→ modalità player
modalità contesto

Il segmento testuale Partito Popolare Italiano è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 15Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 704

Brano: [...]e abilissime avances di Mussolini verso la Chiesa,

il fallimento del progetto storico sturziano, l'autonomia e l’aconfessionalità spesso so

lo di facciata: tutto ciò, accompagnandosi alle difficoltà estreme del primo dopoguerra, all’invadenza del massimalismo rosso (rivoluzionario, del resto, solo a parole), alla crisi economica, politica e sociale, pare sufficiente a spiegare quello che giustamente viene definito il fallimento storico del Partito popolare italiano.

All’attivo esso può contare il suo significato di testimonianza: prima del ‘22, nel

lo sforzo di portare al pieno inserimento, con caratteri democratici, dei cattolici nel

lo Stato unitario; dopo il ’22, nella battaglia ideale condotta senza risparmio di energie contro l’avanzante dittatura ».

P.Caf.

Bibliografia essenziale:

Opere a carattere generale: G. De Rosa, Storia del movimento cattolico in Italia. Il Partito Popolare Italiano, Bari 1966; S. Jacini, Storia del Partito Popolare Italiano, Milano 1951; AA.VV., Saggi sul Partito Popolare Italiano, Roma 1969; Gli atti dei congressi del Partito Popolare Italiano, Brescia 1969.

Biografie di don Luigi Sturzo: G. De Rosa,

Sturzo, Torino 1977; AA.VV. Luigi Sturzo

\

nella storia d'Italia, 2 voli., Roma 1973;

F. Piva F. Malgeri, Vita di don Luigi Sturzo, Roma 1972; G. De Rosa, L’utopia politica di Luigi Sturzo, Brescia 1972.

Opere di Luigi Sturzo: L. Sturzo, L’Italia e il iascismo, Po’ogna 19^3; L. Sturzo, Il Partito Popolare Italiano, 3 voli., Bologna 19561957.

Su aspetti particolari della storia del P.P.I.:

G. Donati, Scritti politici, Roma 1956; F.L. Ferrari, Il « Domani d'Italia », Roma 1958;

F.L. Ferrari, L'Azione Cattolica e il Regime, Firenze 1958; G. Gualerzi, La politica estera dei Popolari, Roma 1959; A. Fappiani, Guido Miglioli ed il movimento contadino, Roma 1964; G. Fanello Marcucci, Attilio Piccioni e la sinistra popolare, Roma 1977.

II P.P.I. nel contesto della democrazia cristiana europea: G. Vecchio, La democrazia cristiana in Europa (18911963), Milano

1979.

Opere a carattere locale: B. G[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 711

Brano: vita ». (Atti dei Congressi del Partito Popolare Italiano, a cura di F. Malgeri, Brescia 1969, p. 122 ss.).

Si batté a lungo, invece, dopo la marcia su Roma, per impedire che alcuni membri del partito collaborassero col primo governo Mussolini: il fascismo appariva ai suoi oc' chi come alternativo dal punto di vista etico al movimento politico dei cattolici e, per di più, tradiva un carattere settario e reazionario:

« La borghesia sfiduciata dei suoi istituti e degli uomini che la rappresentano fa l’estremo sforzo di difesa, e dove non han più valore gli ordinamenti politici fa ricorso alle armi. È un prodotto dell’istinto di conservazione con[...]

[...]ei suoi istituti e degli uomini che la rappresentano fa l’estremo sforzo di difesa, e dove non han più valore gli ordinamenti politici fa ricorso alle armi. È un prodotto dell’istinto di conservazione contro la propaganda bolscevica, che aveva morfizzato la democrazia e i suoi istituti, e non può che sbocciare verso una nuova forma di liberalismo conservatore, antisocialista, antidemocratico ». [Crisi e rinnovamento dello Stato, in L. Sturzo, Il Partito Popolare Italiano, voi. I, Bologna 1956, p. 232).

