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Il segmento testuale R.S.H.A. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 12Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 543

Brano: [...]realizzazione dei propri incarichi; trasmettere ai servizi dipendenti, prima del necessario e in misura maggiore dell’occorrente, ordini indispensabili aH’adempimento di un compito; conoscere prima del ner cessario gli obblighi incombenti.

Seconda guerra mondiale

Alla vigilia dello scoppio della guerra Himmler riunì la Gestapo e tutti gli altri corpi di repressione del regime nazista in un unico organismo, il Reichssicherheitshauptamt

o R.S.H.A. (Ufficio centrale di sicurezza del Reich). Con decreto del 27.9.1939 Heydrich fu nominato capo di tale organismo, ma in realtà questo continuò a essere diretto da Himmler, in quanto comandante generale delle S.S.. Il R.S.H.A. venne diviso in 7 uffici, di cui il quarto era costituito dalla Gestapo e fu affidato al comando di Heinrich Muller.

Nel nuovo ordinamento la Gestapo venne definita « servizio attivo dotato di potere esecutivo, con diritto di arresto in campo politico, per la ricerca e la liquidazione dei nemici del regime », e suddivisa in 6 sezioni con le seguenti, rispettive competenze: a) antinazisti marxisti, comunisti, misure di sicurezza; b) attività politiche delle chiese e delle sette religiose, degli ebrei e dei massoni; c) internamenti, detenzioni preventive, stampa, questioni di partito, scheda[...]

[...]ne del decreto « Notte e Nebbia » (v.), personalmente emanato da Hitler e per il quale dovevano essere liquidate fisicamente tutte le persone « pericolose per la sicurezza tedesca », senza che ne rimanesse alcuna traccia (appunto dissolte « nella notte e nella nebbia»). Più in generale la Gestapo contribuì a tutti i massacri compiuti nei paesi occupati, spesso in collaborazione con i Comandi della Wehrmacht. Nel 1943 Himmler chiamò a dirigere il R.S.H.A. l'austriaco Ernst Kaltenbrunner, originario di un paese vicino a quello natale di Hitler, e tale designazione coincise con la scoperta del complotto detto della « Rosa bianca » (v.). Quasi contemporaneamente la Gestapo arrestò i componenti del « Circolo Kreisau » (facente capo al conte Hellmuth von Moltke e professante una sorta di socialismo cristiano) e aprì le ostilità contro la Abwehr,

il servizio segreto della Wehrmacht diretto daH’ammiraglio Canaris (v.), con l'intento di assorbirla. Positivamente conclusa anche questa operazione, il 18.2.1944 Hitler ordinò lo scioglimento dell’Abweh[...]

[...]eamente la Gestapo arrestò i componenti del « Circolo Kreisau » (facente capo al conte Hellmuth von Moltke e professante una sorta di socialismo cristiano) e aprì le ostilità contro la Abwehr,

il servizio segreto della Wehrmacht diretto daH’ammiraglio Canaris (v.), con l'intento di assorbirla. Positivamente conclusa anche questa operazione, il 18.2.1944 Hitler ordinò lo scioglimento dell’Abwehr e l’assorbimento delle sue funzioni da parte del R.S.H.A..

Negli stessi anni la Gestapo intensificò l’azione contro i comunisti, gli unici rimasti a svolgere in Germania una lotta clandestina organizzata. Nel 193940 essi vennero rafforzati da un certo numero di quadri usciti dal carcere al termine della pena, tra cui Anton Sàfkow, Franz Jacob e B. Bàstlein. Nel

1942 la Gestapo arrestò nuovamente Bàstlein e Jacob, mettendo in crisi tutta l’organizzazione da essi creata ad Amburgo. Entrambi riuscirono ad evadere, ma vennero ancora una volta arrestati e, insieme a Sàfkov che aveva nel frattempo operato a Berlino, uccisi.

