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Il segmento testuale Patto di Londra è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 361

Brano: [...]l principio secondo cui la Germania doveva una riparazione ai territori invasi, venne inteso in forma estensiva come diritto dei vincitori di pretendere da Berlino riparazioni di entità iperbolica, praticamente impossibili per il popolo tedesco; la questione delle ex colonie tedesche venne risolta ricorrendo alla finzione giuridica dei “mandati”; quanto poi al diritto dei popoli air“autodecisione”, tale principio non si conciliava affatto con il Patto di Londra, sottoscritto nel 1915 fra le potenze dell'Intesa e l'Italia per convincere quest’ultima a entrare in guerra.

Tutto ciò finiva col rafforzare nei paesi vinti l'impressione di subire umilianti imposizioni dalla volontà punitiva dei vincitori, con il risultato di accentuare le frustrazioni per la sconfitta subita e di provocare in essi un crescente spirito di rivalsa. Senza contare che il crollo dell'impero asburgico e il ridisegnarsi, nel Sudest europeo, di un'area a forte frammentazione etnica con conseguenti diversità culturali, politiche, religiose, economiche e sociali, rischiavano di a[...]

[...]ssi un crescente spirito di rivalsa. Senza contare che il crollo dell'impero asburgico e il ridisegnarsi, nel Sudest europeo, di un'area a forte frammentazione etnica con conseguenti diversità culturali, politiche, religiose, economiche e sociali, rischiavano di accentuare l'instabilità di quella parte del continente, sollevando alle frontiere orientali dell'Italia un’imprevista “questione slava” che rendeva assai problematica l'applicazione del Patto di Londra. Di conseguenza, crebbero divisioni e dissensi.

Le condizioni per la Germania

Con il Trattato di Versailles furono imposte alla Germania durissime condizioni: essa doveva restituire alla Francia l'Alsazia e la Lorena; inoltre cedere al Belgio due piccoli distretti di frontiera (Eupen e Malmédy) ; alla Danimarca lo Schleswig settentrionale; alla Polonia la Posnania e, per di più, un “corridoio” che assicurasse ai polacchi uno sbocco nel mar Baltico (v. Danzica). Danzica stessa venne dichiarata “città libera” sotto controllo internazionale. Le colonie tedesche furono praticamente spartite[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 309

Brano: [...] quello Orlando. Durante il conflitto, la sua principale funzione fu comunque quella di tramite tra la classe di governo (cioè la stessa che aveva voluto la guerra) e il P.S.I., attraverso l’ala riformistica turatiana.

Fu la fine della guerra a dimostrare a Bissolati le deformazioni dell’ottica mazziniana e wilsoniana, attraverso la quale egli aveva considerato lo scontro imperialista. Dissentendo dal governo sulla interpretazione da darsi al Patto di Londra, coerente con la propria visione democraticonazionale e filojugosiava e in contrasto con la politica di Sonnino, il 28.12.1918 si dimise dalla carica ministeriale. In un coraggioso e clamoroso discorso alla Scala di Milano (11.1.1919) chiarì poi la sua concezione politica, rivelando al tempo stesso l’utopismo marcatamente religioso che ad essa derivava dall’abbandono dell’internazionalismo proletario e dalla fede di scelte politiche e morali autonome rispetto ai più profondi interes

309



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 145

Brano: [...]verno di Antonio Salandra (21.35.11.).

giugno: « settimana rossa » di scioperi e lotte economiche in tutta Italia. Contro gli eccidi della polizia viene proclamato lo sciopero generale.

3.8: allo scoppio della prima guerra mondiale, l’Italia dichiara la propria neutralità.

5.11: secondo governo Salandra (5.

11.191418.6.1916). Netta involuzione a destra.

1915

26.4: invertendo il sistema di alleanze, Salandra e Sonnino firmano il Patto di Londra, impegnando l’Italia a intervenire a fianco dell’Intesa (Francia, Inghilterra, Russia) in cambio di concessioni territoriali. 3.5: l’Italia denuncia la Triplice alleanza firmata nel 1882 con l’Austria e la Germania.

