Brano: Puerto Ri co
dentisti che, fondato un Partito indipendentista moderato, dal 1952 al 1956 divennero la seconda forza politica locale.
In campo economico, gli effetti del nuovo assetto politico non tardarono a manifestarsi: esonerata dal pagamento di tasse agli Stati Uniti e lasciata a questi la difesa dell'isola (diventata di fatto una base americana), la classe imprenditoriale potè usufruire di un rapido sviluppo, favorito dalla presenza di manodopera a basso costo e da una legislazione fiscale particolarmente compiacente verso il capitale straniero (soprattutto U.S.A.) non tenuto a pagare impost[...]
[...]etti del nuovo assetto politico non tardarono a manifestarsi: esonerata dal pagamento di tasse agli Stati Uniti e lasciata a questi la difesa dell'isola (diventata di fatto una base americana), la classe imprenditoriale potè usufruire di un rapido sviluppo, favorito dalla presenza di manodopera a basso costo e da una legislazione fiscale particolarmente compiacente verso il capitale straniero (soprattutto U.S.A.) non tenuto a pagare imposté né a Puerto Rico né agli Stati Uniti.
Il boom degli anni Cinquanta aveva come contropartita una crescente dipendenza economica dagli U.S.A. che praticamente monopolizzavano l’interscambio commerciale.
Emigrazione portoricana negli U.S.A.
Oltre a essere una manna per gli investimenti delle multinazionali U.S.A. (300 delle quali detengono il 75% dell’attività economica portoricana, soprattutto mineraria e industriale), Puerto Rico costituisce per gli Stati Uniti uno straordinario serbatoio di forza lavoro, al quale attingere per ogni necessità. Dalla fine della Seconda guerra mondiale l'emigrazione verso gli Stati Uniti ha costituito una delle principali valvole di sfogo della economia dell’isola che, in conseguenza del costante flusso migratorio, nel 1960 registrò (nonostante la prolificità dei suoi abitanti) una crescita demografica pressoché nulla. Dal 1960 al 1965 l’emigrazione diminuì, ma dal 1965 è nuovamente aumentata. Sta di fatto che, su 5 milioni di portoricani, oltre 2 milioni vivono aH’estero, per lo più [...]
[...]portoricane immigrate sono inoltre alla base di numerosi conflitti razziali con altre minoranze oppresse negli Stati Uniti, a cominciare da quella nera.
Lo scontento per la condizione coloniale in cui è venuta a trovarsi l’economia portoricana decretò la sconfitta del Popular Democratic Party alle elezioni del 1969, vinte dal Nuevo Partito Progresista, guidato da Luis Ferre che, nel 1967, era stato uno dei più forti sostenitori dell’unione di Puerto Rico agli Stati Uniti.
Le elezioni del 1976 videro confermata l’ascesa del Nuevo Partito Progresista, questa volta guidato da Carlos Romero Baralo e con un programma di lotta contro la corruzione della precedente amministrazione. Queste elezioni hanno però registrato anche un ulteriore rafforzamento deH’americanizzazione del paese, rimasto insieme a Cuba l'ultima roccaforte della cultura spagnola nei Caraibi.
Crisi economica
Alla base delle richieste di ammissione all'Unione statunitense stanno anzitutto ragioni di carattere economico. Negli ultimi quindici anni il paese ha avuto uno sv[...]
[...]
La situazione nell’isola si è notevolmente aggravata negli ultimi anni per l’aumento del tasso di natalità (nonostante sia stata introdotta
la sterilizzazione delle donne), cui fa riscontro un tasso di incremento del reddito tra i più bassi del mondo. Nel 1975 sono state fatte le registrazioni per calcolare il numero dei votanti alle elezioni statunitensi, nel caso in cui fosse stato deciso di accordare il diritto di voto agli abitanti di Puerto Rico. Nelle elezioni presidenziali del 1980 i candidati hanno incluso Puerto Rico nei loro viaggi di propaganda, ma ai portoricani non è ancora stato concesso il diritto di voto.
Contro l’insediamento delle forze armate statunitensi nell’isola (13 basi militari con 4.500 soldati) esiste un vivace movimento popolare di protesta. L’opposizione nazionalista e indipendentista ha acquistato terreno, come fu dimostrato anche dalla delibera del Comitato per la decolonizzazione dell’O.N.U. che, il 15.8.1979, ha esplicitamente denunciato le condizioni coloniali di Puerto Rico, riaffermando il diritto dei portoricani alla piena indipendenza.
M.Ti.
Pugliese, Rocco
N. a [...]
[...] ai portoricani non è ancora stato concesso il diritto di voto.
Contro l’insediamento delle forze armate statunitensi nell’isola (13 basi militari con 4.500 soldati) esiste un vivace movimento popolare di protesta. L’opposizione nazionalista e indipendentista ha acquistato terreno, come fu dimostrato anche dalla delibera del Comitato per la decolonizzazione dell’O.N.U. che, il 15.8.1979, ha esplicitamente denunciato le condizioni coloniali di Puerto Rico, riaffermando il diritto dei portoricani alla piena indipendenza.
M.Ti.
Pugliese, Rocco
N. a Palmi (Reggio Calabria) nel 1898, m. nel penitenziario di Santo Stefano nel 1930; studente, Militante socialista, aderì al Partito comunista fin dalla sua fondazione e ne fu il più intransigente rappresentante nel circondario di Palmi, temuto dai fascisti per il suo coraggioso spirito di lotta.
Quando nell’agosto 1925 si ebbero a Palmi disordini, nel corso dei quali restò ucciso un fascista (sembra da altri fascisti che intendevano uccidere Leonida Repaci e Pugliese stesso), fu arrestato[...]