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Il segmento testuale Porto Valtravaglia è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 812

Brano: [...]contempo con squadre mobili (ma solo per eventuali azioni di disturbo) nelle valli circonvicine. L’idea base era quella di trasformare la vecchia fortezza in un caposaldo armato, procurando viveri e scorte che consentissero di opporre una valida difesa ad assedi, anche di lunga durata, da parte nemica.

Dopo breve tempo le operazioni condotte dai partigiani per rifornirsi di armi (alcune coronate da successo, come quelle contro il municipio di Porto Valtravaglia e contro la caserma delle Guardie di finanza di Luino) attirarono l'attenzione del Comando tedesco che decise di liquidare il pericoloso nido di resistenza.

La battaglia

L’attacco contro ii San Martino fu portato il 13.11.1943 con largo impiego di forze. Enrico Campoclonico, che partecipò alla battaglia, riferirà di 3.000 nazifascisti armati di mortai, mitragliatrici leggere e pesanti, lanciabombe, e appoggiati da 3 aerei. Contro tali forze schiaccianti il gruppo del San Martino si presentò con un moschetto in dotazione a ciascun partigiano, pistole per metà degli uomini, 10 mitragliatr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 347

Brano: [...]tite su di essa durante la Prima guerra mondiale in vista di un eventuale attacco dalla Svizzera) nei giorni 1315.11.1943 fu teatro di uno dei primi, importanti fatti d’arme della Guerra di liberazione.

Sul San Martino, nella caserma di Vallalta, il 19 settembre si era insediato un gruppo di ufficiali e soldati (Gruppo partigiano “Cinque giornate”) agli ordini del colonnello Carlo Croce (v.) che, fino ad allora, aveva comandato il presidio di Porto Valtravaglia. Il programma del colonnello non era privo di ambizioni, incoraggiate, oltre che dai suoi sentimenti patriottici, dalla discreta quantità di materiale bellico e di viveri di cui poteva disporre la nuova formazione.

Come scriverà Enrico Campodonico, uno dei superstiti del gruppo, il piano di Croce era di « costituire un nucleo nelle fortificazioni di San Martino, un presidio a San Martinovetta e delle bande mobili al di là della vallata stessa »: attrezzare, quindi, la fortezza di armi e viveri che assicurassero la possibilità di difesa ad assedi anche lunghi e contrattaccare l’azione di of[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 348

Brano: San Martino, Battaglia di

200 uomini e tre mesi, oltre che di un impianto radio ricevente e trasmittente e di alcuni mezzi di trasporto — materiale conquistato con audaci colpi di mano (le “missioni” del colonnello Croce) nelle località circonvicine: ad esempio, le azioni di Porto Valtravaglia e di Luino.

La battaglia

Il 14.11.1943 i nazifascisti (che avevano già sotto controllo la zona), dopo aver fatto pervenire senza successo al Comando partigiano alcune proposte di trattative, iniziarono l’attacco con forze inviate non solo da Varese e da Milano (un battaglione tedesco e due battaglioni di carabinieri), ma anche, come sembra, da Bergamo e da Vercelli (reparti di SS).

Pur non potendo ricostruire con esattezza tutte le fasi della battaglia per le notizie, a volte contraddittorie, che si ricavano dalle varie memorie disponibili, sembra possibile individuare tre successivi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 300

Brano: [...]oratori varesini fino all’inizio della guerra 191518.

Peraltro grandi lotte avevano maturato da oltre un trentennio il movimento operaio e popolare varesino: dalle proteste esplose contro la famigerata tassa sul macinato (1867) alle lotte salariali condotte nello stesso anno fra i cotonieri di Busto Arsizio, alle proteste delle operaie tessili dello stabilimento Krumm. Negli anni Settanta si erano mossi gli addetti delle fabbriche di calce di Porto Valtravaglia (1872) con un riuscito sciopero, seguiti dai muratori rivendicanti aumenti salariali. Nel settembre 1883, in concomitanza con lo svolgimento, in Varese, del Congresso delle Società operaie della Lombardia, gli addetti alle concerie avevano scioperato per le 10 ore lavorative, per aumenti salariali e per l’abolizione del lavoro gratuito nei giorni festivi. Negli anni successivi scioperarono gli addetti alla costruzione del tronco ferroviario tra Varese e Gavirate, i fabbri, i muratori, i falegnami e, ancora, le operaie tessili di Busto (1887) che scesero per le strade cantando l’inno dei lavor[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Porto Valtravaglia, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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