→ modalità player
modalità contesto

Il segmento testuale Più è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 1656Analitici , di cui in selezione 53 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Romano Ledda (a cura di), Dossier NATO in KBD-Periodici: Rinascita 1969 - 5 - 9 - numero 19

Brano: [...]rsi un nuovo volto, di riscoprire o far nascere una sua « vocazione democratica » per dirla col ministro degli Esteri Nenni. Ma può la NATO trovare questa vocazione? La sua natura, le sue ragioni di nascita e di esisten
I paesi europei membri del
za lo consentono? Che cosa è in realtà la NATO? Rispondere a questi interrogativi vuol dire ripercorrere le scelte fondamentali e la storia della NATO, descriverne i meccanismi, mettere in luce i suoi più autentici significati, rivelarne la poliedrica funzione. Ed è cosa agevole. Perchè la NATO si è presentata sulla scena politica mondiale
Patto atlantico. Basi NATO
con alcuni precisi e irrefutabili connotati. E' stata strumento, da un lato, di una lotta aperta al mondo socialista, e di una repressione crescente verso le aree del « terzo mondo ». E' stata, dall'altro lato, la struttura portante della difesa e del consolidamento dei regimi capitalistici dell'occidente europeo. Elemento unificatore di questi due aspet ti sono state la politica dei blocchi voluta dall'imperialismo e la suprema[...]

[...]
Il primo atto che sancisce formalmente la nascita della Alleanza atlantica è la risoluzione Vandenberg votata dal Senato degli Stati Uniti d'America l'11 giugno 1948. Con essa si auspica « il progressivo sviluppo di accordi regionali » .e si autorizza il Presidente ad « associare l'America all'Europa occidentale in accordi di mutua difesa che contribuiscano alla sicurezza nazionale ». Ma è noto che la sua radice politica è da ricercarsi un po' più indietro nel tempo, in quella inversione di tendenza della politica estera americana che iniziò sul finire stesso della seconda guerra mondiale, e su cui influirono fattori di varia natura, tra cui il monopolio dell'arma atomica. La percezione delle profonde trasformazioni nate dallo sconvolgimento bellico, e la volontà di congelarle, il senso di una profonda crisi che sconvolgeva l'ordinamento capitalistico e la decisione di bloccarla con ogni mezzo: queste le radici politiche della guerra fredda.
Nota lo storico americano Theodore Draper che « gli Stati Uniti sono troppo ricchi per accetta[...]

[...]co senza cercare un altro modo per imporre la loro volontà. Essi possono, se vogliono, trasformare il problema politico in un problema economico o, come ultima risorsa, in un problema militare ».
Nell'immediato dopoguerra gli Stati Unit. si presentavano, in un mondo sconvolto, favolosamente ricchi al punto che Henry R. Luce poteva baldanzosamente affermare che « popolo americano deve accettare con entusiasmo i doveri e la missione della nazione più potente e vitale del mondo e perciò fargli sentire tutto il peso della nostra influenza per gli scopi e con i mezzi che ci , sembreranno più opportuni ». Non era ancora maturata compiutamente la pretesa — che dominerà i successivi sviluppi della iniziativa internazionale statunitense — di intervenire in ogni parte del mondo in cui sembrassero venire alla luce situazioni giudicate non coincidenti o contrarie agli interessi americani. Ciò avverrà con l'avvento di Foster Dulles e troverà la sua più compiuta espressione nella politica « planetaria » di Johnson. Ma se ne gettarono le radici con il contenimento (politica del containment) e se possibile, con l'inversione dei processi di emancipazione aperti nel mondo. Fu uno spostamento deciso dell'asse storico della politica estera americana. Politica di potenza e sfida sociale vi si intrecciarono, trovando di volta in volta ora l'uno ora l'altro maggiore o minore rilievo. Il comunismo fu allora visto come la forza di un presunto « imperialismo sovietico ». La più generale crisi tradizionale del sistema imperialistico come « una cospirazione sovi[...]

[...]ne gettarono le radici con il contenimento (politica del containment) e se possibile, con l'inversione dei processi di emancipazione aperti nel mondo. Fu uno spostamento deciso dell'asse storico della politica estera americana. Politica di potenza e sfida sociale vi si intrecciarono, trovando di volta in volta ora l'uno ora l'altro maggiore o minore rilievo. Il comunismo fu allora visto come la forza di un presunto « imperialismo sovietico ». La più generale crisi tradizionale del sistema imperialistico come « una cospirazione sovietica globale ». Walter Rostow, ad esempio, vedeva nella lotta di liberazione vietnamita contro il colonialismo francese nel 1946, « il risultato della decisione di Stalin di lanciare una offensiva in Oriente». E fu quindi essenziale combattere il comunismo in ogni parte del mondo.
La definizione compiuta di questa strategia di contenimento si ebbe con la Dottrina Truman (12 marzo 1947), con la quale gli USA si impegnavano a « sostenere i popoli liberi i quali resistono ai tentativi di coercizione da parte di minoranze armate o di pressioni esterne ». L'Alleanza atlantica fu il primo e coerente corollario di quella dottrina, che nel giro di pochi anni avrebbe proliferato nel mondo una catena interminabile di patti. Nel suo Pax americana lo studioso americano Ronald Steel osserva giustamente che « la NATO è stata la prima delle nostre alleanze coinvolgenti ed è ancora la più importante. Attor[...]

[...]stenere i popoli liberi i quali resistono ai tentativi di coercizione da parte di minoranze armate o di pressioni esterne ». L'Alleanza atlantica fu il primo e coerente corollario di quella dottrina, che nel giro di pochi anni avrebbe proliferato nel mondo una catena interminabile di patti. Nel suo Pax americana lo studioso americano Ronald Steel osserva giustamente che « la NATO è stata la prima delle nostre alleanze coinvolgenti ed è ancora la più importante. Attorno alla NATO costruimmo la nostra diplomazia postbellica di contenimento e di intervento ». Di lì, con una logica obbligata, sarebbero discesi poi i patti militari e le alleanze regionali del CENTO, SEATO, ANZUS, la Dottrina Eisenhower per « proteggere » gli arabi dal comunismo, e, infine, la risoluzione del Golfo del Tonchino, che autorizzò il presidente a intervenire nel Sudest asiatico: in breve, più di un milione di soldati americani all'estero, più di 3.000 basi militari sparse in tutto il mondo (sulla base di un rapporto del Pentagono il New York Times dell'li aprile 1969 afferma che le basi sono 3.491), quattro alleanze di « difesa », 42 trattati di mutua assistenza militare, aiuti militari a oltre settanta paesi. « Impegni i cui eguali — ha scritto James Reston — nessuna nazione sovrana ha mai preso nella storia del mondo ». L'Alleanza atlantica fu il primo anello della catena perche l'Europa era l'epicentro dello scontro.
Si è parlato molto, con l'assunzione da parte degli USA di responsabilità mondiali, di fine completa dell'isola[...]

[...]una nazione sovrana ha mai preso nella storia del mondo ». L'Alleanza atlantica fu il primo anello della catena perche l'Europa era l'epicentro dello scontro.
Si è parlato molto, con l'assunzione da parte degli USA di responsabilità mondiali, di fine completa dell'isolazionismo tradizionale, grazie a uno slancio morale immune da vecchi egoismi, al risveglio provocato dal dramma della seconda guerra mondiale e dagli sviluppi della guerra fredda. Più realisticamente De Gaulle osserva nelle sue Memorie che la «volontà di potenza degli americani » è sempre « propensa ad ammantarsi di realismo ». Tre ragioni di fondo, assai poco idealistiche, spingevano gli USA a rompere definitivamente con l'isolazionismo: una militare, l'altra economica, l'altra ancora politica, tutte strettamente intrecciate.
Vediamo prima quella militare. Nonostante il monopolio della bomba atomica, essa poteva essere il vero « asso nella manica » se gli americani, in mancanza (allora) di bombardieri intercontinentali e di sommergibili atomici, avessero potuto disporre [...]

[...]ciati dalle richieste di
l'ultima iii' ordine di tempo presa dalla NATO, nella riunione tenuta nel novembre scorso a Reykjavik. Il nuovo comando di Malta è stato assunto dall'ammiraglio degli Stati Uniti, Edward C. Autlaw, nel quadro del comando delle Forze alleate della Europa meridionale .di cui è capo un ammiraglio italiano eguaglianza da parte delle minoranze razziali e che erano umiliati dalla mancanza di personalità di una società sempre più burocratizzata, lo anticomunismo ideologico serviva come punto focale di scontento. Esso non poteva sedare quelle ansie, ma poteva spiegarle in una forma accettabile a chi vedeva altrettanti nemici all'interno di quanti ne scorgeva all'estero. L'assunzione di una responsabilità mondiale fu un atto di autoesorcismo da parte di un popolo tormentato dai demoni ».
La seconda motivazione, più nota, è derivata da quella militare ed economica: supporto di quelle operazioni non potevano che essere regimi politici fedeli, omogenei, disponibili.
Nel discorso che il generale Marshall pronunciò a Harvard il 5 giugno 1947 per lanciare il suo «Piano di aiuti », tutte queste componenti sono presenti: la necessità per l'economia USA di avere un'Europa capitalistica sulla base di una espansione e penetrazione del capitale americano, la lotta a quei partiti e gruppi politici che vi si oppongono (la estromissione dei partiti comunisti dai governi),
La commissione Harriman aveva già del resto,[...]

[...]l resto, nel suo rapporto a Truman sugli aiuti, affermato che « gli interessi degli USA in Europa non possono essere valutati semplicemente in termini economici, essi sono anche strategici e politici ». « L'Alleanza atlantica — ha scritto di recente un altro studioso americano — è la componente politicomilitare di una operazione di cui il Piano Marshall è l'ingrediente basilare », « un muro » dietro il quale sarebbero passate molte altre cose. E più chiaramente ancora Claude Julien, autorevole giornalista di Le Monde, nel suo L'empire americain: «L'impegno militare ed economico [degli USA] non è un accidente o un accessorio. Senza di esso la società americana sarebbe stata costretta a una revisione lacerante non solo dei suoi obiettivi e dei suoi mezzi di sussistenza. Fondata sull'impero economico e rafforzata dall'impero militare l'American Way of Life non sopravviverebbe a un ripiegamento nelle proprie frontiere.
Le classi dominanti europee subirono, ma anche accettarono e persino cercaro no tutto ciò. Uscivano scosse dalla guerra, so[...]

[...]rategico
regionale
CANADA
STATI UNITI
Washington
Com. Alleato
dell'Atlantleg
(ACLANT)
Norfolk
f
Comando Region.
Difesa Aerea
Regno Unito
Sanmore
Com, Alleato 'Centro Europa (Cineent) Brunssum (Olanda)
Com. Alleato
Nord Europa.
(Cincnorth)
Kalsaas
4
Com. Alleato Mediterranela (Cineafinedl Mala
6
L
inganno
della scelta
~9R civlitai
Non si può negare che alcuni fautori dell'Alleanza avessero in mente qualche cosa di più di un patto militare. Sta di fatto però che l'Alleanza si è concretizzata tutta e soltanto in una struttura militare ed è attraverso di essa che si è stabilito il vero rapporto fra gli USA e l'Europa
Partendo da un preambolo in cui si fa riferimento alla « civiltà » comune dei paesi atlantici, il Trattato dell'Alleanza definisce un duplice ordine di accordi: cooperazione politica ed economica tra i suoi membri e mutua difesa militare. Nel dibattito attualmente in corso sull'Alleanza e la necessità di un suo riadeguamento, si tende a separare i due termini e si punta sulla definizione del Tra[...]

[...] attraverso normali trattative diplomatiche, era necessario « un adeguato apparato di potenza » che contenesse l'URSS.
In realtà, gli articoli che costituiscono la struttura portante del Trattato sono quelli centrali (4, 5, 6) in cui viene definita la natura di una mutua difesa in caso di minaccia dell'« integrità territoriale », dell'« indipendenza politica » e della « sicurezza » di una delle parti, e in caso di
attacco armato » contro una o più di esse. La vaghezza delle definizioni (cos'è un attacco armato? un incidente di frontiera o una invasione? cosa si intende per minaccia alla sicurezza? un mutamento di regime interno vi rientra?) conferma il carattere militare del Trattato. « Proprio per la presenza di termini tanto vaghi e così poco obbliganti — scriveva tempo fa il settimanale delle ACLI Azione sociale in una inchiesta sulla NATO — solo un meccanismo militare precostituito » può dare « un contenuto e una certezza di garanzia » a quegli articoli.
Non si può certo negare che alcuni fautori dell'Alleanza avessero in mente qu[...]

[...]to di regime interno vi rientra?) conferma il carattere militare del Trattato. « Proprio per la presenza di termini tanto vaghi e così poco obbliganti — scriveva tempo fa il settimanale delle ACLI Azione sociale in una inchiesta sulla NATO — solo un meccanismo militare precostituito » può dare « un contenuto e una certezza di garanzia » a quegli articoli.
Non si può certo negare che alcuni fautori dell'Alleanza avessero in mente qualche cosa di più di un patto militare. Sta di fatto però che l'Alleanza si è concretizzata « tutta e soltanto in una struttura militare », ed è attraverso di essa che si è stabilito il vero rapporto tra gli Stati Uniti e l'Europa sul terreno politico ed economico: un rapporto di subordinazione dell'Europa agli, USA.
In uno studio sui problemi della NATO apparso su Lo Spettatore internazionale (numero 1, 1967) si riconosce che « spesso le scelte e gli indirizzi assunti in sede NATO hanno contrastato e contrastano con la prospettiva di distensione, e che l'organizzaatone in quanto tale può costituire un elemen[...]

[...]ell'aggressione e la protezione americana erano l'unico cemento unitario degli alleati europei.
Verificare nella storia dell'Alleanza tutto ciò, e ricostruire il processo che ne ha fatto un'appendice dell'imperialismo americano può essere perciò di qualche interesse_ Vediamo prima di tutto gli aspetti specificamente militari e il modo con cui hanno inciso sugli indirizzi politici. Essi possono essere esaminati sotto diversi profili.
Il primo e più elementare è quello dell'organizzazione che si diede l'Alleanza. Fin dal primo Consiglio atlantico del 17 settembre 1949, venne messo a punto il meccanismo organizzativomilitare dell'Alleanza, ossia la NATO. (North Atlantic Treaty Organization). E tale sarebbe rimasto fino ai nostri giorni. Nel corso del 1950 (soprattutto alle sessioni di New York e di Bruxelles) esso venne puntualizzato con tre decisioni importanti che riguardarono: a) il potenziamento delle forze tradizionali degli alleati europei; il progetto, definito successivamente in un Consiglio atlantico a Lisbona, prevedeva l'allest[...]

[...]no al «momento in cui la spada del SAC sarebbe sopravvenuta a stroncarlo ».
L'Europa in altri termini avrebbe dovuto servire come prima lineacuscinetto. Nella sua Histoire diplomatique de l'Europe René AlbrechtCarrié, osserva che in fondo «il desiderio di non divenire un campo di battaglia era comprensibilmente forte tra gli europei, che non trovavano ragione di rallegrarsi della prospettiva di un'eventuale liberazione che avrebbe liberato poco più di un cimitero », mentre gli americani « consideravano con timore cornprensibilmente minore l'eventualità di un conflitto e non nascondevano la tendenza a considerare gli alleati europei come una semplice aggiunta delle forze americane e i territori europei come utili basi avanzate ».
Il punto b) venne realizzato immediatamente, e il generale Eisenhower divenne il primo comandante delle forze alleate. Il 2 aprile 1951 il dispositivo veniva messo a punto con la istituzione del Quartier generale supremo delle forze alleate in Europa (SHAPE). L'integrazione militare e il comando unico sono i ca[...]

[...]llarme, per poi passare sotto il comando alleato. La sola eccezione è costituita dalla rete integrata di difesa aerea che copre il comando alleato in Europa, dalla Norvegia alla Turchia orientale. Tale rete è posta in ogni momento sotto mio comando e deve assicurare in permanenza la polizia dello spazio aereo alleato» (generale Lemnitzer).
Si veniva così affermando un criterio di sovranazionalità — nel solo ambito militare — di tale portata che più di uno studioso del diritto si è chiesto fino a che punto fosse legittimo, oltre che politicamente accettabile. Il giurista Alberto Predieri nel suo studio su « Il Consiglio supremo di difesa » (organismo nazionale italiano) si chiede, ad esempio, fino a che punto « integrando la difesa italiana nella NATO », con i suoi organi che « impartiscono direttive ai singoli governi degli Stati », si siano « limitati i poteri » di quel Consiglio, in netto contrasto con l'articolo 87 della Costituzione italiana.
Il meccanismo è stato reso ancora più evidente dal fatto — non tecnico, ma poli
tico che [...]

[...]mente accettabile. Il giurista Alberto Predieri nel suo studio su « Il Consiglio supremo di difesa » (organismo nazionale italiano) si chiede, ad esempio, fino a che punto « integrando la difesa italiana nella NATO », con i suoi organi che « impartiscono direttive ai singoli governi degli Stati », si siano « limitati i poteri » di quel Consiglio, in netto contrasto con l'articolo 87 della Costituzione italiana.
Il meccanismo è stato reso ancora più evidente dal fatto — non tecnico, ma poli
tico che il comandante
americano della NATO (Saceur) è contemporaneamente comandante di tutte le forze americane in Europa non integrate nella NATO (EUCOM). Se si considera che nell'arsenale della NATO le forze più importanti sono i bombardieri del SAC e la VI flotta americana nel Mediterra neo, e che essi non sono integrati nella NATO, si capisce subito quale sia il reale rapporto di dipendenza dagli USA.
Dobbiamo insistere brevemente su questo punto. Si tratta infatti di un potenziale militare atomico e missilistico dipendente unicamente dal presidente degli Stati Uniti. Esso viene utilizzato come mezzo di pressione sugli stessi alleati, ma soprattutto è la base di pronto intervento americano in ogni parte del. l'occidente e del Medio Oriente (nel 1958, ad esempio, in Libano). Ebbene, la questione è:[...]

[...]egnate alla NATO, e quindi anche quelle dislocate in paesi non aderenti all'alleanza detiene poteri di gran lunga superiori a quelli inerenti alla carica di Saceur », e collega automaticamente le forze della NATO a quelle altre, estendendo già così la territorialità della NATO stessa.
Abbiamo detto che il problema non è tecnico, bensì politico. Esso è intrinseco alla natura militare del Patto atlantico, e alla logica che vuole la supremazia del più forte. Anche un mutamento sul piano tecnico delle strutture dei comandi non muterebbe il dato essenziale del potere reale — grazie alla loro forza nucleare — degli USA, e della loro arbitraria utilizzazione del potenziale atomico ospitato in Europa, e caposaldo della struttura militare della NATO.
Non può perciò stupire che i diversi organismi « collettivi » inventati per íl « coordinamento tra alleati » dell'iniziativa militare (Standing Group, Comitato militare ecc.), siano a poco a poco scomparsi, o giacciono come strumento inutile. L'integrazione militare li ha messi fatalmente a tacere,[...]

[...]ter Dulles basata sul sostegno atomico della politica del « rischio calcolato ». Le forze di pace danno scacco alla NATO e la capacità militare del Patto di Varsavia impone la revisione strategica culminata con la « teoria » di Mac Namara: nascono i piani dell'escalation
ti », essi « sarebbero stati, comunque schiacciati ».
L'equilibrio militare, in cui si era cercata la prima :giustificazione della NATO, ¡era quindi raggiunto. Nessuno credeva più in Europa alla favola dell'aggressione sovietica. I regimi capitalistici erano! restaurati.
Fu in questo clima che il 16 dicembre 1967 la Conferenza di Parigi dei capi di governo dei paesi appartenenti alla NATO venne investita dal problema della istallazione di missili a medio raggio in Europa. Si trattava degli IRBM (Intermedie Range Ballistic Missiles), che per le loro caratteristiche non erano da rappresaglia ma offensivi: « Il loro effetto è potente, — scrisse allora A. Wohlstetter sulla rivista Foreign Af fairs — solo in caso di attacco a sorpresa ». Il 10 dicembre, avendo già Dulles r[...]

[...]complesso dibattito di quegli anni. Basterà ricordare che il lancio del primo Sputnik privò gli USA della loro invul nerabilità e li costrinse quindi a rivedere le dimensioni stesse del conflitto nucleare, che stava alla base della « rappresaglia massiccia ». E' qui interessante rilevare che, nel corso della revisione, nessun « alleato » venne consultato o semplicemente informato di mutamenti che riguardavano i destini del mondo, e in modo ancor più diretto gli alleati militari degli USA. « Il senso di insicurezza — ha scritto una volta Henry Kissinger, attuale consigliere di Nixon — della maggior parte dei nostri alleati è stato aumentato dai rapporti unilaterali che si sono stabiliti all'interno dell'Alleanza in campo militare. In nessun altro settore la dipendenza europea dagli Stati Uniti è stata maggiore e così prolungata. La politica americana ha avuto un solo pensiero, quello di rendere più sopportabile la nostra tutela ». Gli alleati vennero semplicemente informati, a cose fatte, della svolta strategica USA: risposta flessibile, [...]

[...]etto gli alleati militari degli USA. « Il senso di insicurezza — ha scritto una volta Henry Kissinger, attuale consigliere di Nixon — della maggior parte dei nostri alleati è stato aumentato dai rapporti unilaterali che si sono stabiliti all'interno dell'Alleanza in campo militare. In nessun altro settore la dipendenza europea dagli Stati Uniti è stata maggiore e così prolungata. La politica americana ha avuto un solo pensiero, quello di rendere più sopportabile la nostra tutela ». Gli alleati vennero semplicemente informati, a cose fatte, della svolta strategica USA: risposta flessibile, guerra limitata, escalation.
Non ricorderemo tutto il complesso sviluppo politico che sottese alla nuova strategia militare. Basterà ricordare che il punto di partenza fu — una volta considerato che l'uso dell'atomica avrebbe toccato anche l'America — una più acuta coscienza della sterilità della « rappresaglia massiccia », del carattere catastrofico di una guerra nucleare su scala mondiale e del fallimento dei tentativi di disgregare il campo socialista.
Ne derivava una visione politica che tendeva a disinnescare il meccanismo della guerra fredda, per varare un processo distensivo le cui caratteristiche dovevano però essere: 1) status quo internazionale, con un equilibrio statico tra i due sistemi, di cui si riconosceva finalmente la esistenza; e quindi smobilitazione della crociata antisovietica dullesiana; 2) garanzia dell'equilibrio attravers[...]

[...]ropa nelle occasioni disperate impallidisce nella misura in cui si è venuto svuotando il pericolo dell'aggressione sovietica e in quella in cui è venuto vece crescendo lo spettro dell'imperialismo americano ».
Le conseguenze . per la NATO furono di grande portata, militari e politiche. La risposta flessibile rende necessaria la possibilità di prendere decisioni immediate relative al « grado di replica » all'avversario, e quindi esclude nel modo più tassativo consultazioni tra gli alleati e ogni divisione di comando. Per cui, come ha scritto in un acuto, per quanto filoatlantico saggio Luisa Calogero La Malfa (in La NATO nell'era
L'accelerazione di questo processo di integrazionedipendenza si è avuta anche sotto il profilo delle diverse strategie mondiali che gli USA venivano via via sperimentando e dalla collocazione che è stata data alla NATO.
Nell'ottobre del 1953 il National Security Council americano autorizzava i militari a « introdurre l'impiego di armi nucleari tattiche e strategiche nei piani di difesa contro attacchi convenzi[...]

[...]aceva propria quella strate gia dichiarando che « gli eserciti atlantici opporranno i loro mezzi atomici a ogni attac co importante anche se non atomico ».
Questo passo della NATO fu denso di gravi implicazioni.
Bisogna dire che i governi europei, o almeno una parte di essi, cominciarono a comprendere i pericoli di quelle implicazioni, e a vivere in una reale contraddizione. Cominciarono a comprendere, ad esempio, che gli USA non si limitavano più a una politica di contenimento, ma puntavano oramai a una politica di controllo e intervento mondiale (il 1953 e il 1954 furono dominati dalla tentazione di Dulles di usare l'atomica in Indocina), sulla base di quella che Federico Artusio nel 1965 chiamava « una prefigurazione ideologica omogenea del mondo », a tutela dei loro interessi. Per cui sentivano, quei governi, l'esigenza di un distacco, di una separazione,
o per lo meno di una manifestazione di automia, per la sproporzione che veniva a crearsi tra gli interessi europei e quelli americani. La contraddizione non fu sciolta per molti [...]

[...]nuare la supremazia politicomilitare esercitata dagli USA »,
Con l'accettazione della nuova strategia americana, la NATO diviene definitivamente
e semplicemente un « braccio militare » del presidente degli Stati Uniti. In secondo luogo, si è caratterizzato meglio lo impegno della NATO nell'ambito extraeuropeo. Mentre con la « rappresaglia massiccia » la NATO era solo automaticamente travolta da un conflitto mondiale, qui il suo impegno diventa più diretto, non automatico ma volontario, in quella che Walt Rostow chiama la « continuità territoriale della difesa ». Con molta chiarezza del resto il 6 marzo 1965, in un importante discorso tenuto a Cleveland, il segretario di Stato americano Dean Rusk affermava: « La Europa e la comunità nordatlantica non possono preservare la loro sicurezza semplicemente vigilando lungo una linea che passa soltanto per l'Europa. La loro sicurezza comune è coinvolta anche in ciò che accade in Africa, nel Medio Oriente, nell'Amertica latina, nell'Asia meridionale e nel Pacifico occidentale. L'Alleanza atlanti[...]

[...] Trattato del 1949. Non a caso essa coincide con una profonda crisi politica della NATO e delle relazioni tra gli alleati. Taluno ha voluto spiegare quella crisi come il risultato di una serie di errori deformanti interni a una struttura buona e positiva. E di qui vengono tutte le proposte « revisioniste » della Alleanza. Ma non si tratta, invece, della natura stessa degli attuali rapporti tra USA ed Europa? non si tratta della scelta storica compiuta dall'imperialismo americano di fronte ai processi del nostro tempo? Prima di analizzare, quindi, le caratteristiche di quelle crisi e la impossibilità o velleità del « revisionismo » atlantico, converrà vedere più da vicino il prezzo che l'Europa (e il mondo) hanno pagato alla politica atlantica degli Stati Uniti.
Nel 1949, al momento del voto sul Patto Atlantico l'onorevole Ugo La Malf a, con una divinazione di cui possiamo apprezzare tutto l'acume, ebbe a dire: « Oggi sta nascendo l'Europa e l'America non c'entra ». A distanza di vent'anni quale è il bilancio che l'Europa può trarre dalla nascita della NATO e dalla appartenenza a essa dei paesi occidentali? Il prezzo pagato, come si vedrà, è stato altissimo: attraverso la NATO l'Europa è stata l'epicentro della guerra fredda, ha subito una spaccatur[...]

[...] dalla seconda guerra mondiale (frontiere dell'Oder Neisse ecc.). In altri termini, era attraverso la questione tedesca che passavano tutti i problemi di un nuovo assetto dell'Europa e della speranza di nuovi rapporti internazionali tra le grandi potenze.
Già nella primavera del '47 una serie di accordi anglo
franco americani avevano
gettato le basi di uno Stato tedesco occidentale: la Repubblica federale tedesca, nata nel 1949 come una delle più tipi che creature della guerra fredda. Fu con la NATO, però, che la questione tedesca ven ne via via assumendo un peso determinante e decisivo per la storia di questi ultimi venti anni. Infatti con la NATO si ebbe quel riarmo tedesco che avrebbe sancito la politica dei blocchi: fu — è bene ricordarlo ancora una volta — dopo l'ingresso della Germania federale nella NATO che i paesi socialisti diedero vita al Patto di Varsavia (14 maggio 1955).
Nel 1950, adottando la « strategia in avanti » che portava la politica di contenimento sulle rive dell'Elba, gli Stati Uniti avevano già posto il probl[...]

[...]a di quelle forze economiche, politiche e militari, che nel segno dell'anticomunismo costituirono il nucleo principale del neorevanchismo tedesco, ostacolando con questa soluzione del problema tedesco stesso, non soltanto un diverso assetto europeo, ma anche una effettiva distensione nel cuore dell'Europa.
Non descriveremo qui le diverse tappe attraverso le quali l'obiettivo americano venne pienamente realizzato, e che segnarono uno dei momenti più travagliati della vita dell'occidente europeo (basti ricordare il fallimento della CED). Ciò che interessa vedere è invece il modo con cui la NATO impostò la questione tedesca e le conseguenze che ne derivarono allora, di cui l'Europa porta ancora oggi il segno.
La rivista Il Mulino (n. 1, 1949), non certo sospetta di antiatlantismo, riconosce che «le contraddizioni e gli equivoci che l'Alleanza accumulò sulla questione tedesca furono tali .e tanti che finirono per costituire un ostacolo al
la definizione di una ef f etti
va politica distensiva ». In realtà non vi furono equivoci. Il tagli[...]

[...]o della Repubblica federale» (Collotti). L'eredità di questa politica pesa ancora oggi, nonostante il suo artefice sia scomparso da lun go tempo. E non è un caso che gli accenni a una politica nuova della RFT passino oggi per una radicale liquidazione di quella eredità, investendo la stessa NATO e la logica dei blocchi.
Questo fu il primo prezzo: attraverso la questione tedesca, la divisione dell'Europa. Tutto ciò, ovviamente, sconvolse anche i più bei sogni europeistici che animavano alcune forze politiche intorno agli anni '50. Nell'ambito dell'Alleanza atlantica tutti i processi d'integrazione occidentale — dalla comunità carbosiderurgica al MEC — non potevano non portare il segno della politica DullesAdenauer, ossia il segno di una Europa angusta e soffocata: l'Europa carolingio cattolico autoritaria, cara ad Adenauer, De Gasperi, Schuman, recinto e baluardo di una « civiltà » conforme e subalterna all'ideologia della guerra fredda. Per cui non molto tempo fa un articolo del periodico democristiano Politica si chiedeva se non esis[...]

[...] monopolistica — si scriveva su Rinascita solo qualche anno fa — l'occidente europeo si trova oggi stretto dall'invadenza economica americana, paralizzata nel suo dialogo con i paesi socialisti e nei rapporti col terzo mondo, posto di fronte al riesplodere di focolai revancïtisti ».
Nè si pub dimenticare quello che provocarono il prezzo che esigettero la nascita della NATO e la logica dei blocchi nella stessa Europa orientale. Gli studi storici più seri hanno oramai liquidato la leggenda churchilliana della « cortina di ferro ». In realtà l'Unione Sovietica puntava, nell'immediato dopoguerra, su un lungo periodo di distensione e di accordo tra le grandi potenze. L'assetto dell'Europa orientale la interessava soltanto come eliminazione della tradizionale politica verso l'Est degli Stati sorti dal Trattato di Versailles,
e quindi come eliminazione delle vecchie aristocrazie feudali, matrici del fascismo balcanico. La formula della « de mocrazia popolare » non era in questo senso una invenzione propagandistica. Fu con la guerra fredda e c[...]

[...]enza in aereo il 1" Agosto, dalle principali città italiane, 15 giorni nella regione su cui si appunta la cronaca mondiale. Dopo la tradizionale sosta a Mosca visite ad AlmaAta, Tashkent, Urghench, Dushanbe, Samarkand, Bukhara sulle orme di Gengis Khan. Aereo, trasferimenti, visite, alberghi di 1' categoria con bagno, pasti, accompagnatorii
tutto compreso a Lire 406.000
IL NUOVO FARWEST DEL 2000 La Siberia e l'Asia Centrale
Per chi volesse di più un itinerario di prestigio in una realtà nuova e sensazionale. Partenza iÍ 1° Agosto.
Tutto in aereo, l'itinerario si snoda per 22 giorni attraverso Mosca, Irkutsk, Bratsk, Alma Ata, Tashkent, Bukhara. Samarkand, Odessa, Kiev e Leningrado.
Un big tour dell'URSS in prima categoria,
tutto compreso a Lire 522.000
UN RENDEZVOUS CON LA RUSSIA Mosca e Leningrado
In partenza con aerei speciali da Milano (5121926 luglio, 291623 agosto) da Roma (1825 luglio, 181525 agosto) 8 giorni a
Mosca e Leningrado. un primo contatto co un mondo poco noto.
Servizi di 1" categoria, tutto compreso a
Lire 150[...]

[...]to chiedersi quale sia il reale rapporto, attraverso i mecca nismi politici e militari della NATO, che si è venuto stabilendo tra Europa e USA in questo ventennio, sia sul terreno economico sia su quello degli sviluppi interni a ogni singolo paese europeo.
All'inizio di queste note si osservava lo stretto intreccio che si stabiliva fin dal dopoguerra tra obiettivi militari, politici ed economici. E cib per diverse ragioni. Prima fra tutte, e la più contingente, quella del « mercato militare » europeo, che per il peso assunto dall'industria bellica nel meccanismo produttivo statunitense, diveniva uno dei pilastri degli orientamenti dell'economia americana dei dopoguerra. Nel n. 2/1968 di Critica marxista si possono leggere utilmente alcuni saggi su questo problema. La funzione della NATO fu inizialmente, ma questo aspetto perdura ancor oggi, quella « di perpetuare un alto livello di spese militari negli Stati Uniti, attraverso commesse per il riarmo degli eserciti europei e la istituzione di un sistema di basi militari, il cui costo dive[...]

[...]oblema. La funzione della NATO fu inizialmente, ma questo aspetto perdura ancor oggi, quella « di perpetuare un alto livello di spese militari negli Stati Uniti, attraverso commesse per il riarmo degli eserciti europei e la istituzione di un sistema di basi militari, il cui costo divenne uno stimolo costante alla domanda interna USA, un incentivo alla ricerca scientifica e tecnologica e alla competitività internazionale ».
Ma l'obiettivo era di più lungo respiro. Restaurare il capitalismo europeo non voleva infatti essere soltanto la ricostruzione di un mercato bellico e la garanzia politica di un sistema sociale omogeneo agli Stati Uniti, voleva dire — e questo è il fenomeno che è venuto delineandosi con grande chiarezza nel corso del ventennio — rimettere in piedi un capitalismo nettamente subordinato alla divisione internazionale del lavoro predisposta dall'imperialismo statunitense. Intorno al 1950 venne imposta, attraverso la NATO, una vera e propria rete di vincoli e di veti economici e commerciali all'intiera Europa occidentale ([...]

[...]o Fanfani in cui emergeva la consapevolezza di come gli USA fossero arrivati a una posizione egemonica così forte da compromettere l'autonomia dell'Europa e da condizionare alle loro esigenze e ai loro interessi la stessa competitività mondiale dell'economia europea. Fanfani coglieva — le due relazioni erano sul gap tecnologico e sull'Euratom — un aspetto decisivo del problema: quello del possesso americano di tutte le industrie tecnologicamente più avanzate (elettronica, leghe metalliche, aeronautica, trasporti, petrolchimica, prodotti alimentari conservati, ecc.), e quindi della chiave di ogni ulteriore sviluppo economico.
Non è cosí affat' o casuale, ma logico e conseguente, che l'Europa sia stata chiamata di recente a pagare le conseguenze dei processi inflattivi in atto negli Stati Uniti, che hanno tra le loro cause l'avventura vietnamita. Anzi vi è qualcosa di più e di più grave. Di fatto, e la cosa è assolutamente paradossale nell'illustrare la politica delle classi dominanti europee, la Europa ha pagato direttamente una serie di costi, che hanno pesato sul suo sviluppo, alla politica americana, anche quando essa contrastava con gli interessi dello stesso capitalismo europeo. In un
Gli investimenti USA in Europa a seguito della costituzione dell'alleanza atlantica dossier sull'imperialismo americano in Europa, pubblicato da Problemi del socialismo (n. 38, 1969) si costata giustamente: « Il fatto singolare è che nel corso di questi anni, mentre l'economia amer[...]

[...], che hanno pesato sul suo sviluppo, alla politica americana, anche quando essa contrastava con gli interessi dello stesso capitalismo europeo. In un
Gli investimenti USA in Europa a seguito della costituzione dell'alleanza atlantica dossier sull'imperialismo americano in Europa, pubblicato da Problemi del socialismo (n. 38, 1969) si costata giustamente: « Il fatto singolare è che nel corso di questi anni, mentre l'economia americana compiva il più grosso balzo di questo dopoguerra, aumentando il suo distacco rispetto all'economia europea considerata complessivamente, l'attenzione veniva centrata piuttosto sulle difficoltà della bilancia dei pagamenti USA e sui crescenti attivi realizzati dai paesi della CEE, trascurando che i fenomeni monetari dissimulavano una situazione reale capovolta. Ciò che si può dire in sintesi su questo punto è che i paesi del MEC accettando tra le proprie riserve dollari inflazionati, senza esigerne la conversione in oro (Francia a parte), trasferendo capitali europei negli USA e finanziando con capitali propri gli investimenti USA in Europa, hanno consentito all'economia americana di mettere insieme tre politiche, che senza l'aiuto europeo sarebbero state tra [...]

[...] capitali propri gli investimenti USA in Europa, hanno consentito all'economia americana di mettere insieme tre politiche, che senza l'aiuto europeo sarebbero state tra loro incompatibili: le guerre del Vietnam, un forte tasso di espansione interna, una crescita senza precedenti degli investimenti in Europa ».
Il problema che quindi si pone, in questo quadro, non è soltanto quello di una resistenza agli Stati Uniti d'America, ma ha dei contorni più profondi e precisi. E' possibile, in altri termini, proseguendo dalla via dell'attuale integrazione monopolistica che caratterizza lo sviluppo economico dell'Europa, ottenere una reale indipendenza dagli Stati Uniti? E' possibile costruire su questa Europa occidentale una scelta compiutamente autonoma? Oppure essa non deve passare attraverso profonde riforme del le strutture attuali a livello comunitario e a livello nazionale? Come atlantismo e restaurazione capitalistica hanno proceduto di pari passo, così oggi l'autonomia nazionale ed europea sono legate intimamente, intrecciate dialetticamente, a un processo di avanzata democratica e antimonopolistica in tutta l'Europa occidentale. Il nesso tra la lotta politica e sociale, interno a ogni paese e a livello europeo, appare evidente anche in virtù di alcune particolarità della struttura politica e militare della NATO.
Veic[...]