Dal Congresso di Torino (« il primo congresso antifascista nel quale l’antifascismo sia stato rumorosamente ostentato », lo avrebbe definito un giornale fascista) scaturì una profonda divisione con quei membri del Gruppo parlamentare che, rompendo la disciplina di partito, avrebbero votato a favore della “legge Acerbo” (v.) prima di dar vita alla nuova compagine politica filogovernativa Centro Nazionale. L’attacco violento che i fascisti riservarono a don Sturzo da quel momento in poi [Il Popolo d’Italia lo definì « l’uomo nefasto che vuole mettere le forze [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 41

Brano: [...]ti in tutte le zone deN’Impero. Anche questa sua attività doveva inevitabilmente sollevare accuse contro di lui di « collaborazionista », da parte delle correnti irredentistiche più intransigenti. Vicina ormai al crollo la monarchia, De Gasperi assumeva una posizione di aperta rottura con l’Austria: e il 25.10.1918 proclamava al Parlamento di Vienna la volontà di annessione all’Italia delle popolazioni del Trentino e della Venezia Giulia.

Nel Partito Popolare Italiano

Costituitosi il « Fascio nazionale italiano » con l’adesione di tutti i deputati tridentini e adriatici, a eccezione dei cattolici del Friuli e dei socialisti di Trieste, De Gasperi ne venne nominato segretario; il 31 ottobre fece parte della delegazione giudata dall'on. Conci e dall’on. Valeriano Malfatti che prese contatto a Berna con il ministro plenipotenziario italiano. Il 6 novembre arrivò a Roma. Ebbe subito alcuni incarichi dal governo italiano, in relazione alla situazione nelle province redente e sin dall’inizio prese par

te alla costituzione del primo partito ufficialmente ri[...]

[...]ichi dal governo italiano, in relazione alla situazione nelle province redente e sin dall’inizio prese par

te alla costituzione del primo partito ufficialmente riconosciuto dai cattolici italiani, fondato da don Sturzo a Roma il 18.1.1919. Da allora, e sino allo scioglimento di tutte le formazioni politiche dell’opposizione antifascista nel novembre 1926, l’azione politica di De Gasperi s’identifica e si confonde con la drammatica vicenda del Partito Popolare Italiano. Basti qui, dì quel breve ma intenso periodo, non privo di contraddizioni e di errori, più tardi riconosciuti dallo stesso De Gasperi, dare solo alcuni cenni.

Chiamato a far parte del Consiglio nazionale del nuovo partito al Congresso di Bologna (1416.6.1919), l’ex deputato al Reichsrat non fu presentato subito alle prime elezioni politiche del dopoguerra. Entrò alla Camera due anni dopo, nel 1921 (XXVI Legislatura), e assurse rapidamente a posti di responsabilità come membro della Commissione direttiva e poi della Presidenza del Gruppo parlamentare popolare.

In tale capacità, dopo la m[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 710

Brano: [...]ene lo storico Gabriele De Rosa) rappresentò una drastica cesura anche all'interno del movimento cattolico rispetto all’epoca precedente: « distrusse ogni possibilità di ritorni al temporalismo, liberò definitivamente la questione romana (v.) dal peso dei condizionamenti legittimistici, aprì un varco alla distinzione dei compiti del cittadino e del militante di Azione Cattolica » (G. De Rosa, Storia del movimento cattolico in Italia, voi. Il, Il Partito popolare italiano, Bari 1966, p. 18). In una parola, si può aggiungere, la guerra fece maturare la possibilità di costituire un vero partito di ispirazione cattolica.

“A tutti gli uomini liberi e forti"

Il 18.1.1919, nell’albergo di S. Chiara in Roma, don Sturzo insieme ad altri esponenti cattolici diffondeva al paese il famoso appello, la “magna charta” del nuovo partito:

« A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere dì

cooperare ai fini supremi della Patria, senza giudizi né preconcetti facciamo appello perché uniti insieme propugnino nella loro interezza gli[...]

[...]e giusta e durevole, i partiti politici di ogni paese debbono contribuire a rafforzare quelle tendenze e quei princìpi che varranno ad allontanare ogni pericolo dì nuove guerre, a dare assetto stabile alle Nazioni, ad attuare gli ideali di giustizia sociale e migliorare le condizioni generali del lavoro, a sviluppare le energie spiritua

li e materiali di tutti i paesi uniti nel vincolo solenne della “Società delle Nazioni” ». (G. De Rossi, li Partito popolare italiano dalle origini al congresso di Napoli, Napoli 1969, p. 54 ss.).

Il nuovo partito, che era la concretizzazione del pensiero politico di Sturzo, fece da catalizzatore delle forze del variegato mondo cattolico, suscitando subito contrastanti sentimenti nella Chiesa e nel mondo politico; alla prima sua battaglia elettorale però si impose in modo netto, conquistando il secondo posto per numero di deputati nell’assise parlamentare del Regno.

