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Il segmento testuale Partito dei Contadini è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 6Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 808

Brano: [...]empre più insistente accusa rivolta dai rappresentanti dei contadini al Partito popolare di non tutelare adeguatamente i loro interessi, ma di voler soltanto carpire i loro voti, sfociò durante quello stesso anno in aperta scissione di una grossa componente astigiana da quef partito. Tale operazione fu guidata dai fratelli Scotti di Costigliole d’Asti, quantunque Giacomo Scotti fosse stato eletto deputato precisamente nella lista popolare.

Il Partito dei Contadini d'Italia

Dopo varie riunioni dei rappresentanti (la più notevole delle quali si ebbe a Costigliole d’Asti il 18.9. 1921), le diverse organizzazioni contadiniste piemontesi, lombarde e venete decisero di costituire il Partito dei Contadini d’Italia, il che avvenne ad Alba il 1516 ottobre.

II programma votato all’atto della fondazione risentiva del compromesso raggiunto fra le varie componenti ideologiche della nuova formazione politica. Gli albesi, guidati da Prunotto che, oltre ai piccoli produttori, rappresentava anche altre categorie agricole più sfruttate, furono portatori di un piano di rivendicazioni più avanzate.

La debolezza del programma, che rifletteva marcatamente le disparate esigenze di classe di un partito mirante a rappresentare nella quasi totalità i ceti contadini (motto del partito era il noto slogan «Da[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 438

Brano: [...] mia vita ». Ma i suoi appelli restarono inascoltati.

Nel dopoguerra emigrò in Argentina, per poi ritornare in Italia alcuni anni più tardi.

D.Ca.

Scotti, Alessandro

N. a Montegrosso d’Asti nel 1889, m, a Costigliole d’Asti nel 1974; piccolo proprietario.

Ufficiale di complemento degli alpini nella Prima guerra mondiale, de

corato di due medaglie d’argento, nel 1921 fu, insieme a suo fratello Giacomo (v.), uno dei fondatori del Partito dei Contadini d’Italia, formazione politica che rivendicava la rappresentanza degli interessi dei piccoli proprietari agricoli in un quadro programmatico a sfondo corporativo di tradizione cattolica, ma in piena indipendenza d’azione e con posizioni sinceramente democratiche (v. Asti).

Antifascista, nel 1922 respinse a mano armata un’aggressione degli squadristi alla casa paterna, a Montegrosso d’Asti. Esule dal 1924 al 1926 per motivi politici, nel 1930 potè rientrare in patria con l’obbligo di risiedere a Torino.

Insegnante presso l’istituto Sociale, nel 1940 fu chiamato alle armi. L’8.9.1943 si tr[...]

[...]Montegrosso d’Asti. Esule dal 1924 al 1926 per motivi politici, nel 1930 potè rientrare in patria con l’obbligo di risiedere a Torino.

Insegnante presso l’istituto Sociale, nel 1940 fu chiamato alle armi. L’8.9.1943 si trovava in servizio ad Alessandria e, da qui, si portò nell’Astigiano, dove organizzò una formazione partigiana, la Brigata Rurale “Monviso” che venne poi inquadrata nelle formazioni G.L. della zona.

Nel 1946 ridiede vita al Partito dei Contadini, di cui capeggiò la lista nelle elezioni aN’Assemblea Costituente.

Eletto deputato, ebbe rinnovato il mandato nelle elezioni del 1948 per la circoscrizione AlessandriaAstiCuneo.

Quando la base elettorale di questo partito cominciò a essere erosa dall’abile iniziativa democristiana, Scotti affidò le proprie fortune politiche all’alleanza con il Partito nazionale monarchico, nelle cui liste fu eletto deputato alle elezioni del 1953. Concluso il suo terzo mandato parlamentare nel 1958, si ritrasse in pratica dalla vita politica.

M.Gi.

Scotti, Francesco

N a Casalpusterlengo (Milano[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 809

Brano: Pucci Boncambi, MarceMo

su quel « bisogno d’ordine » che Io aveva in gran parte originato, contrapponendolo al movimento operaio.