[...]così oggi l'autonomia nazionale ed europea sono legate intimamente, intrecciate dialetticamente, a un processo di avanzata democratica e antimonopolistica in tutta l'Europa occidentale. Il nesso tra la lotta politica e sociale, interno a ogni paese e a livello europeo, appare evidente anche in virtù di alcune particolarità della struttura politica e militare della NATO.
Veicolo generale di questi processi, la NATO infatti ha avuto anche una sua più specifica funzione sia pure nel semplice ambito della produzione bellica. La NATO è infatti, per conto suo come istituzione, un committente economico di un certo rilievo. Tutta l'attività della NATO in questa direzione è circonda ta dal segreto. Ma sfogliando il suo bollettino mensile — Notizie NATO — non è raro imbattersi in notizie co
me questa: « il consiglio
atlantico ha approvato la decisione — presa dalla conferenza NATO dei direttori nazionali degli armamenti — di istituire un gruppo consultivo industriale NATO. Oltre a svolgere funzioni consultive nei riguardi della conferenza degli[...]

[...]zarro che, con i grandi discorsi sulla sovranazionalità, l'unico terreno in cui essa operi effettivamente è quello militare. Il primo piano pluriennale di produzione bellica della NATO arriva al 1972, prescindendo già quindi da ogni possibile recessione di questo o quello alleato a partire dal 1969.
In altri termini la NATO è diventata un enorme apparato economico, militare, politico che invade la vita di ogni paese alleato fin nei suoi aspetti più interni.
Cade qui il discorso sugli « accordi segreti » e bilaterali che ogni paese alleato ha firmato con gli USA. La Francia, uscendo dal comando militare integrato, ha sollevato un velo — ancora modesto e incompleto — sulla natura di questi accordi e sullo stretto rapporto esistente tra lo atlantismo e la democrazia interna di ogni paese alleato. Il colpo di Stato in Grecia ha sollevato un velo più consistente e ci ha fatto comprendere da un lato, e ancora una volta, la netta subordinazione della NATO agli interessi statunitensi, e dall'altro la
to la sua presenza effettiva
e per molti versi ricattatoria
e condizionante su tutta la vita interna dei paesi della Europa occidentale. Su questo stesso settimanale si scriveva alcune settimane orsono: « Si tratta die vedere (per ogni paese alleato) quale potente gruppo di potere — forse dell'apparato militare, civile e poliziesco dello Stato — sia venuto consolidandosi intorno alla NATO con una sua autonomia di manovra e di iniziativa, e co[...]

[...]rimane emblematico il grande disegno kennediano di una
minimo », il quale sarebbe tuttavia largamente sufficiente a distruggere almeno i tre quarti dell'Italia. I cerchi indicano le zone di effetto diretto delle bombe (termico, meccanico, radioattivo); il quadro nero la zona di espansione dell'effetto radioattivo intenso a seguito dell'esplosione
Atlantic partnership, hanno questo segno, chiamando semmai l'Europa occidentale a una integrazione più profonda nel terreno politico e economico.
Adesso, si dice, il quadro sarebbe cambiato molto e vi sarebbe un ripensamento profondo verso l'Europa da parte degli USA. E' vero? E se è vero, in che cosa consiste il mutamento? Nelle diverse varianti che appaiono in tutti coloro che hanno aperto questo discorso — da Alastair Buchan a Henry Kissinger — tre sono gli elementi che appaiono in maggiore evidenza: 1) gli Stati Uniti potrebbero essere anche disposti a rive dere il meccanismo interno dell'Alleanza, pronti a fare « realistiche » concessioni agli alleati europei, a condizione che non venga [...]

[...]giore evidenza: 1) gli Stati Uniti potrebbero essere anche disposti a rive dere il meccanismo interno dell'Alleanza, pronti a fare « realistiche » concessioni agli alleati europei, a condizione che non venga meno il loro sostanziale predominio sugli affari europei; 2) il blocco della NATO dovrebbe essere rinsaldato in funzione di un dialogo bipolare — Stati Uniti e URSS — su tutti gli affari mondiali; 3) l'Europa occidentale dovrebbe partecipare più attivamente alla politica repressiva degli Stati Uniti in tutte le altre aree del mondo.
Ciò che in realtà si vuole non è un'autonomia dell'Europa occidentale, ma una sua diretta corresponsabilizzazione alla politica mondiale de gli USA. Nelle sue diverse sfumature, questa è la linea che emerge. Citiamo testualmente da uno dei testi più significativi di questi ultimi tempi espressi da un autorevole artefice della politica estera americana. Il punto da cui si parte è il seguente: « La collaborazione con l'Europa rimane un elemento centrale, una premessa della nostra po litica estera, perché i rapporti euroamericani sono interdipendenti. La logica implacabile del potere di dissuasione nucleare costituisce una delle dimensioni di questa interdipendenza. La progressiva integrazione delle economie, la altra ». La crisi che sta colpendo le relazioni euroamericane, non si risolve con «un ritiro generale americano, ma con un più rap[...]

[...]e: « La collaborazione con l'Europa rimane un elemento centrale, una premessa della nostra po litica estera, perché i rapporti euroamericani sono interdipendenti. La logica implacabile del potere di dissuasione nucleare costituisce una delle dimensioni di questa interdipendenza. La progressiva integrazione delle economie, la altra ». La crisi che sta colpendo le relazioni euroamericane, non si risolve con «un ritiro generale americano, ma con un più rapido serrare le file da parte dei nostri alleati, per associarsi a noi nei vitali compiti del mantenimento della pace e degli aiuti nelle zone più importanti ai fini del progresso mondiale ».
E' su questa base che l'Alleanza va modernizzata e adeguata, nella visione americana, ai problemi del nostro tempo. Si comprende chiaramente, così, come la stessa richiesta di una partnership assuma oggi un significato non di un condizionamento degli USA, ma di una partecipazione volontaria alla loro politica imperialista nel mondo. Per usare le parole di Riccardo Lombardi: « La soluzione vagheggiata della trasformazione dell'Alleanza in partnership (addirittura con poteri sovranazionali come ha detto piacevolmente Nenni in sede di direzione del p[...]



da senza firma, Per chi ha combattuto Israele in KBD-Periodici: Rinascita 1967 - 6 - 30 - numero 26

Brano: [...]i. Il Medio Oriente di oggi è un enorme complesso di strade e comunicazioni terrestri, marittime, aeree.
2) La regione possiede inoltre enormi ricchezze sotto forma di smisurate riserve petrolifere, necessarie alla vita del mondo moderno.
3) Dall'epoca zarista in poi i dirigenti della Russia hanno desiderato il Medio Oriente per la sua collocazione geografica. Gli attuali dirigenti sovietici, con le loro ambizioni mondiali, lo desiderano anche più di prima.
4) Le masse popolari del Medio Oriente, e quindi il controllo di esse, costituiscono un fattore decisivo deli' equilibrio strategico mondiale.
5) Infine, nelle sue ultime manifestazioni, il Medio Oriente sta sviluppando quella che potremmo chiamare una « potenza strategica », che si dilata al di let della propria zona.
Per « potenza strategica » intendo indicare quanto segue: una volta che l'Algeria si allea, diciamo, con l'Egitto o con un gruppo di nazioni del Medio Oriente, ogni animosità contro gli Stati Uniti che si sviluppi in queste regioni viene immediatamente trasmessa, c[...]

[...]nte sta sviluppando quella che potremmo chiamare una « potenza strategica », che si dilata al di let della propria zona.
Per « potenza strategica » intendo indicare quanto segue: una volta che l'Algeria si allea, diciamo, con l'Egitto o con un gruppo di nazioni del Medio Oriente, ogni animosità contro gli Stati Uniti che si sviluppi in queste regioni viene immediatamente trasmessa, come per telefono, fino ai limiti occidentali del Mediterraneo. Più specificatamente, dato che è stata l'Unione Sovietica ad armare in modo massiccio sia il Medio Oriente che l'Algeria, dobbiamo constatare che il nostro f ondamentale nemico, la Russia, sta estendendo la sua potenza strategica lungo tutto il litorale meridionale del Mediterraneo. Non è pensabile che la Russia abbandoni questo obiettivo, solo a causa di una momentanea sconfitta che gli arabi hanno subito da parte . degli israeliani.
Linea di comunicazione commerciale. — La via d'acqua che dall'Atlantico, attraverso il Canale di Suez ed il Mar Rosso conduce all'Oceano Indiano, è stata considera[...]

[...]stri in questa zona, qualsiasi sostegno della NATO da parte della Turchia diventerebbe estremamente incerto.
Il Mediterraneo, dopo la seconda guerra mondiale, è stato prima un « lago anglo francoamericano »; poi, con il ritiro della flotta francese dalla NATO, è diventato un « lago angloamericano ». Ora, data l'evidente intenzione della Gran Bretagna di ritirarsi dagli impegni strategici in questa come nelle altre zone, il Mediterraneo somiglia più di ogni altro ad un «lago americano ». Comunque, non più di nove mesi fa, risultò chiarissimo a chi scrive, durante una visita alle Forze armate meridionali (della NATO), che i comandanti americani dell'intero fianco meridionale della NATO erano molto preoccupati per la crescente presenza di elementi delle forze armate sovietiche nel Mediterraneo. Questa presenza sovietica si è adesso arricchita di altre navi da guerra.
Controffensiva in pericolo. — Questo è il punto che bisogna imprimersi bene in mente: qualsiasi ulteriore minaccia alla Sesta flotta americana o alle operazioni dei sottomarini USA nel Mediterraneo, costituisce una riduzione anche [...]

[...] adesso arricchita di altre navi da guerra.
Controffensiva in pericolo. — Questo è il punto che bisogna imprimersi bene in mente: qualsiasi ulteriore minaccia alla Sesta flotta americana o alle operazioni dei sottomarini USA nel Mediterraneo, costituisce una riduzione anche se minima, della contropressione nuc'eare degli Stati Uniti verso la Russia. Tutto ciò ha una importanza psicoloaica ancora maggiore in relazione al problema di chi esercita più influenza nel Medio Oriente.
La crescente ostilità delle nazioni del Medio Oriente nei confronti deal; Stati Uniti e la loro amicizia verso l'Unione Sovietica, costituiscono, a mio giudizio, una perdita strategica di grandi proporzioni.



da m. r., Disorientamento in Turchia [sopratitolo: Si estende la crisi dell'Alleanza atlantica] in KBD-Periodici: Rinascita 1964 - 9 - 12 - numero 36

Brano: [...]mentare assai ristretta e incerta e quindi le eventualità di una violenta ripresa dell'estrema destra, per un verso, o di una riscossa delle gerarchie militari, per un altro, non sono affatto da scartarsi a priori.
In queste condizioni, al fine di meglio intendere il senso degli avvenimenti che vanno maturando ad Ankara e a Istanbul, appare di non poco interesse registrare le ammissioni, le rivelazioni, le proteste é le richieste che i giornali più influenti, portavoci delle varie correnti della maggioranza o della opposizione e costituzionale s, sono venuti formulando negli L'edificio della NATO è lesionato (dal giornale svizzero Wir Bruckenbauer)
ultimi tempi: pure una breve rassegna di tale stampa offre infatti un quadro preciso e istruttivo della confusione, del velleitarismo e anche della miseria morale che dominano le sfere dirigenti di questo bastione del e mondo libero ».
Una delle più tipiche posizioni che sono state recentemente assunte da tali organi di stampa è ad esempio quella dell'antiamericanismo. Ovviamente in questa [...]

[...]fluenti, portavoci delle varie correnti della maggioranza o della opposizione e costituzionale s, sono venuti formulando negli L'edificio della NATO è lesionato (dal giornale svizzero Wir Bruckenbauer)
ultimi tempi: pure una breve rassegna di tale stampa offre infatti un quadro preciso e istruttivo della confusione, del velleitarismo e anche della miseria morale che dominano le sfere dirigenti di questo bastione del e mondo libero ».
Una delle più tipiche posizioni che sono state recentemente assunte da tali organi di stampa è ad esempio quella dell'antiamericanismo. Ovviamente in questa tendenza è facile distinguere la componente del tentativo di esercitare soltanto una certa pressione su Washington, minacciando la uscita dalla NATO, ma senza che vi sia alcuna autentica intenzione d'avviarsi per tale strada. Nondimeno il risentimento contro gli Stati Uniti è per molti aspetti vero e reale. Così, ad esempio, il quotidiano di destra Zafer si domanda: « Passeremo un tratto di spugna sul dramma di Cipro perché l'America spende dei dollari[...]

[...]dollari nella regione o abbandoneremo Cipro a dei mostri perché gli elettori greci d'America diano il loro voto a Johnson? ». E poco oltre: a L'America ha la strana pretesa di rappresentare l'Occidente, ma noi siamo un paese che sa vivere senza l'America. Noi dobbiamo respingere il Piano Acheson degli americani gridando loro: Go home! s.
Un medesimo concetto, anche se in forma meno esagitata e avveniristica, è esposto con fermezza da un altro e più autorevole giornale, il Cumhuriet: « Parliamoci sinceramente — esso scrive — La Turchia è ormai lontana dallo stadio dell'intervento diretto. Per opporre resistenza non disponiamo che dell'interesse che noi possiamo rappresentare per gli altri; di conseguenza occorre rivedere e modificare la nostra politica estera: la Turchia, pur continuando a far parte della NATO, deve rimaneggiare e rivedere le sue relazioni internazionali a.
Il Milliyet, riprendendo l'argomento della polemica contro gli Stati Uniti, vi inserisce qualche ambiguo ma molto interessante riferimento alle ripercussioni all'int[...]

[...]lle ripercussioni all'interno: « Una persona autorizzata informa che la Turchia ha deciso di rivedere le relazioni con gli Stati Uniti in seguito alle loro ultime prese di posizione in favore della Grecia nell'affare cipriota. Conformemente a tale deliberazione si è cominciato a stendere un rapporto che documenti le facilitazioni e i vantaggi riconosciuti in Turchia agli americani ». Due giorni dopo lo stesso giornale ritorna alla carica in modo più chiaro affermando: e La colpa non è dell'America, ma nostra: l'America infatti non è egoista e imperialista da ieri, ma da sempre. Siamo noi che non vediamo la realtà prima di soffrirne ». Più avanti l'articolo di Cetin Altan muove una serie di roventi accuse alla politica passata e presente condotta dai vari governi che si sono succeduti alla guida dello Stato: « Non è la Turchia che, senza nemmeno consultare il parlamento, ha accettato sul suo territorio le rampe per missili americane? Noi siamo quelli che abbiamo voluto essere più realisti del re inviando il massimo numero di soldati in Corea. Non abbiamo poi voluto essere i primi a rompere le relazioni commerciali con Cuba a causa della crisi tra l'America e tale paese? Noi abbiamo permesso a un colonnello americano di andarsene a riposare a Capri dopo aver ucciso undici soldati turchi. Noi abbiamo persino sequestrato le opere degli scrittori americani che criticavano l'America e cambiato il nome dell'insalata russa in insalata americana. Taluni accennano all'abrogazione di certi vantaggi riconosciuti dalla Turchia agli americani: ma quali siano tali vantaggi lo ignor[...]

[...]one poi, uno sferzante giudizio: « La nostra politica è incapace di sfumature: in fin dei conti noi non siamo che americano fili o germanofili ».
Ma gli interrogativi sull'azione del minislero e sulle incognite del futuro rimbalzano da un giornale all'altro: il Tercuman sottolineando come la vicenda di Cipro abbia finito col minacciare direttamente il governo Inonu, si domanda: e Che farà Ankara se domani l'Enosis si realizzerà come un fatto compiuto? Resteremo ancora paralizzati come lo fummo al momento della denuncia unilaterale degli accordi di Londra e Zurigo? Invero siamo entrati in un periodo molto delicato e molto critico: i nostri avversari sanno con precisione ciò che vogliono e i modi per ottenerlo, i nostri propositi procedono invece con numerosi zigzag ».
Invero taluni indizi inducono a credere che la Turchia possa evitare ancora per qualche tempo di compiere scelte decisive, ma la crisi di fondo che travaglia il paese pensiamo non potrebbe essere più efficacemente illustrata da questa stampa, specchio del disorientamento d[...]

[...]unilaterale degli accordi di Londra e Zurigo? Invero siamo entrati in un periodo molto delicato e molto critico: i nostri avversari sanno con precisione ciò che vogliono e i modi per ottenerlo, i nostri propositi procedono invece con numerosi zigzag ».
Invero taluni indizi inducono a credere che la Turchia possa evitare ancora per qualche tempo di compiere scelte decisive, ma la crisi di fondo che travaglia il paese pensiamo non potrebbe essere più efficacemente illustrata da questa stampa, specchio del disorientamento d'un intero gruppo di governo.
m. r.



da m. r., Precarietà in Turchia [sopratitolo: Dopo la visita di Inonu a Washington e Londra] in KBD-Periodici: Rinascita 1964 - 7 - 11 - numero 28

Brano: Dopo la visita di Inonu a Washington e Londra
Precarietà in Turchia
Le visite a Washington e a Londra compiute nell'ultima settimana di giugno dal primo ministro turco Ismet Inonu hanno avuto, per l'avvenire del suo paese, una drammatica importanza che non sembra essere stata affatto avvertita dagli osservatori politici del nostro paese. Il tentativo di risolvere la questione cipriota, che è stato il motivo che ha portato alla Casa Bianca prima il leader turco e poi quello greco, rischia infatti di trasformarsi in paravento e in pretesto per coprire la crescente tensione politica ed economica che minaccia di travolgere, insieme con il ministero Inonu, tutto il precario equilibrio su cui la Turchia a[...]

[...]eriormente, taluni minacciosi scricchiolii hanno dato nel mese scorso la impressione che ci si potesse attendere il collasso anche a brevissima scadenza.
Quali sono dunque gli avvenimenti che hanno conferito alla missione di Inonu l'aspetto di difficile e forse estremo tentativo per impedire alla Turchia un profondo rivolgimento dalle conseguenze imprevedibili? Si diceva che si tratta di fenomeni sia politici, sia economici.
Sul piano politico più immediato sono da registrarsi l'andamento delle elezioni dell'8 giugno per il rinnovo parziale del Senato e l'esito del voto di fiducia ottenuto da Inonu proprio subito prima di partire per gli Stati Uniti. I senatori da rieleggere erano 51 su 165 e il partito più forte dell'opposizione, il Partito della giustizia, erede della tradizione semifascista di Bayar e Menderes, ha rafforzato ulteriormente la maggioranza relativa che detiene grazie alla politica clientelare sviluppata nelle campagne: il Partito della giustizia ha cioè aumentato i suffragi da 29 a 31 senatori, mentre il Partito repubblicano popolare di Inonu è passato da 16 a 19. I partiti minori (Partito della nuova Turchia e Partito contadino) sono invece pressoché scomparsi, favorendo il radicalizzarsi della lotta e lasciando il partito di Inonu in una complessa situazione parlamentare.
E' [...]

[...]re.
E' vero che ha partecipato alla consultazione solo il 50 per cento del corpo elettorale, ma tale fatto, insieme a certe modifiche della legge per le votazioni, avrebbe, in teoria, dovuto giocare a favore del partito al governo; invece solo il decesso improvviso del generale Gumuspala, capo del Partito della giustizia, ha impedito a quest'ultimo di trarre immediato vantaggio del successo conseguito. Quanto al voto di fiducia esso è stato dei più miseri per il ministero in carica: 199 voti a favore su 450 deputati e 194 contro. In sostanza tanto lo schieramento degli oppositori di destra, assai forti nelle assemblee parlamentari, quanto i gruppi di oppositori di e sinistra », molto solidi, ad esempio, presso, determinati circoli militari, non sono mai apparsi così minacciosi come in questo momento di incertezza, di dissensi con Washington e di malessere economico.
E il grave è precisamente che questi episodi di vita politica si inseriscano su una condizione di fondo oscura e sconfortante, che ormai è denunciata a chiare lettere sulla[...]

[...]roblemi che derivano — tanto per citare un settore di particolare rilievo nel sistema economico turco e cioè quello agricolo — dalla mancanza di un efficiente criterio di tassazione nelle campagne: grazie a tale lacuna, i ricchi proprietari non pagano quasi tasse sul reddito (l'altro anno essi hanno versato un milione e duecentomila sterline di tasse, vale a dire circa la settantesima parte di quanto i grandi agrari dovrebbero in realtà pagare). Più in generale, una vera e propria stagnazione economica affligge il paese, come ha confermato in un recente discorso pure lo stesso ministro_ delle Finanze quando ha accennato all'esistenza di un processo deflazionistico (termine abbastanza rivelatore per un paese che si suppone necessitante di enormi investimenti per tenere in piedi il cosiddetto piano quinquennale). Ma la cosa più grave è che i prestiti e le sovvenzioni per sviluppare le proprie risorse ricevuti dagli Stati Uniti e da un Consorzio internazionale, la Turchia li ha in questi anni sperperati in spese militari, nelle costruzioni edilizie di lusso, nell'acquisto di beni di consumo dagli stessi paesi che hanno offerto i prestiti: quindi un disperato bisogno di denaro affligge oggi i governanti di
Papandreu se ne va, arriva Inonu. E De Gaulle: e Adesso vi preciserò la mia posizione su Cipro... > (dal Canard enchaîné)
Ankara. Con malignità, ma probabilmente anche con esattezza, è stato rilevato che proprio q[...]



da Carlo Muscetta, [Saggio introduttivo a] Angelo Muscetta, Memorie di un commerciante in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1964 - 7 - 1 - numero 69

Brano: [...]l'espressione al contenuto, nell'intento di conseguire una maggior proprietà linguistica, talvolta è soltanto una sintomatica pretensione di forme cartacee preferite a quelle vive. Pochi son gli esempi tra quelli che mette canto di citare. Il « modesto lavoro » del padre è corretto in cc onesto » (c. 1); « ero stufo di qualche mio compagno» diventa «ero un pochino invidioso» (c. 4); «mettendolo» (c. 5) è sostituito da « adibendolo » (a un lavoro piú leggero); « rimase » (che in dialetto vale 'restò di Sasso') diventa « si commosse» (c. 14). Si tratta in gran parte di correzioni contestuali e immediate. Ma non mancano posteriori ravvedimenti ortografici (per es.: su traslogo, congedeva, mangò, orologgio, ipotegata), che messi insieme a innumerevoli oscillazioni, talvolta nella stessa riga (come i progetti e si proggettava) mi hanno autorizzato a eliminare un distraente (e credo, non solo per me) fastidioso colorito grafico, dove molto spesso si riflettono tipici errori di pronuncia meridionale, e incertezze di terminazioni, lasciate indef[...]

[...]EMORIE DI UN COMMERCIANTE 27
sua scrittura. A suo attivo è già tanto registrare che non «dimendica » mai le impeccabili uscite di certi plurali come « risparmii «principii » e simili. Se « terribile » per lui é terribbile, in compenso « visibile » è visibile. «Mensili » è sempre mensili; le cambiali sono qualche volta le cambiale. Se una volta gli scappa anal f abeto, poi sempre analfabeta. E non é detto che i vocaboli meno comuni siano scritti più scorrettamente. Dice i «paesi viciniori » e ironizza. su «i preliminari di pace» di un burbero benefico zio. Segni di buona volontà si notano perfino nei nomi italiani e stranieri, sicché Iclesias é raddrizzato in Iglesias, ad Ex, qualche pagina dopo, felicemente contraddice Aix, e la Bonne Mère de la Garde di Marsiglia due volte gli sovviene, anche se un'altra volta lo abbandona a un Bonne Maire.
Per commerciante di provincia, mio padre era un uomo tutt'altro che incolto (come vedremo): senza di che non avrebbe potuto neppur concepire e comporre la sua «narrazione » (come la chiama). Sui lo[...]

[...] in Italia e di un «certificat d'instruction primaire », conseguito di volo in Fran cia a tredici anni, si erano accumulate nella maturità decennali letture di tre e anche quattro quotidiani. Abbastanza per fargli scrivere correttamente «riparazione, disperazione, informa zione, soddisfazione », salvo a sbagliare nella pagina prima o nelle pagine dopo narrazzione, a f f ezzionato, eccezzionalmente. Molte di queste disattenzioni son da addebitare più alla sua foga che alla sua ignoranza: tipico, (( le mie gioviale trovati ». Altre volte invece non si trattava né di scorsi di penna né di forme influenzate dalla pronuncia. Epperò, quando avevano tutta l'aria di una sorta di ipercorrettismi, li ho lasciati intatti: fabrica (e derivati), bichieri, satolammo, nelleggiammo, labra, camino (e derivati), inaf Tiare. Alcuni son da notare a parte, e mi inteneriscono quanto il latino o l'italiano aulico e coprimiseria di una famosa lettera di Machiavelli: «Qualche vicino ci soccorreva, ma non su f cagava ». E più innanzi, nullatenendo per ' nullaten[...]

[...]a né di scorsi di penna né di forme influenzate dalla pronuncia. Epperò, quando avevano tutta l'aria di una sorta di ipercorrettismi, li ho lasciati intatti: fabrica (e derivati), bichieri, satolammo, nelleggiammo, labra, camino (e derivati), inaf Tiare. Alcuni son da notare a parte, e mi inteneriscono quanto il latino o l'italiano aulico e coprimiseria di una famosa lettera di Machiavelli: «Qualche vicino ci soccorreva, ma non su f cagava ». E più innanzi, nullatenendo per ' nullatenente '.
1
28 CARLO MUSCETTA
Le parole straniere, salvo casi di oscillazione, sono state corrette in nota (dove ne valeva la pena).
Ma, a chiarire ogni dubbio sui limiti dei miei interventi, ecco in trascrizione diplomatica le prime due pagine:
Nacqui ad Avellino (Puntarola) il 24 settembre 1877, da genitori lavoratori, ma onesti, mio padre Guardia di Finanza si sposò a Saviano (Nola) e dopo di essersi congedato, esercitava il mestiere di venditore oggetti di vetro, guadagnando benino, da Avellino, dopo 10 mesi dalla mia nascita, si trasferirono a Benev[...]

[...]rà: parecchi periodi son male assestati e abbondano alcune tipiche impuntature sui relativi. Del resto, qualche anacoluto e qualche audacia ha persino un suo pregio di stile.
Frequenti invece i miei ritocchi all'interpunzione, alle maiuscole e alle cifre. Portato dalla foga, specie all'inizio il caro autobiografo abbonda in virgole: il punto fermo lo colloca solo dopo una nutrita serie di periodi o negli accapo. Andando avanti, ci fa la mano, è più sorvegliato, e i punti e i trattini segnano abbastanza accuratamente la giusta coordinazione dei pensieri, il ritmo del racconto, il debito rilievo alle battute indimenticabili e alle parole testuali. Compaiono (due o tre volte) anche i due punti e qualche arrischiato punto e virgola. Che si tratti, in complesso, di una interpunzione approssimativa e diseguale ma non rozza, e peccante più per eccesso o per velleità che per ignoranza, lo provano malte virgole e sottolineature, destinate a sfumare, a distinguere, a ironiz
;ts
30 CARLO MUSCETTA
zare, a sorprendere. Alcune di queste virgole erano da cambiare in. segni più convenienti; altre solo dislocate, e dunque da rimettere a posto. Solo il corsivo di qualche parola straniera é mio (come buffet, chef). Ma tranne un solo caso (rilevato in nota) le innumerevoli parentesi sono tutte dell'autore, che le adoperava con una disinvoltura degna di Benedetto Croce (anche se ogni tanto dimenticava di aprirle o di chiuderle).
Impossibile é stato conservare le infinite maiuscole. Donde sono venute fuori? Solo in parte è da farne carico all'abuso che se ne faceva nell'Era Fascista. Si tratta a volte di maiuscole abitudinarie (per es. Rosolio, Anice e Rhum, come in una [...]

[...]s. Rosolio, Anice e Rhum, come in una fattura commerciale). Moltissime son di natura affettiva, di amore per i congiunti che va fino a certi Lei, riferiti alla madre o al « primo amore », e per i vari Zii, che vegliarono sul destino dell'autore e gli combinarono due matrimoni, come usava anni fa, con costume da vecchia Cina. Altre volte son segni di riguardo per i notabili, dal Caporeparto al Console Generale, dal Canonico al Notaio, ai Dottori (più o mena abusivi). Ne ho tenuto conto, perché il protagonista li colloca al loro posto sulla scala sociale che fu ben deciso ad ascendere e ciò valeva anche e innanzi tutto per il Capo Treno delle FF. SS., Carlo Recine, cognato e poi suocero, col quale egli fu orgoglioso di « apparentare » due volte (era una famiglia di piccoli proprietari terrieri, più indigenti che agiati, ma « apparentati » a loro volta a « veri signori », cioè a gente avvezza a vivere di rendita o sul lavoro dei contadini).
Spesso queste maiuscole brillano come l'equivalente grafico di una impostazione enfatica della voce. Io la risento, mi risuonano profondamente care. Credo di intenderne quasi sempre il motivo. Ma non posso pretendere che il lettore le apprezzi e se ne giovi per seguire l'« odissea» dell'autore, varcando il tempo e lo spazio sulla cresta della sua ondosa calligrafia, dalla « BronchitePolmonitePleurite » di mio nonno Amato, sino alla costruzione del nu[...]

[...]zionate. Salari, prezzi, somme di ipoteche, pegni, prestiti, cambiali, vincite, percentuali coStellano questo piccolo mondo mercantile: son cifre che brillano remote nei cielo mutevole e avventuroso che lo sovrasta.
Ma come mai a quest'uomo di poche lettere e di molti numeri venne in mente di scrivere la sua autobiografia ? E perché se ne svogliò, affrettandone la conclusione?
«Queste noiose mie memorie» (dice a un certo punto con uno dei suoi più colti stilemi). Era sul serio sospetto senile d'esser con
32 CARLO MUSCETTA
siderato un uomo ormai d'altri tempi? O più probabilmente civettava, affettando il dubbio che gli stessi familiari potessero leggerle con interesse?
In verità ce le aveva raccontate già molte volte a pezzi e bocconi, per intrattenimento conviviale. Ma noiose non ci erano parse affatto, nonostante fossero condite dagli inevitabili ammonimenti pedagogici d'occasione (che qua e là poi si ritrovano anche nello scritto). Ma quando me le diede a leggere (non saprei dire se nell'estate del ' 45 o nella primavera del ' 46) mi riuscirono sorprendenti e lo esortai a continuarle. E credo di aver fatto benissimo a non avergli detto parola sulle m[...]

[...] e congiunzione ed è verbo, gli avrei messo innanzi delle preoccupazioni inutili, che egli aveva superato di botto, proprio perché non aveva nessun complesso d'inferiorità, e tanto meno nei confronti di un figlio, sia pur letterato. Ho scartato senza esitazioni l'ipotesi che egli avesse pensato a scrivere perché sollecitato dalla mia attività o, quale che fosse, notorietà, del resto divenuta apprezzabile solo dopo la Liberazione. Le supposizioni più fondate sono ricavabili dal testo: altre notizie possono integrarle e convalidarle.
Ripensiamo alla situazione storica in cui queste memorie vennero incominciate. Nel settembre del 1943 Avellino (che è a qualche decina di chilometri da Napoli e da Salerno) é in piena zona di guerra. Coi bombardamenti, col saccheggio dei negozi e dei magazzini dove, accanto alla povera gente affamata si distinsero anche rapaci u galantuomini », un vecchio si trova davanti alle rovine di una grossa azienda di coloniali e liquori, che era stata il sogno ambizioso della sua vita ed assicurava l'agiatezza e il pr[...]

[...]e, accanto alla povera gente affamata si distinsero anche rapaci u galantuomini », un vecchio si trova davanti alle rovine di una grossa azienda di coloniali e liquori, che era stata il sogno ambizioso della sua vita ed assicurava l'agiatezza e il prestigio alla sua famiglia e a quelle dei suoi figli. Appena la tempesta si allontana e il fronte si sposta verso il Nord, riesce ad avere di nuovo un'abitazione, ospite del suo primo figliolo, ma non più in quella via Littorio, dall'infausto e disastroso nome, e non più in quella casa che in parte aveva costruito lui e che dopo
MEMORIE DI UN COMMERCIANTE 33
il suicidio di mia madre, nel 1941, era stata disertata da tutti. Ma i depositi e gli scaffali son vuoti. Gli scarsissimi capitali sono inviliti dall'inflazione. La ripresa del commercio è lenta e caotica. I borsari neri spuntano da ogni parte, la concorrenza di nuove ditte ben presto incalzerà. In questa situazione difficile gli acquisti, appena saranno possibili, diventeranno oggetto di ricerche avventurose. Angelo Muscetta non è un uomo da perdersi d'animo, riprenderà i suoi traffici, riuscirà a dare[...]

[...]l passo agli Alleati e alla Liberazione. Nelle noiose sere di guerra ben poco gli offre da leggere la sola carta stampata a cui era avvezzo e che predilegeva. Dinnanzi a un futuro incerto, in un presente vuoto e angoscioso, le sue superstiti energie non tardano a trovare come applicarsi. Ha sempre un'immensa fiducia in se stesso. Ma che cos'è il se stesso di un vecchio ? E' innanzi tutto la sua vita, il suo passato. E cosí egli scopre che la sua più grande ricchezza è ora nella memoria: nella capacità di ricordare e nel cumulo dei ricordi. Potrà ricostruirsi coi suoi figli un'altra azienda, ma sarà più loro che sua, per forza di cose. E' il suo passato che è ancora tutto suo, e nessuno potrà portarglielo via. Sue sono le sventure che ha saputo superare, Sue le fortune che ha saputo cogliere con prontezza, la fiducia che ha saputo meritarsi, il credito che si è saputo conquistare, i clienti che é riuscito ad avere: lui, il « figlio d'oro », Angelina, Angiolillo, don Angelo, il cav. Muscetta. E non ha altro modo di essere felice se non ricordando come era stato felice anche allora che era « nullatenendo » e aveva dei pa
34 CARLO MUSCETTA
droni a cui render conto. E così si mette a scrivere [...]

[...]ra « nullatenendo » e aveva dei pa
34 CARLO MUSCETTA
droni a cui render conto. E così si mette a scrivere ponendo in azione il suo io, che già al quinto rigo schizza fuori con una vitalità inarrestabile: « dopo dieci mesi dalla mia nascita... » sta per scrivere cc ci » ma poi corregge « si trasferirono ». A stento trattiene per le dande l'impazientissimo protagonista.
Il piacere di ricordare, di recuperare intatta questa sua ricchezza é tanto più intenso perché tra il presente ed il passato si stabiliscono dei rapporti tanto più romanzeschi, perché veri: « 17 settembre 1884, ore undici: distruzione del patrimonio di mio padre col terremoto. 17 Settembre 1943, ore undici distruzione della nostra casa in via Littorio, con i bombardamenti ». Il seguito é quello che vi ho detto io (saccheggio, distruzione dell'azienda) ma nelle memorie non c'è scritto, non se ne parla mai. Ciò che più lo tormenta gli si sprofonda dentro, ci allude di passata ma rimanda il racconto a suo tempo. E invece, una volta indicato l'aspetto meraviglioso di questa coincidenza (« la data fatidica »), la memoria vuol godere a raccontare tutto ciò che é «incredibile ma vero» (come lui dice e non si stanca di ripetere più volte). E così questo lettore immalinconito dagli squallidi giornali di guerra, per appendice quotidiana si mette a narrare a se stesso il suo romanzo di intrattenimento. E dove avrebbe potuto trovare una più bella materia?
«L'alcool, ricordo benissimo, costava L. 1.15 ». Sembra una favola rispetto ai vertiginosi prezzi raggiunti da questo «articolo » con l'arrivo degli Alleati. Civili e militari avevano rubato migliaia di bottiglie idi liquori dai suoi depositi e magazzini. Che sarebbe stasta una ricchezza enorme, rapportata all'inflazione. Ma il cav. Muscetta non ne parla, vive altrove. Ha solo cinque anni, quando applicava le etichette alle bottiglie di rosolio prodotto dalla madre per il suo « civettuolo caffè », e già sentiva « l'orgoglio di essere un grande fabricante di liquori ». Ha tutta[...]

[...]di Broccolino. Una volta gli sentii dire che aveva letto le Ultime lettere di Jacopo Ortis, e non era stato il dramma patriottico ad impressionarlo, ma quello sociale, perché anche lui, «nullatenendo» era stato tentato dal suicidio per non poter realizzare il suo sogno d'amore (e ne troverete un cenno di conferma nelle memorie). C'erano anche .i Promessi Sposi, nell'edizione che recava interlineate le correzioni del 1840. Ma trovai questo libro, più di studio che di lettura, « in stato di nuovo » (come dicono i librai). Era infatti un libro scolastico che il mio primo fratello dovette subito metter da parte a 17 anni, e quando tornò dalla guerra lo sostituì con letture molto più amene, tipiche del tenentino Don Giovanni 1919 (dai romanzi di Zuccoli, Guglielminetti, Oriani, Da Verona, Pitigrilli alle prose ideologiche di D'Annunzio e di Mario Mariani). Mio padre restò fedele ai suoi gusti se non più sani, più ingenui. Romanzi d'appendice e letteratura a dispense, di questo certamente si nutri. E i suoi
36 CARLO MUSCETTA
classici li lesse sul popolare giornale napoletano che ai suoi inizi recava le lezioni del De Sanctis, il « Roma ».
Ma la materia del suo piccolo romanzo autobiografico era originale e tutta vera, anche se forse da bambino potè aver letto la celeberrima, esemplare pagina di Jacques Laffitte, il giovane che fu visto raccogliere uno spillo e perciò divenne impiegato e poi erede universale di un banchiere, e banchiere lui stesso. Se mai lesse tra i libri dei figli il Cuore deamicis[...]