La Gestapo ebbe Una pa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 196

Brano: [...]striaci e il sequestro dei loro beni. L’abilità con la quale seppe dirigere nella capitale austriaca il cosiddetto « Ufficio centrale per l’emigrazione ebraica» gli procurò fama di grande esperto e così, dopo l’occupazione della Cecoslovacchia, fu inviato a Praga con analogo incarico. Alla fine del 1939 fu chiamato a Berlino e nel gennaio 1940 passò a dirigere l’Ufficio per le questioni ebraiche presso la sede dei servizi di sicurezza del Reich [R.S.H.A.), sotto la direzione di Heydrich, a sua volta dipendente dal capo della polizia Himmler.

Con l'inizio della seconda guerra mondiale Eichmann divenne responsabile dell’ufficio IV B 4 in seno al R.S.H.A., destinato a dirigere dapprima i piani di segregazione nei ghetti, poi di deportazione e infine di sterminio fisico degli ebrei in tutti i paesi europei occupati dai tedeschi. Il 20.1.1942 partecipò alla famosa riunione del Wannsee, nella quale i capi nazisti decisero di passare alla « soluzione finale » della

questione ebraica mediante l’uccisione in massa di tutti gli ebrei, e divenne quindi lo strumento esecutivo più efficiente, nella sua burocratica impassibilità, del piano nazista.

Cattura e processo

Nei giorni della disfatta tedesca Eichmann cercò di eclissarsi, travestito da c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 200

Brano: [...]mposte esclusivamente di uccisori di esseri inermi, donne, bambini, fu uno dei frutti della mentalità nazista. Prima dell’invasione tedesca della Polonia (settembre 1939) si ebbe la riorganizzazione di tutte le forze di polizia del Reich: la polizia segreta di Stato (Gestapo), la polizia criminale e i servizi di sicurezza delle S.S. furono messi

alle dipendenze di un unico Ufficio centrale di sicurezza del Reich (Reichs Sicherheits Hauptamt o R.S.H.A.) diretto da Reinhard Heydrich (v.), dipendente a sua volta dal capo della polizia del Reich Heinrich Himmler. Al R.S.H.A. vennero affidati, tra gli altri compiti, la « soluzione del problema ebraico » e quello più immediato di « bonificare » i territori della Polonia e in genere del fronte orientale destinati ad accogliere soltanto gente di «pura razza tedesca». L’esecuzione materiale di tale specifico compito fu affidata appunto agli Einsatzgruppen.

I gruppi furono costituiti con elementi scelti nelle file delle S.S., della Gestapo e degli altri servizi di sicurezza germanici. Ogni unità, forte di 800 uomini, comprendeva diversi Sonderkommandos (commandos speciali) divisi a loro volta in reparti minori (Teil[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 712

Brano: [...]nzica (v.) e del suo circondario, i tedeschi costruirono a circa 36 chilometri da questa città un lager per prigionieri civili. L’incarico di dirigerlo venne inizialmente affidato al capitano delle SS Max Pauly e, quando questi divenne comandante del lager di Neuengamme (v.), a Stutthof fu sostituito dal maggiore Paul Werner Hoppe.

Secondo la classificazione disposta da Reinhard Heydrich, capo dell'Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich (R.S.H.A.), il lager di Stutthof rientrava, insieme a quello di Dachau (v.), nella categoria n. 1, destinata ad accogliere detenuti condannati a pesanti pene, ma non del tutto irricuperabili. Situato in una zona paludosa e dal clima insalubre, le condizioni di esistenza vi erano particolarmente difficili. I primi deportati furono tedeschi. A questi si aggiunse il 2.5.1939 un convoglio di 250 prigionieri di guerra polacchi. Seguirono numerosi altri convogli, fino a un totale di 120.000 prigionieri, per il 90% polacchi, compresi circa 52.000 ebrei fra uomini e donne.

il lager venne gradualmente amplia[...]

[...].000 prigionieri, con un ritmo particolarmente intenso durante l'evacuazione del 25.1.1945.