Si trattava in effetti di un partito moderno, ben diverso dai comitati elettorali ai quali i cattolici avevano dato vita in attuazione del Patto Gentiioni[...]

[...]ilità di governo, anche se furono in quella occasione formulate nove condizioni irrinunciabili, che i popolari avrebbero preteso fossero inserite nel programma. Nella mente di Sturzo il partito dei cattolici si presentava come Tunica via per dare giusta voce al “paese reale” per tanto tempo escluso dalle scelte politiche:

« Ebbene — così si esprimeva dalla tribuna del congresso di Napoli — non è presunzione né spavalderia se si afferma che il Partito Popolare Italiano ha il compito e quindi il dovere di valorizzare tutte le sue forze, perché alla foga distruttiva e alla visione apocalittica del massimalismo socialista e al quasi nichilismo liberale, opponga la realtà delle trasformazioni nel campo economico e politico e la forza educativa delle sue idee, che anche attraverso i cataclismi sociali restano saldo e fecondo fermento di

710



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 439

Brano: [...]aeroportuale di Milano.

Scotti, Giacomo

N. a Montegrosso d’Asti nel 1873, ivi m. nel 1936.

Reduce dalla battaglia di Abba Garima (Eritrea) della prima campagna

d’Africa del 1896, si dedicò a organizzare i piccoli proprietari della sua zona (in prevalenza viticultori) intorno a un progetto di movimento politico dai prevalenti connotati conservatori di tipo ruralistico corporativo. Nel 1919 si presentò come indipendente nelle liste del Partito Popolare Italiano e fu eletto deputato. Nel 1921, con il fratello Alessandro (v.), fu tra i fondatori del Partito dei Contadini d’Italia. Antifascista, unitamente al fratello respinse a mano armata un’aggressione fascista mentre si trovava nella casa paterna. Eletto alla Camera per il partito dei Contadini nel 1924, nel 1926 votò contro la proposta di legge mussoliniana che introduceva la pena di morte. All’uscita da Montecitorio, fu assalito e malmenato da un gruppo di deputati fascisti che gli procurarono lesioni permanenti, dalle quali non si riebbe e le cui conseguenze lo portarono prematuramente alla tomb[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 216

Brano: [...]atturato e deportato, sarà processato a Parma da un tribunale fascista e fucilato il 24.5.1944. A Campioni, Carboni e Besso sarà conferita la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

A.Ba.

Rodino, Giulio di Miglione

N. a Napoli nel 1874, m. a Roma il 28.2.1946; proprietario terriero.

Di famiglia aristocratica napoletana, esponente cattolico, nel 1913 fu eletto deputato per il collegio di Napoli e nel 1919 fu tra i fondatori del Partito Popolare Italiano (v.). Rieletto nelle due successive legislature, nel maggiogiugno 1920 fu ministro della Guerra nel governo Nitti e nell aprileluglio 1921 nel governo Gioì itti. Dal luglio 1921 al febbraio 1922 ebbe il dicastero della Giustizia nel gabinetto Bonomi.

216



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 505

Brano: [...]chille

Prof. Prussia; Poe. N. a Maglie (Lecce) il 26.11.1882, m. a Genova il 24.3.1948; docente universitario. Laureatosi in Letteratura italiana a soli vent’anni, a 27 iniziò la carriera di professore universitario presso l’Università di Messina, per passare poi a quella di Catania. Trasferito nel 1919 a Genova, unì all’attività di docente e studioso un’intensa azione politica in campo cattolico e, dal 1921 al 1924, fu eletto deputato per il Partito Popolare Italiano.

Direttore del Cittadino, quotidiano cattolico di Genova, scrisse « coraggiosi articoli contro l’involuzione politica attraverso la quale, facendo scempio di libertà democratiche, il fascismo si avviava a stabilire la dittatura ». (Franco Franchini, Achille Pellizzari, Ed. 5 Lune, Roma, 1966).

Durante il ventennio fascista subì violenze e perquisizioni. Nondimeno organizzò a Genova un gruppo di intellettuali democratici, che assunse il nome di Tempesta, tenendo riunioni clandestine nella propria casa e spesso in quella di Giuseppe Rensi.