[...]irvi che l'inizio fu meschinissimo »...). Siamo tutti lavoratori e tutti possiamo essere in qualche modo sfruttatori, in una ben oleata fluidità dei rapporti di classe. Altrettale buffo scambio e contaminazione di termini vien fuori quando parla di « francescana rassegnazione », e si tratta di una solida capaciti d'incassare i colpi bassi del destino: dove non direi che si rivelino le qualità del figlio di Pietro Bernardone, ma quelle del padre. Più convincente mi sembra quando scrive con orgoglio puritano:
MEMORIE DI UN COMMERCIANTE 37
« però di contro a tanto lavoro e tanti sagrificii vi era l'incoraggiamento del guadagno ».
Questa unzione con la quale mio padre così spesso parla del « travaglio continuo » di una vita « sempre piena di sagrificii, di lavoro, di privazioni » e che non « concepiva il lusso », è sincerissima e veridica, ed egli non si stanca mai d'insisterci, anche perché nelle sue pagine ci sono esplicite intenzioni educative. I suoi sono ricordi e « documento », come quelli dei toscani vissuti nell'età d'oro della bo[...]

[...]ione con la quale mio padre così spesso parla del « travaglio continuo » di una vita « sempre piena di sagrificii, di lavoro, di privazioni » e che non « concepiva il lusso », è sincerissima e veridica, ed egli non si stanca mai d'insisterci, anche perché nelle sue pagine ci sono esplicite intenzioni educative. I suoi sono ricordi e « documento », come quelli dei toscani vissuti nell'età d'oro della borghesia. Riflettono un costume di austerità, più vicino a quello dell'età comunale che a quello dei nostri tempi, e che ormai si sarà estinto anche in molte zone arretrate. Mi torna alla mente un'immagine emblematica di siffatto costume, un anello di metallo bianco, che mio padre amava più di qualsiasi altro oggetto prezioso. Recava un piccolo ferro di cavallo, era il suo blasone e il suo amuleto. E (panda leggo nelle sue memorie «fidavo nel destino e nella Provvidenza », «affidai il mio destino alle preghiere » lo vedo aggrappato a una fede quale si era caratterizzata già da molti secoli, quando sui primi mercanti del nostro Paese fortuna e sfortuna, destino e Providenza incombevano in un nuvoloso miscuglio di superstizioni stoiche e fideismo cristiano.
Credente, ma non bigotto (anzi, misurato anticlericale come i borghesi più intelligenti del tempo), egli trovava nel libro m[...]

[...] suo amuleto. E (panda leggo nelle sue memorie «fidavo nel destino e nella Provvidenza », «affidai il mio destino alle preghiere » lo vedo aggrappato a una fede quale si era caratterizzata già da molti secoli, quando sui primi mercanti del nostro Paese fortuna e sfortuna, destino e Providenza incombevano in un nuvoloso miscuglio di superstizioni stoiche e fideismo cristiano.
Credente, ma non bigotto (anzi, misurato anticlericale come i borghesi più intelligenti del tempo), egli trovava nel libro mastro della vita la partita doppia di una sommaria teodicea, dove i conti tornavano perfettamente: « ho conosciuto momenti molto umiliativi, ma in compenso, la Provvidenza mi ha dato come contropartita delle grandi soddisfazioni ». La prima Guerra Mondiale « sentita dal tutto il popolo Italiano » gli strappa dal fianco il suo primogenito (e poi glielo restituirà irrequieto, instancabile vagheggiatore di « mammiferi di lusso », e comodo marciatore su. Roma nei vagoni di terza classe messi a disposizione dei fascisti dal governo Facta). Ma d'altr[...]

[...]li ap
38 CARLO MUSCETTA
provvigionamenti alla provincia (o la notte per me non esisteva, la passavo in treno, sui carretti, e pur di fare bella figura, e in parentesi anche redditizia »). Il provvidenzialismo tradizionale ¿ naturalmente la base amplissima sulla quale il nostro borghese edifica la sua esistenza. Ma poiché non vive tra il Tre e il Quat cento, ma sei secoli dopo, é l'ideologia del progresso a confifigurargli lo schema costruttivo più solido che egli possa pensare. L'immagine della piramide DioPatriaFamiglia (dove la famiglia e i suoi interessi e il suo capo si collocano, naturalmente, al vertice) segna il termine ideale concretissimo di questa narrazione che si svolge all'incirca per un trentennio, dagli anni 90 in giù. Gli eventi storici son visti accadere ai margini, se non a pro' del cc particulare» di questo molto positivo eroe, che narra (come dice) la sua a ascesa a gradazione ». E' un epos domestico; pure non vi mancano i riflessi più o meno immediati di quanto caratterizza il volto di quegli anni. S'intravvede l'a[...]

[...]iaFamiglia (dove la famiglia e i suoi interessi e il suo capo si collocano, naturalmente, al vertice) segna il termine ideale concretissimo di questa narrazione che si svolge all'incirca per un trentennio, dagli anni 90 in giù. Gli eventi storici son visti accadere ai margini, se non a pro' del cc particulare» di questo molto positivo eroe, che narra (come dice) la sua a ascesa a gradazione ». E' un epos domestico; pure non vi mancano i riflessi più o meno immediati di quanto caratterizza il volto di quegli anni. S'intravvede l'atmosfera storica della crisi fin di secolo, e poi quella operosa, calda, ottimistica dei primi del Novecento, l'Italia della « buona vita » che raggiungeva il pareggio grazie all'emigrazione, si espandeva a Tripoli bel suol d'amore e sembrava uscir trionfante dopo la guerra vittoriosa. Era il mondo del quale il ballo Excelsior apparve come l'epifania sublime, il preannuncio.
Ma per il nostro autobiografo, che si dimostra uomo di viva immaginazione e pronta sensibilità, l'espressione coreografica e musicale più p[...]

[...]a, calda, ottimistica dei primi del Novecento, l'Italia della « buona vita » che raggiungeva il pareggio grazie all'emigrazione, si espandeva a Tripoli bel suol d'amore e sembrava uscir trionfante dopo la guerra vittoriosa. Era il mondo del quale il ballo Excelsior apparve come l'epifania sublime, il preannuncio.
Ma per il nostro autobiografo, che si dimostra uomo di viva immaginazione e pronta sensibilità, l'espressione coreografica e musicale più popolare del liberty era «una esagerata Bellezza », qualcosa di ineffabile che trascende il gusto del reale a cui l'educò la sua esperienza letteraria più continuativa e più intensa: quella (come si è già detto) dei romanzi d'appendice, col loro verismo di epigoni rozzi e retorici, col loro misto di situazioni melodrammatiche e coincidenze mirabolanti, col loro linguaggio fattizio, atteggiato e stereotipato.
cc Quando fu udito lo scoppio della pistola, l'orologio segnava le undici della notte del 2 gennaio 1848, lo stesso giorno e la stessa ora in cui nove anni fa era morto Giorgio Bartoli ». Cosi
MEMORIE DI UN' COMMERCIANTE 39
finisce Sotto altro cielo di Francesco Mastriani. La più importante, ma non la sola di analoghe meravigliose coincidenze si legge sul [...]

[...]oro verismo di epigoni rozzi e retorici, col loro misto di situazioni melodrammatiche e coincidenze mirabolanti, col loro linguaggio fattizio, atteggiato e stereotipato.
cc Quando fu udito lo scoppio della pistola, l'orologio segnava le undici della notte del 2 gennaio 1848, lo stesso giorno e la stessa ora in cui nove anni fa era morto Giorgio Bartoli ». Cosi
MEMORIE DI UN' COMMERCIANTE 39
finisce Sotto altro cielo di Francesco Mastriani. La più importante, ma non la sola di analoghe meravigliose coincidenze si legge sul bel principio delle memorie di mio padre, per il quale l'emozione di porre a riscontro gli accadimenti della vita reale si tramutava in piacere letterario quando li accoglieva nella «narrazione » secondo i canoni dei modesti ma per lui classici maestri. Nella sua « odissea » egli vagheggerà la sua immagine al centro di una serie di peripezie, dove abbondano tracce di molti luoghi comuni ricorrenti nei romanzi d'appendice. E non solo le coincidenze, ma le agnizioni singolarissime, i fidanzamenti e le eredità difficili[...]

[...]imonie «austere» e solennemente « officiate », compari, tutori e notai, viaggi fortunosi per mare e per terra, gli anonimi calunniatori smentiti, la poca fede conftisa, le profezie che si avverano, i detti memorabili, i digiuni e i pranzi mai dimenticati, la virtù che risplende ma che non sempre è a riparo dalla sventura, prestiti o vincite provvidenziali, pienezza di soddisfazioni e strazianti crudeltà del destino quando «volge al male ».
Dove più si avverte che il narratore vuol sollevare il tono, é nel racconto del primo amore e del primo matrimonio. Ecco il primo incontro (« e bastò questo perché i nostri cuori incominciassero a battere all'unisono, e bastò fra noi due un furtivo sguardo »...). Ecco il viaggio per il fidanzamento ufficiale (« nolleggiammo una carrozza chiusa e partimmo alla volta di Montefuscò »). Ecco l'intervento deciSivo dello zio, tutore della fanciulla orfana («lo zio Bocchino Si alzò e disse ai famigliari tutti: — Io per conto mio, e ne assumo piena responsabilità, son del parere di dare in sposa mia nipote Vi[...]

[...]MUSCETTA
compagnia dell'alba che si schiudeva mi incaminai a piedi... ». Il contesto da cui tolgo queste espressioni vi mostrerà tuttavia che il nostro caro autobiografo non scade nel sussiego melodrammatico e spocchioso, che è proprio degli scrittori della domenica. Le scene patetiche si avvicendano a piccole comiche, esilarate per candore, come nell'infanzia del cinema. E anche quando egli ha molte ragioni per rappresentarsi turbato dalla sua più amara esperienza (lo zio presso il quale lavorava, in seguito a lettere anonime lo aveva sospettato di furto e costretto a spogliarsi nudo per perquisirlo) prevale un popolaresco lieto fine (« ma c'erano delle buone salzicce per cena, e con supremo sforzo feci venire il buonumore »). Una cordiale atmosfera di fortunaassistimiinvidiacrepa investe nel racconto anche qualche rara figura di impotente « cattivo » che vorrebbe ostacolare il protagonista sulla via del successo. E qui la stessa povertà dei mezzi espressivi gioca a favore del narratore di emergenza. Nel citato romanzo di Mastriani c'è[...]

[...]sua condizione economica di subalterno ed erede putativo, anche se probabile e poi effettivo, del terribile zio dal cuore d'oro, gli fa passare ore drammatiche e umilianti, anche per il lavoro a cui è costretta la sua delicata e gentile Vincenzina. Il secondo matrimonio con una ragazza senza dote, ma (requisito importante come egli ammonisce nel corso del racconto), con molte doti di laboriosità, a cominciare dal viaggio di nozze è vissuto « con più agiatezza ». E poi zia Angela Rosa (l'affettuosa vedova di zio Sabina) e la cara Amelia diventano
provette » commercianti accanto a lui, in un'azienda ormai tutta sua, che prospera a gonfie vele. Il senso di questo ritmo narrativo si manifesta anche nell'iterazione di frasi epiche (« eravamo tanto felici da invidiarci vicendevolmente », dice della prima moglie) opportunamente variate (« eravamo tanto felici, che abbracciavamo il lavoro a pieni mani », dice di mia madre). Lo stesso si può osservare per le due traversate NapoliMarsiglia e viceversa, entro le quali son comprese le pagine più ri[...]

[...]'azienda ormai tutta sua, che prospera a gonfie vele. Il senso di questo ritmo narrativo si manifesta anche nell'iterazione di frasi epiche (« eravamo tanto felici da invidiarci vicendevolmente », dice della prima moglie) opportunamente variate (« eravamo tanto felici, che abbracciavamo il lavoro a pieni mani », dice di mia madre). Lo stesso si può osservare per le due traversate NapoliMarsiglia e viceversa, entro le quali son comprese le pagine più riuscite di questo racconto, dove l'autore si oblia con maggior piacere al suo narcisismo autobiografico.
Ciò che é essenziale di una «odissea» mio padre mostrava di saperlo, non tanto per quella « fortuna nella sfortuna » che torna a
42 CARLO MUSCETTA
rifulgere nel suo cielo, quanto perla posizione centrale dell'« uomo» che irraggia simpatia intorno a sé, oggetto onnipresente d'ispirazione per la Musa, a cominciare dal principio. Chi è questo ragazzo che crediamo di aver già conosciuto nel Cuore e che invece è senza infanzia e senza compagni di scuola? E' forse un misto del Garoffi
e del[...]

[...]ella sfortuna » che torna a
42 CARLO MUSCETTA
rifulgere nel suo cielo, quanto perla posizione centrale dell'« uomo» che irraggia simpatia intorno a sé, oggetto onnipresente d'ispirazione per la Musa, a cominciare dal principio. Chi è questo ragazzo che crediamo di aver già conosciuto nel Cuore e che invece è senza infanzia e senza compagni di scuola? E' forse un misto del Garoffi
e del Garrone di De Amicis, del commerciante nato e del ragazzo più adulto dei suoi anni, prudente e mite, ma generoso negli affetti e nell'adempimento dei suoi doveri ? Non direi. Se la sua vita fosse solo e sempre tesa nel realizzare « l'idea predominante » cioè « diventare grossista », neppure le qualità positive di Garrone sarebbero valse a cancellare certe odiosità caratteristiche nella tensione mistica dei volitivi. «Procace in esperienza» (come dice buffamente di sé : precoce e un po' sfrontato), questo ragazzo nei suoi slanci virili e nei suoi accorgimenti conserverà sempre una civetteria infantile, un desiderio di piacere a tutti, che si fa valere an[...]

[...]l testimone, con nome cognome e indirizzo. Tuttavia queste ingenuità non cancellano la vivacità dell'idoleggiamento artistica che egli pone nel dipingersi e che gli viene dalla consapevolezza di un suo primitivo dono estetico, un lieto incanto di fronte a se stesso e agli altri, la gioia di mirarsi
e di farsi ammirare. Come potrete vedere, in questa autobiogra
MEMORIE DI UN COMMERCIANTE 43
fia, dalle prime pagine all'ultima, ciò che mio padre più mostra di pregiare in se stesso e di amare di più nella vita è la sua forza espansiva di « simpatia » premessa sicura di « fiducia ». Il danaro viene dopo, anche se non è poco importante per chi vuol cogliere il frutto del suo lavoro (come salariato o commerciante) e si applica senza soste nella sua « ascesa a gradazione » .
Ciò che rende sugoso e non banale il racconto delle vicende sono le molte « trovate » che egli escogita con infallibile successo e che sono sempre « gioviali » sempre circonfuse di questo candore di buona stella che riluce in ogni circostanza. Sia quella di un tragico natale di fame, risolto con un furto di verdure; sia[...]

[...]r aumentare le vendite con questa pubblicità da baraccone: «Mettevo (dice) in armonia quella gente di paese che vivevano vegetando ». In questo saper mettere in armonia gli altri, gioca sempre
44 CARLO MUSCFITA
bene la sua parte di borghese giusto mezzo tra signori e contadini, tra padroni ed operai.
Non credo che l'affetto mi faccia velo, se affermo che anche in questa autobiografia egli riesca ad accentrare su di sé l'attenzione del lettore più remoto da lui, a disporlo benevolmente in un musicale circolo di paesana bonomia: « Tutti cercavano Angelino (dice con un'eco sommessamente compiaciuta d'opera buffa), tutti volevano Angelina».
I ferrovieri del buffet lo canzonavano ammirati:
ma non songo li bellizzi
songh'e tratti ca tu tieni...
Ciò vale anche per il narratore. Non sono le bellezze da ricercare in questa prosa. Ma i tratti, i modi avvincenti di questo documentario racconto popolare ci compensano dalla povera forma che non «sufraga ». L'autore stesso l'avverte confusamente: si è visto come s'attacca alle maiuscole, ai pro[...]

[...]zonavano ammirati:
ma non songo li bellizzi
songh'e tratti ca tu tieni...
Ciò vale anche per il narratore. Non sono le bellezze da ricercare in questa prosa. Ma i tratti, i modi avvincenti di questo documentario racconto popolare ci compensano dalla povera forma che non «sufraga ». L'autore stesso l'avverte confusamente: si è visto come s'attacca alle maiuscole, ai procedimenti del romanzo d'appendice a locuzioni o a vocaboli che gli sembrano più elevati. I relitti del parlato affiorano in alcuni dialettismi e nella sintassi approssimativa e frettolosa di qualche periodo. Ma se ignora ogni nozione di purità (e ricorre al relazionare, e a calchi più o meno pesanti come commissionario e gattò di mariaggio) il suo « simpatico » maestro francese gli ha insegnato che cos'è il patois e che cos'è la lingua letteraria. Sicché quando cita parole o detti dialettali li sottolinea per distinguerli dalla sua prosa che non diversamente dagli scrittori più popolari (incluso Mastriani, incluso lo stesso De Amicis), ha sempre un po' il debole di indomenicarsi, di mettersi addosso il vestito migliore a disposizione. Perciò sulla semplicità estrema della forma narrativa risalta un linguaggio pieno di echi non diciamo libreschi, ma cartacei, proprio di chi ci tiene a distinguersi e ad evitare i pericoli dialettali del parlato. Non gli basta dire: « a prenderci », gli sembra meglio « a rilevarci ». E « sedermi a mensa » gli par necessario, per un banchetto imbandito da « veri signori ». L'aspirazione a un più borghese scrivere civile
MEMORIE DI UN C[...]

[...]di mettersi addosso il vestito migliore a disposizione. Perciò sulla semplicità estrema della forma narrativa risalta un linguaggio pieno di echi non diciamo libreschi, ma cartacei, proprio di chi ci tiene a distinguersi e ad evitare i pericoli dialettali del parlato. Non gli basta dire: « a prenderci », gli sembra meglio « a rilevarci ». E « sedermi a mensa » gli par necessario, per un banchetto imbandito da « veri signori ». L'aspirazione a un più borghese scrivere civile
MEMORIE DI UN COMMERCIANTE 43
lo sollecita verso una continua disposizione a forme di ipercorrettezza. Non meravigliatevi quindi se cercate la penna di un (( nullatenendo» e vi trovate dinanzi quella di un cavaliere, che a parte neologismi e tecnicismi (come cementane, alienare) non diciamo che sfoggia il suo peculio lessicale, ma anche in fatto di lingua vorrebbe dimostrare che non ignora cosa sia la proprietà. Un rimorso lo turba alla fine del racconto del «prima episodio» della sua vita, ma aggiunge: « se rimorso si può chiamare ». E in effetti la parola non è qu[...]

[...]prolissità Perciò nessun ritratto fisico dei personaggi, e solo qualche segno delle loro predominanti qualità morali, qualche epiteto (gli aggettivi sono rarissimi) accennato con mano leggera e affettuosa, perché suoni omaggio gentile o veridica precisione, e mostri che l'essenziale di un carattere non è sfuggito al Suo « occhio clinico ».
Tutto e tutti convergono sempre verso il protagonista e la costruzione della sua azienda. E le figure sono più o meno caratterizzate a seconda di ciò che prima d'ogni altra cosa interessa lo autobiografo. Il verismo cronistico dei particolari è compensato dall'intensità degli episodi e dall'evidenza dell'azione, in cui le sagome dei personaggi sono chiaramente individuate. Meglio di ogni altro vien fuori il carattere dello zio Sabino, singolare tipo di borghese velleitario, che vorrebbe fare affari solo per far credito ai clienti ferrovieri della sua trattoria, ma che fallirebbe senza l'aiuto di Angelina, oggetto del suo amoreinvidia, delle sue gratuite sopraffazioni di autoritario inconcludente « con[...]

[...]sonaggio, in un episodio abbastanza significativo: l'incontro con un grande commerciante di vini che, rovinato dai saccheggi dei tedeschi, sul finire della prima guerra mondiale, aveva ripreso i suoi traffici ed era venuto dalla Francia a fare acquisti in Italia: «volle condurmi a cena nel buffet, e mi
48 CARLO MUSCETTA
accorsi che aveva per me già una simpatia » (narra mio padre, che s'improvvisa mediatore, lo accompagna in giro e realizza il più spettacoloso affare della sua vita). Ma (( la gioia di aver guadagnato in tre giorni L. 5.000 » gli fa dimenticare di inserire una clausola nel contratto, in modo che le percentuali potessero riguardare tutti gli acquisti e non solo il primo vagone. Ecco un tratto che dipinge tutto un carattere e dà un suggello al colorito prevalentemente (( comico » di questa autobiografia.
Quando si giunge alle pagine finali, si resta col duplice rammarico che siano tirate via e che s'interrompano. Come mai nel racconto mio padre dimentica tante cose, e certo non trascurabili? Capoelettore del deputato lib[...]

[...]elezioni del 1946, a un frate che gli chiedeva in confessione per chi avrebbe votato, mio padre, benché settantenne, ebbe l'animo di rispondere (levatosi in piedi, e da uomo a uomo), che era li per raccontargli i suoi peccati di credente, non per disputare di politica.
MEMORIE DI UN COMMERCIANTE 49
Ma a me non spetta d'integrare queste memorie paterne, che non son certo se siano state interrotte per caso, e se proprio siano da considerare incompiute, quando smise di scrivere.
Mio padre aveva altro da fare. Aveva ripreso i suoi traffici. Aveva anche lui la sua azienda da ricostruire dopo i danni e i saccheggi della seconda Guerra Mondiale, e si era messo a viaggiare come il suo amico di Epinal, da bravo commerciante che non poltrisce. Trattando con lui, aveva fatto fruttare il suo francese, imparato da un maestro al quale era riuscito cc molto simpatico ». Ora metteva a frutto l'esperienza di quell'incontro, e rico minciava daccapo. La sera, sulla sua scrivania c'erano molti giornali da leggere, e molte amlire da contare, e la distinta[...]

[...]c molto simpatico ». Ora metteva a frutto l'esperienza di quell'incontro, e rico minciava daccapo. La sera, sulla sua scrivania c'erano molti giornali da leggere, e molte amlire da contare, e la distinta da compilarsi per il versamento alla banca. Valevano meno, tanto meno delle lire dell'altro dopoguerra, e molto meno dei soldoni di bronzo con l'effige di Re Umberto, che bambino si dilettava ad ammucchiare. Ma non erano fuori corso, valevano di più della carta bianca da riempire con i ricordi. Primum vivere, e poi biografarsi.
In agni autobiografia gli anni che arrivano sino alla virilità finiscono per attirare naturalmente di più ogni narratore. Ma nel caso di mio padre c'erano altri motivi, che avrebbero potuto turbare quel sentimento di u ascesa a gradazione» che gli faceva callacare le sue cronache domestiche in un contesto storico ottimistico. Credo che, come il suicidio di mia madre doveva essergli rimasto un fatto inspiegabile, che contraddiceva atrocemente al gioioso slancio vitale della sua natura, così la catastrofe a cui era stata portata l'Italia doveva sembrare un gesto suicida della borghesia alla consapevolezza approssimativa, rozza, ma vivace che mio padre aveva del suo tempo. Interrotte li quelle memor[...]

[...]domestiche in un contesto storico ottimistico. Credo che, come il suicidio di mia madre doveva essergli rimasto un fatto inspiegabile, che contraddiceva atrocemente al gioioso slancio vitale della sua natura, così la catastrofe a cui era stata portata l'Italia doveva sembrare un gesto suicida della borghesia alla consapevolezza approssimativa, rozza, ma vivace che mio padre aveva del suo tempo. Interrotte li quelle memorie serbavano le illusioni più felici dell'età giolittiana, quando tutto sembrava in succhio, e nessuna crisi irreparabile. Di troppe cose del prossimo passato avrebbe dovuto affliggersi continuando a scrivere. E poi, quando si ritirò definitivamente dagli affari, troppe cose lo angustiavano nel presente e nel futuro della sua famiglia,
50 CARLO MUSCETTA
della sua azienda, e di se stesso. Aveva cento acciacchi da cui non riuscivano a proteggerlo, non dico i santuari più accorsati (che
nel dopoguerra egli apprezzava tanto, come aziende prospere e in espansione) ma nemmeno il suo valentissimo medico che lo curava con affetto più che filiale, l'ultimo amico conquistato per forza di «simpatia ». A lui rispondeva, spesso, ripetendo il motto che a quattrocchi aveva pronto durante il fascismo, quando gli affari andavano male, e il suo contraddittorio atteggiamento nei confronti del regime era passato dal cauto consenso all'aperta preoccupazione: « Come va, Cavaliere? » « Meglio, molto meglio dell'anno venturo ».
Sopravviveva con grande stento e tenuto su con cento farmaci grazie alle cure della povera figlia Vincenzina, essa stessa immagine di pene immedicabili, e tanto più crudeli, quanto più un uomo é forte, com'era mi[...]

[...]ndo il motto che a quattrocchi aveva pronto durante il fascismo, quando gli affari andavano male, e il suo contraddittorio atteggiamento nei confronti del regime era passato dal cauto consenso all'aperta preoccupazione: « Come va, Cavaliere? » « Meglio, molto meglio dell'anno venturo ».
Sopravviveva con grande stento e tenuto su con cento farmaci grazie alle cure della povera figlia Vincenzina, essa stessa immagine di pene immedicabili, e tanto più crudeli, quanto più un uomo é forte, com'era mio padre.
Capii meglio la sua tempra quando lo vidi l'ultima volta sul letto funebre, prima che lo tumulassero nella « cappella gentilizia », al cui ingresso si legge il latino (1942) di una elegiaca protesta: mors iniquo saeclo optima rerum.
Era il giorno che fu lanciato lo Sputnik. E mi parve che tutti i padri se ne fossero andati via, finita per sempre l'età moderna, e cominciata quella cosmica e atomica.
Aveva perduto la pingue floridezza della sua bonomia. Affilato, smunto, col naso un po' adunco, somigliava tanto alla «terribile» nonna che, col pretesto degl[...]

[...]o optima rerum.
Era il giorno che fu lanciato lo Sputnik. E mi parve che tutti i padri se ne fossero andati via, finita per sempre l'età moderna, e cominciata quella cosmica e atomica.
Aveva perduto la pingue floridezza della sua bonomia. Affilato, smunto, col naso un po' adunco, somigliava tanto alla «terribile» nonna che, col pretesto degli spiriti, sfogava il suo folletto interiore, una vera frenesia di moto perpetuo. La bocca non sorrideva più «giuliva », ma era irrigidita da una piega amara, che mi fece ripensare all'impronta laida, vista per l'eternità da Stendhal sul vivo volto del banchiere Torlonia.
Ma mio padre non fu soltanto un uomo d'affari, fu un uomo. E anche a lui, modestamente, sarebbe convenuto, per la sua capacità di rivolgersi a tutti, l'epiteto che Omero attribuiva al suo « politropos » Ulisse. Una qualità che è fondamento umanistico di ogni umano « commercio ».
MEMORIE DI UN COMMERCIANTE 51
C'è un a ricco vulgo » (come lo chiamava Foscolo), che ha sepoltura, prima di morire, nella sua stessa miserabile banalità[...]



da Boris Lavreniev, La vecchia in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]o dovuti ritirare frettolosamente. I nove amici furono perciò meravigliati quando, tra tanto caos di rovine e di desolazione, scopersero quasi intatta, nel bel mezzo della landa arsa, la capanna di Sukhonin, costruita con robusti tronchi di pino ed ancòra ritta in piedi dopo tanta guerra che aveva infuriato là intorno. Inerpicandosi sulle macerie e inciampando sui tronchi carbonizzati che giacevano al limite della radura, i giovani furono ancora più stupiti di accorgersi che v'era un'anima viva in mezzo a quello squallore di morte e di abbandono. fina donna infatti stava tristemente lavorando all' esterno della capanna : riparava le impannate delle finestre con pezzetti di vetro tolti dalla cenere e tenuti insieme con strisce di vecchi giornali. Quando si furono avvicinati, i nove uomini si trovarono davanti ad una vecchia dall'aspetto pauroso e straziante ad un tempo. Le ciocche dei capelli bianchi e scarmigliati sfuggivano da uno sbrindellato fazzoletto di canapa che le ricopriva il capo, e le pendevano sulle guancie emaciate e rugose [...]

[...]zzi. Bè, non c'è che fart. Andiamo al lavoro I o.
I nove uomini per tutta la notte si affaccendarono intorno all' apparecchio della radio, a montarlo
e a provarlo, e per tutta la notte udirono la vecchia tossire e scaracchiare lamentosamente nella sua stanza. c Deve averne passate delle belle, — commentò Peregudov, un siberiano butterato, mentre udiva lamentarsi nella stanza attigua'. — Quanto tempo sono stati qui i tedeschi ? Sette mesi, no ? Più che abbastanza : si seccano anche gli alberi in tanto tempo, figuriamoci una donna ! ,.
c Dovremo pur vivere insieme, caspita, — borbottò Katye Malinin in. un tono misto di congettura e di certezza, — sta a noi dunque badare alla vecchia
e darle un boccone. Forse suo figlio è all' altra estremità del fronte e soccorre la madre di qualcuno di noi, compagni... ).
La mattina seguente i nove marinai russi, figli di donne russe che avevano probabilmente la sua stessa età e che erano sparse qua e là sulla lunghissima linea del fronte in fiamme, gareggiarono per sopperire ai bisogni della vecchia[...]

[...] che non avete nean che un po' di tatto : non fate che chiedere alla nonna come si stava sotto i tedeschi ! Dovete ben capire che ponete il dito in una ferita ancora aperta. Perchè ricordarle sempre, senza alcuna ombra di delicatezza, queste cose tristi? Siamo marinai o corrispondenti di guerra ? Anzi, mettiamo la questionc ai voti : tutti coloro che... — chiamò in giro con voce stentorea — ma, no, càspita, non è neanche il caso... ,.
Da allora più nessuno fece domande alla vecchia sul tempo dell' oppressione tedesca. Per i nove, la donna divenne come una tenera madre, in faccende tutto il giorno a lavare, sciorinare la biancheria, rattopparla, preparare t pasti e rigovernare ; era per loro una massaia buona e sollecita ed essi stavano caldi e comodi la sera a fumare intorno al fuoco, come se fossero a casa loro. Essi si abituarono a voler bene alla vecchietta fragile e macilenta, e la vecchia si abituò a voler bene a loro. Era la loro confidente : 'a lei aprivano il cuore, leggevano le lettere, narravano le loro pene. Un giorno che ave[...]

[...]apo ad una settimana tutto fu pronto. Kleimenov si pavoneggiava in gonna blu cobalto ed in farsetto : quando poi si infilò il cappotto ricavato dalla mantella e da un paio di pantaloni per le maniche, fu tutto un coro di congratulazioni per 1' abilità del sarto. Le tre maglie a righine rosse erano state sapientemente ridotte e, rifinite da un fazzoletto di seta che Peregudov aveva comprato a Riga prima della guerra, erano diventate ora una blusa piuttosto elegante. La stanza era piena del fumo delle loro pipe quando finalmente la vecchia fu chiamata al loro cospetto per iniziare solennemente la cerimonia : c Stimatissima mamma adottiva, regalataci per così dire dalla Natura stessa — incominciò Vinogradov — vi preghiamo di accogliere questo nostro modesto dono. Siamo gente semplice e vogliamo dirvi senza tante cerimonie che vogliamo alleviare la vostra vecchiaia. Prendete questa roba e vivete a lungo e felice. Gettate questi vecchi stracci nell'immondezzaio, oppure conservateli pel giorno in cui ne potremo rivestire quel porco di Hitler p[...]

[...]ure conservateli pel giorno in cui ne potremo rivestire quel porco di Hitler per portarlo in giro con una corda al muso... a. Con mani tremanti la vecchia prese da Vinogradov ' l' involto, sembrava che volesse dire qualche cosa, ma invece scappò via singhiozzando. c Va bene, compagni, — osservò il sergente, — qualche lacrima di contentezza la farà stare meglio a. Quando poco dopo apparve con il vestito nuovo, sembrò ai marinai del tutto diversa, più agile, la schiena meno curva, gli occhi, di solito così tristi, illuminati di gratitudine e sulla bocca sdentata un sorriso quasi giovanile.
D' allora in poi la vecchia raddoppiò le sue cure. Un giorno Vinogradov si avviò alla tettoia dietro la capanna, ove i ragazzi avevano costruito una doccia rudimentale con un lavatoio tolto dalle macerie. Dopo aver piazzato dei secchi di acqua calda e fredda a potata di mano, il sergente entrò nel bagno e cominciò a fregarsi energicamente con una spugna. La schiuma del sapone schizzava dappertutto posandosi sui muri come fiocchi di neve. Al sergente riu[...]

[...]ere se passasse qualcuno, Vinogradov scorse la vecchia che si avviava verso casa : Ohè, nonna, — le gridò, — sii tanto buona da venirmi a fregare la schiena. Io non ci arrivo a. La vecchia si fermò sulla porta ma non rispose subito : c E una richiesta un po' fuori dell' ordinario, compagno, dopo tutto sono una donna... a. c Su via, — interruppe il sergente ridendo,—non c'è da arrossire davvero. Credo che nessuno lo troverebbe sconveniente, tanto più che tu stessa, come dici, non sai quanti anni hai. Io potrei essere tuo figlio o addirittura tuo nipote, certo sono un bambino in tuo paragone a. c Sta bene, — esclamò la donna entrando e rimboccandosi le maniche farò ciò che posso ). Prendendo la spugna incominciò a fregare energicamente la schiena del sergente che se la godeva come un gatto che, carezzato, faccia le fusa. La forza che la vecchia aveva nelle braccia lo stupì un poco. Frattanto pensava : c Parola mia, 'sto sacchetto d' ossi è vergognosa come una fanciulla. Le femmine rimangono femmine anche quando hanno tutti e due i piedi ne[...]



da Francesco Cataluccio, Il Congo Belga nel nazionalismo africano in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1959 - 5 - 1 - numero 38

Brano: IL CONGO BELGA NEL NAZIONALISMO AFRICANO
Dal punto di vista dell'osservazione politica vi sono due Africa: un'Africa vista nel complesso, come continente, con problemi comuni ad ogni sua parte, ed é l'Africa più conosciuta, che viene in genere identificata col mondo coloniale, che presenta le zone mondiali culturalmente ed economicamente più depresse, che polarizza sempre più la rivalità politicoeconomica delle potenze attratte dalla sua posizione geografica e dalle sue crescenti possibilità di produttrice di materie prime e di mercato di assorbimento; e un'altra Africa, meno unitaria e più caratterizzata nelle parti. con infiniti problemi d'ordine territoriale umano sociale politico, con acute contraddizioni in ogni campo di vita, con linee di sviluppo, nei diversi settori, non comprensibili che per se stesse, senza che le si possa spiegare guardandoci intorno, in esperienze già compiute o prossime al compimento.
Il fatto nuovo di questi ultimi anni, in tema africano, é che, sia sui problemi generali dell'Africa come area continentale sia su quelli particolari di settore, sono stati gli stessi africani a portare il maggior contributo di esame di studio di discussione. Si tratta di uno sforzo assai serio, che dà la misura del rigoglio di uomini moderni e di élites preparate e dello sviluppo politico e culturale delle diverse società africane, che impegna governi partiti movimenti associazioni, e che si snoda in una fitta catena di incontri convegni e congressi. Non tutto — [...]

[...]iniziative e nel calore, non sempre disciplinato, dei contatti, c'è costante il segno di una sicura vitalità, e il preannuncio di una feconda maturazione di 'propositi, di direttive d'azione.
Se il tema dell'emancipazione dalla dipendenza coloniale, con lo scambio delle esperienze di lotta e con la ricerca dei mezzi per coordinare i singoli sforzi e dare concretezza di espressione alla
114 FRANCESCO CATALUCCIO

reciproca solidarietà, sta il più spesso al centro di tali contatti, non meno viva si rivela la preoccupazione di non risolvere tutto il problema africano nel dato dell'indipendenza, ma di affrontare i problemi organizzativi del continente africano dal punto di vista sia della struttura interna dei nuovi organismi statali sia dei limiti e delle premesse ideologiche d'una unità africana. L'impegno in questa seconda direzione tende ad accentuarsi a misura che si prospetta più chiaramente lo sbocco positivo della lotta nazionale africana, come é dimostrato dal fatto che a porlo in primo piano sono soprattutto i paesi — Ghana, Guinea, Nigeria — che hannoraggiunto o sono prossimi a raggiungere il primo e fondamentale obiettivo dell'indipendenza.
Naturalmente, l'armonia di posizioni tra i diversi nazionalismi. africani, da facile e pronta qual é sul terreno della lotta anticoloniale, si inceppa non poco allorché si passa all'esame del coordinamento strutturale tra i nuovi stati, dei lineamenti territoriali o culturali o umani del nazionalismo africano, dei mezzi per [...]

[...]ismi. africani, da facile e pronta qual é sul terreno della lotta anticoloniale, si inceppa non poco allorché si passa all'esame del coordinamento strutturale tra i nuovi stati, dei lineamenti territoriali o culturali o umani del nazionalismo africano, dei mezzi per individuare e tutelare le singole nazionalità. Come suole accadere, sulla varietà di prese di posizione incidono interessi locali e tribali, talune cristallizzazioni di esperienze compiute durante il regime coloniale, particolari valutazioni degli interessi collettivi connessi alla. origine sociale dei gruppi politici impegnati nella discussione, certa differenziata impostazione dei problemi derivante dalla situa zione economica e dal grado di sviluppo culturale di ciascuna popolazione.
Sotto gli aspetti culturale sociale politico, non è possibile immaginare area più frazionata e caotica di quella africana. Ciò può dare l'illusione che ci si possa muovere con maggiore libertà di iniziative, come un urbanista che non trovi al giuoco della sua fantasia ostacoli di valori storici da rispettare, ma toglie d'altra parte ogni punto di riferimento sicuro per il successo politico delle iniziative da prendere, rende problematico l'innesto di idee moder, ne sulla vecchia organizzazione di vita, minaccia continui trabocchetti a costruzioni statali o nazionali che pur rispondono a premesse e impulsi di genuina validità. La realtà é che, a differenza del continente as[...]

