Brano: [...]
Grandi venne rimosso dalla carica di ministro degli Esteri nel 1932, non per una divergenza di vedute che
Mussolini riceve Dollfuss a Riccione il 19.8.1933
in quel periodo non esisteva, ma per la gelosia da cui il duce era assalito quando riteneva di essere in qualche modo eclissato da elementi del suo « entourage ». Ad ogni modo, frutto di quel particolare stato d’animo di Mussolini, insolitamente in accordo col corpo diplomatico, fu il Patto a Quattro (v.) del 1933 tra Italia, Inghilterra, Francia e Germania.
Ma gli intenti originali di Mussolini furono completamente cambiati. II suo progetto di creare una specie df direttorio a quattro, al di fuori della Società delle Nazioni, allarmò la Russia che sospettò un nuovo accerchiamento, e soprattutto gli Stati minori, specie quelli della Piccola Intesa, che reagirono presso la Società delle Nazioni stessa contro questa gerarchia di superpotenze che pretendevano di decidere per le altre nazioni.
Nelle conversazioni di Roma, Mussolini si dimostrò molto remissivo e accettò i!I radicale camb[...]
[...]allarmò la Russia che sospettò un nuovo accerchiamento, e soprattutto gli Stati minori, specie quelli della Piccola Intesa, che reagirono presso la Società delle Nazioni stessa contro questa gerarchia di superpotenze che pretendevano di decidere per le altre nazioni.
Nelle conversazioni di Roma, Mussolini si dimostrò molto remissivo e accettò i!I radicale cambiamento
del suo primitivo progetto, pur presentando al Senato, nonostante ciò, il Patto a Quattro come un successo della sua politica estera. Ma il patto ebbe durata assai breve (dal luglio al novembre), per la mancata ratifica francese.
E ciò, nonostante che Henry de Jouvenal avesse riferito a Parigi che Mussolini » se trouve, à l’heure actuelle, le seul homme disposant d’une influence réelle sur le Chancellier Hitler ».
Cosa tanto più importante, in quanto il Patto riuniva, insieme agli Stati vincitori di Versailles, la nuova Germania che rappresentava i vinti. Ma anche l’uscita della Germania stessa dalla Società delle Nazioni (14.10.1933) rese inoperanti gli accordi di Roma e il[...]
[...]nonostante che Henry de Jouvenal avesse riferito a Parigi che Mussolini » se trouve, à l’heure actuelle, le seul homme disposant d’une influence réelle sur le Chancellier Hitler ».
Cosa tanto più importante, in quanto il Patto riuniva, insieme agli Stati vincitori di Versailles, la nuova Germania che rappresentava i vinti. Ma anche l’uscita della Germania stessa dalla Società delle Nazioni (14.10.1933) rese inoperanti gli accordi di Roma e il Patto a Quattro, e Mussolini Io riconobbe.
Sebbene nemmeno un anno prima, in uno dei suoi infiammati discorsi Mussolini avesse detto, a Milano:
« Non è con le conferenze a getto continuo che il mondo troverà la sua salute. Meno conferenze e più decisioni! Meno ordini del giorno e più azioni! È solo l'azione che guarisce... »,
egli proseguì con la sua attività diplomatica e, nel settembre 1933, stipulò un « Patto d’amicizia, non aggressione e neutralità » con l’Unione Sovietica. Per giustificare questo trattato, Mussolini adoperò gli stessi argomenti usati l’anno precedente per sostenere il diritto a[...]