24.5: l’Italia dichiara guerra all’AustriaUngheria; il Partito socialista italiano assume la posizione del « non intervenire né sabotare ». giugno: « Strafeexpedition » austriaca nel Trentino; battaglia dell’lsonzo; non si ottiene lo scopo di sfondare il fronte austriaco: il generale Luigi Cadorna conduce le operazioni con grande spreco di vite umane e insensato autoritarismo. [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 580

Brano: [...]contatto con ambienti dello stato maggiore e del governo oltre che della massoneria nazionale, nonché con alcuni dei principali esponenti del Partito liberalnazionale e dell’irredentismo triestino via via rifugiatisi nel Regno (da Francesco Salata e Mario Alberti, entrambi redattori de « Il Piccolo », a Camillo Ara, Attilio Tamaro, Ruggero Timeus, Attilio Hortis, A. Dudan, C. Banelli, ecc.). La gran parte dei « fuorusciti » giuliani sosteneva il Patto di Londra con l’aggiunta di Fiume. « Cadorniani » e « sonniniani » intransigenti caldeggiavano inoltre un espansionismo adriatico e balcanico ed erano perciò ostili alla politica delle nazionalità e dell’autodecisione dei popoli. Questi erano invece i cardini del programma dell’irredentismo anticonservatore dei mazziniani e democratici che si accostavano alle posizioni bissolatiane e salveminiane e che nell’ottobre del 1917, per iniziativa del gruppo capeggiato dal triestino Edoardo Schott, si organizzeranno nella Democrazia sociale irredenta (D.S.I.) in aperto contrasto con l'Associazione politica deg[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 163

Brano: [...]ella guerra, sia per il permanere di forti legami economici tra Roma, Vienna e Berlino, sia per le richieste territoriali italiane rivolte alla Alleanza in cambio della neutralità (tra queste, l'Alto Adige, che l’Austria non intendeva cedere). Nell’aprile del 1915 le complesse trattative diplomatiche e lo schieramento degli interventisti (v.) in Italia spinsero infine il governo italiano a schierarsi con la Triplice Intesa. Venne così firmato il Patto di Londra che impegnava l’Italia a entrare in guerra, di lì a un mese, contro i suoi ex alleati.

S.BI.

Triplice Intesa

Accordo politico concluso nel 1907 tra Francia, Gran Bretagna e Russia, che venne configurandosi come un blocco contrapposto alla Triplice Alleanza (v.) costituita da Germania, Italia e AustriaUngheria. Con il patto di Londra del 1914 la Triplice Intesa si trasformò in un accordo militare, al quale l’anno successivo aderì (con un improvviso mutamento di fronte) anche l’Italia.

Origini

Alla formazione della Triplice Intesa si giunse attraverso un laborioso processo. A cavallo del secolo le rivalità imperialistiche avevano acuito i contrasti fra le maggiori potenze europee: mentre Francia e Gran Bretagna erano profondamente divise per i rispettivi interessi coloniali in Africa (i contrasti giunsero al punto di massima frizione nel 1898, con l’episodio di Fascioda, per il controllo del Sudan), tra Gran Bretagna[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 581

Brano: [...]autorevolmente sostenute anche da Luigi Albertinì (v.), direttore del Corriere della Sera.

Nel novembre 1914, finanziato da industriali francesi, Benito Mussolini fondava a Milano II Popolo d’Italia (v.) proprio per dare il massimo vigore alla campagna filointerventista (venendo, per questo, espulso dal P.S.I.).

Sonnino avviò con l’Intesa trattative segrete che lo portarono a stipulare il 26.4.1915, all’insaputa del Parlamento italiano, il Patto di Londra, con il quale gli anglofrancesi riconoscevano all'Italia, nel caso di una sua partecipazione al conflitto, una serie di vantaggi territoriali a guerra conclusa. Pochi giorni dopo, il governo italiano denunciò il trattato che legava l’Italia all’AustriaUngheria e alla Germania, ma sapeva che la maggioranza parlamentare sarebbe stata poco disposta a convalidare la decisione governativa di trascinare il popolo italiano in guerra. Per forzare la mano del Parlamento i nazionalisti scatenarono violente manifestazioni di piazza a favore dell’intervento. Attivissimo, fra gli altri, fu Gabriele D’Annu[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Patto di Londra, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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