[...]i i quali, anche se eccellenti culturalmente, non hanno mai posseduto la tecnica di trattare grandi spazi, di unificare e amministrare grandi concentrazioni umane. Soltanto oggi, per la prima volta, gli africani si pongono il problema della organizzazione unitaria di vaste aree africane; ma se lo pongono in uno stato d'anima emotivo concitato quale può derivare dal ritrovarsi dopo una latta assai aspra contro la potenza coloniale — talvolta resa più aspra dalla resistenza psicologica e sociale di parte dello stesso gruppo nazionale — con problemi politici economici di estrema complessità e persino col problema di definirsi nazionalmente.
A tre dei molti congressi riunitisi di recente conviene accennare, come a quelli che meglio hanno puntualizzato i due aspetti dell'attuale evoluzione africana, la rottura cioè del vincolo di dipendenza coloniale e la organizzazione politica dell'Africa divenuta arbitra della sua vita.
Il primo si è svolto a Accra capitale del Ghana dall'8 al 13 dicembre 1958 sotto la presidenza d'una forte personalità[...]

[...]loniale, ha mirato cioè a preparare, secondo l'espressione del suo promotore, il primo ministro ghanese Kwame Nkrumah, « l'assalto finale all'imperialismo e al colonialismo ». La dichiarazione conclusiva della conferenza è perentoria nell'atto di accusa contra il regime coloniale: « La conferenza condanna e addita al disprezzo il sistema del colonialismo e dell'imperialismo nei territori coloniali britannici e francesi, che ha raggiunto le forme più acute e disumane in Algeria, Camerun, Africa centrale, Kenya, Sudafrica, nei territori portoghesi di Angola, Mozambico, isole Principe e San Tommaso, dove la popolazione indigena vive sotto un regime di fascismo coloniale; denuncia lo sfruttamento delle risorse nazionali e della manodopera di questi territori; denuncia la violazione dei diritti umani e democratici proclamati
116 FRANCESCO CATALUCCIO
dalla Carta delle Nazioni Unite; denuncia la segregazione razziale, il sistema delle riserve e delle altre forme di discriminazione razziale e la barriera del colore; denuncia il lavoro schiavis[...]

[...]derazione costiera dal Senegal al Camerun; una federazione raggruppante la Mauritania, il Sudan francese, l'Alto Volta, il Niger e il Ciad; una federazione comprendente il Sudan meridionale, l'Etiopia e la Somalia; una federazione tra Kenya, Uganda, Tanganika e eventualmente il Niassa; una federazione costituita dall'Ubanghi Sciari e dal Medio Congo. Ma anche in Europa certo unitarismo odierno é puramente velleitario, basato sul « dover essere » piuttosto che sul « poter essere », senza nemmeno l'attenuante dell'ancora ingenuo e giovanile pensiero politico!
Meno impegnato in senso politico ma maggiormente diretto a chiarire questioni di rilevante incidenza sul futuro dell'Africa é il congresso o meglio la riunione di studio che ha luogo dal 16 al 23 marzo 1959 a Ibadan, capitale della Nigeria occidentale e sede della più attrezzata università dell'ovest africano, sotto l'egida del Congresso per la libertà della cultura. Il tema di studio della riunione, « Governo rappresentativo e progresso nazionale », consente di esaminare, tra gli altri, i problemi della tribù, della nazione e della federazione. Universitari e uomini politici, partendo dalla
IL CONGO BELGA NEL NAZIONALISMO AFRICANO 117
constatazione che i nuovi stati africani sorgono da una geografia politica arbitraria artificiosa, dettata in gran parte dal giuoco di spartizione e di equilibrio di potenza dei governi coloniali nel sec. XIX, si sforzano [...]

[...]stiche e culturali al raggruppamento dei nuovi organismi nazionali. Lo studio del problema porta al tentativo di definire la « personalità africana », al confronto tra la teoria del panafricanismo di Giorgio Padmore, la teoria della negrità di Leopoldo Senghor e del gruppo che fa capo alla rivista Présence africaine, e le posizioni di Nkrumah e altri gruppi intellettuali di lingua francese o inglese. Nella riunione resta ribadita la tendenza dei più giovani pensatori africani a rivendicare alla cultura negra uguaglianza di nobiltà con le principali civiltà storiche e sinanche il privilegio di contenere nel suo seno il nucleo più valido delle altre; é ribadita anche l'avversione profonda verso l'Europa espansionista del sec. XIX, accompagnata dal ripudio dell'Africa tradizionale. Come ricorda G. Balandier in « Afrique ambigue », « devant sa chapelle, Nganga Emmanuel, fondateur de l'une des "églises noires" du Congo, brûle les derniers fétiches témoins des vielles fidélités africaines, mais il exorte aussi ses adeptes à croire en un messie qui n'est plus solidaire du monde blanc réprouvé ». Si tratta in sostanza d'un combattimento su due fronti, quale é stato realizzato in pratica nell'azione politica del Convention Pe[...]

[...]ori del regime coloniale. Perciò, nella costruzione della società dei paesi liberati dal colonialismo, l'intellettuale deve rifarsi alla cultura del popolo, alla vita reale; perciò la decolonizzazione deve avere contenuto rivoluzionario, senza indipendenza « per gradi » e senza « tappe verso l'indipendenza ».
Osservando che il congresso é « un congresso di ladri di lingue », il poeta malgascio J. Rabemananjara mette in rilievo il dato obiettivo più importante per spiegare la difficoltà degli scrittori
e degli uomini di cultura negri ad avere una visione unitaria dei. problemi della loro civiltà. Al termine dell'incontro però essi riescono a trarre fuori taluni elementi positivi d'azione suggeriti dall'urto stesso di tendenze e di valutazioni che ha dominato le discussioni. La risoluzione finale suggerisce di: ristudiare scientificamente la storia dell'Africa; formare gruppi di storici; istituire archivi e biblioteche; riprendere in esame i sistemi associativi di base e soprattutto la democrazia comunitaria per elaborare forme nuove di [...]

[...]onalità originale, la sua capacità di universalizzarsi, di portare un contributo autonomo alla soluzione dei grandi problemi dell'umanità.
***
Dibattiti e discussioni e polemiche sui problemi relativi al proprio sviluppo nazionale, ad opera dei circoli politici e culturali del continente nero, si svolgono nel vivo di un processo di trasformazione del mondo africano del quale sono oggi individuabili alcune caratteristiche fondamentali.
Ciò che più salta agli occhi é l'impetuosità del movimento verso l'autonomia delle popolazioni sottoposte a regime coloniale. Non vi é dubbio che il mondo coloniale africano, ch'era il più compatto e vasto alla fine della seconda guerra mondiale, tende a disgregarsi ogni giorno più facendo posto a stati autonomi o allentando i suoi vincoli in misura tale da rendere inevitabili ulteriori concessioni, a breve scadenza, all'impulso di autonomia delle popolazioni indigene. Risveglio economico e culturale e quindi politico degli indigeni, indebolimento della capacità espansiva delle potenze coloniali, preponderanza nello scacchiere internazionale di stati anticoloniali quali l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti, attiva solidarietà di governi affrancatisi di recente dalla amministrazione coloniale, presenza sollecitatrice dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, convergono ve[...]

[...]amente, in misura tale da presentare netti lineamenti di individualità statale autonoma.
Altro dato caratterizzatore dell'evoluzione politica africana é la tendenza al raggruppamento, o su basi federali o per annessione di territori nazionalmente affini o geograficamente complementari, che si afferma presso gli stati già consolidati. Nel primo caso si tratta di fenomeno che si collega a remote esperienze storiche o rispecchia talune esigenze di più agevole amministrazione coloniale
o ubbidisce a una realistica valuta ione delle necessità economiche finanziarie difensive di un moderno organismo statale. Dall'uno
o dall'altro di tali motivi o anche da due o più motivi simultanei sono sorti l'Unione Sudafricana, lo sforzo egiziano per ora infruttuoso d'incorporazione del Sudan, certo orientamento federalistico nel Nordafrica francese (Maghreb unito), la Federazione della Rhodesia e del Niassa, il progetto britannico di federazione dell'Africa orientale (Kenya Tanganika e Uganda) avviato dalla creazione dell'East Africa High Commission che coordina ventotto rami amministrativi dei tre territori tra cui i trasporti aerei le dogane la difesa le poste i servizi radiofonici le ferrovie le comunicazioni fluviali la statistica e l'istruzione superiore, la F[...]

[...]te i servizi radiofonici le ferrovie le comunicazioni fluviali la statistica e l'istruzione superiore, la Federa
IL CONGO BELGA NEL NAZIONALISMO AFRICANO 121
zione etiopoeritrea, l'integrazione del Togo britannico nel Ghana, l'annessione del territorio di mandato dell'Africa sudoccidentale extedesca da parte del Sudafrica, la richiesta sudafricana d'incorporazione dei Protettorati britannici di Basutoland Bechuanaland
e Swaziland; e, in data più vicina, il progetto di federazione tra Ghana e Repubblica di Guinea «come nucleo della creazione degli Stati Uniti dell'Africa occidentale », la Federazione del Mali tra Senegal e Sudan e i progetti di Unione Benin (Dahomey Niger
e Togo) e di Stati Uniti dell'Africa latina (Africa equatoriale francese, Congo belga e colonie portoghesi). « Col vostro voto », afferma il presidente dell'assemblea costituente a Dakar Modibo Keita il 17 gennaio 1959 all'atto della proclamazione della Federazione del Mali, « voi avete gettato le fondamenta dell'unità africana. Voi siete gli architetti della Federa[...]

[...]derazione del Mali, « voi avete gettato le fondamenta dell'unità africana. Voi siete gli architetti della Federazione dell'Africa occidentale. Ora dovete diventare i crociati e gli evangelizzatori dell'unità politica
e accettare ogni sacrificio per la realizzazione dell'unità africana ». Il primo ministro del Niger Hamani Dior così puntualizza a sua volta l'esigenza federalistica: « L'aspirazione all'indipendenza non potrà essere soddisfatta compiutamente che in un quadro federale. Noi intendiamo superare immediatamente la fase dell'indipendenza per raggiungere uno sviluppo nuovo corrispondente al sorgere nel mondo dei grandi raggruppamenti ».
L'Africa, che ha realizzato in passato soltanto parziali esperienze statali ed ha conosciuto invece come preponderante organizzazione politica quella tribale, consente, come ho detto, più d'ogni altro continente, mobilità ed elasticità di suddivisioni territoriali; esiste cioè un largo margine entro il quale sia possibile attuare concentramenti territoriali senza turbare l'equilibrio nazionale delle parti componenti, ma accrescendone anzi l'attitudine ad evolvere verso forme moderne di vita. Il difficile sta nel trovare la formula costitutiva adatta a far coesistere in uno stesso organismo popolazioni con tradizioni evoluzioni interessi spesso in nessun modo comparabili. Il regime federale è in ogni senso il più adatto a coordinare la vita di territori con disuguale maturazion[...]

[...]iste cioè un largo margine entro il quale sia possibile attuare concentramenti territoriali senza turbare l'equilibrio nazionale delle parti componenti, ma accrescendone anzi l'attitudine ad evolvere verso forme moderne di vita. Il difficile sta nel trovare la formula costitutiva adatta a far coesistere in uno stesso organismo popolazioni con tradizioni evoluzioni interessi spesso in nessun modo comparabili. Il regime federale è in ogni senso il più adatto a coordinare la vita di territori con disuguale maturazione politica economica sociale, adattandolo nelle infinite gradazioni in cui può realizzarsi a ciascuna situazione; ma anche un raggruppa
122 FRANCESCO CATALUCCIO
mento federativo, per essere vitale, non deve avère carattere arbitrario, bensì essere sollecitato da un concreto vantaggio delle parti interessate. La parola d'ordine del « raggruppamento », dominante oggi in Africa, non si presenta dunque di facile attuazione e, laddove l'entusiasmo momentaneo lo crea, non sono improbabili movimenti inversi volti al frazionamento.
Q[...]

[...]he un raggruppa
122 FRANCESCO CATALUCCIO
mento federativo, per essere vitale, non deve avère carattere arbitrario, bensì essere sollecitato da un concreto vantaggio delle parti interessate. La parola d'ordine del « raggruppamento », dominante oggi in Africa, non si presenta dunque di facile attuazione e, laddove l'entusiasmo momentaneo lo crea, non sono improbabili movimenti inversi volti al frazionamento.
Quest'ultima previsione appare molto più fondata in quei casi di federazione che sono determinati da un evidente sottofondo coloniale. La si vede già attuarsi per la Federazione della Rhodesia e del Niassa, imposta dalla minoranza bianca ed ora scossa — sanguinosi incidenti del marzo 1959 nel Niassa e nella Rhodesia settentrionale — dalla avversione delle popolazioni indigene che la considerano appunto uno strumento di perpetuazione del vincolo coloniale. È probabile che la stessa sorte abbia la Comunità francoafricana, forse in atmosfera meno violenta per la clausola che Parigi ha opportunamente inserito nella costituzione, relativ[...]

[...]sì dire « primarie », sorte cioè come tali e non costituitesi in fase posteriore all'indipendenza. Fenomeno opposto al raggruppamento è infatti, in alcuni settori africani, quello della secessione, dovuto in gran parte alla innaturale divisione territoriale del continente africano al momento della sua spartizione nel sec. XIX, eseguita con la sola preoccupazone dell'equilibrio di potenza tra gli stati che vi parteciparono. Sintomi di secessione, più o meno intensi, sono constatabili in Libia e in Etiopia, nel Sudan e nel Ghana, in Mauritania e nel Sudafrica. Si tratta di un processo normale di assestamento, facente perno talvolta non su impulsi nazionali ma su preoccupazioni tribali o su interessi settoriali sia economici sia personali. Spesso il movimento centrifugo si sviluppa in vista di altri e più connaturali raggruppamenti: è il caso delle popolazioni somale dell'Etiopia, che parteciperebbero volentieri a quella Confederazione della grande Somalia che dovrebbe raggruppare, secondo progetti attribuiti al presidente egiziano Nasser,
IL CONGO BELGA NEL NAZIONALISMO AFRICANO 123
le tre Somalia (francese, britannica e in amministrazione fiduciaria italiana), l'Eritrea, l'Ogaden e parte del Kenya.
Un terzo elemento determinante della evoluzione dell'Africa è il problema dei rapporti interrazziali. Tale problema si presenta con caratteristiche diverse in Algeria, nel Sudafrica, nell'Afric[...]

[...]i amministrazione. In Algeria, il riconoscimento dell'individualità nazionale araba è negato in nome dell'apporto dato alla « individualità algerina » dal gruppo, indubbiamente numeroso e attivo, dei coloni francesi, in nome della contrapposizione d'un interesse nazionale francese a un interesse nazionale arabo. Per meglio caratterizzarsi, tale interesse « nazionale » strettamente algerino dei coloni francesi si é venuto negli ultimi anni sempre più distinguendo dagli interessi di stretto ordine coloniale della Francia, e alla fine ha preteso — ed ottenuto —, con la rivolta del 13 maggio 1958, la assoluta identificazione dei due interessi, sul piano dei coloni: « l'Algerie c'est la France ». Tanto più agevole è stata l'identificazione per il fatto che la ricchezza mineraria del sottosuolo sudalgerino, ognora più ampia di promesse positive, ha dato solidi puntelli al patriottismo algerino. Ciò però interessa la formulazione d'una politica della Francia per l'Algeria, indica il sopravvento preso in Francia dalle correnti più avverse al nazionalismo arabo, ma non imposta una soluzione valida anche per l'altra parte, o meglio, prospetta una soluzione opposta agli obiettivi degli algerini arabi, lasciando quindi alla prova di forza la decisione del problema. « C'est que l'Europe », osservava J. Amrouche durante l'assemblea della Società europea di cultura a Parigi nel settembre 1953, « hors d'Europe est l'antiEurope; elle est contre l'Europe, renie l'Europe ».
Negli stessi termini, sostanzialmente, il gruppo etnico bianco del Sudafrica pone il problema della minoranza bianca in una so
124
FRANCESCO CATALUCCIO
[...]

[...]azziale o di altra natura, con un altro popolo ». Cioè « indépendence d'abord ».
Al problema della formazione di stati interrazziali si collega l'ultimo degli elementi che condizionano l'attuale evoluzione politica del continente africano: la posizione delle potenze occiden tali, oscillante tra la volontà di non perdere le residue posizioni di governo coloniale, sia pure adattandole alle nuove situazioni di fatto, e la esigenza, alla quale sono più sensibili i governi come lo statunitense che non hanno in Africa posizioni coloniali da difendere, di non compromettere i futuri rapporti di collaborazione
126 FRANCESCO CATALUCCIO
con la comunità di stati africani, e di non lasciare che si convoglino vieppiù verso i governi comunisti interessi e simpatie del nazionalismo africano già fortemente influenzato dall'aperta solidarietà comunista alle sue aspirazioni e dalla dottrina marxista circa la lotta nazionale dei popoli oppressi dall'imperialismo. Della volontà conservatrice, adattata alla mutata situazione dell'equilibrio delle forze, sono manifestazioni, oltre all'impegno di riforme delle singole potenze coloniali — che ha negli accennati programmi federativi e nella recente creazione della Comunità francoafricana esempi di rilievo — gli sforzi per affrontare con piani concordati i problemi di[...]

[...]i territori africani a sud del Sahara sulla falsariga di altri patti regionali (NATO, OAS, SEATO, patto di Baghdad). In campo economicosociale, fanno spicco la creazione, nel gennaio 1954, di una Commissione per la collaborazione tecnica nell'Africa a sud del Sahara tra Belgio Francia Gran Bretagna Portogallo Federazione dell'Africa Centrale e Unione Sudafricana, la costruzione di varie centrali elettriche fornitrici di energia alle industrie di più territori vicini e, ultimamente, la decisione di inserire i territori d'oltremare nel Mercato comune europeo (MEC).
Molto problematica é invece l'esistenza o anche la semplice chiara impostazione d'una politica occidentale che esprima la preoccupazione di comprendere l'ampiezza del travaglio delle forze nazionali africane e di assecondare la soluzione dei loro problemi, di legare i propri interessi ai loro interessi in divenire, di stabilire un rapporto, possibilmente una conciliazione, tra le loro esigenze e i propri interessi politicoeconomici, di precisare in definitiva la propria linea d[...]

[...]ale, nel. loro complesso, si siano posti, per risolverlo, il problema d'una concreta politica africana, nei numerosi rivoli in cui questa si scinde e va coordinata. A cominciare dagli stati che mantengono controlli sovrani su settori dell'Africa — se si esclude in parte la Gran Bretagna che segue da vicino e senza apriorismi le varie situazioni del continente —, la cui politica africana sembra ridursi a un puntiglioso tentativo di contrastare il più possibile i mutamenti dello status quo, a una tenace negazione di quanto è ritenuto in contrasto col proprio interesse. Essi sono fermi su una. valutazione polemica dell'Africa che, sia pur lentamente, si affaccia al mondo moderno, e se sono disposti a concessioni di principio, si mostrano riluttanti a convertire in politica concreta le generiche ammissioni. Oppongono cioè a una politica africana teorica una politica africana reale, del tutto diversa. Le poche iniziative opportune che sono attuate hanno per lo più carattere marginale, e il loro benefico effetto psicologico . è compromesso dal[...]

[...]quanto è ritenuto in contrasto col proprio interesse. Essi sono fermi su una. valutazione polemica dell'Africa che, sia pur lentamente, si affaccia al mondo moderno, e se sono disposti a concessioni di principio, si mostrano riluttanti a convertire in politica concreta le generiche ammissioni. Oppongono cioè a una politica africana teorica una politica africana reale, del tutto diversa. Le poche iniziative opportune che sono attuate hanno per lo più carattere marginale, e il loro benefico effetto psicologico . è compromesso dal non essere frutto di un orientamento tempestivo ma tardivo adattamento a situazioni non altrimenti controllabili. D'altra parte, ad aggravare la frattura politica tra negri e bianchi, anche il gros so dell'opinione pubblica dell'Europa occidentale continua ad essere ancorata a formule africaniste assai pericolose per gli interessi africani dell'Europa, non è aliena da posizioni mentali e da impulsi politici che in qualche modo ricordano gli obiettivi di supremazia che giuocavano fino a ieri. Ciò non serve sicurame[...]

[...]i aiuti militari e sul rigido allineamento politico.
***
I vari problemi or ora accennati, la cui reciproca interferenza e la cui soluzione contribuiranno a determinare il nuovo assetto politico dell'Africa, sono quasi tutti presenti nel Congo Belga. È come se su questo immenso territorio, posto nel cuore del continente nero, si riflettesse l'immagine vera genuina del mondo africano, consentendo di raccogliere in una visione unitaria, e quindi più fedele, aspetti diversi dispersi qua e là; é come un lago in cui svariati fiumi e torrenti immettono le loro acque mescolandosi e placandosi in una limpida superficie che l'occhio pus?) scrutare in modo riposato e sicuro. Impulsi d'indipendenza, polverizzazione tribale che cerca di cementarsi in una unità nazionale, ricerca di collegamento con popolazioni affini per la formazione di en= tità federali, problemi di coesistenza razziale con i coloni europei, perplessità politiche e psicologiche dello stato colonizzatore nel passare da una politica di puro governo coloniale a un riconoscimento de[...]

[...]di coesistenza razziale con i coloni europei, perplessità politiche e psicologiche dello stato colonizzatore nel passare da una politica di puro governo coloniale a un riconoscimento degli interessi preminenti indigeni, sono oggi individuabili nel Congo belga nella fase di avvio, di prima maturazione. La problematica di questi aspetti di vita è meno vivace e perentoria che in altri territori africani, ma per ciò stesso può essere colta nella sua più umana e logica radice.
IL CONGO BELGA NEL NAZIONALISMO AFRICANO 129
Forse in nessun altro territorio africano, quanto nel Congo, il regime coloniale ha trovato un ambiente più comodo e adatto per insediarsi e svilupparsi. Il Congo appariva davvero come un vastissimo « territorium nullius », isolato dall'esterno coi suoi appena sessanta chilometri di costa rispetto agli oltre novemila chilometri di frontiere terrestri, frazionato politicamente con la sua serie di tribù sparse in grandi spazi e divise da migliaia di chilometri di fitta foresta equatoriale e, se a contatto, ostili l'una a l'altra per ancestrali rivalità. I circa cinquecento trattati, che l'esploratore Stanley stipulo in cinque anni dal 1879 al 1884, con i capi locali a nome della Associazione internaz[...]

[...] di capitali. Anche per quanto riguarda la sicurezza esterna, tutto fu risolto rapidamente, prima ancora che una apposita conferenza internazionale riunita a Berlino consa crasse (23 febbraio 1885) la nascita dello Stato indipendente del Congo, attraverso una serie di accordi di confine con la Francia (14 aprile 1884), con la Gran Bretagna (15 maggio 1884), con la Germania (8 novembre 1884) e col Portogallo (durante la conferenza di Berlino). In più, la clausola della porta aperta, stabilita alla conferenza di Berlino e ribadita dalla successiva conferenza di Bruxelles (Atto generale del 2 luglio 1890), neutralizzò in gran parte l'interesse di terze potenze a provocare occasioni che inde bolissero la posizione coloniale belga.
Allorché il 18 agosto 1908 si apre a suo favore la successione stabilita da re Leopoldo col testamento del 2 agosto 1889, il Belgio entra in possesso di un patrimonio di tutto riposo e attivo sotto ogni angolo visuale.
130 FRANCESCO CATALUCCIO
Le direttive di politica indigena che il Belgio subito attua, e che r[...]

[...]assa di risparmio. Al privato non è consentito legalmente di prestargli denaro o anticipargli prodotti. Il suo riposo é garantito dal coprifuoco nei quartieri in cui vive e dove la presenza dell'europeo non è permessa nelle ore notturne. La formula per la sua felicità é studiata da uomini di scienza e applicata da esperti uomini d'affari che si ingegnano di evitargli errori di condotta. Sino ad ora é poco, gli era proibito di avere in casa, e .a più forte ragione di consumare vino o alcool. I film che é autorizzato a vedere sono prima sottoposti a una commissione apposita di censura; nelle campagne il loro contenuto é religioso o educativo. I giornali, le riviste, i libri destinati a lui sono anch'essi di carattere edificante e sono editi quasi esclusivamente dal governo e dalle missioni. Egli non può spostarsi da una regione all'altra senza permesso dell'autorità né senza aver presentato un certificato medico. Se desidera oltrepassare le frontiere, deve ottenere il nullaosta del governatore generale e versare una cauzione che serva per [...]

[...]é giudicato da tribunali speciali che emettono per lui pene speciali. Per definizione é insolvibile: secondo la consuetudine, non può essere citato in giudizio da un europeo per un'azione di carattere civile. Gli spetta un prezzo ridotto negli spettacoli sportivi e nelle manifestazioni artistiche alle quali sia stato autorizzato di assistere. Pochi sono gli svaghi che gli sono consentiti di condividere con europei e il
132 FRANCESCO CATALUCCIO
più spesso organizzati dal suo imprenditore o su iniziativa del governo o delle missioni. Nell'ambito riservato alla sua attività economica — salariato, impieghi d'ordine, piccolo commercio, artigianato —, l'autorità lo protegge dalla concorrenza degli europei. L'immigrazione bianca é stata sistematicamente scoraggiata. Fino a cinque anni or sono il negro del Congo belga non aveva accesso all'insegnamento universitario. Al di fuori dei seminari non poteva frequentare che le scuole professionali o scuole secondarie con programma ridotto rispetto alle scuole per i ragazzi europei. Tale situazione s[...]

[...]inque anni or sono il negro del Congo belga non aveva accesso all'insegnamento universitario. Al di fuori dei seminari non poteva frequentare che le scuole professionali o scuole secondarie con programma ridotto rispetto alle scuole per i ragazzi europei. Tale situazione sussiste ancora per la grande maggioranza. Prima di essere ammesso a frequentare una scuola per ragazzi europei, il ragazzo negro é sottoposto a una speciale visita medica, é compiuta un'inchiesta sulle condizioni della sua famiglia, sul suo tenore di vita, sulle sue risorse finanziarie. Non é facile l'iscrizione alle università straniere. Il governo ha preferito organizza' re sul posto delle facoltà, partendo dal principio che il negro ha tutto da avvantaggiarsi dall'essere educato nel suo ambiente, tra i suoi fratelli di razza, mantenendo in tal modo il contatto con la tribù e rendendosi conto dell'arretratezza della massa. Si evita così che lo studente sia corrotto da dottrine sovversive e turbi poi con la sua condotta il cauto sviluppo del piano fissato. Quanto all'e[...]

[...]NU, durante la sessione del 1952, di raccomandare al Comitato per le informazioni sui territori non autonomi — creato nel 1949 col compito di esaminare i dati forniti dalle potenze amministratrici sulle condizioni economiche sociali e culturali dei territori loro sottoposti — di raccogliere anche indicazioni dettagliate sul modo in cui le popolazioni indigene godono del diritto all'autodecisione. Il Belgio, punto sul vivo, dichiara di non volere più partecipare ai lavori del Comitato. Emancipazione, autodecisione: due parole che sono come bestemmie, come esplosivi, capaci di sovvertire il lavoro di un cinquantennio. Nulla é da respingere con più puntigliosa fermezza quanto un qualsiasi tentativo di inserire i negri in un giuoco politico. All'ONU l'autorità belga potrebbe non indicare la tappa in cui é giunto il regime coloniale belga nella corsa verso il proprio tramonto, ma assicurare che, nell'atmosfera tutta sussulti di rivolta di ribellione del continente africano, il Congo mantiene il suo ritmo di vita placido operoso, fatto di conciliazione tra gli interessi dei colonizzatori e degli indigeni.
A chi chiede informazioni sul progresso « politico » del Congo, il Belgio risponde con informazioni sul progresso « economico » ; a chi[...]

[...]ale, lo sforzo ombroso di neutralizzare qualsiasi evoluzione politica dei congolesi farebbe posto a una maggiore flessibilità di vedute politiche. La preoccupazione politica di salvaguardare il patrimonio economio, inoltre, suggerisce l'accettazione, nel 1944, di un accordo con gli Stati Uniti — accordo rinnovato alla sua scadenza, dopo dodici anni — che trasferisce a questi ultimi l'intera disponibilità della produzione di uranio :del Congo, la più alta del mondo. Conviene infatti potere avere, in una fase di sempre più vivace anticolonialismo, la solidarietà di una potenza, come Washington, assai incline ad assecondare lo sfaldamento della costruzione coloniale europea, in Africa come in Asia.
In un Congo visto soltanto come una unica enorme azienda di produzione e di commercio, la popolazione indigena non interessa che come massa di manodopera alla quale assicurare un graduale miglioramento di vita ma non una libertà capace di turbare l'ordinato ritmo produttivo. Tutti sono imbarcati su una stessa nave e tutti hanno il solo dovere di produrre sempre più e sempre meglio. E in effetti gli indici di produzio[...]

[...]econdare lo sfaldamento della costruzione coloniale europea, in Africa come in Asia.
In un Congo visto soltanto come una unica enorme azienda di produzione e di commercio, la popolazione indigena non interessa che come massa di manodopera alla quale assicurare un graduale miglioramento di vita ma non una libertà capace di turbare l'ordinato ritmo produttivo. Tutti sono imbarcati su una stessa nave e tutti hanno il solo dovere di produrre sempre più e sempre meglio. E in effetti gli indici di produzione agricola e industriale del Congo mostrano un progresso costante. Se in agricoltura 14 mila coloni
135
IL CONGO BELGA NEL NAZIONALISMO AFRICANO
coordinano il lavoro di 350 mila negri, con forti produzioni di cotone caffè gomma cacao essenze pregiate, nell'industria la marcia produttiva è più spettacolare: 192 milioni di tonnellate di rame, 14 milioni di tonn. di stagno (la seconda cifra nel mondo), 5 milioni di tonn. di cobalto (il 75% della produzione mondiale), 89 milioni di tonn. di zinco, il 56% della produzione mondiale di diamanti industriali, una forte aliquota di tungsteno, e poi la ricordata maggiore produzione mondiale di uranio, estratto nei giacimenti di Shinkolobwe da un minerale che ne contiene dal 60 all'80% (quello canadese ne contiene dal 30 al 40%). I piani di produzione sono agevolati dal coordinamento delle iniziative, assicurato dalla concentrazione della mag[...]

[...]ngo belge, Société Cotonco). Oltre alla Société générale, operano nel Congo il gruppo Banque de BruxellesBru fina, gruppo Empaine, il gruppo della Cominière, la compagnia Unilever. La sola Compagnia dell'Unione mineraria dell'Alto Katanga fornisce, per imposte, due dei sei miliardi delle entrate del Congo. Malgrado che la partecipazione dei gruppi finanziari statunitensi nelle imprese industriali e minerarie del Congo tenda ad accentuarsi sempre più — acquisto di forti pacchetti di azioni della Société Cotonco, dell'Union Minière, della Tanganyka Concessions Ltd, della Société Symaf, — notevoli sono ancora le posizioni britanniche, rappresentate soprattutto dalla Tanganyka Concessions Ltd (un terzo delle azioni dell'Union Minière e diritto di ricerca e sfruttamento su un'area di 155.400 kmq. fino al 1990) e dalla Lever Brothers Ltd (pacchetto di azioni della Unilever e 750 mila ettari di piantagioni di palme in condominio con la Société générale). Dalla Société générale dipende anche la Compagnia marittima del Congo, mentre in campo agri[...]

[...]territorio minerariamente privilegiato del Katanga ad avvantaggiarsi dell'impegno di spesa straordinaria del Belgio nel Congo sia in autostrade che in ferrovie — linea da Kabalo a Kamina di 444 km. — e in edilizia ospedaliera e scolastica; ma anche i maggiori centri urbani ricevono una notevole spinta a rafforzarsi economicamente con la creazione di complessi industriali e ad attrezzarsi in senso moderno. Leopoldville in dieci anni passa da 96 a piú di 300 mila abitanti, si arricchisce di un sobborgo industriale (Limete), é fornita di uno dei migliori aeroporti africani, con una pista di lancio lunga 4 km.; il porto di Matadi viene ingrandito e adattato ad un traffico intercontinentale; da nuove strade o ferrovie sono valorizzati i centri di Stanleyville, Ponthierville, PortFranqui, Kindu, Costermansville.
Il viaggio di re Baldovino nel maggiogiugno 1955 ha l'obiettivo di consacrare, esaltandolo, questo panorama di operosità e di crescente benessere, che ha il suo corrispettivo politico nella stabilità sociale, nella concordia razziale,[...]

[...]ndersi conto che occorre assicurare a tutti lavoro e dare graduali soddisfazioni alla esigenza di miglioramento materiale e spirituale degli indigeni.
Concentrazione di operai nei grossi centri abitati, in conseguenza dell'industrializzazione, contatto di questi operai con i colleghi bianchi, formazione di una piccola borghesia commerciale e impiegatizia, vicinanza di territori politicamente in fermento, concorrono tuttavia a trasformare sempre più l'ambiente congolese, costituiscono le consuete premesse al passaggio del regime coloniale in una fase di crisi. Per quanto impegno vi ponga, l'autorità coloniale belga non riesce a conservare del tutto il Congo come un vaso chiuso rispetto al mondo circostante e a impedire che le trasformazioni di vita all'interno del paese abbiano effetti diversi che altrove. La delusione é sempre al varco per coloro che riducono il problema politico a un problema di educazione, specialmente se fondano l'educazione su un precetto morale che si identifica soltanto col proprio tornaconto.
All'interno del Con[...]

[...]dal 1946 —, come in seno all'Unione Katangaise nel Katanga e all'Unicol nella Provincia orientale con capoluogo Stanleyville, entrambe imperniate sulla lotta contro il centralismo amministrativo di Leopoldville, sia che si tratti di primo urto di interessi tra bianchi e negri nelle piantagioni e coltivazioni della provincia di Kivu, appare chiaro che lo status quo sociale e politico presenta le prime incrinature.
Né l'isolamento dall'esterno ha più ampie probabilità di durare, una volta che nelle regioni confinanti si verifichino, come già avviene, decisi movimenti di opinione pubblica in senso nazionale. L'osmosi di idee di impulsi tra le popolazioni congolesi e quelle vicine, soprattutto con quelle sotto amministrazione francese — la capitale dell'Africa equatoriale francese Brazzaville e Leopoldville sono sulle due sponde del fiume Congo separate da soli 4 km. — ha precedenti sintomatici: l'unica rivolta di una certa proporzione
138
FRANCESCO CATALUCCIO

scoppiata nel Congo prima della seconda guerra mondiale, quella del 19[...]

[...]ellettuali Bangala di residenza a Kinshasa, in cui si rivendica l'esistenza di una nazione congolese; ma, il fatto che esso fissi in tappe lungo un trentennio il processo evolutivo verso la completa emancipazione, fa comprendere che si tratta di manovra diversiva organizzata dalla missione di Scheut e utilizzante l'avversione tradizionale della popolazione Bangala contro la popolazione Bakongo. Questi scendono in campo, infatti, con un programma più radicale, che prevede l'indipendenza immediata e la partenza dei bianchi. Due gruppi politici si fanno portavoce di questo programma: il Movimento nazionale congolese fondato da Patrizio Lumumba, e, più autorevolmente, l'Associazione dei Bakongo per l'unificazione, la conservazione e l'espansione della lingua Kikongo, che si trasforma poco più tardi in Associazione degli originari del Basso Congo (Abako).
IL CONGO BELGA NEL NAZIONALISMO AFRICANO
139
f
La vivacità delle manifestazioni politiche di questi gruppi e l'ampiezza di adesioni che essi raccolgono nell'ambiente indigeno cancella subito l'oleografica e falsa immagine di un Congo estraniato dall'irrequietudine nazionalista africana. Non resta al governo belga che dare una prova, sia della sua volontà non di escludere una evoluzione politica del Congo ma soltanto di graduarla sulla base di una educazione amministrativa della popolazione, sia del fatto che nell'attuale malco[...]

[...]nte indigeno cancella subito l'oleografica e falsa immagine di un Congo estraniato dall'irrequietudine nazionalista africana. Non resta al governo belga che dare una prova, sia della sua volontà non di escludere una evoluzione politica del Congo ma soltanto di graduarla sulla base di una educazione amministrativa della popolazione, sia del fatto che nell'attuale malcontento per lo status quo non sono implicati che sparuti gruppi di persone mossi più da spirito di rivalità tribale che da avversione al regime coloniale. Annuncia perciò, il 26 marzo 1957, la concessione dello statuto municipale alle principali città congolesi, dando per altro ad esso un contenuto assai complicato, tale da lasciare poco margine di responsabilità agli indigeni eletti. Tra l'altro, le città sono divise in parecchi « comuni » (in 11 Leopoldville, in 5 Elisabthville e in 3 Jadotville), ciascun comune avrà un sindaco o borgomastro non eletto ma nominato dal governatore, e sopra i vari borgomastri d'ogni città starà un primo borgomastro, di nazionalità europea. Pi[...]

[...]le principali città congolesi, dando per altro ad esso un contenuto assai complicato, tale da lasciare poco margine di responsabilità agli indigeni eletti. Tra l'altro, le città sono divise in parecchi « comuni » (in 11 Leopoldville, in 5 Elisabthville e in 3 Jadotville), ciascun comune avrà un sindaco o borgomastro non eletto ma nominato dal governatore, e sopra i vari borgomastri d'ogni città starà un primo borgomastro, di nazionalità europea. Più minuziosa ancora è la procedura di preparazione delle liste elettorali, allo scopo di sfoltirle al massimo. La fase preparatoria durerebbe tuttavia a lungo se una serie di incidenti — gravi quelli allo stadio Baldovino nel giugno — non forzassero la mano alle perplessità che sussistono in parte dei circoli ufficiali della colonia circa la con venienza a tentare l'esperimento « democratico ».
A chiusura delle giornate di voto, rispettivamente l'8 dicembre a Leopoldville e il 22 dello stesso mese a Elisabethville e Jadotville, il corpo elettorale indigeno, accorso compatto alle urne (85%), riv[...]