Nell’agosto del 1943, subito dopo la caduta de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 165

Brano: [...] deputati del P.S.I. eletti nei 12 collegi della provincia; lo seguivano i socialisti Eusebio Ferraris, Fabrizio Maffi, Francesco Beltrami, Dino Rondani, Felice Quaglino, Alberto Mal atesta, Giuseppe Bianchi. Per il Blocco Nazionale o Partito liberalriformatore vennero eletti Aldo Rossini e Giovanni Alice; per i giolittiani, Alfredo Falcioni; per i popolari, Antonio Pestalozza.

Nel gennaio 1919 si costituì a Novara l’organizzazione locale del Partito Popolare Italiano con l’adesione della Gioventù Cattolica (presieduta da Luigi Cappa), dell7\ssociazione Nazionale Reduci di Guerra [presieduta da Umberto Biglia) e della Società cattolica operaia, guidata dai clericomoderati Carlo Felice Marchisio, Sante Scolari, Enrico Villa e Andrea Pagani. Segretario cittadino del P.P.I. fu eletto Giuseppe Grasso, e segretario provinciale Ambrogio Rolando. Altri esponenti popolari erano Luciano Gennari, Luigi Quadrelli, Michele Ricci, Nino Sonzogno, Emiliano Scala bri ni, Pio Torelli, Achille Vanzina, Luigi De Gaudenzi, N. Barbano, Giovanni Viola, Nino Caneparo, Enrico Cam[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 40

Brano: [...]rture delle S.S.. Nel carcere, malgrado le sofferenze, rincuorava i compagni di lotta con stoica fermezza.

Rinchiusa successivamente nella famigerata Risiera di San Saba, venne uccisa e bruciata nel forno crematorio.

De Gasperi, Alcide

(Grafia originale Degasperi). N. a Pieve Tesino (Trento) il 2.4.1881, m. a Sella di Valsugana (Trento) il 14. 8.1954.

Uomo politico e di governo, giornalista, parlamentare, dirigente di primo piano del Partito Popolare Italiano (v.) nel primo dopoguerra (19181926) e capo riconosciuto della Democrazia Cristiana (v.) a partire dalla caduta di Mussolini; tre volte ministro (dal 18.6.1944 all’8. 12.1945) e otto volte presidente del Consiglio dei ministri, ininterrottamente (dal 10.12.1945 al 2.8.1953), è senza dubbio la personalità di maggior rilievo che abbia avuto il movimento politico dei cattolici italiani nelTultimo periodo della dittatura fascista, nella Resistenza e nel primo decennio succeduto alla fine della Guerra di liberazione.

Sotto l'Austria

Ancora giovane liceale, sotto il dominio austriaco, entrò n[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 497

Brano: [...]sia pure con obiettivi diversi e anche contrapposti a quelli socialisti, una battaglia basata sulle condizioni di vita dei contadini oppressi e sfruttati. Desideroso di superare l’astensionismo protestatario dei cattolici e le residue posizioni del « patto Gènti Ioni », don Sturzo lottò per dare vita a un partito politico dei cattolici, autonomo dalle gerarchie ecclesiastiche. Raggiungerà il suo obiettivo soltanto nel 1919, con la fondazione del Partito Popolare Italiano (v.), ma già nel 1902 egli dirigeva a Caltagirone il settimanale La Croce di Costantino e veniva eletto nella stessa città consigliere comunale, poi vicesindaco.