Urbano Prunotto non compì alcun atto ostile né fece dichiarazioni contro il fascismo, ma non poche leghe aderenti al Partito dei Contadini d’Italia, nelle Langhe e nel Cebano, fecero scelte rigorosamente antifasciste. Nell'aprile del 1924, quando il partito si presentò per la prima volta a una competizione elettorale, risultò il secondo della provincia di Cuneo per numero di suffragi e Urbano Prunotto venne rieletto (ai fascisti andarono 25.456 voti, ai contadini 21.215, ai giolittiani 19.227, ai popolari 14.138, ai democratici dissidenti 4.070, ai comunisti 3.478, ai massimalisti 3.223, agli unitari 2.490, ai fascisti dissidenti 801).

Poiché i votanti in provincia erano stati 108.000, i fascisti non raggiunsero qui il quozie[...]

[...]o del nuovo movimento detto Democrazia rurale, durante il quale fu deciso di ricostituire una struttura puntando su comitati regionali. Nel 1946, alle elezioni per la Costituente, il Partito contadinista ottenne circa 102.000 voti in tutta Italia e vide eletto un solo rappresentante (Sandro Scotti), mentre andavano avvelenandosi i rapporti tra la componente astigiana e quella albese rappresentata da Prunotto.

In questo periodo il ricostituito Partito dei contadini, ufficialmente sancito dal congresso di Torino del 26.9.1946 che elesse a presidente del partito Urbano Prunotto, cavalcò rivendicazioni corporative, conducendo lotte contro gli ammassi e contro i controlli imposti alle trebbiature (nell’ottobre 1946 ben

12.000 contadini manifestarono per

questo a Cuneo), ed espresse generiche dichiarazioni avverse ai monopoli dei concimi e alle cessioni territoriali fatte alla Francia con il Trattato di pace.

Nel Congresso di Roma del 2123.2.

1947 Prunotto fu nuovamente chiamato a presiedere i lavori e venne confermato presidente del partito, cos[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 322

Brano: [...]cista

Nel giugno 1924, nelle ultime elezioni prima dell’avvento della dittatura fascista, nonostante l’imperversare delle violenze squadriste il “listo

ne” di ispirazione fascista ebbe a Saluzzo e nel suo circondario la più bassa percentuale di voti rispetto alla media nazionale (che era del 65% circa): 32,95% in città e 41,55 per cento nel circondario. Ciò grazie a una forte resistenza dell’elettorato giolittiano, di quello cattolico, del Partito dei Contadini, dei socialisti e dei comunisti.

Spente le residue forze di opposizione, il regime provvide ad allontanare dalla città alcuni degli antifascisti della sinistra reputati più pericolosi, fra i quali il comunista Mortara; per contro rientrò a Saluzzo il capostazione Giuseppe Culasso, uno dei fondatori del P.C. d’I. cuneese e che, licenziato dalle Ferrovie, dopo una lunga trafila di processi rimase qui praticamente confinato senza lavoro. Pur appartati dalla vita pubblica, Vineis, Lombardo, Mortara, Sampò e l’avvocato liberale Battista Fillia mantennero fra loro qualche collegamento; ma soltan[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 439

Brano: [...]attaglia di Abba Garima (Eritrea) della prima campagna

d’Africa del 1896, si dedicò a organizzare i piccoli proprietari della sua zona (in prevalenza viticultori) intorno a un progetto di movimento politico dai prevalenti connotati conservatori di tipo ruralistico corporativo. Nel 1919 si presentò come indipendente nelle liste del Partito Popolare Italiano e fu eletto deputato. Nel 1921, con il fratello Alessandro (v.), fu tra i fondatori del Partito dei Contadini d’Italia. Antifascista, unitamente al fratello respinse a mano armata un’aggressione fascista mentre si trovava nella casa paterna. Eletto alla Camera per il partito dei Contadini nel 1924, nel 1926 votò contro la proposta di legge mussoliniana che introduceva la pena di morte. All’uscita da Montecitorio, fu assalito e malmenato da un gruppo di deputati fascisti che gli procurarono lesioni permanenti, dalle quali non si riebbe e le cui conseguenze lo portarono prematuramente alla tomba.

M. Gi.

Scotti, Luciano

N. a La Spezia il 12.7.1915; comandante dei vigili urbani della Spezia. Di famiglia antifascista (il padre Nello era tra i dirigenti dell’organizzazione comunista clandestina della Spezia), sottotenente di Cavalleria, durante la Seconda guerra mondiale ve[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Partito dei Contadini, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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