[...]5%), riversando il 77% dei suoi suffragi sui candidati bakongo, dà ragione a chi ha manifestato perplessità anche dopo che sono state messe in atto tutte le precauzioni per spoliticizzare l'avvenimento. Sorprende e allarma, in particolare, il fatto che l'alta maggioranza riversatasi sui candidati bakongo non provenga soltanto dalla popolazione dei Bakongo, che rappresenta la metà delle liste elettorali; con ciò infatti viene meno il luogo comune più diffuso negli ambienti colonialistici, che non vi possa essere nel Congo schieramento politico su base diversa di quella tribale. Le elezioni indicano
140 FRANCESCO CATALUCCIO
che c'è un fattore di avvicinamento tra gli africani capace di far superare lo spirito tribale, ed è la solidarietà di interessi nazionali. Finiscono per riconoscerlo anche i Bangala che, per sperare di contrapporsi in futuro con successo ai rivali Bakongo, si decidono a scendere con maggiore impegno sul terreno delle rivendicazioni nazionali e cambiano subito tono in tal senso.
Ma sono soprattutto i Bakongo a sfrutt[...]

[...]vicinamento tra gli africani capace di far superare lo spirito tribale, ed è la solidarietà di interessi nazionali. Finiscono per riconoscerlo anche i Bangala che, per sperare di contrapporsi in futuro con successo ai rivali Bakongo, si decidono a scendere con maggiore impegno sul terreno delle rivendicazioni nazionali e cambiano subito tono in tal senso.
Ma sono soprattutto i Bakongo a sfruttare la piattaforma della vittoria elettorale per una più intensa attività propagandistica e organizzativa. La loro associazione Abako utilizza al massimo la forza che deriva dal poter parlare a nome d'una opinione pubblica « nazionale », e si fa esigente contro il disorientamento degli ambienti belgi. Sei degli otto comuni di Leopoldville hanno alla testa dirigenti dell'Abako, e poco importa che la legge assegni ad essi una ridotta responsabilità amministrativa, se consente di continuare íl dialogo politico con l'autorità belga. Il presidente dell'associazione, Kasavubu, non lascia dubbi, nel discorso di insediamento come borgomastro del quartiere [...]

[...]se consente di continuare íl dialogo politico con l'autorità belga. Il presidente dell'associazione, Kasavubu, non lascia dubbi, nel discorso di insediamento come borgomastro del quartiere di Dendale (Leopoldville), sull'uso che intende fare della sua carica. Il governatore generale Pétillon gli invia una nota di biasimo, ma la vita congolese non cessa di svolgersi in un'atmosfera di eccitazione, politica che ha quale protagonista l'Abako. Tanto più che l'amministrazione coloniale può contare meno sull'atout suo più forte, la « politique du ventre plein », ora che l'economia congolese è in fase di recessione nel settore minerario, la disoccupazione africana tende a ingrossarsi (50 mila nella sola capitale congolese, nel dicembre 1958), il bilancio congolese per la prima volta è in deficit e si manifesta la tendenza a minori investimenti di capitali e persino al rimpatrio di capitali verso il Belgio. D'altra parte, come suole accadere, il campanello d'allarme del risultato elettorale non spinge il governo belga ad abbandonare la politica dello struzzo e a valutare obiettivamente la realtà al di fuori dei [...]

[...]a prima volta è in deficit e si manifesta la tendenza a minori investimenti di capitali e persino al rimpatrio di capitali verso il Belgio. D'altra parte, come suole accadere, il campanello d'allarme del risultato elettorale non spinge il governo belga ad abbandonare la politica dello struzzo e a valutare obiettivamente la realtà al di fuori dei luoghi comuni di comodo e della naturale pigrizia conservatrice, ma accresce perplessità e suggerisce piuttosto propositi di più ferma resistenza, non bene mascherati dagli accenni ai necessari adattamenti della politica indigena (dichiarazione governativa del 18 novembre 1958 e costituzione
r
IL CONGO BELGA NEL NAZIONALISMO AFRICANO 141
d'un gruppo di lavoro per lo studio dei problemi politici nel Congo Belga).
Sul più accentuato dinamismo dell'Abako influisce indubbiamente anche l'ulteriore sviluppo nazionalistico dei vicini territori dell'Africa equatoriale francese, che giunge all'epilogo vittorioso con la nuova costituzione francese dell'ottobre 1958. È proprio alle porte di Leopoldville, a Brazzaville, che il gen. de Gaulle annunzia solennemente la sua politica di rottura radicale con il vecchio colonialismo in Africa. Alla testa dei due territori del Congo e dell'UbanghiSciari, divenuti stati indipendenti — il secondo col nome di Repubblica centroafricana — membri della Comunità francoafricana, vi son[...]

[...]rifuoco, lo stato d'assedio, le carceri colme di rivoltosi, la ripresa del consueto ritmo di vita.
Le sanguinose giornate del gennaio segnano la comparsa sulla scena politica congolese di una volontà indigena distinta e opposta alla volontà dello stato colonizzatore, e capace di porre sul tappeto il problema dell'autonomia del Congo. L'urto violento con l'amministrazione coloniabelga serve anche a consacrare l'Abako come il nucleo organizzativo più efficiente, per il momento, nel tenere vivo e incanalare lo sforzo autonomistico. Il suo prestigio ne esce rafforzato, e più ancora si rafforza per la malaccorta decisione di Bruxelles di ordinarne lo scioglimento e di arrestare i suoi capi J. Kasabuvu, D. Kanza e S. Nzeza (insieme ad un gruppo di altri esponenti politici, tra i quali Diomi e Pinzi). Uomini politici di altri movimenti, come ad esempio il presidente del Movimento nazionale congolese Lumumba, si compromettono, fino ad incorrere nell'arresto (10 marzo), nel promuovere agitazioni in favore della liberazione di Kasabuvu e compagni. L'obiettivo belga di spezzare ogni possibilità di vita dell'Abako viene neutralizzato dall'identificazione che l'opinione p[...]

[...] politici, tra i quali Diomi e Pinzi). Uomini politici di altri movimenti, come ad esempio il presidente del Movimento nazionale congolese Lumumba, si compromettono, fino ad incorrere nell'arresto (10 marzo), nel promuovere agitazioni in favore della liberazione di Kasabuvu e compagni. L'obiettivo belga di spezzare ogni possibilità di vita dell'Abako viene neutralizzato dall'identificazione che l'opinione pubblica indigena del Congo tende sempre più a fare tra Abako e indipendenza congolese. Se ne rende ben conto il ministro per il Congo Van Hemelrijk allorché giunge nella colonia per sondare le reazioni indigene al suo programma di riforme e non trova interlocutori in grado di parlare diversamente che a titolo personale; più esattamente, trova una organizzazione denominata Interfédérale e raggruppante tutte le associazioni etniche congolesi, ma deve poi constatare che i propositi arrendevoli manifestati dai suoi dirigenti, B. Tumba e J. Iveki, non sono che i propositi d'una organizzazione la cui esistenza é sconosciuta alle associazioni etniche che in teoria ne fanno parte.
Al fermento congolese, che trae spinta dall'arresto dei capi dell'Abako per accentuare i motivi di lotta nazionale, il 18 gennaio offre piena solidarietà una dichiarazione del Consiglio afroasiatico del Cairo, che si sforza di allargare inter[...]

[...]e questioni concernenti l'indipendenza del Congo, sull'abolizione completa e definitiva della dominazione belga in questo paese ».
All'irrigidimento nazionalista indigeno, provocato dall'urto del gennaio, corrisponde uno stato d'animo di allarme prima, e poi di reazione antinegra, tra la minoranza bianca stanziata nel Congo. Il panico altera le proporzioni della minaccia alle sue posizioni economiche e sociali, spingendo ad atteggiamenti capaci piuttosto di approfondire il solco razziale che di smussare i motivi di contrasto, facendo vedere la salvezza soltanto in una politica di forza, in una dura repressione di qualsiasi gesto autonomistico degli africani. Non manca, tra coloni e funzionari coloniali, chi non
IL CONGO BELGA NEL NAZIONALISMO AFRICANO 145
condivide l'orientamento basato su impulsi di vendetta, ma é sommerso dalla prevalente tendenza a puntare i piedi, a considerare lo spirito di moderazione come una debolezza foriera di distruzione degli interessi bianchi. Una mozione dell'Association des colons, subito dopo gli incid[...]

[...]se far diventare comunista il Congo, quegli rispose: « One hundred thousand white Europeans settlers ». La scarsa entità del gruppo bianco é si una condizione favorevole perché sia meno aspro il processo di sganciamento del Congo dal regime coloniale, ma non é pertinente, nella affermazione riferita dal Bowles, l'idea implicita che, mantenendosi basso il ritmo di immigrazione, possa rimanere bloccato il problema di indipendenza. La realtà é che, più numerosa immigrazione bianca o meno, comunismo o meno, il Congo é entrato ormai nel gran movimento di decolonizzazione che domina l'Africa. Il movimento indigeno congolese può essere valutato in modi diversi, come forza politica, può apparire più o meno privo di centro di gravità organizzativo, caotico nei suoi interessi tribali, confuso nei suoi obiettivi nazionali, ma ha raggiunto in modo netto il momento di
I
IL CONGO BELGA NEL NAZIONALISMO AFRICANO 149 .
frattura psicologica col regime coloniale. Per incerti che possano essere i modi di convergenza concreti dei suoi impulsi, é certo che si tratta di solidi impulsi di emancipazione. Saranno le circostanze di lotta a esprimere le forze politiche più valide nazionalmente e gli uomini più adatti a esserne guida. E interesse del Belgio con siderare il passaggio da un ordine di cose [...]

[...]di centro di gravità organizzativo, caotico nei suoi interessi tribali, confuso nei suoi obiettivi nazionali, ma ha raggiunto in modo netto il momento di
I
IL CONGO BELGA NEL NAZIONALISMO AFRICANO 149 .
frattura psicologica col regime coloniale. Per incerti che possano essere i modi di convergenza concreti dei suoi impulsi, é certo che si tratta di solidi impulsi di emancipazione. Saranno le circostanze di lotta a esprimere le forze politiche più valide nazionalmente e gli uomini più adatti a esserne guida. E interesse del Belgio con siderare il passaggio da un ordine di cose all'altro non come un tracollo delle sue fortune ma come una evoluzione, per nulla arbitraria, che può consentire l'ulteriore sua presenza, vantaggiosa per i suoi interessi, ove sia posta in atto una politica intelligente e flessibile, chiara e senza doppi giuochi.
FRANCESCO CATALUCCIO



da Vasco Pratolini, Una promessa di matrimonio in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 7 - 1 - numero 3

Brano: [...]ate, li rilasciò all'alba, in tempo perché chi aveva da lavorare non perdesse la giornata.
Ersilia lo aspettava davanti al cantiere; non era ancora sparita dalla strada la macchia di sangue lasciatavi da suo padre. Gli andò incontro e gli porse la mano.
« Grazie anche a lei per tutto, e per la colletta. Come ho detto anche agli altri, l'impresario ci ha aggiunto di suo cinquanta lire ». « Così potete tirare avanti per quanto? D.
Non era digiá più una bambina, ota se ne accorgeva; fosse o no il busto, le sporgeva il seno; il suo sguardo era triste, ma fiero.
« Speriamo fino a ché sono necessari », ella disse, ebbe un sorriso che non contrastò per nulla col suo dolore. Ed egli dové fare uno sforzo e ripetersi ch'essa era la figlia dell'anziano compagno morto sul lavoro per non guardarla in un certo modo e non sviare la conversazione.
«Una brutta nottata, in gattabuja, vero? ».
«In cinque anni di ferma che ho fatto, da soldato, ne ho macinata di cella. Ci hanno perfino lasciato i lacci e le cinture ».
Era suonata la sirena, in fretta[...]

[...] una primavera in cui s'incominciò e
116 VASCO PRATOLINI

si lasciò in tronco un lavoro in Villamnagna. Quindi, erano accaduti i moti di quel maggio del '98 ai quali, sempre cosí fino da allora, Metello si trovò in mezzo e ne avrebbe fatto volentieri a meno. Ma uscire di casa, il martedì 6, e approvare chi gridava «pane! », fu spontaneo, come spiccia l'acqua dalla sorgente e le labbra pronunciano le parole: dopo mesi di disoccupazione, non più soltanto mezzo sigaro gli mancava, ma giusto anche per lui era questione di pane, e di fitto arretrato, di debiti da pagare, di loggione per l' Aida promesso alla fidanzata del momenta, sempre che non lo animassero degli ideali. Poi, trovarsi in prima fila, negli scontri di Piazza Vittorio, venne di conseguenza, sarebbe stato assurdo il contrario. E questa volta non se la sarebbe cavata con una notte di guardina.
La sera successiva l'arresto, erano già stati condotti al carcere e ristretti nel camerone; ci fu di certo come una tregua, un accorda tra le guardie e quelle donne che da ore vocia[...]

[...]nne che da ore vociavano dalla strada. Loro si arrampicavano a turno sulle sbarre del camerone. D'un tratto, si fece silenzio e una delle donne gridò:
«Arrestati d'ieri, ascoltatemi. Abbiamo ottenuto di potervi salutare una per volta, ma voi non rispondete se no ci mandano via con la forza. Non possiamo darvi nemmeno notizie di casa, se no dicono che c'é dell'intesa ».
I prigionieri avevano fatto gruppo sotto le sbarre, erano una trentina e la più parte l'uno all'altro sconosciuto; si mordevano la lingua per trattenere il fiato e le parole.
Incominciò, nel gran silenzio, la chiama.
((Io sono la moglie di Monsani Federigo », gridò la stessa voce. «Diteglielo se lui non ha sentito. Ghigo Monsani, sua moglie lo saluta» .
«Io sono la moglie di Baldinotti Armando. Baldinotti Armando, sono la Gina » gridò la seconda.
E la terza: «Martini Pisacane, sono tua moglie Lidia ».
«Gemignani Mariotto, sono Annita », gridò la quarta.
Nel camerone, a ogni nome, un agitarsi di teste, un improvviso vuoto nella calca perché l'uomo potesse arrampicar[...]

[...]fiamma sola; cosí, un sentimento é entrato dentro di noi: é legna verde e d'improvviso brucia.
Ersilia non aveva dimenticato né il suo viso, né il nome; ella ricordava Metello, con simpatia diciamo, ignara che il proprio cuore viveva nella sua aspettazione. Tuttavia, in quei giorni, ella prometteva a se stessa un diverso destino. Nel Laboratorio dove da qualche tempo lavorava (erano una diecina di donne, confezionavano i fiori finti, lei era la più giovane, era bella perché aveva diciotto, venti anni e «l'argento vivo addosso» come dicevano coloro che la conoscevano) il padrone se ne era invaghito, la voleva sposare. Co
UNA PROMESSA DI MATRIMONIO 119
stui era un uomo di quarant'anni, educato, sapeva farsi apprezzare, la moglie gli era morta in seguito ad un aborto, e la sua casa,
grande, comoda, chiedeva una donna che tornasse ad abitarla. Ersilia si era lasciata persuadere, ma ancora non le riusciva di chiamarlo Lorenzo, « signor Roini » le veniva più naturale.
Erano andati a « dar parola » in Municipio, cotesta mattina, allorché i[...]

[...]to vivo addosso» come dicevano coloro che la conoscevano) il padrone se ne era invaghito, la voleva sposare. Co
UNA PROMESSA DI MATRIMONIO 119
stui era un uomo di quarant'anni, educato, sapeva farsi apprezzare, la moglie gli era morta in seguito ad un aborto, e la sua casa,
grande, comoda, chiedeva una donna che tornasse ad abitarla. Ersilia si era lasciata persuadere, ma ancora non le riusciva di chiamarlo Lorenzo, « signor Roini » le veniva più naturale.
Erano andati a « dar parola » in Municipio, cotesta mattina, allorché incontrarono un gruppo di dimostranti che gridavano « pane », e agitavano i bastoni; era gente di Sanfrediano, del suo quartiere, Ersilia li conosceva. Gente che davvero aveva fame, anche se c'erano dei teppisti in mezzo a loro. C'era Lucchesi, un ladro, uscito da poco di galera, un affamato pure lui. Ma accanto a Lucchesi, c'era Befani, c'era Mariotto, c'era Fioravanti il tornitore, tutti amici di suo padre.
«Milano é in mano al popolo », gridavano.
« Alla Prefettura! Alla Prefettura! ».
«Pane! Pane! ».
« Sf[...]

[...]uta la vostra ora D.
Ersilia pensò, fu un attimo, che guardando bene, mentre le sfilavano davanti, scalmanati, forse avrebbe potuto scorgere suo padre; e subito, fu un attimo appunto, quasi le sembrò di doversi consolare che suo padre fosse lontano di li, ormai e per sempre al sicuro.
Il suo futuro sposo l'aveva strappata per un braccio e fatta riparare dentro un portone. « Ci vorrebbe la forca », aveva esclamato.
Tra i dimostranti, c'erano i più giovani, assieme agli anziani. C'era Sante Piazzesi, un fornaciaio, che l'aveva corteggiata e poi era sembrato essersi messo l'animo in pace, proprio (panda avrebbe avuto più tempo per starle attorno, siccome era rimasto senza lavoro. E le donne, per poche che ve ne fossero, erano le più eccitate, Miranda le capeggiava. Era una sua amica, Ersilia non si stupì di vederla: dacché le avevano mandato il padre al domicilio coatto, Miranda era stata «morsa dalla tarantola », come si diceva in Sanfrediano. Tale adesso le appariva, un fazzoletto rosso le fasciava la fronte, aveva le maniche della camicetta rimboccate.
« Miranda », ella chiamò.
120 VASCO PRATOLINI
Il Roini la spinse dentro l'atrio dov'erano riparati. cc Sei pazza ? », le chiese. « Era da tanto che covavano questa uscita. Delinquenti! », egli commentò.
« Non è vero », ella disse. « Hanno ragione ».
«Io sono un uom[...]

[...] UNA PROMESSA DI MATRIMONIO 12I
parente, le avevano negato il permesso di raggiungerlo in parla torio, ella tornava a casa, si rileggeva l'ultima lettera di Metello e gli rispondeva.
«La strada per via Ghibellina non mi é nuova. Capitava ogni tanto anche a mio padre. Non faceva nulla di male, ma l'avevano preso di mira per via ch'era stato implicato nei fatti del '74... Io a quell'epoca non ero nata, sono dell' '80, ho diciotto anni compiuti ».
« Io nacqui l'inverno dopo, nel dicembre dello stesso '74, ma quei fatti li conosco come ci fossi stato. Fu tutta una provocazione; proprio tuo padre me ne parlò un giorno che pioveva e si era dovuto sospendere il lavoro... Tu pensa che appena esco ti sposo» .
«Aspetta a dire esco e ti sposo, potrebbe essere un progetto sprecato... Seppi che ti avevano arrestato, me lo disse la moglie del Fioravanti il tornitore: `lo sai che hanno arrestato quel giovanotto che si dette tanto daffare per la colletta quando mori tuo padre ?', allora venni a salutarti a quel modo. Mi ci portò l'isti[...]

[...]la moglie del Fioravanti il tornitore: `lo sai che hanno arrestato quel giovanotto che si dette tanto daffare per la colletta quando mori tuo padre ?', allora venni a salutarti a quel modo. Mi ci portò l'istinto, ma può darsi fosse soltanto della compassione... Non sono ancora sicura di volerti bene perdavvero ».
« Ogni tua parola ti sbugiarda. Tu mi vuoi lo stesso bene che ti voglio io. Siamo fatti su misura, mi bastò sentire la tua voce... Più i giorni passano, e sono lunghi qua dentro quarantott'ore, più me ne persuado. Arrenditi all'evidenza, é come quando si é coperto il tetto, e uno volesse sostenere che siamo arrivati appena al prima piano ».
«L'evidenza é proprio questa, che tu sei costà dentro e io a malapena mi ricordo il tua viso ».
Era un dialogo, con lettere scritte poi anche di più lontano, mezza Italia e una striscia di mare, siccome egli dové scontare il domicilio coatto a cui lo avevano assegnato. Ella aveva lasciato il Laboratorio di fiori finti per staccarsi definitivamente dal Roini, era entrata come «faticante» all'Ospedale.
Così trascorsero mesi e mesi, tanti perché ella compisse vent'anni, e una mattina, era la vigilia dell'Epifania, il 5 gennaio del 1900, una data impossibile da dimenticare, Ersilia aveva fatto il turno di.
s.

122 VASCO PRATOLIN!
notte e usciva d'Ospedale. Erano le sette di mattina, già nell'atrio il freddo tagliava il viso; fuo[...]

[...] tempo di arrivare in Sanfrediano e sapere da tua madre che facevi il turno di notte ».
Camminavano fianco a fianco, e lui disse: «Dunque, ora che mi hai visto in viso, ti sei decisa? ».
« Sei dimagrito », ella disse. « Sei bianco che fai paura, non ti sei nemmeno fatta la barba ».
E spontaneamente, un gesto tuttavia ardito, ella lo prese a braccetto.
Egli disse: ((Ti accompagno, debbo tornare comunque in Sanfrediano, ho da portare notizie a più di una famiglia. Alla moglie e alla figliola di Fioravanti in particolare. E ammalato grave e con l'età che ha, chissà se lo rivedono D.
Ma prima entrarono nel caffè di Piazza Piattellina; lei prese un « corretto », lui un grappino. Gli mancava un centesimo, e lei lo soccorse. Uscendo, egli disse:
ÚNA FROMESSA DI MATRIMONIO 123
« Ho un bel coraggio a chiederti di sposarmi. Ma tu devi avere fiducia. E stata un'esperienza di cui avrei fatto volentieri a meno, ma di cui non ti posso dire di essermi pentito. Si torna di laggiil con una rabbia addosso, tu sapessi. Riuscirò a smaltirla ».
« Non[...]



da Alberto Moravia, Inchiesta sull'arte e il comunismo. Il comunismo al potere e i problemi dell'arte in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 3 - 1 - numero 1

Brano: [...], nasce da un'illusione di autonomia? E che ogni determinismo, non soltanto quello economico, fa avvizzire l'arte come un soffio di aria gelida su un fiore appena sbocciato?
(N, d. R.) Ci é sembrato utile iniziare con questo primo fascicolo una inchiesta sull'arte e il comunismo. Diciamo subito che la nostra attenzione era particolarmente rivolta (ma non in modo esclusivo) ad esplorare i punti nei quali questo rapporto si presenta con carattere più accentuato di crisi: ossia da un lato in quegli scrittori che, provenendo da una formazione culturale più complessa, hanno abbracciato la jede comunista ed avvertono il travaglio di adattarsi a questa ortodossia; e dall'altro in quegli scrittori che, avendo abbandonato il partito comunista, sentono tuttavia di non poter rinunciare alle istanze sociali che lo alimentano.
Diciamo anche subito, non senza rammarico, che sotto questo aspetto la nostra inchiesta ha incontrato difficoltà tanto insormontabili da doversi considerare fallita. Noi non siamo alieni dall'apprezzarne le valide ragioni; fra di esse, non ultimo, il pudore che ogni uomo ha di rompere il riserbo intorno ai drammi spirituali non) [...]

[...]Diciamo anche subito, non senza rammarico, che sotto questo aspetto la nostra inchiesta ha incontrato difficoltà tanto insormontabili da doversi considerare fallita. Noi non siamo alieni dall'apprezzarne le valide ragioni; fra di esse, non ultimo, il pudore che ogni uomo ha di rompere il riserbo intorno ai drammi spirituali non) interamente risolti.
I saggi che pubblichiamo sono quanto finora siamo riusciti a realizzare, di quel nostro progetto più ambizioso. Ci auguriamo che essi abbiano un seguito. L'inchiesta
rimane aperta.
4 INCHIESTA SULL'ARTE E IL COMUNISMO
* *
Il problema sociale non puó toccare l'arte che attraverso la mediazione della natura. Giacché l'arte è il dialogo dell'uomo con la natura, dialogo iniziato agli albori dell'umanità, quando non c'erano religioni né tanto meno partiti e, da allora, mai più interrotto. Le caverne di Altamira esistevano prima di Cristo e prima di Marx.
* * *
I marxisti vorrebbero un'arte completamente sociale, senza residui né evasioni di alcun genere. La ragazza che ama l'operaio perché questi ha oltrepassato la « norma » di lavoro, buon esempio di questa pretesa. E forse riusciranno nel loro intento. Ma quel giorno scopriranno che la « norma » ha assunto un carattere erotico. La natura regna nell'arte, non la società.
* * *
Quando tutto é stato detto sull'arte, l'ultima parola spetta pur sempre agli artisti. Il brodo di pollo non si fa se non c'é il pollo. [...]

[...]nsano che sarebbe meglio che essa si nettasse e si riposasse. E anche quelli che lo pensano non rinunziano a proporre sia lo specchio sia l'oleografia.
***
Gli artisti dei paesi occidentali sono scandalizzati e addolorati dall'arte dei paesi orientali. Ma se invece di scandalizzarsi e di addolo
6 INCHIESTA SULL'ARTE E IL COMUNISMO
rarsi, riflettessero un momento che quell'arte esiste soltanto in quanto esiste l'arte occidentale, penserebbero piuttosto a battersi il petto e a dire « mea culpa ». Cosi il capitalismo nei riguardi del comunismo e in genere per ogni aspetto della vita civile, nell'uno e nell'altro campo.
I casi sono due: o come vuole il marxismo l'arte é una sovrastruttura e allora poiché é giusto risalire dalla sovrastruttura alla struttura ossia dai frutti all'albero, bisognerà pensare che la struttura in certi paesi orientali, oggi, non é quale ce la descrivono; oppure il marxismo, almeno per quanto riguarda l'arte, erra e allora bisogna pensare che, semplicemente, gli artisti di quei paesi valgon poco. In tutti e due[...]

[...]
A. MORAVIA IL COMUNISMO AL POTERE E I PROBLEMI DELL'ARTE 7
* * *
Il caso di Dostoieschi, bandito dalle ristampe nel suo paese, pone la questione della finale conciliazione con la storia. Dostoieschi é bandito perché evidentemente la partita del comunismo con la storia non é ancora chiusa. Ma quando sarà chiusa? Il giorno che Dostoieschi sarà riconosciuto anche nel suo paese come un grandissimo scrittore oppure il giorno in cui non si parlerà più di Dostoieschi e perfino il suo nome sarà cancellato dalla memoria degli uomini?
***
Il fronte dell'elettrificazione, il fronte dell'industria pesante, il fronte del romanzo, il fronte del cinema... quante volte abbiamo veduto le opere di poesia messe sullo stesso piano e confuse con quelle d'ingegneria e di meccanica. Tuttavia, lo stato sovietico, dopo trent'anni e più di comunismo, pue, presentare al mondo opere pubbliche gigantesche, ma non un Guerra e Pace, non un Boris Godunof, gli equivalenti poetici, sulla scala della grandezza, di quelle opere pubbliche. Perché? Al contrario degli operai e degli ingegneri, gli artisti hanno forse sabotato la produzione? Oppure si tratterebbe di due fronti diversi, nel primo dei quali valgono i piani e le direttive e nel secondo proprio la mancanza di piani e di direttive?
Il vizio segreto del cosidetto realismo socialista é, per dirla con una formula spiccia, di essere realista su tutto fuorché sul socialismo. E poi[...]

[...]sse o
üC..)
eorw S a. I a"ia. ocuii*..ppar..ca4"~ &Au, i a .t.
641 .1.4.41) tie dÚ'e ltMw.~.ryw.p t ~l,Gt„w?t~t~Yw,.o o —
24e41
&41."'%"j" 3ru114‘ tc o p.. —,,.,et.d k',..fl 1L ..
10441:004* G.LA 6o . L ~r ó Aw G~ t a o.. fioco t IRA
w
4
8 INCHIESTA SULL'ARTE E IL COMUNISMO
arte ufficiale o arte sovrastrutturale cesserà di esistere, appunto, quando sarà stata raggiunta la soèietà senza classi. Perché allora l'arte dei paesi orientali, più forse di ogni arte contemporanea, offre gli aspetti noti dell'arte di classe o ufficiale o sovrastrutturale? La risposta non pare dubbia: l'arte non ha affatto bisogno di una rivoluzione per essere vera arte, basta che l'artista attinga per conto suo alla zona nella quale le classi non ci sono, né mai ci furono, né mai ci saranno, alla poesia. Come, infatti, in tutti i tempi e in tutti i luoghi, senza aspettare la rivoluzione comunista, fecero i veri artisti. D'altronde l'arte dei paesi orientali ha un tal carattere di arte di classe perché il proletariato in quei paesi si considera tuttora p[...]

[...]alità.
* * *
L'arte è memoria, la propaganda profezia. Però i profeti non hanno mai vaticinato altro che disastri. Profeti ottimisti, ecco la grande novità.
* * *
Se l'arte é sovrastruttura, come mai riesce a sopravvivere alla struttura? Perché mai leggiamo ancora l'Iliade, sopratruttura, a quanto si dice, del feudalesimo arcaico greco? E che cos'è che garantisce vita eterna alla sovrastruttura? E perché la struttura transeunte é considerata più importante della soprastruttura che non lo è?
* * *
Le idee dei comunisti sull'arte sono giuste, chi potrebbe negarlo? Nello stesso termine di realismo socialista é contenuta una riflessione critica inoppugnabile: l'arte fu sempre realista o non fu affatto e inoltre essa fu sempre legata direttamente o indirettamente alla ideologia
A. MORAVIA IL COMUNISMO AL POTERE E I PROBLEMI DELL'ARTE 9
del momento. Il realismo è dunque inseparabile dall'arte, almeno da quella europea; l'ideologia anche. Che c'è dunque di strano che lo stato socialista chieda agli artisti il realismo socialista? Rispo[...]

[...]te queste cose, cioè che abbia una coscienza critica e storica così sviluppata. In questo senso lo stato socialista, così intellettualistico e così pragmatistico, entra nella dialettica della decadenza alla quale pretenderebbe di sottrarsi.
Quando tutto é stato detto, bisognerà pur affermare che in realtà l'arte non interessa il comunismo. E che questo sia vero lo dimostra la semplicità della ideologia marxista per quanto riguarda l'arte. Tanto più notevole se paragonata, poi, alla complessità delle teorie marxiste sui problemi sociali ed economici. Il marxismo non si interessa all'arte come, poniamo, non si interessa alla religione. La diversità di atteggiamento del marxismo di fronte all'arte e alla religione deriva dal fatto che, mentre il marxismo vuol soppiantare la religione, esso non vuole che servirsi dell'arte. E infatti tutte le teorie del marxismo sull'arte non tanto riguardano l'arte nella sua intimità quanto l'arte nel suo rapporto con la società e con lo stato, ossia, in altri termini riguardano appunto l'utilità dell'arte[...]

[...]ltà, e quella che la gente comune chiama realtà non é nulla. Se la realtà non dà ragione all'ideologia, tanto peggio per la realtà. Né si potrebbe dar torto a quegli scrittori e critici comunisti, almeno da un punto di vista psicologico. Lo scambio di solito é avvenuto in loro in condizioni drammatiche che sono poi quelle di tutte le conversioni. In quei momenti, davvero, l'ideologia é la realtà; e se non lo é, la conversione non puó aver luogo. Più tardi, di fronte all'arte come a qualsiasi altra manifestazione o attività umana, ciò che avvenne con lacerazione e dolore al tempo della conversione, si ripete facilmente, in maniera quasi automatica.
* * *
Le idee dei comunisti sull'arte sono costantemente presentate in stretta correlazione con le loro teorie economiche e sociali e confuse con esse. Chi in parte o del tutto approva le teorie economiche e sociali del comunismo é portato così ad approvare anche le idee estetiche o per lo meno a considerarle con favore. Ma questa confusione non puó portare che ad accettare una concezione est[...]

[...] come, tanto per fare un esempio, durante le invasioni barbariche, si verifica del pari oscuramento o addirittura interruzione del fatto artistico. II significato ultimo del Itlnascimento sta appunto nel ritrovamento del fatto artistico, delle sue leggi, e della sua autonomia dopo il diluvio barbarico. I barbari che affluirono in Italia nell'alto medioevo, avevano certamente malte cose da dire ma non le dissero se non quando, appunto, non furono più barbari. Così il proletariato (e specie quello dei paesi in cui il sonno sociale si doppiava di sonno biologico) ha certamente molte cose da dire; ma non le dirà se non quando _avrà la capacità di dirle, ossia quando cesserà di essere proletariato. Nel frattempo le opere d'arte che ci vengono presentate come opere del proletariato, debbono, nel caso migliore, essere considerate come segni di impazienza.
Ë un errore credere che il realismo socialista abbia impedito nei paesi orientali l'apparizione di un nuovo Michelangelo o, per lo meno, di un nuovo Picasso. Con ogni probabilità se in quei p[...]

[...]stesso grado di coltura. I capi di quei paesi non la pensano, per quanta riguarda l'arte, in maniera diversa dagli operai e dai contadini. Le opere d'arte che essi additano all'ammirazione del popolo sono quelle che essi sinceramente preferiscono. E così avviene in tutte le rivoluzioni. Persino la rivoluzione francese che portò al potere una classe già da lungo tempo preparata e raffinata come la borghesia, produsse all'inizio del secolo un'arte più grezza e più peritura, quella del primo romanticismo. In questa prospettiva, si deve giudicare il susseguente decadentismo come una sistemazione, in senso classico di quel primo romanticismo.
12 INCHIESTA SULL'ARTE E IL COMUNISMO
* * a
Ciò che colpisce di piú così nelle opere d'arte dell'occidente come in quelle d'oriente è la povertà del temperamento individuale. Un pittore come Tiziano farebbe un sol fascio così degli astrattisti come dei realisti socialisti. Ai primi direbbe: «Dipingetemi una mano che è una mano »; ai secondi: « Infondete nei vostri ritratti di generali e uomini politici il senso di potenza, di gloria e di poesia che seppi mettere nei miei ». Abbiamo nominato Tiziano per indicare un certo livello di maestria tecnica e di altezza di ispirazione; non per additare un modello irripetibile così in occidente come in oriente.
I comun[...]

[...]tituita da quella di classicità e di decadenza, ossia di completezza e incompletezza, cioè, in altri termini, di maggiore o minore coraggio, capacità e volontà della società di rappresentarsi qual é, in tutti i suoi aspetti, anche in quelli negativi e di riconoscersi in questa rappresentazione e di servirsene e di farne strumento di mi
A. MORAVIA IL COMUNISMO AL POTERE E I PROBLEMI DELL'ARTE 13
glioramento e di progresso. Dunque, una volta di più, niente poesia o non poesia, ma, ad un livello eguale di poesia, rappresentazione totale o parziale, classica o decadente. Ma la società comunista in quanto si vanta di essere l'erede di tutte le società della storia e il loro coronamento finale, dovrebbe dare origine all'arte più classica, più completa che si possa immaginare e questo indefinitamente e senza interruzioni di sorta. Si vede, così, come nell'ideologia comunista non c'è posto per le smentite anche minime della realtà. Tutto é tirato a fil di logica, tutto é razionale, il comunismo non può non produrre la società perfetta e la società perfetta non può non produrre l'arte più alta. In questa situazione l'artista che voglia discutere con il comunismo fa figura di avvocato dell'irrazionalità, ossia del nulla, per non dire del male_
Non si vede, perché, dopo avere accettato e confermato l'autonomia del fatto linguistico, quell'uomo di stato orientale non faccia lo stesso per l'autonomia del fatto artistico. Non se ne vede il perché sebbene lo si possa indovinare: la lingua, come ebbe a dire quell'uomo di stato, non é né borghese né socialista, é simile alle locomotive: é un mezzo. Invece l'arte può essere, é un fine. Ora non può esserci altro fine se non quello dell[...]

[...]ia cui si é accennato, nella quale consiste il suo vero rapporto con la società. Invece l'operaio il cui rapporto con la società é determinato dalla sua facoltà di acquisto e la cui espressione (inclusa quella artistica) comincia a partire dal momento in cui il plus valore, direttamente o indirettamente, gli viene versato nella sua integrità, l'operaio, diciamo, sarà alienato quando sarà appunto privato di questo plus valore e ridotto a merce né più né meno simile a quella che egli fabbrica. Dunque, riassumendo: l'alienazione dell'operaio è di specie economica, quella dell'artista di specie espressiva. E di conseguenza si impedisce all'operaio di essere uomo riducendolo a merce e pagandolo per tale; all'artista di essere uomo riducendolo a operaio e pagandolo per tale. E ancora: l'operaio che viene colpito nella mercede non potrà essere uomo e perciò neppure artista, ma l'artista colpito nell'espressione nonché uomo non potrà neppure essere operaio perché egli era già uomo in partenza ossia dotato originariamente di quelle facoltà espres[...]

[...] IL COMUNISMO AL POTERE E I PROBLEMI DELCARTE 15
singolare che nei paesi orientali, dove è predominante una ideologia storicistica, si abbia invece una concezione precettistica dell'arte. Ma queste sono le sorprese dello storicismo che finisce per mordersi la coda con la logica conclusione dell'avvento di una società senza storia. Dunque un'arte senza sviluppi, fissa ad un ideale immobile.
***
La forza della polemica comunista per l'arte sta, più che negli argomenti, nel carattere mortuario e suicidale di grandissima parte dell'arte dell'occidente. I comunisti hanno buon gioco a dimostrare che tale arte é l'espressione di un cupio dissolvi generale che non può non avere le sue origini fuori dell'arte medesima. Ma essi stessi non sanno proporre, di contro a quest'arte occidentale, che delle teorie. Dei loro prodotti artistici tutto é stato detto quando si é detto che sono il frutto della buona volontà. Ora con la buona volontà si costruiscono le fabbriche, ma non si fa della poesia.
**s
I comunisti non tanto propongono un'arte nuova,[...]