Non si sa con precisione quando cominciò a funzionare la piccola camera a gas (m 3x5) destinata ufficialmente alla disinfezione degli indumenti, ma poi usata per l'eliminazione dei prigionieri giudicati inabili. La prima gassazione documentata risale comunque al 22.6.1944, quando vi furono uccisi circa 100 bielorussi e polacchi condannati a morte dalla R.S.H.A.. Una seconda gassazione ebbe luogo il 26 luglio successivo per eliminare 12 resistenti polacchi, una terza poco più tardi per uccidere 62 prigionieri di guerra sovietici.

Per nascondere ai condannati la loro sorte e impedire tentativi di rivolta, veniva inizialmente utilizzato come camera a gas un vagone ferroviario appositamente predisposto e parcheggiato in una linea secondaria che portava al campo. Alle donne condannate allo sterminio i tedeschi comunicavano che dovevano andare a lavorare in una fabbrica di calze; una volta che il vagone era riempito con le vittime ed ermeticamente chiu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 584

Brano: [...]ioni in massa degli ebrei iniziarono soltanto nel corso della Seconda guerra mondiale. Si presume che i preparativi fossero stati approntati nel marzo del 1941, cioè poco prima dell’attacco tedesco all’U.R.S.S., ma non .si è trovato alcun ordine scritto in proposito. Pare quindi che i massacri abbiano avuto inizio in seguito a un ordine trasmesso verbalmente da Reinhard Heydrich (v.), allora capo dell’Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich (R.S.H.A.).

L’espressione “soluzione finale” compare per la prima volta in una lettera del generale delle SS Walter Schellenberg, della R.S.H.A., in data 20.5.1941. Ricompare il 31 luglio dello stesso anno in un ordine scritto impartito da Hermann Goering a Heydrich. Il 20.1.1942, in una conferenza di alti funzionari di vari ministeri, svoltasi nel sobborgo berlinese di Gross Wansee, ne fu discussa e messa a punto l’organizzazione.

Si possono distinguere nella attuazione della “soluzione finale” tre fasi, i cui rispettivi sviluppi furono connessi all'andamento della guerra e dell’occupazione tedesca in Europa: la prima fase fu messa in atto da unità mobili di SS chiamate Einsatzgruppen (v.) che seguivano la Wehrmacht sul fronte di [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 75

Brano: [...]dustriali e gli agrari tedeschi a chiedere in misura sempre maggiore prigionieri di guerra, deportati e internati come manodopera da utilizzare nelle fabbriche e in agricoltura. Tali esigenze determinarono una nuova svolta nella politica nazista dei lager.

Le deportazioni e lo sterminio in massa degli ebrei avevano sempre rivestito una notevole importanza economica per i nazisti. Appositi uffici, reparti e organizzazioni delle

S.S. (come l’R.S.H.A., o Ufficio amministrativo ed economico dell 'Ufficio centrale di sicurezza del Reich) avevano avuto fin dall'inizio della persecuzione antisemita il compito di impadronirsi di tutti i beni mobili e immobili delle comunità ebraiche, per amministrarli direttamente

o tramite fiduciari tedeschi. Poi, con le soppressioni in massa delle popolazioni nei ghetti dell'Europa orientale o nei campi di sterminio, era stata ordinata la cosiddetta Azione Reinhardt che, nell’opera di ricupero, si era spinta fino alla raccolta delle materie prime, provenienti dai cadaveri degli ebrei uccisi (protesi, capel[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 152

Brano: [...]i accattivarsi la simpatia della classe operaia attraverso particolari forme di « politica sociale ».