Sturzo organizzò i contadini poveri e i braccianti della provincia in associazioni di difesa contro il regime latifondistico e fondò una serie di Casse rurali di depositi e prestiti per aiutarli a ottenere le terre in affitto direttamente dagli agrari. Il vasto movimento contadino da lui creato e sviluppato attraverso lotte, manifestazioni e anche scontri, apparve rivoluzionario alla polizia, che procedette a numerosi arresti tra [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Partito Popolare Italiano, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---italiani <---antifascista <---fascista <---italiana <---socialista <---Luigi Sturzo <---Storia <---cristiana <---fascismo <---fascisti <---italiano <---Azione Cattolica <---De Gasperi <---comunista <---italiane <---socialisti <---Alcide De Gasperi <---Antonio Gramsci <---Bibliografia <---Comitato centrale <---Congresso di Torino <---Francesco Luigi Ferrari <---Guido Miglioli <---Il Partito Popolare <---La guerra <---P.P.I. <---Parlamento di Vienna <---Vita di Luigi Sturzo <---antagonismo <---antifascisti <---antisocialista <---cristiano <---d'Italia <---irredentista <---liste <---massimalismo <---popolarismo <---A Varallo Sesia <---A.N.P.I. <---Achille Vanzina <---Aga Rossi <---Aldo Rossini <---Alessandro in Colonna <---Alfa Romeo <---Ambrogio Calderini <---Ammiraglio Inigo Campioni <---Andrea Pagani <---Angelo Broccolo <---Antonio Cavalli <---Arnaldo Forgi <---Arturo Arosio <---Benedetto XV <---Betty Ambiveri <---Blocco Nazionale <---C.F. <---C.L.N.A.I. <---C.R.I. <---C.V.L. <---Calato a Rodi <---Carlo Felice Marchisio <---Centro Studi Achille Pellizzari <---Chimica <---Civiltà Fascista <---Club degli Urbanisti <---Comune di Parigi <---Concetto Marchesi <---Congressi del Partito Popolare <---Congresso di Napoli <---Consiglio di Trento <---Croce Rossa Italiana <---Croce di Costantino <---D.C. <---Dal Partito Popolare <---De Felice Giuffrida <---Dieta di Innsbruck <---Edoardo Persico <---Enrico Villa <---Enzo Donato <---Etas-Kompass <---Eusebio Ferraris <---Ezio Maria Gray <---F.L. <---Fabrizio Maffi <---Facoltà di Lettere <---Felice Quaglino <---Filippo Sassoli <---Filosofia <---Francesco Besso <---Francesco Malgeri <---Franco Franchini <---Franco Marra <---Gazzetta di Novara <---Giacomo Matteotti <---Giacomo di Crollalanza <---Gino Valori in De Gasperi <---Giovanni Cappa <---Giulio di Miglione <---Giuseppe Bonfanti <---Giuseppe De Felice <---Guglielmo Gambarotta <---I Divisione Liguria <---Il Mulino <---Il Popolo <---Il popolo <---In particolare <---Isotta Fraschini <---Italo Balbo <---La Croce <---La Fiamma <---La Nuova Italia <---La Provincia di Novara <---La Sentinella Novarese <---Leonardo Tarantini <---Linguistica <---Louis Aragon <---Luciano Gennari <---Luigi Austria <---Luigi De Gaudenzi <---Luigi Longo <---Luigi Longo nel Comando <---Luigi Monfrinotti <---Luigi Viviani <---M.O.I. <---Marina Pietro Carboni <---Massimiliano Preda <---Mastio di Volterra <---Michele Ricci <---Mont-Valérien <---Monte Paradiso <---Nazionale Reduci <---Nicola Petrina <---Nino Sonzogno <---Nuova Italia <---P.C. <---P.C.I. <---P.S.I. <---Paese Sera <---Partito Popolare <---Partito dei Contadini <---Passo del Bocco <---Piazza di Milano <---Pieve Tesino <---Pieve Vergonte <---Pio Torelli <---Presidenza del Gruppo <---Questione democristiana <---R.T. <---Reduci di Guerra <---Repubblica di Venezia <---Resistenza in Francia <---Ricordo di Franco <---Rivoluzione liberale <---Saggi sul Partito Popolare <---San Giorgio <---Santa Caterina Villarmosa <---Santa Sede <---Sella di Valsugana <---Sistematica <---Stato cristiano <---Storia del Partito Popolare <---Sturzo a Roma <---T.I. <---Trasferitosi a Parma <---Umberto Biglia <---Volterra a Roma <---Zona libera <---antifascismo <---antimodernista <---astensionismo <---attiviste <---caricaturista <---cataclismi <---cattolicesimo <---cesarismo <---classicismo <---collaborazionista <---comunisti <---corporativismo <---democratismo <---democristiana <---democristiani <---democristiano <---emiliana <---estremisti <---favoritismo <---feudalesimo <---giolittiana <---iascismo <---ideologia <---interventista <---irredentismo <---lealismo <---liberalismo <---littiani <---moderatismo <---mussoliniana <---mussoliniano <---nazionalista <---nazismo <---nazista <---neoclassicismo <---nichilismo <---niste <---pacifista <---progressisti <---razionalismo <---risdizionalismo <---ruralisti <---siano <---siciliani <---sindacalismo <---sindacalisti <---socialismo <---soviettiste <---squadrismo <---squadrista <---sturziano <---temporalismo <---totalitarismo