[...]e che allo stato comunista, per quanto riguarda l'arte, si offrono due vie soltanto: o l'arte di propaganda e agiografica che si nutrirà sia della polemica contro i nemici esterni del comunismo sia di rievocazioni ed esaltazioni di personaggi e avvenimenti del comunismo; oppure l'arte classica, intendendo per classica un'arte dalla quale sia stata espunta ogni polemica sociale (nello stato comunista diventata inutile) e che tratti dell'uomo non più come di un prodotto di date condizioni sociali ed economiche ma come di qualche cosa di immutabile e di eterno, . come, appunto, avviene nell'arte classica. L'arte classica é, del resto, l'arte per eccellenza delle società che non si pongono ancora o non hanno ragione di porsi una questione sociale. La società comunista è, appunto, una di tali società, avendo risolto, una volta per sempre e con soddisfazione di tutti, la questione sociale.
* * *
I rapporti tra l'arte e la realtà, finché il comunismo é all'opposizione, potranno o dovranno essere determinati, per gli artisti di fede comunista[...]

[...]uesti rapporti, una volta il comunismo al potere, possano essere determinati dalla stessa ideologia. La quale é pur sempre un'ideologia di critica e di rinnovamento della società. Con il comunismo al potere, insomma, l'ideologia marxista, cessa di avere un valore ispirativo, sempre che si mantenga fedele a se stessa. Così il problema dell'arte con il comunismo al potere, é un problema di modificazione dell'ideologia marxista, modificazione tanto più difficile in quanto ogni ideologia vittoriosa tende afarsi dogmatica e precettistica.
* Z, P C E'vZ.... i ..,,i<_1... ~t~ oñ.. t..., c. g1.....cZ,,.It,~oti.... aw. k tc.1 ac,.c. t..... art
Q ~ pp t n J~
T..0. V'ax+lfl ~R~G ((Lt h _.,â °. e, <~M %:~F e_t c0'ß. ~~.61,tt..y,...i V+ü .(Vvir1...wwwh..."~_0'~~i.ChyR. est. iY [Ári CL ., Z ='.t~tn C"t
i,tJL~ .LL ca(1< 1t,"A: +Av .i~t ~,, 1,.~..:
A. MORAVIA IL COMUNISMO AL POTERE E I PROBLEMI DELL'ARTE 17
Vediamo cosa avvenne con la rivoluzione francese. In un primo momento, prima della rivoluzione, l'arte é imbevuta di principi illuministic[...]

[...]ietario di tutte le case editrici, di tutti i giornali
A. MORAVIA IL COMUNISMO AL POTERE E I PROBLEMI DELL'ARTE 21
e le riviste, di tutti i musei, di tutte le sale di concerto, di tutti gli studi di cinema e di tutti i teatri. Ove fosse lasciata all'arte l'autonomia che le é indispensabile, il realismo socialista trionferebbe e (come é da credersi seconda la legge che regola le cose umane) decadrebbe
e verrebbe sostituito dall'altra estetica più conveniente in maniera affatto spontanea, attraverso le discussioni e le opere degli artisti. Ma dal momento che il realismo socialista o qualsiasi altra estetica simile diventa una faccenda di stato, è da temersi che esso ubbidisca alle norme che guidano le faccende di stato; ossia diventi una faccenda di burocrazia, di regolamenti, di infrazioni, di conformità, di controlli
e di autorità. Il che non può non portare ad una grave limitazione appunto, di quell'autonomia, per quanta relativa, che abbiamo già dichiarato indispensabile all'arte.
Non illudetevi che le cose siano cambiate: l'uomo[...]

[...] del cielo. Il che si vuol dire per sottolineare il carattere edificante di una simile arte, la sua parentela con la profezia e con il vaticinio. Ma la propaganda fu raramente poesia; per esserlo, sempre le manc? la dimensione della memoria.
* * *
C'é qualche cosa di vendicativo nella concezione tutta classista dell'arte secondo i marxisti. In passato gli artisti hanno forse fatto dell'arte di classe ma in realtà, salvo rarissimi casi e per lo più di arte deteriore, non l'hanno mai fatta né consapevolmente, né volontariamente. Invece gli artisti marxisti dovrebbero fare dell'arte di classe volontariamente e consapevolmente. Di che cosa vogliono vendicarsi i proletarii? Di aver letto per secoli Omero e Shakespeare senza rendersi conto che erano il primo espressione del feudalesimo arcaico greco e il seconda della nobiltà di corte inglese? Oppure di essere stati per secoli oppressi, sfruttati, colonizzati, disprezzati, avviliti? Evidentemente, se vendetta c'é, es"si vogliono vendicarsi di questo. Ma, allora, l'arte che c'entra?
Il confo[...]

[...]venne per sviluppo spontaneo ma d'autorità, per semplice capovolgi
A. MORAVIA IL COMUNISMO AL POTERE E I PROBLEMI DELL'ARTE 23
mento. Parafrasando il Belli il quale dice che dentro ogni uomo vivo c'é un uomo morto, potremmo dire che dentro ogni realis a socialista vivo c'é un astrattista morto ma sempre pronto a risuscitare. In questo senso bisogna considerare il realismo socialista come uno degli aspetti del decadentismo universale, forse il più vistoso, certo il più significativo.
Abbiamo parlato dell'arte classica come del solo possibile sbocco positivo dell'arte in regime comunista. E invero non vediamo dove si possa trovare l'oggettività assoluta e universale cui aspira il marxismo se non nell'arte classica quale si manifestò tutte le volte che una civiltà raggiunse l'apice della maturità. Essa nasce infatti nei momenti di perfetta e profonda stabilità quando la classe al potere si illude di aver trovato un assetto definitivo, eterno; ossia nei momenti in cui più lontana anzi impossibile appare ogni revisione dei valori. E non é forse questa l'ambizi[...]

[...]el solo possibile sbocco positivo dell'arte in regime comunista. E invero non vediamo dove si possa trovare l'oggettività assoluta e universale cui aspira il marxismo se non nell'arte classica quale si manifestò tutte le volte che una civiltà raggiunse l'apice della maturità. Essa nasce infatti nei momenti di perfetta e profonda stabilità quando la classe al potere si illude di aver trovato un assetto definitivo, eterno; ossia nei momenti in cui più lontana anzi impossibile appare ogni revisione dei valori. E non é forse questa l'ambizione massima del comunismo, di giungere ad una tale stabilità e immutabilità dei valori? Ma le civiltà del passato raggiunsero il classicismo perché seppero rispettare la natura ossia lo stile individuale dell'artista pur, talvolta, imponendo determinati con tenuti ideologici o religiosi. Il comunismo, invece non soltanto vuole imporre un determinato contenuto ideologico ma anche esige un determinato stile. Su questa strada, il comunismo non incontrerà l'arte classica, bensì la stilizzazione rituale bizanti[...]

[...]to; oppure l'instaurazione di un'arte, come abbiamo già accennato, di tipo classico. Ma per ora questa seconda ipotesi rimane soltanto un'ipotesi, mancando al tutto opere che possano confermarla.
24 INCHIESTA SULL'ARTE E IL COMUNISMO
Non si discute qui la realtà della rivoluzione comunista. Essa si impone, per così dire, ad occhio nudo. Nel 1917 i comunisti erano un pugno d'uomini, oggi, quarant'anni dopo, la bandiera del comunismo sventola su più di un terzo del globo. Quello che si discute è un particolare infimo, dopo tutto, di questa rivoluzione, un particolare senza grande importanza rispetto alle ambizioni del comunismo e alle sue effettive realizzazioni. Questo particolare che è l'arte, per noi, che non crediamo alla teoria della sovrastruttura se non in parte e in maniera condizionata, tutt'al più starebbe a significare che nei paesi comunisti non vi sono buoni artisti. Ma sono i comunisti stessi che, propugnando la teoria della sovrastruttura, ci obbligano a pensare che nei paesi comunisti non vi siano buoni artisti per colpa non della natura bensì della società. I comunisti ci rispondono: date tempo al tempo. E noi, a nostra volta, rispondiamo: il tempo è galantuomo ed esso porterà senza fallo al riconoscimento dell'autonomia del fatto artistico.
* * *
I comunisti ci dicono ancora: siamo in guerra, siamo in lotta, siamo in crociata, l'arte in tali condizioni non può non essere un'a[...]

[...]utonomia del fatto artistico.
* * *
I comunisti ci dicono ancora: siamo in guerra, siamo in lotta, siamo in crociata, l'arte in tali condizioni non può non essere un'arma, uno strumento, un mezzo. Al che noi rispondiamo: potete anche aver ragione, almeno per quanto vi riguarda, ma non vi accorgete che la vostra arte non può essere un'arma, uno strumento, un mezzo, perché è cattiva arte? Per la rivoluzione, un romanzo come Guerra e Pace farebbe più che una guerra vinta. Ma i vostri romanzi sono invece altrettante battaglie perdute. E non venite a dirci che non siamo in grado di apprezzarli. La forma, il contenuto dell'arte possono forse essere legati ad un'ideologia, non il suo valore. E questo valore, anche a volerne fare un mero valore di utilità politica, non c'è, dal momento che, appunto, i vostri romanzi non sono ammirati.
* * *
Il problema dell'arte comunista è strettamente legato alla questione della decadenza di tutte le arti in tutto il mondo. Questa decadenza si
A. MORAVIA IL COMUNISMO AL POTERE E I PROBLEMI DELL'ARTE 25
[...]

[...]A IL COMUNISMO AL POTERE E I PROBLEMI DELL'ARTE 25
manifesta in occidente in maniera esplicita e in oriente implicita, ma dappertutto con la rozzezza e infantilità del mestiere dell'artista. Alla luce di questa decadenza generale vien fatto di domandarsi se la vera rivoluzione del mondo moderno non sia quella dell'avvento di una civiltà meccanica e pratica, scientifica e burocratica, eudemonistica e statalistica, nella quale l'arte non avrebbe piú alcun posto e di cui la rivoluzione comunista non sarebbe che un episodio. Proprio i comunisti ci dicono che l'uomo non è immutabile e puó cambiare secondo che cambia l'ambiente sociale. Ora, tra i cambiamenti che possono verificarsi, c'è anche quello di un uomo muto e senza canto. In certe isole del Pacifico ci dicono che gli uccelli non cantano. Eppure sono sempre uccelli e volano e prolificano come in passato.
* * *
Che cosa rispondono di solito i comunisti alle obbiezioni del genere di queste che abbiamo mosso sinora ? Tante cose, alcune molto sottili e sofistiche, altre semplicemente n[...]

[...] propagandisti é cosa priva della minima importanza. E che alla fine l'arte, come ogni oltra attività umana, scorrerà nei canali che il comunismo le ha scavato. E che, insomma, l'uomo e dunque anche l'arte é infinitamente adattabile; e il comunismo no. O forse anche il comunismo é adattabile; ma questo é un altro discorso che sarà fatto, appunto, tra qualche secolo.
* * *
Gli Stati, così quelli socialisti come gli altri, sono oggi tutti, quali più e quali meno, machiavellici. Ma come é possibile che l'arte, la cosa più seria del mondo, diventi materia di machiavellismo?
26 INCHIESTA SULL'ARTE E IL COMUNISMO
* *
Nei paesi socialisti, il rapporto tra le masse e la ragion di stato é così stretto che non c'è posto per l'arte. Appena si produrrà uno iato, l'arte respirerà.
Prima della rivoluzione l'artista dovrebbe informare la sua arte al concetto marxista di struttura e sovrastruttura; ma dopo la rivoluzione tale concetto va abbandonato, perché, come é ovvio, esso porterebbe ad una critica corrosiva della società stessa che la rivoluzione ha instaurato. Questo passaggio e questa trasformazione prendono tut[...]

[...]poi diventare tristezza per ordine superiore.
* * *
Lasciar giudicare agli uomini politici sulle cose dell'arte può essere utile soltanto in un caso: che gli uomini politici siano anche loro degli artisti. Caso raro, caso straordinario di cui l'umanità serba ricordo imperituro. Si dice infatti: il secolo di Leone X, il secolo di Pericle. Questa
28 INCHIESTA SULL'ARTE E IL COMUNISMO
gratitudine però sta a dimostrare quando il caso inverso sia piú frequente e al tempo stesso abborrito. Il caso, vogliamo dire, dell'uomo politico che statuisce sull'arte senza né amarla né comprenderla, per ragioni estrinseche all'arte medesima.
* * *
Certe idee sull'arte sono proprio un letto di Procuste per il povero artista: tagliamo i piedi o tagliamo la testa? Tagliamo la testa e facciamo l'arte coi piedi.
* * *
Al comunismo orientale, almeno per quanto riguarda l'arte, le vittorie in Asia non portano alcun conforto. In Asia l'arte è sempre stata sottoposta a regole, norme e leggi statali o religiose. Il banco di prova delle idee del comunismo su[...]

[...]i prova delle idee del comunismo sull'arte é l'occidente. Purtroppo, però, né una vittoria dell'oriente sull'occidente, né una vittoria dell'occidente sull'oriente, chiarirebbero la questione dell'arte. La quale si giova di scambi non di vittorie.
* * *
L'arte in occidente ha raggiunto un grado di disintegrazione che certamente fa buon gioco ai comunisti. Ma si rifletta che questa disintegrazione poco ha a che fare con il fatto sociale. Essa é piuttosto un fatto biologico. I comunisti possono forse sopprimerla, non raddrizzarla. Quando la biologia bussa alla porta della storia, essa non si contenta di una rivoluzione. Essa chiede le grandi migrazioni dei popoli, le invasioni, i medi evi. E la storia compiacemente le dá quanto essa chiede, magari servendosi dei comunisti.
* * *
I tuoi libri non rispondono alla ideologia dominante e dunque non li pubblichiamo. Ma io non posso fare a meno di scrivere in questo modo. Allora sei un traditore. Sono un traditore perché scrivo questi libri o perché non posso fare ameno di scriverli? Sei un t[...]



da Mario Spinella, Sumner un conservatore americano. Credeva nella superiorità biologica del capitalismo. in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1963 - - maggio - 28

Brano: [...]e quest'opera nell'attività complessiva di insegnante universitario e di pubblicista di Sumner e ne mette in luce il significato storico e i limiti metodologici che sono tutt'altro che irri
Ievanti.
Nei t i t or o, l'espressione Folkways. coniatà da . Sumner. è resa con a Costumi di gruppo , ma è mantenuta nel testo, per sottolineare la sua differenziazione, sfa dall'altro terminechiave della ricerca di Sumner, i mores. sia dalle altre parole più o meno consimili ma non del tutto coincidenti nel significato ( costumi , abitudini , usan
ze consuetudini , usi ecc.). In questo libro. infatti, l'uso di una particolare terminologia ha una grande importanza: molte delle parole e molti dei concetti qui formulati per la prima volta da Sumner sono entrati largamente nel Iinguaggio sociologico, e hanno persino svolto. in molti casi, una funzione di guida e di indirizzo per numerose ricerche successive, soprattutto negli Stati Uniti.
Più adatti e
meno`: adatti
Si può forse dire, anzi, che questo è stato il maggior merito di Folkways. un'[...]

[...]nti nel significato ( costumi , abitudini , usan
ze consuetudini , usi ecc.). In questo libro. infatti, l'uso di una particolare terminologia ha una grande importanza: molte delle parole e molti dei concetti qui formulati per la prima volta da Sumner sono entrati largamente nel Iinguaggio sociologico, e hanno persino svolto. in molti casi, una funzione di guida e di indirizzo per numerose ricerche successive, soprattutto negli Stati Uniti.
Più adatti e
meno`: adatti
Si può forse dire, anzi, che questo è stato il maggior merito di Folkways. un'opera che dal punto di vista della costruzione è poco più — come osserva Ctrese — che un
brogliaccio ; e dal punto di vista del metodo non solo non si solleva al di sopra della grossolanità positivistica di Herbert Spencer, che di Sumner fu il maestrb ideale, ma si presenta anche tecnicamente come semplicistico e assai scarsamente critico. Se si consideri che il libro fu scritto dopo il 1899 e pubblicato nel 1906, quando già anche in campo sociologico operavano personalità criticamente ben più agguerrité e si procedeva ad una prima severa revisione dei metodi di ricerca. vi è quasi da sorprendersi della arretratezza delle posizioni di
Sumner.
Ma forse tale arretratezza non può disgiungersi dal suo
generale atteggiamento con . Si tratta, come si vede, di
servatore e conformista, che uno di quegli schemi semplifece di lui un paladino del cistici cari al positivismo desistema capitalista e un feria teriore; e sulla base di quece avversario di ogni forma sto schema tutto il grosso e non solo di socialismo, ma celebre libro di Sumner è copersino di intervento pubbli struito. I [...]

[...] piano per nutrire il meno collettivi di reagire positivaadatto e per fare avanzare la mente ai quattro stimoli fon
" civiltà . damentali. Ma trai dati rac
In tat modo il darwini colti e le generalizzazioni che smo diveniva uno strumen l'aidore ne trae, la connessioto per l'apologia del capitali ne è sempre vaga, assai svessmo. il 'sistema sociale nel
so arbitraria o inesistente; quale, secondo . Sumner. i sulla scientificità dei suoi pro più adatti a. e con ragione, cedimenti avanzeremmo ri dominano o schiacciano = i serve ben più Orati di quel '
meno adatti a. Tutto ciò, nel . le già mosse a Sumner da
la sua concezione, appare co molti critici e ripresi nella
me naturale , conforme al Prefazione di Cirese.
le leggi della natura, cui è va ' 4.
no opporsi da parie degli uo
generali discende la tesi fondamentale esposta in Costu
mi di gruppo i folkways, eguaglianza
abitudini delI'individuo e
costumi della società che sor ., , .
goto da sforzi intesi a sod Z alga, per tutti, un esem
disfare i bisogni . sono anche Pio_ Parlando delle masse e
essi un prodotto naturale deI toro ruolo a suo parere
nes[...]

[...] presupposto ideologico conservatore e reazionario. E questo si ripete in molti altri casi. appare anzi come la trama di
fondo su ilei Folkways è costruito. Quali che siano stati perciò oli stimoli che ne sono venuti al successivo cammino
della sociologia e della antro; pologia negii Stati Uniti, quest'opera del Sumner non resiste ad una critica anche blandamente severa. E forse, anche nella tradizione sotto
.. logica americana. ha portato
più danno che beneficio.
Mario Spinella ,