Tutto ciò, mentre l'escalation della violenza non conosceva limiti: direttamente dalla Polonia dove aveva avuto una funzioneguida nell'operazione di sterminio degli ebrei polacchi, venne trasferito nel Litorale l’intero staff óeWEinsatzkommando Reihnard capeggiato da Odi

lo Globocnick (v.), una formazione di specialisti alle dipendenze del R.S.H.A. (Ufficio centrale della polizia di sicurezza tedesca) e particolarmente addestrata, similmente agli altri Einsatzkommandos operanti nei territori invasi, nella lotta ai cosiddetti « nemici della Germania hitleriana ». A questo gruppo spettò, tra l’altro, un ruolo particolare nell'organizzazione e nella gestione della Risiera di San Sabba. Particolarmente efferata fu la strage compiuta il 23.4.1944, quando i tedeschi, in seguito a un attentato che era costato la vita a 5 dei loro, per rappresaglia impiccarono, lungo le scale del Palazzo Rittmeyer in via Ghega, 51 ostaggi prelevati dal carcere [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 514

Brano: Sicherheitsdienst

bilitazione delle risorse rendeva le persone molto più sensibili a ogni notizia, a ogni oscillazione d’umore.

L’opera di repressione interna del S.D. che, nel 1942, dopo l’uccisione di Heydrich da parte di resistenti cecoslovacchi, venne affidato a Otto Ohlendorf (mentre il R.S.H.A. era stato affidato al sanguinario e fanatico Ernst Kaltenbrunner), impedì certo che in Germania potesse formarsi una resistenza organizzata, quale era quella costituitasi in Francia, Italia, Jugoslavia e in altri paesi occupati, anche se non è solo con la capillarità e durezza dell’apparato repressivo che tale fatto può essere efficacemente spiegato.

Bibliografia: S. Aronson, Reinhard Heydrich und die Fruhgeschichte der Gestapo und SD, Stuttgart 1971; A. Ramme, Der Sichereitsdienst der SS, Berlin, 1970; L.D. Stokes, The Sicherheitsdienst (SD) of thè Reichshuhrer SS and German Public Opinio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 10

Brano: [...]ò nel 1934 per la riorganizzazione della Gestapo (v.) in Prussia. Nello stesso anno consolidò la sua posizione come capo del servizio di sicurezza (S.D.), che era ormai l’unico servizio informativo del Partito nazionalsocialista.

Nel 1936 fu nominato anche capo della polizia di sicurezza e nel settembre del 1939, al termine del processo di riorganizzazione della polizia nazista, fu posto a capo delI’Ufficio centrale della sicurezza del Reich (R.S.H.A.). In tale veste assunse con Himmler le principali responsabilità nella persecuzione dei nemici politici e razziali del Terzo Reich, nella politica di germanizzazione dei territori occupati e nella preparazione ed esecuzione della « soluzione finale » della questione ebraica (v. Ebrei).

In Cecoslovacchia

Teatro particolare delle sue gesta doveva diventare la Cecoslovacchia. Avendo egli assunto il 27.9.1941 la carica di viceprotettore del Reich in Boemia e Moravia (che corrispondeva ad avere affidata l’effettiva amministrazione del territorio), sottopose queste regioni al più spietato ter[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 76

Brano: [...]; e si cercava di scoprire, intervenendo anatomicamente su in

L’« universo concentrazionario »

Dopo la breve gestione iniziale delle S.A., i lager passarono nelle mani del Reichsfuhrer delle S.S. Heinrich Himmler, l’agronomo bavarese ex allevatore di polli, dall’aria mite e innocua di occhialuto professore. Braccio destro di Himmler fu Reinhard Heydrich fino al 27.5.

1942, allorché i partigiani cèchi

10 giustiziarono. Come capo della R.S.H.A., Heydrich sovraintendeva alla potentissima polizia segreta di Stato (v. Gestapo) che, a sua volta, controllava i campi.

All'interno dei lager prestavano servizio, con poteri assoluti di vita e di morte sui deportati, le S.S. Totenkopf (Teste di morto) che avevano come insegna un teschio. Kapò e Prominenten costituivano la gerarchia interna dei campi, articolata in vari gradi: il Lageràltester, il deportato più « anziano » del campo, era al vertice gerarchico di questa categoria; costui era chiamato anche a scegliere i kapò, a controllarli e a dirigerli in certe circostanze. Analoga funzion[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine R.S.H.A., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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