità antifasciste — giunsero effettivamente con successivi aviolanci, dando un buon contributo alla lotta delle formazioni partigiane delle Marche.

E.Ca.

Cattolici comunisti

Il Movi[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine R.A.F., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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