precedenti successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Più, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Storia <---siano <---Così <---Ciò <---Diritto <---italiano <---Del resto <---Pratica <---italiana <---Ecco <---Perché <---abbiano <---comunisti <---socialista <---ideologia <---Già <---comunista <---Logica <---Sulla <---fascismo <---ideologico <---italiani <---marxista <---socialismo <---Basta <---Come <---Dialettica <---Dinamica <---La sera <--- <---Però <---cristiana <---socialisti <---Stato <---Dio <---Francia <---d'Italia <---fascista <---marxisti <---Dei <---Filosofia <---Pochi <---Sei <---capitalismo <---comunismo <---cristiano <---ideologie <---psicologica <---realismo <---Cosa <---Davanti <---Fisica <---Il lavoro <---Lenin <---Poetica <---Quale <---fascisti <---italiane <---marxismo <---psicologico <---Andiamo <---Dogmatica <---Gli <---Russia <---Voglio <---colonialismo <---dell'Italia <---ideologica <---ideologiche <---ideologici <---individualismo <---socialiste <---Agraria <---Fenomenologia <---Gramsci <---La notte <---Meccanica <---Ministero <---NATO <---Niente <---Oltre <---Sociologia <---Stalin <---capitalisti <---cominciano <---cristiani <---dell'Europa <---diano <---dinamismo <---leninista <---nazionalista <---nazionalisti <---riconquista <---sociologia <---storicismo <---Adesso <---Bologna <---Certo <---Col <---Cominciò <---Diplomatica <---Entro <---Estetica <---Folklore <---Giappone <---Giunti <---Hai <---Lascio <---Le Monde <---Ma mi <---Non voglio <---Partito <---Psicologia <---Scienze <---Storiografia <---Turchia <---Va bene <---artigiani <---autista <---autonomismo <---capitalista <---cinismo <---d'Africa <---dell'Africa <---denunciano <---etnologico <---gramsciano <---idealismo <---imperialismo <---imperialista <---lasciano <---marxiste <---materialismo <---metodologia <---metodologico <---mitologia <---mutismo <---nazionalismo <---nell'Africa <---nell'Europa <---psicologiche <---psicologici <---revisionismo <---rischiano <---sappiano <---stiano <---testimoniano <---umanesimo <---ACLI <---Ahi <---Arrivò <---Basterà <---Berlino <---Bibliografia <---Bisogna <---Buenos Aires <---Chiesa <---Chimica <---Clinica <---Comunità <---Congo Belga <---Cosi <---D'Annunzio <---Dal <---Dico <---Fai <---Farmacia <---Forze <---Fuori <---Giustizia <---Grecia <---Hitler <---Infine <---La Chiesa <---La casa <---La guerra <---La lotta <---Linguistica <---MEC <---Medio Oriente <---Meglio <---Metafisica <---Mi pare <---Movimento <---Mugnone <---Murate <---Noi <---Non parlare <---Nord <---Nuova <---PCI <---Peggio <---Perchè <---Ponte Vecchio <---Povera <---Presidente <---Repubblica <---Resta <---S.S. <---SEATO <---Sarai <---Sarà <---Scienze naturali <---Segni <---Senato <---Spagna <---Statistica <---Stia <---The Hague <---Togliatti <---Tornò <---Troia <---U.S.A. <---USA <---Vado <---Viene <---anticomunismo <---anziane <---autonomista <---autonomisti <---biologica <---biologico <---bolscevismo <---burocratismo <---comuniste <---conservatorismo <---cristiane <---cristianesimo <---cubismo <---d'Oro <---dell'America <---dell'Asia <---dell'Egitto <---dell'India <---dell'Unione <---eclettismo <---economista <---economisti <---eroismo <---escatologica <---facciano <---fanatismo <---fenomenologia <---feudalesimo <---gramsciana <---ideologismo <---incominciano <---intellettualismo <---leninismo <---lista <---mangiano <---massimalista <---minacciano <---modernismo <---nazionalismi <---nazisti <---nell'Italia <---nell'Unione <---neutralismo <---ottimismo <---paganesimo <---paternalismo <---personalismi <---progressista <---psicologia <---radicalismo <---riformista <---separatiste <---siciliano <---sincretismo <---sindacalisti <---surrealisti <---vogliano <---Accendi <---Afrique <---Afrique Noire <---Agli <---Alpi <---Americhe <---Ancora <---Andate <---Ankara <---Antropologia <---Apocalisse <---Aspettate <---Aut-Aut <---Autorità <---Bakongo <---Basso Congo <---Bellissimo <---Benedetto Croce <---Bilan <---Bilancio <---Brazzaville <---Bruxelles <---Capodanno <---Cargo Cult <---Carlo Levi <---Carogne <---Caucaso <---Cavicchi <---Cercò <---Chiamatela <---Chiesi <---Chissa <---Ciad <---Ciascuno <---Congo <---Conscience <---Contemporaneamente <---Contestado <---Convention People <---Corriere della Sera <---Cristo Negro <---Diteglielo <---Dodici <---Dài <---Eccomi <---Elisabethville <---Engels <---Entrò <---Eranos Jahrbuch <---Etica <---Famagosta <---Farmaceutica <---Fedone <---Fenton <---Filosofia della storia <---Finita <---Fonetica <---Formosa <---Garbatella <---Geografia <---Ghost Dance <---Giù <---Gold Coast <---Grave <---Guardò <---Handbook <---Handsome Lake <---Horn-Wien <---Iconografia <---Il disgelo <---Indonesia <---Ingegnere <---Joazeiro <---John Rave <---John Wilson <---Kimbangismo <---Kimbangu <---Klagenfurt <---Koréri <---La Francia <---La Nazione <---La Rivoluzione <---La Turchia <---Lanciani <---Lascialo <---Lasciò <---Lei <---Londra <---Lovanio <---Lower Congo <--- <---Macché <---Madagascar <---Marx <---Materiali di Storia <---Media <---Medicina <---Messianic <---Millennium <---Mircea Eliade <---Modes <---Montecatini <---Muovetevi <---Musicologia <---New Haven <---Nicò <---Nomi <---Non lo so <---Northern Rhodesia <---Nuovi Argomenti <---Ogni <---P.C.I. <---P.S. <---Papa <---Partito Comunista <---Passano <---Peiotismo <---Piano <---Pii <---Polinesia <---Ponte Milvio <---Porta <---Portò <---Presso <---Presto <---Problemi <---Profeti <---Prophetismus <---Présence <---Psichiatria <---Psicopatologia <---Pure <---Qui <---RAFFAELE CRIVARO <---Rapallo <---Repubblica federale <---Retorica <---Rhodesia <---Ricominciò <---Rinascita <---Risorgimento <---Riuscì <---Rivoluzione Francese <---Rosa Luxemburg <---Salutandola <---San Michele <---San Pancrazio <---Sardegna <---Scese <---Sessanta <---Signore <---Sistematica <---Società <---Sospirò <---Stato in Italia <---Statti <---Stilistica <---Storia religiosa <---Sud <---Tanganika <---Te-Ua <---Teatro <---Tecnologia <---Teologia <---The Ghost <---Tor <---Tredici <---Tua <---URSS <---Unilever <---Unione Sovietica <---Uppsala <---Via M <---Wowoka <---Zio Alfonso <---Zootecnia <---analfabetismo <---annunciano <---anticolonialismo <---anticolonialista <---anticomunista <---antifascista <---antimperialista <---antinazionalisti <---antisocialista <---antropologica <---apprendista <---astrattismo <---astrattisti <---atlantismo <---autopiste <---autoritarismo <---brasiliani <---cambiano <---capitaliste <---centesimi <---centralismo <---classicismo <---classista <---colonialista <---colonialisti <---conformismo <---cosmopolitismo <---costruttivismo <---d'America <---d'Arno <---d'Avorio <---d'Azione <---d'Europa <---d'Israele <---dannunziana <---dannunzianesimo <---dell'Accademia <---dell'Alleanza <---dell'Alto <---dell'Arno <---dell'Esilio <---dell'Etiopia <---dell'Industria <---dell'Ottocento <---democristiani <---democristiano <---denunziano <---differenziano <---dogmatismo <---egoista <---elettricisti <---emiliano <---empirismo <---escatologia <---escatologico <---espressionismo <---estremista <---estremisti <---etnologia <---fenomenologica <---filologico <---futurismo <---giolittiana <---gramsciane <---grossista <---hegeliana <---imperialisti <---indiana <---indiane <---indiano <---infantilismo <---internazionalismo <---irredentismo <---isolazionismo <---latifondisti <---liberalismo <---lirismo <---liste <---massimalisti <---messianismo <---metodologica <---metodologici <---militarismo <---millenarismo <---misticismo <---mitologico <---mitologie <---monoteismo <---morfologico <---musicologia <---nativisti <---naturalismo <---nazionaliste <---nazismo <---nazista <---nell'Asia <---neutralisti <---oltranzisti <---ontologica <---opportunismo <---ostruzionismo <---ottimista <---panafricanista <---parassitismo <---particolarismo <---passatista <---patriottismo <---persiane <---poggiano <---politicismo <---populismo <---professionista <---profetismi <---profetismo <---progressisti <---pronunciano <---provincialismo <---prussiano <---psicoanalisti <---psicopatologia <---realisti <---rispecchiano <---ritualismo <---ruffiani <---sacerdotalismo <---sbucciano <---sciovinismo <---servilismo <---shakespeariana <---siciliani <---simbolismo <---simbologia <---sincretismi <---sindacalismo <---sionista <---sociologico <---sociologie <---soggettivismo <---soteriologico <---staliniani <---statalismo <---stilista <---sull'Arno <---surrealismo <---tecnologia <---tecnologica <---teologia <---teologica <---teologici <---teologie <---valeriana <---verismo <---zarista <---È Lucio <---A Buenos Aires <---A Filippo Bertolli <---A Massa Marittima <---A San Silvestro <---A san Pancrazio <---A.A. <---A.B. <---A.C. <---A.C.I. <---A.C.L.I. <---A.E.F. <---A.G. <---A.O.F. <---A.R. <---A.V. <---ARMANDA GUIDUCCI <---AUGUSTO FRASSINETI <---Abako <---Abbandonò <---Abbassi <---Abbatterla <---Abbiamo <---Abidjan <---Abriola <---Academiae Scientiarum <---Accanto <---Accettò <---Acconciagioco <---Accra <---Acculturation <---Accuse <---Achomawi <---Acta Ethnographica <---Acta Pilati <---Action <---Ad Assisi <---Adalberto Vulpius <---Adam Josefcyk <---Adamo Calabrese <---Adenauer <---Aderire <---Aereo <---Affari Esteri <---Affen <---Africa Egli <---Africa Equatoriale Francese <---Africa High <---Africa Orientale <---Africa del Sud <---African <---African Church <---African Separatist <---African Studies <---Africanas <---Afrique Equatoriale <---Afrique Occidental <---Afro-American <---Aggrey <---Ah <---Ahimè <---Ahé <---Aibricci <---Aimé Césaire <---Air Command <---Aiutai <---Aiuto Cristiano <---Aix <---Akim-Kotoku <---Al CONFINI <---Al Distretto <---Al Sig <---Alain-Fournier <---Alastair Buchan <---Albanesi <---Albano Harguinde <---Albergo <---Albert Camus in Le <---Albert Hensley <---Alberto CIARCHI <---Alberto Carocci Iscrizione <---Alberto Episcopi <---Alberto Lorenzo Padilla <---Alberto M <---Alberto M Cirese <---Alberto Mario Cirese <---Alberto Predieri <---Alberto Rollo <---Alberto Sobrero <---Albizi <---Alburni <---Alcesti <---Alcuni <---Aldo Arditi <---Aldo Leoni <---Aldo Oberdorfer <---Aldobrando Medici Tornaquinci <---Alessandra Riccio <---Alessandro Carona <---Alexander Bedward <---Alexander Mitscherlich <---Alexei Karpov <---Alfonso Rubilli <---Alfonso Rulliani <---Alfredo Mazzoni <---Algunes <---Alice nel paese delle meraviglie <---Alioune Diop <---Aliprandi <---Alla <---Alla C I <---Alla Camera del Lavoro <---Alla Conferenza <---Alla Direzione <---Alla F <---Alla Prefettura <---Alla U I L <---Alla Villa Torrigiani <---Allegre <---Allentò <---Allgemeine Psychopathologie di Jaspers <---Allinearli <---Allineàti <---Allontanatosi <---Allontanò <---Allora <---Allò <---Alma Ata <---Alma-Ata <---Almeno <---Altamira <---Alto Com <---Alto Commissario <---Alto Mantovano <---Alto Volta <---Altri <---Altro <---Alzò <---Amburgo <---America Archeology <---American Church <---American Indians <---Americano Coloniale <---Amerindias <---Amicale Balali <---Amina Pandolfi <---Ammannati <---Amore mio <---Amérique <---Ana Maria <---Ana Rosa Frigerio <---Analogamente <---Anassimandro <---Anche <---Anchiano <---Andalusia <---Andandosene <---Andersson <---Andhara <---Andiamo Libero <---André Fontaine <---André Matstia <---André Matsua <---Andò <---Angela Chiaravalle <---Angela Rosa <---Angelo Chiarenza <---Angelo Muscetta <---Angelo Saba <---Angelo Spurio <---Angiolillo <---Ango <---Angola <---Angramaniu <---Angst in Allg <---Anguria <---Anita Strindberg <---Anna Seghers <---Annals Amer <---Annamaria Carpi <---Annita <---Annuale <---Anta <---Anthropos <---Anticipi <---Anton Mayer <---Antoni Bosch <---Antonietta <---Antonietta Monsani <---Antonio Anedda <---Antonio Gramasci <---Antonio Gramsci <---Antonio Raddi <---Antonio Roasio <---Antonio Roquentin <---Antonio Spataro <---Antonio Stura <---Antropologia culturale <---Anversa <---Aosta <---Apapocuva <---Apapocuva-Guarani <---Aperçu <---Apocalypse <---Apokalyptik <---Appare <---Appenninica <---Applicatele <---Approvvigionamenl <---Appòggiati <---Apriori <---Apuane <---Apuleio <---Archeologia <---Archeologia industriale <---Archibusieri <---Archiv XXIII <---Archives de Social <---Archives de Sociol <---Archives de Sociologie <---Arciprete <---Area <---Argentinien <---Arieti <---Aritmetica <---Armageddon <---Armamenti <---Armando Gualtieri <---Armando Hodnig <---Armando Romeo <---Armi <---Armi C <---Armoni <---Army Ration <---Army Ration C <---Arnaldo Nannetti <---Arnaldo Senesi <---Arnim <---Arrigo Boito <---Arrisvegliati <---Arrivabene <---Arrivavo <---Arriverò <---Arturo Calabrese <---Asciugati <---Ascolta <---Aspettaci <---Aspettamo <---Aspetti <---Aspettiamo <---Aspetto <---Asser <---Assessore <---Assistenti <---Associazione <---Associazione dei Testimoni di Geova <---Associazioni <---Astiz <---Atlante <---Atlantic Treaty <---Attaccati <---Attecchì <---Attenti <---Attenzione Marco <---Attesa a Guatambu <---Attilio Glarey <---Atto da Falstaff <---Atto del Simon Boccanegra <---Audino <---Audino Pasquale <---Aufbruch <---Auguri vivissimi <---August Wilhelm <---Aulos <---Ausfahrt <---Australiano <---Austria <---Austriae <---Autobiografia <---Autonomo Consumi <---Avanzò <---Avaro <---Avere <---Avrei <---Avrigue <---Avvenne <---Avvicinatasi <---Avvocato <---Avìanu <---Aymeri <---Azione cattolica <---B.A. <---B.C. <---B.P.B. <---Baal <---Babbo <---Babele <---Babemba <---Babilonia <---Baccani <---Baccinello <---Bachmann <---Bachmanris <---Bacone da Verulamio <---Badate <---Badia di Monte <---Baessler Archiv <---Baghdad <---Baglietto <---Bagno di Gavorrano <---Bahia Bianca <---Balcani <---Balcarce <---Baldinotti Armando <---Baleari <---Ballar <---Ballarti <---Ballistic Missiles <---Balzac <---Bamako <---Bambin Gesù <---Bambino Gesù <---Banania <---Banca <---Banca Commerciale <---Bande Nere <---Bandinelli <---Bandung <---Bangala <---Banks <---Banque de Bruxelles <---Bantù <---Banziai <---Baranti <---Baraonda del Concertato <---Barbaria Tedesca <---Barbugliò <---Barbusse <---Barcelona <---Barone Pupillo <---Barrère <---Barrés <---Bartolini <---Bartolomeu <---Bartolucci <---Barzilai <---Bas Congo <---Baschi <---Base <---Base Navale di Mar del Piata <---Basento <---Bashilele <---Basi NATO <---Basso M <---Basso Mantovano <---Bastide <---Basuto del Sudafrica <---Basutoland Bechuanaland <---Battelle <---Battle I <---Batté <---Baudissin <---Bavenda <---Baviera <---Bayar <---Bayer <---Bayer La <---Bazlen <---Beati <---Beato Basilio <---Beauvoir <---Beauvoisis <---Bedaux <---Bedwardismo <---Befana <---Befani <---Beitrag <---Beitráge <---Bel <---Belfagor <---Belfront <---Belfront Augusto <---Belgio <---Belgio Francia <---Belgique <---Belgrado <---Bellai <---Bellasich <---Belli <---Bellini <---Bellosguardo <---Belva <---Benché <---Bender <---Bengasi <---Beniamino Finocchiaro <---Ber Gramsci <---Berlin-Leipzig <---Bernasconi <---Bertozzi <---Beruc <---Bestemmiò <---Bevi <---Beziehung <---Bhilai <---Biakkers <---Biaks <---Biaks-Noem <---Biamonti <---Bianciardi Arol <---Bianciardi Aroldo <---Bibbia <---Biblioteca Parrocchiale <---Biebuyck <---Biella <---Big Four <---Bigazzi <---Bino Malossi <---Biologia <---Birmania <---Bisaquino <---Biscaro <---Biscazzi <---Bismarck <---Bisogna riuscire a non farsi fregare <---Bissainthe <---Bissolati <---Biteneio <---Blasco Ibanez <---Blau <---Bloch <---Bobi Bazlen <---Boboli <---Bobrowski <---Boccheggiano <---Bocchino Si <---Boemia <---Boganda <---Bogislaw <---Bohemia <---Boileau <---Boito <---Boja <---Bollettino Parrocchiale <---Bolli <---Boma <---Bomprini Parodi Delfino <---Bonafini <---Bonne Maire <---Bonne Mère <---Bordeaux <---Borgne <---Borino <---Boris Godunof <---Borneo <---Borrego <---Bossard <---Boulard <---Bouville <---Bozal <---Bradamante <---Bragalone <---Brahms <---Brasilkunde <---Bratsk <---Bravo Libero <---Brema <---Bretoni <---Brigata Lavagnini <---British <---British Foreign Policy <---British N <---Britist Central <---Britz <---Brizzigatti Giovanni <---Broccolino <---Brodskij <---Brofferio <---Bronchite <---Bronchite-Polmonite-Pleurite <---Bronislav Malinowki <---Bronzino <---Brossa <---Brothers Ltd <---Bruke <---Brulli <---Brumaio di Luigi Bonaparte <---Bruna Bianchi <---Bruno Barilli <---Bruno Fanciullacci <---Bruno Gallieri <---Bruno Zito <---Brunod <---Brunssum <---Brutta <---Bruxelles-Bru <---Brèves <---Buchan a Henry Kissinger <---Buchanan <---Budapest <---Budapest II <---Budda <---Buddismo <---Buffalo Bill <---Buffoni <---Bukavu <---Bukhara <---Bulganin <---Bullpup <---Bumba <---Bunuel <---Buona <---Buona Stampa <---Buonasera <---Buondelmonte <---Buone <---Buoni <---Burkhanista <---Busch <---Buscoletta <---Bushiri <---Bussi <---Bwiti <--- <---C.A. <---C.C. <---C.D. <---C.F.A. <---C.F.R.B. <---C.F.T.C. <---C.G. <---C.G.I.L. <---C.G.T <---C.G.T. <---C.I. <---C.I.F. <---C.M. <---C.P. <---C.P.P. <---C.S.I.L. <---C.T.L <---C.T.L.N. <---C.V. <---CED <---CGIL <---CISL <---Cabinda <---Cacciaguerra <---Caffè Notturno <---Caffè dei Bretoni <---Cahors <---Calabrese <---Calabria <---Calava <---Calciano <---Calders <---California Anthropol <---California Publications <---Californiani Pomo <---Calmati <---Calogero La Malfa <---Calvello <---Calvero di Chaplin <---Calvino di Se <---Cambia <---Cambiano <---Cambogia <---Cambray <---Camera Sindacale <---Cameroun <---Camerun <---Camminò <---Camorra <---Campo di Marte <---Camus <---Canaan <---Canada <---Canale di Suez <---Cananei <---Canard <---Candom <---Cantabile <---Canterella <---Cantò <---Canudos <---Canzoni Ariette <---Canzoniere <---Capirai <---Capitalismo <---Capito <---Capo <---Capo Treno <---Caporeparto <---Cappuccino <---Caprera <---Capricorno Africa Society <---Capì <---Cara Adriana <---Carbondale <---Carbonell <---Carcere <---Carelia <---Cargo <---Cargo Cults <---Cargo Movement <---Cargo-Cults <---Carità <---Carl G <---Carles Claveria <---Carles Salvador <---Carles Sindreu <---Carlo Bartolini <---Carlo Cecchi <---Carlo Graziosi <---Carlo Kerény <---Carlyle <---Carmignano <---Carnets <---Caro Boito <---Caro Maestro <---Carolingi <---Carollo <---Carpiteita <---Carraia <---Carrara-Verdi <---Carrarino <---Carrìa <---Carte <---Carteggio <---Casa Editrice <---Casa Sotterranea <---Casa del Popolo <---Casanova di Fellini <---Cascine <---Cascine Luigi <---Case Nuove <---Case del Popolo <---Casentino <---Caserta <---Caso <---Cassa del Mezzogiorno <---Cassazione <---Casse <---Casse Rurali <---Cassirer <---Castagna <---Casteao <---Castello S <---Castiglia <---Catalans <---Catalogna <---Catalonia <---Catania <---Catholicisme <---Cattaro <---Cattedrale <---Cattolicesimo <---Cattolico Italiano <---Catuzzella <---Cavagna <---Cavera <---Caviglia <---Cecchino <---Cecina <---Cecoslovacchia <---Cedé Ii <---Celere <---Celtit <---Cenacolo <---Cenarle <---Cenere <---Centenario <---Centrale Britannica <---Centrale Sovietica <---Centre National <---Centro <---Centro Cattolico di Studi Sociali <---Centro Europa <---Centro FLOG <---Centro di Ricerca <---Centro-Nord <---Cercherò <---Cercina <---Certe <---Certissimamente <---Cesar August Jordana <---Cesare Luporini <---Cesarini <---Cetica <---Cetin Altan <---Ceylon <---Challenge <---Chambers <---Chansons de Geste <---Charles Taze Russell <---Che César Borgne <---Che Gramsci <---Che Magnelli <---Che Michele <---Che Rosa <---Che Ulisse <---Che da Palermo <---Checcucci <---Chedo Peric <---Chemins <---Chenoz <---Cherubim <---Chester Bowles <---Chestnut Hill <---Chiacchiera <---Chiamavo <---Chiamò <---Chiang <---Chiddu <---Chiesa del Signore <---Chiesa di Cristo <---Chiesa in Italia <---Chiese Monsignore <---Chiese in Roma <---Chiliasmus <---Chinnery <---Chinnery-Haddon <---Chinò <---Chippewa <---Chiriguano <---Chissi <---Chissà <---Chiusdino <---Chiuse <---Chiusura <---Chnstos Paschon <---Chot Chelpan <---Chotjewitz <---Christa Wolf <---Christianity <---Christine Busta <---Christine Lavant <---Christos Paschon <---Christum <---Christus <---Christòs <---Churchill <---Chuveane <---Chénor <---Chénoz <---Ci hanno preso sempre alla sprovvista <---Ciao <---Ciciano <---Cile <---Cimitero del Parco <---Cincafmed <---Cinemascope <---Cinquantacinque <---Cinquantanni <---Cinquantanove <---Cinque <---Cioccolatte Voi <---Cioé <---Ciprioni <---Cipro <---Circoli <---Circolo Minatori <---Circolo Socialista <---Ciubar <---Cividale <---Civilizations <---Ciò in Italia <---Clan <---Clarìn <---Clasification <---Claude Bourdet <---Claude Julien <---Claudia Patuzzi <---Claudio Gora <---Clemenceau <---Cleopha <---Cleveland <---Clinical Psychiatry <---Coblenza <---Coccoletta <---Cocoa <---Codesto <---Codesto Distretto <---Codesto Ufficio <---Cogne <---Collection <---Colleggio <---Collocamento <---Colmar <---Colmar Graf <---Colonia <---Colonia Florentia <---Colonial <---Colonization <---Colons <---Colori II <---Columbia University <---Comando di Zona Territoriale <---Comdata <---Comdata Politico <---Comdata Sci <---Come Manfredi <---Come Quickly <---Comhaire <---Cominière <---Comitato Direttivo <---Comitato Parrocchiale <---Comitato Saraceno <---Comme Vous <---Commissione <---Commissione Interamericana dei Diritti <---Communal <---Compagnia <---Compi <---Compito <---Comprane <---Comptes Rendus <---Comune <---Comunista in Italia <---Comunità XI <---Con C <---Con Claretta <---Con César <---Con Marcello <---Con Michele <---Con U <---Conakry <---Conant <---Concetto Valente <---Concilio <---Concilio Vaticano <---Concilio di Vienna <---Condotta <---Confina Psychiatrica <---Congo Belge <---Congo Van Hemelrijk <---Congolais <---Congonhas <---Congresso Cattolico <---Congresso di Bologna <---Cono Sud <---Conquestado <---Conrady <---Conseil <---Consiglio Atlantieo <---Consiglio Supremo <---Console <---Consorzio <---Constable <---Conte Ugolino <---Contemporaneamente Bruxelles <---Contessi Frigerio Antonieta <---Continuò <---Contrapporvisi <---Contribution <---Contro Nino <---Contò <---Convegni del Clero <---Converrà <---Cooperativa <---Copperfield <---Coquilhatville <---Corbelli Gennaro <---Corea <---Cornata di Gerfalco <---Corniesto <---Corpo Mistico <---Corrado Fritelli <---Corrao <---Corsaro <---Corsi Agricoli <---Corsi da Adriana <---Corso Italia <---Cortile <---Cortile Cascino <---Cortile Catarro <---Cortile Salaro <---Cortili Cascino <---Cosimo I <---Cosl <---Costanza Cataldo <---Costermansville <---Cosulich <---Così in Africa <---Cotard <---Cotesta <---Cotonco <---Council <---Credi <---Credo di Jago <---Creech Jones <---Cremlino <---Criminologia <---Crisi <---Crispolti <---Critica Marxista <---Critica marxista <---Croazia <---Crollò <---Crono <---Cronologia <---Croux <---Ctrese <---Cuango <---Cuba <---Cuerta <---Cultural Anthropology <---Cumhuriet <---Cunard Line <---Cuncti <---Cuocolo <---Cuore <---Cure <---Curia Romana <---Current <---Cyprien Berthod <---César <---César Borgne <---César a Salomone <---D'Annnuzio <---D'Ossuna <---D'Ossuna a Cortile Grotta <---D.C. <---D.O.C. <---D.P. <---DANILO DOLCI <---Da Queste <---Da Shakespeare <---Da Verona <---Dahomey <---Dai Ciompi <---Dakar <---Dakar Modibo <---Dal Genovesi <---Dal IV <---Dal Patto di Londra <---Dalandier <---Dall <---Dalla Bibbia <---Dalla Conferenza <---Dalla Liberia <---Dalla Société <---Dalmau <---Dalì <---Damiano Lo Greco <---Daniela Coli <---Danilo Dolci <---Danza del Sogno dei Menomini <---Dare <---Das <---Das Reich <---Daseins <---Daseins-Umwandlung <---Daseinsanalyse <---David Lazzaretti <---De Amicis <---De Carlo <---De Gasperi <---De Gaulle <---De Jonghe <---De Leonardis <---De Mansren Cultus <---De Martino <---De Queiroz <---De Rosa <---De Vangoisse <---De Vincenzo <---Dean Rusk <---Dedalus di Joyce <---Degei <---Del <---Del Duca di Norfolk <---Del Giudice <---Del Grande <---Del Re <---Delewares <---Den Haag <---Dendale <---Denice <---Denis de Rougemont <---Denkwiirdigkei <---Dentro <---Der Brief <---Der Mord <---Der Rosenkavalier <---Desconfiada <---Desqueiroux <---Devachan <---Di Bazlen <---Di Boito <---Di Claretta <---Di César <---Di Giovanni <---Di Luciano Sa <---Di Luigino Brunod <---Di Maggio <---Di Santa Rosalia <---Di Stenc <---Di Verga <---Dicat <---Dichiarazione Americana dei Diritti <---Dichterin <---Diciotto Brumaio <---Dickens <---Die Aranda <---Die Fuerland <---Die Geàchteten <---Die Metapher <---Die Mitte <---Die Propheten <---Die Sagen <---Die Selì <---Die Toten <---Die Truppe <---Die Welt <---Dielt <---Dietro <---Dietro Salomone <---Dietro a Marco <---Dietro alla porta ce ne saranno altrettanti <---Difesa <---Difesa Aerea <---Diglielo <---Dimensions <---Dimenticarli <---Dimodoché <---Dino Saccenti <---Dio di Manhattan <---Dio di Simon Kimbangu <---Dio-Padre <---Dio-Patria-Famiglia <---Diogène <---Diomi <---Diplomats <---Diponegoro <---Dirai a Giulio <---Direttore <---Direzione <---Direzione Montecatini <---Direzione Soc <---Dirgli <---Diritti Umani <---Diritto Canonico <---Diritto canonico <---Diritto feudale <---Diritto internazionale <---Dirk U <---Dirk U Stikker <---Discipline <---Discours <---Disgraziatamente <---Distretto <---Distretto Minerario <---Distretto Minerario di Grosseto <---Ditemi <---Divina Commedia <---Divina Sapienza <---Dl SINISTRA <---Documents <---Dogons <---Dolci <---Doleurs <---Domani ci sari una brutta notizia <---Don Aldo <---Don Cesare <---Don Cesare Armoni <---Don Chisciotte <---Don Concetto <---Don Gaspare <---Don Masino <---Don Pasquale <---Don Pistola <---Don Raffaele <---Donazione Albertini <---Donna Beatrice <---Donna Maria <---Donna del Paradiso <---Données <---Dormirò <---Dossier NATO <---Dostoevsky <---Dostoieschi <---Dostoievskij <---Dottor Micheli <---Dottor Zivago di Pasternak <---Dottori <---Dottrina Cristiana <---Dottrina Eisenhower <---Dottrina McNamara <---Dottrina Truman <---Dougall <---Dramatis <---Dresch <---Dreytuss <---Drieu La <---Drouin a Place Vendòme <---Droulers <---Du Bars <---Du Bots <---Dublinesi di Joyce <---Dubrovnik <---Duettino Fan <---Dulles <---Dulles-Adenauer <---Dumas <---Dunedin <---Duran de València <---Durkheim <---Dushanbe <---Duynster <---Dvorak <---Dyei <---Démocratique Afri <---Dépersonalisation <---E César Borgne <---E Tito Casini <---E.N.I. <---Eaesi <---Eastern Central Highlands <---Eberhard Schmit <---Eberstein <---Eboli <---Ebrei <---Ebridi <---Eccola <---Economia <---Economic Basis <---Economic Organization <---Editions Sociales <---Edizioni Scientifiche <---Edizioni Scientifiche Italiane <---Eduardo De Filippo <---Edward B <---Edward C <---Egitto <---Egon Erwin Kisch <---Ehrenfragen <---Eine Untersu <---Einmaligkeit <---Eisenhower in Italia <---Eleonora Duse <---Elettronica <---Eliade <---Elio Chianesi <---Elisabthville <---Eliseo Chénoz <---Elk Hair <---Emanuele III <---Emanuelli <---Emile Durkheim <---Empaine <---Empoli <---Emsalem <---Ensaio <---Ente di Riforma <---Entfremdung <---Entsetzen <---Enzo Collotti <---Enzo Tagliacozzo <---Epikilipikili <---Epinal <---Epistemologia <---Epp <---Era Giuseppe Rossi <---Era il sacrificio della mia vita che io offrivo al mio paese <---Eranos Jahbuch <---Eremitani <---Erfullungsort <---Erich Miihsam <---Erich Muhsam <---Erich Werner <---Erkrangunken <---Ernesto De Martino <---Erneuerung <---Ernst Bloch <---Ernst Cassirer <---Ernst Junger <---Ernst Jùnger <---Erschaflung <---Erse Piperno <---Erwin Szabos <---Erzberger <---Escatologia <---Esecutivo Nazionale <---Espaha <---Espiritu <---Esquirol <---Essays <---Esteban Echeverrìa <---Esteri Lord Curzon <---Esteri Nenni <---Eternit Siciliana <---Ethiopien <---Ethnography <---Etnologia <---Etudiants <---Eugenio Vittarelli <---Eulandier <---Eurasatico <---Eurasatico Antico <---Eurasiatico Antico <---Europa ACE <---Europeans <---Evaporated Milk <---Evaristo Grange <---Exilio <---Existenz <---Explanation <---Eyskens <---F.A. <---F.A.C. <---F.C. <---F.G. <---F.I.L.I.E. <---F.P. <---F.S. <---Fabbrica Argentina di Scarpe <---Facciamo un bel corteo <---Faggioli <---Faktoren <---Faletta <---Faliero Pucci <---Falken <---Falkenstein <---Falstaff <---Falstaff Verdi <---Falterona <---Faltognano <---Fammi <---Fanfani <---Fang del Gabon <---Fascio del Pignone <---Fasino <---Fatene <---Febbraio <---Federazione <---Federazione Provinciale <---Federazione del Mali tra Senegal <---Federazione dell'Africa Centrale <---Federbraccianti <---Federico Artesio <---Federico Artusio <---Feliciuzza <---Felix Uriburu <---Ferdinando Berthod <---Fermala <---Fermò <---Ferrari <---Ferrater <---Ferromin <---Fetishism <---Feudo <---Feuerbach <---Feuerbach-Marx <---Feugini <---Fiamme Nere <---Fidel Castro <---Fiera di Smir <---Fiesta <---Figlio di Dio <---Figlio di mamma scura <---Filare <---Filippo Bertolli <---Filippo Frassati <---Filippo Giusti <---Filippo Lord <---Filippo a Marco <---Filosofia della natura <---Finale <---Finale Terzo <---Finanza <---Finirò <---Finì <---Fioravanti Giuseppe <---Fireni <---Firenze Campo di Marte <---First Series <---Fisiologia <---Fissò <---Flashman <---Flashnlan <---Foch <---Foix <---Folco Malesci <---Folkways <---Follonica <---Fonctions <---Fonderia <---Fonderia del Pignone <---Fondò in Francia <---Fonte Grilli <---Fonti <---Foreign <---Foreign Affairs <---Foreign Relations <---Forges Davanzati <---Fortini <---Fortschritte <---Forza <---Forza del destino <---Forze Navali <---Forze Repressione <---Forze di Sicurezza <---Foscolo Lombardi <---Fosse <---Foster Dulles <---Frammenti di Etica <---Francesca Romana <---Francesco Bacone <---Francesco Biamonti <---Francesco Grippa <---Francesco Leone <---Francesco Mastriani <---Francesco Polichemi <---Francese Trabai <---Francia Gran Bretagna Portogallo <---Francis Hueffer <---Francis Jeanson <---Franco Faccio <---Franco Fortini <---Franco Venturi <---Frank Walker <---Frankenstein <---Franz Ritter <---Franzelin <---Frazer <---Freikorps <---Frescobaldi <---Freud <---Friburgo <---Friederich Freksa <---Frigerio Rosa <---Ftihrer <---Fulco di Reims <---Fumò <---Furioso <---Félix Uriburu <---Fùnkchen <---G.A.P. <---G.F. <---G.I.O.C. <---G.M. <---Gabriel Alo <---Gabriele Adorno <---Gacidella <---Gadda <---Gaetano Pieraccini <---Gaetano Salvemini <---Galantuomo di Sant <---Galles <---Gallicia <---Galluppi di Gentile <---Galtieri <---Galvano Della Volpe <---Gamisonfriedhof <---Ganci <---Gandhi <---Garcia Lorca <---Garda Lorca <---Garde di Marsiglia <---Garnier <---Garnisonfriedhof <---Garoffi <---Garrone <---Gasch <---Gattaia <---Gattopardo <---Gaulle <---Gaunersprache <---Gavagnini <---Gavorrano <---Gazzetta Musicale <---Gegenwart <---Gehalt <---Gela <---Gemeinschaft <---Gemenskap <---Gendai Schiso <---Gene Wilde <---Generale <---Generale Arthur <---Generale Belgrano <---Generale Gynz <---Generale Louis Triitzchler <---Generale Ludwig Stern <---Generale Sani <---Generale Triitzchler <---Genetica <---Gengis Khan <---Genio Civile <---Gennaro Grandi <---Gennaro Vitiello <---Genzano <---Genève <---Geografia politica <---Geopolitica <---Georg Trake <---Georg Trakl <---George Kennan <---George Macdonald <---Geova <---Geppo <---Gerfalco <---Gerhardsen <---Germania di Bonn <---Germiania <---Gerratana <---Gerusalemme <---Gerusalemme Liberata <---Geschichtsauffassung <---Gestaltpsychologie <---Geste <---Gesualdo Bufalino <---Gesù Cristo <---Gettò <---Geworfenheit <---Gherla <---Ghigo Monsani <---Ghislanzoni <---Giacomello <---Giacomo Armoni <---Giacomo Cataldo <---Giacomo Petrocchi <---Giacomo Tavella <---Giamaica <---Gian Gastone <---Gianfranco Contini <---Gianfranco Manfredi <---Gianfranco Rimondi <---Gianfranco Rimondl <---Gianni Schicchi <---Giava <---Ginestra <---Gino Malossi <---Gino Manetti <---Gino Menconi <---Gino O <---Giolitti <---Giorgio Bartoli <---Giorgio Cordopatre <---Giorgio Dumas <---Giorgio Mortara <---Giorgio Padmore <---Giovanni Barra <---Giovanni Gentile <---Giovanni Jervis <---Giovanni M <---Giovanni M Rossi <---Giovanni Mollica <---Giovin Signore <---Girate dalla Carraja <---Giudice Federale di Mar del Piata <---Giudice Istruttore <---Giudizio Universale <---Giugno <---Giulio Armoni <---Giulio Castagna <---Giulio Corradi <---Giulio Montelatici <---Giulio Ricordi <---Giulio Sacerdote <---Giuliotti <---Giunta Interamericana di Difesa <---Giunta Milazzo <---Giunta Militare <---Giuoca <---Giurisdavidici <---Giuseppe Giacosa <---Giuseppe Grilli <---Giuseppe Larussa <---Giuseppe Laterza <---Giuseppe Levantino <---Giuseppe Panetta <---Giuseppe Rossi <---Giuseppe Scimone <---Giuseppe Spinola <---Giuseppe Stalin <---Giuseppe Verdi <---Giuseppina Pasqua <---Giuseppina Strepponi <---Giuseppina Verdi <---Già a Ginevra Jean R de Salis <---Giò <---Glencoe <---Gli Armoni <---Gli Europei <---Gli Impiegati <---Gli Stati Uniti <---Gli USA <---Gli indifferenti <---Gnoseologia <---Gobineau <---Goccia <---Godin <---Goethe-Institut <---Goldoni <---Golfo <---Gollancz <---Goltz <---Gorki <---Gorze <---Goti <---Governi di Roma <---Governo Argentino <---Governo Milazzo <---Governo Nitti <---Gramsci Invece Insegna <---Gran <---Gran Bretagna <---Gran Consiglio <---Gran Palazzo <---Grand Tombeau <---Grande <---Grande Festa <---Grande Guerra <---Grande Messaggio <---Grande Palazzo <---Grande Spirito <---Grands <---Granteatro <---Grappa <---Grassa <---Grassanese <---Grazia Deledda <---Grazia Mannucci <---Grazia Marina <---Grazie <---Grazietta Mo <---Greenwood <---Gregorio Samoa <---Greve <---Grodek <---Grosse Bar <---Grosseto <---Grosseto Al <---Grosseto Alla <---Grottole <---Grundlagen <---Gruppo Maremma <---Gruppo Miniere Maremma <---Gruppo Strategico <---Guaimaro <---Guarda <---Guardalo <---Guardandola <---Guardia dei Corazzieri <---Guardia di Finanza <---Guerra Alessandro Casati <---Guerrina Fabbri <---Guggenheim <---Guglielminetti <---Guglielmo Secondo <---Guglielmo Tagliacarne <---Guicciardini <---Guido Mazzoni <---Guido Targetti <---Guinea <---Guinea Britannica <---Guinea Sekou <---Gulf <---Gulf Italia <---Gum <---Gumuspala <---Gunzi <---Gunzi-Kakista <---Gunzikakiste <---Gunzismo <---Gunzismo-Amicalismo <---Gunzista <---Gunzista-Amicalista <---Gusdorf <---Gusinde <---Gustav Landaures <---Gutiérrez Ruiz <---Gwiazdowski <---Gàje <---Géza Roheim <---Habana Libre <---Habeas Corpus <---Hailé Selas <---Haiti <---Hamani Dior <---Hamburg <---Hans Bender <---Hans Peter Demetrius <---Hans Sedlmayr <---Hans-Heinrich <---Hardinge <---Hare <---Harguinde <---Harguindeguy <---Harold Spencer <---Haroldo Conti <---Harriman <---Harvard <---Hauhauism <---Haut Katanga <---Have <---Hawaiian <---Hawaji <---Health <---Hegel <---Hegel-Marx <---Heidegger <---Heidelberg <---Heilsertvartungsbeivegungen <---Heilserwartungs <---Heilsgeschichte <---Heinrich Boll <---Helmut Krausnick <---Hemingway <---Henri Saint <---Henry R Luce <---Herbert Spencer <---Herzen <---Hibbert Journal <---Hilde Kaufmann <---Hindenburg <---Historizismus <---Ho Chi Minh <---Ho lavorato poco ma qualche cosa ho fatto <---Ho rubato <---Hobson <---Hoepner <---Hoffmannsthal <---Holas <---Hommes <---Hommes-Dieux <---Honolulu <---Hoss <---Hotel Royal <---Houghton Mifflin Comp <---Humor <---Huriet <---Héft <---Hévéa <---I Congresso Mondiale <---I Promessi Sposi <---I.F. <---Iaica <---Ibadan <---Ibandla <---Ibid <---Ibsen <---Ich <---Iclesias <---Iddu <---Ideale Tognoni <---Ieri Boito <---Ievanti <---Ifispero <---Igiene <---Iginio Milano <---Igino Bercilli <---Iglesias <---Ihr Worte <---Iimitata <---Iinguaggio <---Ijanno <---Il C <---Il Comitato <---Il Consiglio <---Il F A C <---Il Faro <---Il Menabò <---Il Messaggero <---Il Messianesimo <---Il Mulino <---Il P C I <---Il Pisani <---Il Principe <---Il Regno <---Il Saggiatore <---Il Verri <---Il pomeriggio <---Ile I <---Ilijc Lenin <---Ilongo <---Ilte <---Iltit <---Images <---Imana <---Impiccala <---Improvement Association <---Impérialisme <---Impétraz <---In Europa <---In ogni modo <---In quanto a questo <---Incas <---Incominciò <---Indian Messiah <---Indian Religion <---Indian Shaker <---Indian Shakers <---Indian-White <---Indien <---Indigénisme <---Indios <---Indipendentemente <---Indocina <---Indonesian Problem <---Indonesian Society in Transition <---Industriali Grosseto <---Infine Marx <---Infine Ulisse <---Ingarano <---Ingeborg Bachmann <---Inghilterra <---Inguanez <---Innamoratosi <---Inonu <---Inonu a Washington <---Insecuritas a dell'Archivio di Filosofia <---Insistette <---Insomma stai sistemata benino <---Interfédérale <---International Review <---Internationaux <---Internazionale <---Internazionale Comunista <---Interpretation <---Interpréte <---Interpréte PAUL <---Introjek <---Io Young <---Io sono la vita <---Ippolito Pizzetti <---Irkutsk <---Irma di Strackenz <---Irochesi <---Iroquois <---Isaiah Shembe <---Isla de Pinos <---Ismet Inonu <---Isole Britanniche <---Istorie Fiorentine <---Isvanami Gendai <---Isvizzera <---Italia Meridionale <---Italia del Nord <---Italie <---Itlna <---Iugoslavia <---Ivan DELLA <---Iveki <---Ivo Poli <---Ivory Coast <---Iyi <---Iza <---Jacme Roig <---Jacob Burkhardt <---Jacopo Ortis <---Jacopone <---Jacques Duclos <---Jacques Laffitte <---Jacquet Louis <---Jadotville <---Jamaican <---James Frazer <---James Warburg <---Jean Arp <---Jean Dresch <---Jean Pierre <---Jean R <---Jehovas Vittnen <---Jerusalem Post <---Joan Maragall <---Joao Maria <---Joaquim Folguera <---Joaquim Molas <---Jodl <---Jolan Jacobi <---Jorge Aguila <---Josef Kron <---Josef Leifert <---Josep Vicens <---Joseph Fontano <---Josè Llanusa <---José Felix <---José Félix <---José Llanusa <---Juggernaut <---Jugoslavia <---Juillet <---Junger-Borges <---Junoy <---Jusep Torres Campalans di Max Aub <---Juvelier <---Juìiette Boutonier <---Kabalo <---Kahlschlag <---Kakismo <---Kakista <---Kalsa <---Kalsaas <---Kaluma <---Kamina <---Kamma <---Kanakuk <---Kanatuk <---Kandinsky <---Kapitàn Ehrhardt <---Karl Liebknechtì <---Kasabuvu <---Kasavubu <---Kasuistik <---Katangaise <---Kategorie <---Katye Malinin <---Kein Sterbenswort <---Keitel <---Kelsen <---Kenyatta <---Kiev <---Kikapu <---Kikongo <---Kikuyu del Kenya <---Kimbagu <---Kimbangista <---Kimuenza <---Kindu <---Kinshasa <---Kitawala <---Kitower <---Kivi <---Kivu <---Kiyoka <---Klein <---Koren <---Koreri <---Korner <---Koréri-Bewegingen <---Kossior <---Kotelawala <---Kranz <---Krolow <---Krupp <---Ksai <---Kubin <---Kuchler <---Kufinu Philippe <---Kulturen <---Kulturkunde <---Kulturwandel <---Kumu <---Kundt <---Kuomintag <---Kuomintang <---Kuper <---Kurt Eisner <---Kurt Goldstein <---Kusane <---Kuznezov <---Kwame Nkrumah <---Kwane <---Kòrner <---L.A. <---L.G. <---L.L. <---L.N. <---L.P <---L.P. <---L.R. <---La Bachmann <---La Bambina <---La Barre <---La Boemia <---La Chiesa Cattolica <---La Commissione <---La Comunità <---La D C <---La Danza degli Spiriti <---La Europa <---La Fabbrica <---La Filosofia <---La Fionda <---La Geworfenheit <---La Giustizia <---La Grande <---La Grotta <---La Guerre Sainte <---La Iva <---La Lettura <---La Loggia <---La Lucania <---La Madre di Gorki <---La Marta <---La Miami <---La Montecatini <---La NATO <---La Nausée <---La Nouvelle Critique <---La Nouvelle critique <---La Nuova Italia <---La Nuova Parrocchia <---La Parrocchia <---La Patagonia <---La Piata <---La Prensa <---La Rechèrche <---La Rochelle <---La S <---La Sardegna <---La Scuola Cattolica <---La Siberia <---La Società <---La Sociologia religiosa in Italia <---La Société <---La Sofis <---La Spagna <---La Spagna Centrale <---La Spagna Meridionale <---La Vigilia Pasquale in un centro periferico <---La Vita <---La Voix <---La banda <---Labrique <---Lagrande <---Lamberto Fierli <---Lanciotto <---Lanciotto Ballerini <---Landwer <---Langhe <---Laos <---Las Villas <---Lascia <---Lasciami <---Lasciar <---Lasciateli <---Lasciatelo <---Lassami <---Lassy <---Laurea Universitaria <---Laurent Pascal <---Lavori Pubblici <---Lazzarettismo <---Le Ave Marie <---Le Chapelier <---Le Kitawala <---Le Mahdisme <---Le Marxisme <---Le Musée Vivant <---Leakey <---Lebendigen <---Lecce <---Leeb <---Leenhardt <---Leeuw <---Legasa <---Leggilo <---Legnaj <---Legnaja <---Legno <---Lei non somiglia alla mamma <---Leibnitz <---Leipzig-Berlin <---Lemnitzer <---Lenin da Stalin <---Leningrado <---Leo Negro <---Leonardo da Vinci <---Leone XII <---Leone XIII <---Leopoldo Senghor <---Leopoldo di Lorena <---Leopoldville <---Lepicier <---Les Messies <---Les Mouvements <---Les Pawnees <---Les Temps <---Les Temps modernes <---Lesa Luchyele <---Lesa Mukulu <---Lesen <---Lester <---Letras <---Lever Brothers <---Levy-Bruhl <---Lia Secci <---Liberatosi <---Liberazione <---Libertad <---Licofrone <---Liebknechtì Klassenbuch <---Lietissimo <---Ligue <---Liguria <---Limesgefuhi <---Limitandoci <---Lingfors <---Lino Guichardaz <---Lino Guicherdaz <---Linton <---Lionel Soto <---Livonius <---Llorens <---Lloyd George <---Lo Magro <---Lo Spettatore <---Lo Stabat <---Lo Stato <---Lo vendevi si <---Lobkowicz <---Lobrednerei <---Lode <---Loew <---Lohier <---Lola Montes <---Lombardia <---Lome <---Londra dalla Blitzkrieg <---Longhi <---Longobardi <---Lono <---Lontanissimo <---Lord Chandos <---Lord Curzon <---Lord Hardinge <---Loritja Stàmme <---Los Anarquistas <---Louis Trintignsnt <---Louls <---Loupias <---Lowie <---Loyola <---Lucarelli Egisto <---Lucchesia <---Lucien Lévy <---Lucques <---Luigi Albertini <---Luigi Bonaparte <---Luigi Gaiani <---Luigi Piranc <---Luigi Pugi <---Luigi Stura <---Luis Battle Ibanez <---Luis de Sotomayor <---Luisa Calogero <---Lukenie <---Lukoi <---Lukusu <---Luluaburg <---Lumpenproletariat <---Lungarno Acciaiuoli <---Luogo <---Lyrik <---Lyrik I <--- <---Léopoldville <---Lévy <---M.A. <---M.E.C. <---M.F. <---M.G. <---M.P. <---M.S. <---M.T. <---M.V. <---MOIRA ORFEI <---Ma Attilio <---Ma Costanza <---Ma Dio <---Ma Giolitti <---Ma Giuseppina <---Ma La Cavera <---Ma Marco <---Ma Potente <---Ma Teresa <---Ma Ulisse <---Ma non andranno lontano <---Mac Namara <---Macaluso <---Macandal <---Macdonald Fraser <---Madonne <---Madonne Pellegrine <---Madre Superiora <---Magdala <---Maggiore Friedrich <---Maghemout <---Magnelli <---Magnelli Montparnasse <---Magrini <---Mai Marco <---Maiakowski <---Maitreya <---Majakowskj <---Majorana <---Makarios <---Malaspina <---Malcanale <---Malenkov <---Malesia <---Malinin <---Mallorca <---Malta <---Maltoni <---Malvine <---Mamaia <---Mambwe People <---Manabhozo <---Manchester <---Mandò <---Manganello <---Manifattura Tabacchi <---Manifesto dei comunisti <---Manstein <---Mantova <---Mantovano <---Manus <---Manziana <---Manzoni <---Mao <---Maqueda <---Mar Rosso <---Mar del Piata <---Marano <---Marano Luigi <---Marburgo <---Marcello Conati <---Marcello Mastroianni <---Marconi <---Marcus Garvey <---Marcò <---Maremma <---Maria Capo a Vetere <---Maria Grazia <---Maria Maddalena <---Maria Maior <---Maria Piave <---Maria Teodori <---Maria Teresa <---Maria del Popolo <---Maria di Cleopha <---Mariae <---Mariea Bello <---Marienklage <---Marina Militare <---Marina Militare di Mar <---Marina Rossa <---Marineo <---Marinetti <---Mario Bravo <---Mario Fabian <---Mario Fabiani <---Mario Mariani <---Mario Martini <---Mario Medici <---Mariotto <---Marocco Algeria <---Marquard <---Marsiglia <---Martinella del Bargello <---Martinique <---Marx-Lenin <---Marìae <---Masi <---Massa Marittima <---Massera <---Massimo Mila <---Massoliver <---Mastriani <---Mastro Innocenzo <---Matadi <---Matahiki <---Mater <---Mater Dolorosa <---Matera <---Mathiez <---Matine <---Matrice <---Mau Mau <---Mau-Mau <---Mauriac <---Maurice Leenhardt <---Mauritania <---Mausoleo <---Mavonda Ntangu <---Max Aub <---Max S <---Max S Johnson <---Max Von <---Maydieu <---Mayo <---Mazzarino <---Me Peace <---Me Phan <---Meaulnes di Alain <---Mechtenberg <---Media Evo <---Mediana <---Medici nella Prefazione <---Medio <---Medio Congo <---Medio M <---Medio-Congo <---Medio-Evo <---Mediterranela <---Meister Eckhart <---Mel Brooks <---Melancolìe <---Melanesia <---Melanesian <---Melanesien <---Melanie <---Melarne Klein <---Memoris <---Menderes <---Menominee Indians <---Menomini Powwow <---Menschenlos <---Mentin To <---Merce <---Mese <---Mesopotamia <---Messiahs <---Messianisme <---Messianismes <---Messianismes Brésiliens <---Messianismus <---Messiasglarnben <---Messiasglauben in Indien <---Metraux <---Mettetela <---Mezzo <---Micawber <---Miche Pannunzio <---Michele Cataldo <---Michele Lando <---Michele Morgan <---Michele Pannunzio <---Mico Spezzano <---Micromillénarismes <---Middle Ages <---Miele <---Miglionico <---Mignottona <---Migrations <---Milanesi <---Milano Palermo Roma <---Milano-Roma <---Milazzo <---Milieu Social Interne <---Millennial Dreams in Action <---Milliyet <---Millénarisme <---Millénarisme Russes <---Millénarismes <---Milwaukee <---Minasola <---Mineraria Tirrena <---Miniera di Ribolla <---Miniere di Francia <---Ministero Industria <---Ministero degli Aìfari Esteri <---Ministère <---Minière <---Mirages <---Misericordia <---Misovulgo <---Mission <---Missionary <---Missionary-African <---Missioni Consolata <---Missions <---Missions Chrétiens <---Mistrá <---Mitsein <---Mme Séchehaye <---Modibo Keita <---Modigliani <---Moelher <---Mogli <---Mokone <---Molas <---Molfetta <---Molte Ave Maria <---Mon djeu me <---Monaca <---Moncalvil <---Mondes <---Mondo Magico <---Mondrian <---Monforte <---Monsalvato <---Monsani <---Monsani Federigo <---Mont-César <---Montagne <---Montanyà <---Monte Albano <---Monte Argentario <---Monte Giovi <---Monte Labro <---Monte Pellegrino <---Monte Sion <---Montecatini Alla <---Montecatini a Gavorrano <---Montecatini-Maremma <---Montefuscò <---Montelepre <---Montemurlo <---Monterotondo <---Montieri <---Montomoli <---Montrambert <---Morcelliana <---Morirà <---Mosca <---Mosconi <---Moscova <---Moskva <---Mosé <---Mouming <---Mounier <---Mouvement <---Movement in Britist Central <---Mozambico <---Mozart <---Muana <---Muana Lesa <---Muana Okanga <---Mugello <---Mulino Pecoraro <---Municipio <---Munus <---Muoio <---Muoverò <---Muratore <---Murcia <---Muro Lucano <---Museum City <---Mussolini <---Mutabazi <---Mutuo Soccorso <---Mutuo Soccorso tra gli Operai del Quartiere del Pignone <---Mychoanalyses <---Myskin <---Myth in Primitive Psychology <---Mythen <---Mythologie <---Mànner <---Méphistophélès <---Mòdling <---N.G. <---N.M. <---N.N. <---N.S.G.C. <---NEP <---Nairobi <---Naissance <---Nanabhozo <---Nannetta <---Napoleone a Parigi <---Napoli Venezia Milano Palermo <---Napoli-Marsiglia <---National Security Council <---Nationalismes <---Nativismus <---Nativistic Movements <---Natural History <---Naturalimente <---Nave a Rovezzano <---Nazianzo <---Nazionale Cereagricole <---Nazionale di Mar del Piata <---Nazioni Unite <---Nebili degli Azande <---Negli USA <---Negra <---Negri <---Negro <---Negro Improvement <---Nehru <---Neisse <---Nell'Africa <---Nell'Africa Nera <---Nelli Guido <---Nello Saito <---Nemi <---Nenni <---Nephthys <---Nephtys <---Neri Pozza <---Nervi <---Nesso <---Neuquén <---Neurologia <---New Jork <---New Lives <---New York <---New York Times <---Nganga Emmanuel <---Ngoma Lungundu <---Niamey <---Niassa <---Nicchiara <---Niccioleta <---Nicola Mazzone <---Niger <---Niger Hamani <---Nikolaiev <---Nimuendayu <---Ninuccio <---Nitti <---Nkamba <---Nkrumah <---Nocentini <---Nocturne Vulgaire <---Nocé <---Noeud <---Nogueras Oller <---Noi Parroci <---Noia <---Noirs <---Non avere paura <---Non hai niente <---Non invitare la lepre a correre <---Non mi fare male <---Non ne voglio sapere <---Non sei stupida <---Non so che dire <---Non sono grandi ferite le sue <---Non sono scocciato <---Nono <---Noppel <---Nord Eurasiatico Antico <---Nord Europa <---Nord e Sud <---Nord-America <---Nord-Atlantico <---Nord-Ovest <---Nordafrica <---Norfolk <---Norimberga <---Normanni <---Noseda <---Notiziario Economico Finanziario Siciliano <---Notizie NATO <---Nouvelles Hébrides <---Nozze di Figaro <---Nuatri <---Nuova Antologia <---Nuova Delhi <---Nuova Gerusalemme <---Nuova Guinea <---Nuova Italia <---Nuova Religione <---Nuova Zelanda <---Nuovi <---Nuovo Mondo <---Nuovo Testamento <---Nyai del Transvaal <---Nyakyusa <---Nyassa <---Nzambi Pungu <---Nzeza <---Né in Indonesia <---Nécéssité <---Nésciunu <--- <---O.A. <---O.P. <---O.S. <---ORAZIO BARBIERI <---Objets <---Occidentale Francese <---Oceania XXIX <---Oceania XXVII <---Océanistes <---Oddìo <---Officine Galileo <---Offizierskorps <---Oh Dio <---Ohio <---Ohè <---Oirot Khan <---Olavarria <---Olivoso <---Oman <---Omar Calabrese <---Omar Riveros <---One <---Onofri sul Contemporaneo <---Opera del Riccardi <---Operai del Quartiere del Pignone <---Operaia Cristiana <---Opere Parrocchiali <---Opler <---Ora Gesù <---Ora Teresa <---Oranienburg <---Orbetello <---Ordine Nuovo <---Oregina <---Oreste Ristori <---Organisml <---Organizzazione degli Stati Americani <---Organizzazioni Sindacali <---Organo <---Oriana Fallaci <---Orientamento nell'Apostolato Parrocchia <---Orlando Storai <---Orlando-Sonnino <---Orokaiva <---Orokaiva Magic <---Orokaiva Society <---Orphée Noir <---Oslo <---Osoria <---Ospedale <---Osvaldo Bayer <---Otello Tacconi <---Ottavio Prosciutti <---Ottica <---Otto Von Bismarck <---Outlook <---Ovest <---Owens Volley <---P.A. <---P.F. <---P.G. <---P.G.I. <---P.I. <---P.M. <---P.S.I. <---P.U.F. <---P.V. <---PSI <---Pacific Islands <---Pacific Northwest <---Pacqtia <---Padmiro Togliatti <---Padre Cicero <---Padre Eterno <---Paese <---Paese Natale <---Paesi Bassi <---Pakeha <---Pakistan <---Palazzo <---Palazzo Pitti <---Palazzo Vecchio <---Palermo <---Pallanza <---Pallini Giovanni <---Palmiro Togliatti <---Pananti Sergio <---Pancho Villa <---Pancrazio di Fuciletto <---Panetta <---Panindianismo <---Panr <---Pantaleone Nicodemo <---Pantana <---Pantelleria <---Pantiferi Omero <---Paolo Albiani <---Paolo Arnaboldi <---Paolo Canale <---Paolo Chiarini <---Paolo Savi <---Papalia <---Papalia Francesco <---Papam Lou <---Papouasie <---Paradis Perdu <---Parco <---Pardini <---Pare <---Parfoci <---Parlamento Siciliano <---Parola di César Borgne <---Parousie <---Parresto <---Partenza <---Partinico <---Partito Comunista Ungherese <---Partito Socialista <---Pasolini <---Passassino <---Passionem <---Passò <---Pasternak <---Patagonia <---Patologia <---Patria <---Patrizio Antonio <---Patrizio Lumumba <---Patteson <---Patto Atlantico <---Patto di Varsavia <---Paul Brulat <---Paul Celan <---Paura <---Pauvert <---Paviotso <---Pavvertimento <---Peace Conference <---Peacemaking <---Pechino <---Pecos Bill <---Pedagogia <---Pejote Cult <---Pelemosina <---Pemblematica <---Pensatela <---Pensavamo solo a correre <---Pensiero filosofico <---Pensò <---Peoples <---Per Nitti <---Per Spartaco Gavagnini <---Pere Quart <---Peregudov <---Pereira de Queiroz <---Pereira de Quieroz <---Perentola <---Peretrazione <---Permettetemi <---Perucho <---Perugia <---Però Giacomo <---Perù <---Pescatori <---Pession Eliseo <---Peter Huchel <---Petersheyde <---Pethos <---Petronio Arbitro <---Petrullo <---Peut <---Peyatism <---Peyote Cult <---Peyote Religion <---Peyrissac <---Pezzo <---Pflug <---Pflug-Hartung <---Piana degli Aranci <---Piano Acheson <---Piano Marshall <---Piano Radford <---Piano Vanoni <---Piano di aiuti <---Piave Verdi <---Piazza <---Piazza Beccaria <---Piazza Donnissini <---Piazza Goldoni <---Piazza Ottavianl <---Piazza Piattellina <---Piazza Rossa <---Piazza Vittorio <---Pibul <---Picabia <---Picasso <---Pideale <---Pie Unioni <---Pier Vittorio <---Pierino Lombardia <---Pierluigi Petrobelli <---Piero Nardi <---Pierre Bourget <---Pierre Janet <---Pierre Loti <---Pierre Mpadi <---Pierre Naville <---Pietre <---Pietro Bernardone <---Pietro Sorrentino <---Pietro-Pierre <---Piglio <---Pigmoide <---Pignone <---Piisacane <---Pinar <---Pindagine <---Pinos <---Pinsulto <---Pintos <---Pinzi <---Pio X <---Pio XI <---Pio XII <---Piontek <---Piove <---Piranc Carlo <---Pirenei <---Pirenne <---Pisacane <---Pisani Ersnanno <---Pisciotta <---Pistoia <---Pitigrilli <---Pittaluga <---Più Attilio <---Placental <---Planellas <---Planells <---Plon <---Plywood Corporation <---Pléiade <---Pmo <---Poblio <---Podestà <---Podestà dei Fiorentini <---Poema de Sitges <---Poeti Bizantini <---Pogliani <---Polanski <---Policies <---Politique <---Polizia Federale <---Polynesian Society <---Pomino <---Pompeu Fabra <---Pomrini <---Ponte <---Ponthierville <---Pontificia Commissione <---Pontificia Opera <---Por Santa Maria <---Porci <---Porgendomi <---Porro <---Port-Franqui <---Porta Pia <---Porta Romana <---Porta Rufina <---Portaluppi <---Porto Nino <---Portogallo <---Portogallo Federazione <---Posta Vecchia <---Postisciev <---Posto <---Potere Esecutivo <---Povarin <---Povera Claretta <---Povero Eliseo <---Povero Otello <---Prata <---Pratica Pastorale <---Pratomagno <---Pravda <---Prefazione di Cirese <---Pregar <---Premi Mattioli <---Prendendole <---Prendimi <---Presence Africaine <---Presenza <---Presidente Eisenhower <---Presidente Milazzo <---Presidente del Consiglio <---Presiding <---Presse de Paris <---Preuss <---Previdenza Sociale <---Preziosi <---Pria <---Prii <---Prima Parte <---Primitive Psychology <---Primitiven <---Primum <---Principe Giusto <---Principi del leninismo <---Priolo <---Privandolo <---Problèmes <---Procace in esperienza <---Procuste <---Prodam <---Prodottosi <---Produzlone <---Proh <---Pronunciò <---Prophetentum <---Prophétisme <---Prosa <---Prosciutti in Teatro <---Prova <---Provincia Manganiello <---Provinciale Lavoro <---Provò <---Présence Africain <---Présence Africaine <---Psalm <---Psicanalisi <---Psicologia Neurologia <---Psychiatrie <---Psychische Hygiene <---Psychoanalytische Bemerkungen <---Psychological <---Psychopatologie <---Psychotherapie <---Public Museum <---Puccinelli <---Puglia <---Puntila <---Puntone di Follonica <---Puntò <---Puomo <---Purgatorio <---Purto <---Père Laurent de Lucques <---Pétillon <---Qat <---Qiui <---Quaderni Piacentini <---Quando sei sbronzo sei intelligente <---Quaresima <---Quaresinialtisti <---Quartiere di Rifredi <---Quartieri <---Quat <---Queiroz <---Quelques <---Queste dice che non contano <---Queste noiose mie memorie <---Questione di minuti secondi <---Questionnaire <---Questo Falstaff <---Questo Gramasci <---Questo a Postscriptum <---Questò <---Qui Stalin <---Quieroz <---Qumran <---Qwesto <---R.D.A. <---R.P. <---Ra Senne <---Raba <---Rabata <---Rabelais <---Rabemananjara <---Racconterò <---Race Nègre <---Racial <---Ragazzo <---Ragusa <---Rajk <---Range Ballistic <---Rangoon <---Raquel Hartrige de Videla <---Rarissime <---Ras Tafari <---Rasiom di Augusta <---Raskolnikov <---Rassegna di Studi Psichiatrici <---Rassemblement Démocratique <---Ratgeber in Ehrenfragen <---Ration C <---Raul Castro <---Raum <---Ravel <---Re Umberto <---Reaction <---Reagì <---Recherche Scientifique <---Redford <---Reggimento <---Regia <---Regione <---Registro Civile <---Regno di Dio <---Reichenau <---Reims <---Reiseeindrucke <---Religions de Salut <---Religionsethnologic <---Religious <---Renato Bitossi <---Renato RIVOLTA <---Renau <---Rencontres <---Rendilmento <---Renouvellement <---René Albrecht <---René Drouin <---Repin <---Repressione Banditismo <---Repubblica di Guinea <---Repubblica di Turchia <---Repubblica di Weimar <---Resterà <---Restorff <---Restò <---Retrat <---Retrospettivamente <---Rettungsring <---Revista <---Revitalization <---Reykjavik <---Rhee <---Rhee in Corea <---Riachuelo <---Riandò <---Riascoltatele <---Riba <---Ribera <---Ribolla <---Riccardi <---Riccardo Lombardi <---Riccardo Wright <---Riccheri <---Ricerca <---Richard Lester <---Ricontali <---Ricordi <---Ricordi a Verdi <---Ricorso di Habeas Corpus <---Ridotti <---Riese <---Rifredi <---Righi <---Rilke <---Rinascimento <---Ringatu <---Ringatu dei Maori <---Ringraziarvi <---Rio Icano <---Ripensò <---Ripetendoli <---Risalì <---Ritornato <---Ritorto <---Ritrovò <---Rittgen <---Riudì <---Riuscirò <---Rivet <---Rivista di Antropologia <---Rivolto <---Rivoluzione fascista <---Rizzerà Parte <---Ro Schne <---Robbe Grillet <---Robbe-Grillet <---Robert Volmat <---Roberto Bergalli <---Robespierre <---Robetro <---Robilant <---Robin Hood <---Roccastrada <---Roccatederighi <---Rocco SCOTELLARO <---Rocco Scotellaro <---Rodolfo Morandi <---Rodolfo Walsh <---Roheim <---Roini <---Roma Al <---Roma Buchanan <---Romagna <---Romana Colon <---Romano Ledda <---Rommel <---Ronald Steel <---Ronchi <---Ropke <---Roquentin <---Rosa <---Rosa Ana <---Rosa Ana Frigerio <---Rosafè <---Rosbach <---Ross E <---Rouen <---Rougemont <---Royal <---Royal Flash <---Rrpb <---Rubaconte da Mandell <---Rummolo <---Rurali Militanti <---Russellismo <---Russes <---Réflextions <---Rùdiger <---S.A.P. <---S.C. <---S.C.O.A. <---S.D. <---S.G. <---S.R. <---S.V. <---SAC <---Sabadell <---Sabbie <---Saceur <---Sacremon <---Sacrenom <---Sacro <---Safety Matches <---Sagana <---Sahara <---Saint Fergeaux <---Saint Simon <---Saladini <---Salamanca <---Salani Metello <---Salata <---Salerno <---Salis <---Salomone Croux <---Salone dei Cinquecento <---Saltò <---Salut <---Salvat-Papasseit <---Salvatore Emblema <---Salvemini <---Salvestro dei Medici <---Salzburg <---Salò <---Samaria <---Samarkand <---Sambusceta <---Samuel Ashkenasi <---San Fredia <---San Frediano <---San Gallicano <---San Jacopo <---San Lorenzo <---San Nicandro <---San Niccolò <---San Pasquale <---San Remo <---San Saba <---San Salvador <---San Wuilliermo <---Sandberg <---Sanfrediano <---Sango <---Sangre <---Sankuru <---Sanmore <---Sant'Agostino <---Sant'Antonio <---Santa Croce <---Santa Emiliana <---Santa Fe <---Santa Felicita <---Santa Filomena <---Santa Pasqua <---Santa Rosalia <---Santa Trinita <---Santamaura <---Sante Piazzesi <---Santiago Omar <---Santiago Russinyol <---Santo Patrono <---Santo Stefano <---Santos Atahuallpa <---Sao Paulo <---Saosyant <---Saracena <---Saraceni <---Sartre <---Sará <---Sarò <---Sassent <---Saverio Attila <---Saverio Montalto <---Saverio Tutino <---Savoja <---Sbisà <---Sbucò <---Scala I <---Scaldò <---Scardillo <---Scarlino <---Scelba <---Schake <---Schakespeare <---Schakspeare <---Scheeben <---Schema Vanoni <---Scheu <---Scheut <---Schiappino <---Schiff <---Schioppo <---Schizophrenen <---Schizophrenie <---Schlick <---Schlosser <---Schobert <---Schoussev <---Schouten <---Schreiben <---Schònbach <---Sciabbica <---Scialoja <---Sciari <---Sciaronovski <---Sciences Col <---Scientiarum Hungaricae <---Scientific Mon <---Scientifiche Einaudi <---Sciolokhov <---Scolò <---Scotellaro <---Scuola Cattolica <---Scuola Meccanica <---Scuole Serali <---Scusami <---Se Dio <---Se Verdi <---Se in Italia <---Sebille <---Secchieta <---Secondo Carl Gustav Jung <---Secondo G <---Secondo G B Rossi <---Secondo Gramsci <---Secondo Reich <---Secondo Rosario Romeo <---Secondo Walter Maturi <---Seeckt <---Segni-Gullo <---Segretaeria <---Segretanato <---Segretariato del Popolo <---Segreteria di Stato <---Seguitò <---Seguy <---Seguì <---Sekou Touré <---Selchow <---Selezione <---Semaine de Sociologie <---Sembra Marlène <---Senato degli Stati Uniti <---Seneca Prophet <---Senkatane <---Senti <---Sentì <---Separatist Churches <---Serafico S <---Seraphim <---Sergio Molinari <---Sergio Steve <---Sergueira <---Serpente <---Serpente parlante <---Serra Alata <---Servir <---Servo <---Sessantacinque <---Sesso <---Sesto S <---Setta <---Settantacinque <---Settantaquattro <---Settignano <---Settimana Sociale <---Settore B <---Seul <---Sezione Culturale <---Sezione Tombe Temporanee Settore <---Sferza <---Sforza a Rapallo <---Shaker Church <---Shakerista <---Shakespeare <---Shakspeare <---Sheaspeare <---Shinkolobwe <---Si sta bene sul Righi <---Sia Episcopi <---Sia Lode <---Sia in Germania <---Siamo ormai maggiorenni <---Siberia <---Sicherheit <---Sicignano <---Sicilia <---Sicilia Centrale <---Sicindustria <---Sienne <---Siepwri <---Sierra Leone <---Sigloardo <---Signor Giudice <---Signor Prefetto <---Signora Ava di Jovine <---Signora Maestra <---Silvano Daniele <---Silvio Crespi <---Simmel <---Simon Kimbangu <---Simon Mpadi <---Simon Pierre <---Simon Toko <---Simone Kim <---Sincat <---Sindacale Provinciale <---Sindacato Minatori <---Singapore <---Singolarissima <---Sinigaglia <---Sinngebung <---Sioux <---Sioux Outbreak <---Sistemò <---Sisyphe <---Sitges <---Sitting Bull <---Slotkin <---Smettetela <---Smettila <---Smir <---Social <---Social Anthropology in Melanesia <---Social Sciences <---Social Studies <---Sociedades <---Societies <---Society <---Società Finanziaria <---Società Finanziaria Siciliana <---Società Mineraria <---Società Praga <---Societé Congolaise de Hévéa <---Sociologia religiosa <---Société <---Société Cotonco <---Société Kumu <---Société Symaf <---Sofis <---Sojo <---Solares <---Soldatenehre <---Soldi <---Solerà <---Sollevami <---Sollevò <---Somalia <---Sommo Pontefice <---Sonst <---Sotomayor <---Sottoripa <---South American Indians <---Southwestern Journal <---Soviet Supremo <---Soziologie <---Spagnoli <---Spagnuoli <---Spartaco Gavagnini <---Spataro <---Speriamo presto <---Sperò <---Spesse <---Spezzano <---Spiazzi <---Spine Sante <---Spinola <---Spitfire <---Spohn <---Sposatela <---Stabat Mater <---Staden <---Staden-Jahrbuch <---Stadio di Wimbledon <---Staff Reitzenstein <---Stai attento al gatto che non mangi la carne <---Standard Oil Company <---Stanleyville <---State Mus <---Stati <---Stati Maggiori <---Stati Socialisti <---Stati Uniti <---Statica <---Stato dei Consigli <---Stato di Platone <---Stato libero <---Stato-Provvidenza <---Statuto <---Steel <---Stenc Pozzetto <---Stendhal <---Stimatis <---Stocchiero <---Stockholm <---Storch <---Storia e coscienza di classe <---Storia locale <---Storia moderna <---Storia moderna e contemporanea <---Storia mondiale <---Storia sociale <---Storia universale <---Strackenz <---Strappò <---Strehlow <---Stretto di Messina <---Strozzi <---Studi Psichiatrici <---Studi Sociali <---Stute <---Sua Maestà <---Sud Africa <---Sud America <---Sud Europa <---Sud-Africa <---Sudafrica <---Sudan <---Suez <---Sukarno <---Sukhonin <---Sull'Arno <---Sulla Piazza Rossa <---Sumner <---Sundi Ladi <---Sundkler <---Super Etendard <---Superfìla <---Sverdlov <---Swoboda <---Sylvia L <---Symaf <---Symbole <---Symboles <---Syngn <---Sànchez <---Sànchez-Juan <---T.F. <---T.G. <---T.S. <---Ta T <---Taal <---Tach <---Taddeo Gaddi <---Tagliarla <---Tagtraum <---Tagtraum Gemeinte <---Taipeh <---Tamagno <---Tamùz <---Tanganyka Concessions Ltd <---Tarbé <---Tashkent <---Tastevin <---Tauer <---Tavibo <---Teatrale <---Teatro Manzoni <---Tecnn <---Tecnologie <---Teil II <---Tempelhof <---Tener <---Tenga <---Tenkswatawa <---Tensk <---Tentò <---Tenuto <---Teodicea <---Teologia pastorale <---Teoria della conoscenza <---Tepica <---Teramo <---Tercuman <---Teresa Mandalari <---Termini <---Termini Imerese <---Terminò <---Terra <---Terra del Fuoco <---Terrasini <---Terza Elementare Francese <---Tesi su Feuerbach <---Tewodros <---Thai <---Thailandia <---Thaon di Revel <---The Austra <---The Batienda <---The Big <---The Dream Dance <---The Fijians <---The Guarani <---The Indian <---The Jehovah <---The Lambas <---The Melanesians <---The Menomini <---The Messiah in Indonesia <---The Mormons <---The Papuas <---The Pejote <---The Peyote <---The Scientific <---The Swazi <---The Theory <---The Tupinamba <---The Upraised <---The Vailala <---Theo Mechtenberg <---Theodore Draper <---Therèse Desqueiroux <---Tho <---Thoho <---Thule <---Thyssen <---Thysville <---Tiberio Spada <---Tiefenpsychologie <---Tiera <---Tifeo di Augusta <---Tijdschr <---Times <---Tiranni <---Tischendorf <---Tito Ricordi <---Tittoni <---Tizio <---Tntli <---Toccandola <---Todesarten <---Todeschini <---Toeplitz <---Togliendosi <---Toglietevi di mezzo <---Togo <---Toko <---Tom Mboya <---Tommaso Aliprandi <---Tomo Nyirenda <---Topica <---Topografia <---Tordine <---Torge Rafael Videla <---Torino <---Torlonia <---Tornaghi <---Tornano <---Tornerò <---Torniamo pure al bicchiere <---Torno <---Torratxa <---Torre Del Greco <---Torres Garcia <---Toschi <---Tottolo <---Tournebride <---Tozzi <---Tragoidia <---Transition <---Trattato di Rapallo <---Trauer <---Travailleurs <---Travallieurs Nègres <---Traversò <---Tre Tre <---Tre e quattro moschettieri <---Trenta <---Trentacinque <---Trespiano <---Tribal <---Tribunale Federale di Mar del Piata <---Trogos <---Troiane Ecuba <---Trotzki <---Trovandosi <---Trovo <---Trozki <---Tu Attilio <---Tu sei sempre acuto <---Tufanin Ruhima <---Tullio Seguiti <---Tultima <---Tumba <---Tupi-Guarani <---Turchi <---Turingia <---Twentieth-Century <---Twonsend Hoopes su Foreign Affairs <---Tzi <---U.A. <---U.G.C.C. <---U.I. <---UIL <---Ubanghi <---Ubanghi-Sciari <---Ubangui <---Ubi <---Uffici Governativi <---Ufficio Militare <---Uganda <---Ugo Chiti <---Ugo Gimmelli <---Ugo Tognazzi <---Uhà <---Umanesimo rurale <---Umberto Peri <---Umsturzbewegungen <---Undine <---Ungheria <---Unione <---Unione Benin <---Unione Sudafricana <---Unirli <---Uniti E <---Uniti in Asia <---Unità <---University <---Università di Roma <---Uno di noi <---Untergangs <---Untersuchungen <---Uomini Cattolici <---Upraised Hand <---Urbanistica <---Urghench <---Ursula Andress <---Urvarter <---Urzeit <---Usciakov <---Uteraturen <---Uva <---V di Winston Churchill <---V.C. <---V.E. <---Vaccherec <---Vacci <---Vaffarista <---Vaggioli <---Vaggioli II <---Vai <---Val Nerina <---Valdarno <---Valle Padana <---Vallecchi a Empoli <---Vallibona <---Valtournanche <---València <---Van Bilsen <---Van Gogh <---Van Wulfften <---Vandenberg <---Vanya Kleimenov <---Variano <---Varsavia <---Vatto <---Vecchio <---Vediamone <---Vella <---Venderò <---Venezia Giulia <---Venga <---Venuti <---Verdi <---Verdi Strepponi a Ricordi <---Verdi a Milano <---Verdi a Sant <---Verdi-Boito <---Verdi-Ricordi <---Verga <---Verges <---Vergleichende Psychiatrie <---Verlags <---Verlags-Anstalt <---Verlaine <---Verlust <---Vernichtung <---Veroffenti <---Verschiedenheit <---Versuch <---Verulamio <---Vescovi <---Vescovo <---Vesuvio <---Vextase <---Via Brunelleschi <---Via Cairoli <---Via Castellani <---Via Cavour <---Via Cerretani <---Via Emilia <---Via F <---Via IV <---Via M Mercati <---Via Manara <---Via Mercati <---Via O <---Via Pretoria <---Viale <---Viale Europa <---Viale Mont <---Vicens Foix <---Vicini <---Vico Carrozzieri <---Videla <---Vien <---Vierge <---Viet Nam <---Vigilia Pasquale <---Villa Seura <---Villamnagna <---Vincent Auriol <---Vincenzino Sofia <---Vincenzo Gioberti <---Vincenzo Pardini <---Vinci <---Vindsor <---Vinogradov <---Vita Sociale <---Vittarelli <---Vittorio Bardini <---Vittorio Emanuele Orlando <---Vittorio Tondelli <---Viva Cafiero <---Viva Stalin <---Vivere in Cristo <---Vladimir Ilijc <---Vodou <---Voi Indiani <---Voix <---Volkenkund <---Volkenkund LXXXIII <---Volley Paiute <---Voltò <---Von Sidow <---Vopportunità <---Vorresti <---Vorwàrts <---Vossia <---Voznesenski <---Vuota <---W.C. <---Wade Harris <---Wahn <---Wahnerlebnisse <---Wahnstimmung <---Wahrnehmung <---Wahrnehmungswelt <---Walt Rostow <---Walter Otto <---Walter Rostow <---Wandlung <---Wannijn <---Waropen <---Watch Tower <---Watutzi <---Wechssler <---Wehrmacht <---Weimar <---Weller <---Weltanschauung <---Weltanschauungskrieges <---Weltuntergangs <---Weltuntergangser <---Weltuntergangserlebnis <---Weltuntergsangserlebnis <---Weltvernichtung <---Wentzky <---Werner August <---Western Siberia <---White Man <---Wilhelmo Innocente <---William Top <---Wimbledon <---Windsor <---Winesburg <---Winston Churchill <---Wintun <---Wir Bruckenbauer <---Witnesses <---Wodziwob <---Wohlstetter <---World Report <---Worsley <---Worst <---Worst L <---Wroclaw <---Wulfften Palthe <---X a Pio <---X.Y. <---Xango <---Yale Univ <---Yepos <---Yesu <---Yorck <---York State <---York Tribune <---Youlou <---Young <---Zaccaria Bonzo <---Zafer <---Zanellà <---Zdanov <---Zealand <---Zeidlitz <---Zeir <---Zelmar Michelini <---Zentral <---Zentral-Australien <---Zia Filomena <---Zinoviev <---Zio Michele Tribunale <---Zoli <---Zona Territoriale di Palermo <---Zoppo <---Zoroastri <---Zuccoli <---Zukunft <---Zulus <---Zulù <---Zum Problem <---Zur Kenntnis <---Zurgin <---Zurigo <---Zustànden <---Zéphyrin Lassy <---abbaiano <---abbracciano <---accademismo <---affacciano <---affarista <---afflosciano <---africanista <---africaniste <---agostiniani <---alcoolismo <---americanismo <---amerindiana <---amicalista <---anacronismi <---anacronismo <---animista <---annessionista <---annessionisti <---antagonismo <---antagonista <---antiatlantismo <---antiautoritarismo <---anticomunisti <---anticristiano <---antifascismo <---antifasciste <---antifascisti <---antifeticista <---antihitleriana <---antihitleriano <---antimilitaristi <---antimperialismo <---antinazionalista <---antinazionaliste <---antipoliteista <---antistatalista <---antistregonista <---antistregoniste <---antiterrorismo <---antropologia <---antropologiche <---antropologici <---antropologico <---antropologismo <---apriorismi <---arcaismi <---archeologia <---archeologica <---archivista <---arganisti <---armamentista <---arrangiano <---assiologico <---astrattismi <---astrattista <---asturiane <---aterialismo <---atomismo <---attivismo <---attiviste <---attivisti <---australiani <---australiano <---autocentrismo <---autoesorcismo <---autonomiste <---avanguardismo <---avanguardista <---avvenirismo <---avveniristi <---azionisti <---bachmanniana <---bachmanniane <---bachmanniani <---bachmanniano <---balzacchiana <---banditismo <---barista <---benjaminiano <---bergsoniana <---biologia <---biologiche <---bismarckiana <---bissolatiano <---boitiana <---boitiane <---brasiliana <---bruciano <---camorristi <---cannibalismo <---caporalismo <---carrierismo <---catalanista <---catechismo <---cattolicesimo <---centristi <---cerdotalismo <---chapliniana <---chismo <---chisti <---churchilliana <---cipazionista <---cismo <---citatologia <---clericalismo <---clientelismo <---collettivista <---cologia <---colonialiste <---combattentismo <---commercialista <---comparativista <---conformista <---conformisti <---contristi <---coristi <---corporativismi <---costruttivista <---cottimista <---criminologia <---crocianesimo <---crociani <---crociano <---culturologia <---curialista <---d'Albero <---d'Amon <---d'Amore <---d'Andalusia <---d'Antonio <---d'Arboussier <---d'Arco <---d'Aroma <---d'Ars <---d'Asia <---d'Assistenza <---d'Attilio <---d'Egitto <---d'Etiopia <---d'Etude <---d'Europe <---d'Haiti <---d'Isal <---d'Ivoire <---d'Ivrea <---d'Ognissanti <---d'Oran <---d'Oregina <---d'Orient <---d'Ottobre <---d'élites <---d'étrangeté <---dadaista <---daltonista <---dannunziani <---dannunziano <---dantoniani <---danubiana <---darwinismo <---deamicisiano <---decadentismo <---dell'Abako <---dell'Adriana <---dell'Adriatico <---dell'Albergheria <---dell'Alpi <---dell'Anconella <---dell'Antico <---dell'Antonella <---dell'Appennino <---dell'Archivio <---dell'Argentario <---dell'Armata <---dell'Arrigoni <---dell'Assemblea <---dell'Association <---dell'Atlantleg <---dell'Australia <---dell'Autore <---dell'Avana <---dell'Azione <---dell'East <---dell'Elba <---dell'Emilia <---dell'Epifania <---dell'Eroe <---dell'Esercito <---dell'Essere <---dell'Eucaristia <---dell'Evoluzionismo <---dell'Illuminismo <---dell'Impresa <---dell'Incontro <---dell'Inghilterra <---dell'Intesa <---dell'Iran <---dell'Isolotto <---dell'Istat <---dell'Istituto <---dell'Oceano <---dell'Oder <---dell'Oklahoma <---dell'Ombrone <---dell'Opera <---dell'Ordine <---dell'Organizzazione <---dell'Orlando <---dell'Ubangui <---dell'Ufficio <---dell'Union <---dell'Università <---dell'Urss <---dell'Uva <---dell'élite <---determinismi <---determinismo <---dialettismi <---diani <---dicista <---disfattismo <---dispotismo <---dogmatismi <---dostojewskiano <---dualismo <---dullesiana <---dustrialismo <---ecclesiologica <---ecclettismo <---ecumenismo <---egiziano <---egoismi <---elettricista <---elezioìnista <---elitista <---emancipazionismo <---emancipazionista <---emblematisti <---emiliane <---empiriocriticismo <---engelsiana <---epigonismo <---epistemologia <---erotismo <---eschatologie <---esclusivismo <---esibizionismo <---esistenzialismo <---esorcismo <---espansionista <---essenzialista <---estremismo <---ethnologie <---etimologica <---etiopista <---etiopiste <---etnologica <---etnologiche <---etnologici <---eufemismo <---europeismo <---evangelista <---eziologica <---eziologici <---eziologico <---fabiano <---fagiani <---falstaffiana <---fanatismi <---fanfaniani <---fariseismo <---fasciste <---federalismo <---fenomenologiche <---fenomenologico <---feticismo <---feticista <---fideismo <---filocomuniste <---filocomunisti <---filofascista <---filonaziste <---filosocialista <---filosovietismo <---filotrozkista <---fisiologia <---fisiologici <---fisiologico <---frammischiano <---franchista <---fraseologia <---fraseologici <---fraseologico <---frediano <---freudiana <---fronteggiano <---futurista <---futuriste <---gabbiani <---galleggiano <---gandhiani <---gappisti <---geriano <---giacobinismo <---giansenismo <---giobertiana <---giobertiano <---giolittismo <---gismo <---giuseppinismo <---gliano <---globalismo <---gnoseologia <---gnoseologica <---gnoseologico <---gollista <---gradualismo <---gradualista <---gramsciani <---gregoriano <---guardiane <---guardiani <---gunzista <---hegeliani <---hegeliano <---hegelismo <---heideggeriano <---hitleriane <---hitleriano <---idealista <---ideologismi <---illuminismo <---illuminista <---immobilismo <---imperialismi <---imperialiste <---incendiano <---indiani <---indigenista <---indigeniste <---indipendentisti <---indonesiana <---indonesiani <---indonesiano <---industriano <---integralista <---intenagliano <---interazzismo <---interclassismo <---interirnperialista <---internazionalista <---interventisti <---interviste <---intravista <---intraviste <---intrecciano <---invecchiano <---inviano <---ipercorrettismi <---ipnotismo <---irredentista <---ismo <---ispanista <---israeliani <---itredentismo <---joyciana <---junghiana <---junghiani <---kakista <---kantiana <---kantiane <---kekista <---kennediano <---kimbangista <---laburista <---laicismo <---laicista <---lanciano <---latifondismo <---latinismi <---leniniano <---leoniano <---lillipuziane <---lismo <---listi <---localista <---lysenkiani <---machiavellismo <---machista <---magismi <---mahdisti <---maltusianesimo <---manierismi <---manismo <---manniana <---manualismo <---marchiano <---marciano <---mariane <---mariano <---mariologico <---marmista <---marxiana <---marxiani <---massimalismo <---materialista <---mecenatismo <---medievalismo <---melanesiane <---melanesiani <---meridionalista <---messianesimo <---messianismi <---meteorologiche <---metodologiche <---metodologie <---migliano <---milazzismo <---militarista <---militaristi <---millenarismi <---mitologica <---mitologiche <---mitologici <---moderatismo <---modernista <---monopolista <---morfologica <---moristi <---murrismo <---musicista <---musicisti <---narcisismo <---nativismo <---nativista <---nativiste <---neiresistenzialismo <---nell'Abruzzo <---nell'Agro <---nell'Alleanza <---nell'Alto <---nell'Altopiano <---nell'America <---nell'Angola <---nell'Apostolato <---nell'Artico <---nell'Assemblea <---nell'Era <---nell'Esercito <---nell'Idea <---nell'India <---nell'Inghilterra <---nell'Istituto <---nell'Uganda <---nell'Unità <---neobrasiliani <---neoclassicismo <---neocolonialismo <---neofreudismo <---neokantiana <---neologismi <---neoplasticismo <---neopositivismo <---neorealismo <---neorealista <---neoumanesimo <---nesimo <---neutralista <---niano <---nichilismo <---nihilismo <---nismi <---nittiana <---nittiano <---nologia <---nominalismo <---nosologici <---noucentista <---novecentismo <---novecentista <---obbiettivismo <---occitanismo <---oculista <---odiano <---oltranzista <---ontologico <---operista <---oscurantismo <---ostracismo <---ottimisti <---pacifismo <---pacifista <---paleocristiana <---panafricanismo <---panafricaniste <---panindianista <---paracadutisti <---parafascisti <---parallelismo <---paratisti <---parlamentarismo <---parossismo <---parrocchiani <---parrocchiano <---parrocchismo <---parrochismo <---particolarismi <---passeggiano <---paternalista <---pazionista <---pedologiche <---perialista <---persiano <---pessimismo <---pigliano <---piononista <---piscopatologici <---plechanovista <---pluralismo <---polarismo <---polemista <---polinesiana <---polinesiane <---polinesiani <---politeismo <---politeista <---politeiste <---pologia <---populista <---populiste <---populisti <---positivismo <---positivisti <---postfreudiano <---postribiana <---postsimbolista <---pragmatista <---precristiana <---prelogismo <---pressapochismo <---primeggiano <---primitivismo <---problemismo <---professianisti <---professionisti <---progressismo <---propagandisti <---proselitismo <---protestantesimo <---protezionismo <---protocristiana <---protocristianesimo <---protocristiano <---proustiana <---proustiano <---provvidenzialismo <---prussiana <---prussiani <---psicopatologica <---psicopatologiche <---psicopatologici <---psicopatologico <---puritanesimo <---puttanismo <---qualunquismo <---qualunquista <---qualunquisti <---quarantaseiesimo <---rassomigliano <---rattristi <---razionalismo <---razionalista <---razzista <---realista <---regionalista <---reumatismi <---revanchista <---revanchisti <---revancitisti <---revisioniste <---revisionisti <---revivalisti <---riallacciano <---riana <---riconciliano <---riformisti <---rigorismo <---rilasciano <---rimbaudiana <---rimbaudiano <---rinunziano <---rinviano <---ripiano <---risucchiano <---romanticismo <---rossiniana <---ruffiano <---salesiani <---salvatiano <---sartriano <---scetticismo <---schematismi <---schiacciano <---schiavismo <---schiaviste <---sciana <---scisti <---sellismo <---seminaristi <---semisocialista <---semisocialisti <---semplicismo <---sentimentalismo <---separatista <---separatisti <---sessismo <---settarismo <---shaesperiano <---shakespeariani <---siana <---siberiano <---siciliana <---siciliane <---sincretista <---sincretiste <---sindacaliste <---sioniste <---sociologica <---sociologiche <---sociologici <---soriano <---soteriologica <---soteriologiche <---sovversivismo <---spartachisti <---speariana <---sperimentalismo <---spiano <---spidocchiano <---spontaneista <---staliniana <---staliniano <---statalista <---stataliste <---stiani <---stilisti <---stregonismo <---strutturalismo <---succhiano <---sull'Alleanza <---sull'Ansaldo <---sull'Antico <---sull'Asia <---sull'Assistente <---sull'Euratom <---sull'Europa <---sull'Italia <---sull'Urss <---suprematismo <---surrealista <---svegliano <---tafaristi <---tagliano <---tarantismo <---tecnicismi <---tecnicismo <---tecnologiche <---tecnologico <---tecnologie <---tediano <---telefonista <---teleologia <---teleologica <---teologico <---teppisti <---terrorismo <---terrorista <---terroristi <---tipologico <---tismo <---tivismo <---tivista <---tologie <---totemismo <---trascendentista <---trasformismo <---trozkismo <---tubista <---ubanguiano <---umorismo <---unitarismo <---universalismo <---universalista <---urbanesimo <---urbanista <---utilitaristi <---valenciano <---variano <---velleitarismo <---verdiana <---verdiani <---verdiano <---viano <---vichiano <---violinista <---virtuosismo <---visivismo <---vittoriana <---vittoriano <---volteriani <---voyeurismo <---wilsoniana <---wolfiani <---xisti <---ziani <---È Torà <---È Tunica