Brano: [...]tributo a numerose riviste e si legò di profonda amicizia con Totò e Vittoria De Benedetto, Gi

netta ed Elio Vittorini, Genni e GabrieJe Mucchi, coi quali iniziò a occuparsi di stampa antifascista e clandestina.

Nella Resistenza

Nel settembre 1943 il padre e due cugini di Lica vennero uccisi dai tedeschi durante un rastrellamento a Mergozzo (Novara). Nel novembre dello stesso anno Albe conobbe Dionigi Superti e con questi, oltre che con Paolo Sala e Mario Muneghina, lavorò all’organizzazione di gruppi partigiani nell’Ossola. Con la nascita della Formazione autonoma “Val d’Ossola”, comandata appunto da Superti, assunse il ruolo di addetto all’Ufficio informazioni e alla stampa e propaganda, mantenendosi continuamente in contatto con il centro milanese del Partito comunista. Nello stesso tempo suo fratello, l’avvocato Guglielmo [Mino) Steiner, pure attivo nella Resistenza, veniva arrestato, deportato a Fossoli (v.), da lì a Mauthausen e infine a Ebensee (v.), dove morirà poco prima della Liberazione.

Nel settembre 1944 Albe seguì le v[...]

[...]onte della gioventù; Gruppi di difesa della donna). In ottobre, con la costituzione del Comando unico dell’Ossola, assunse l’incarico di addetto all'Ufficio informazioni e alla stampa e propaganda dello stesso. Dopo la rioccupazione nazifascista della valle fu costretto a riparare in Svizzera, ma nel febbraio del 1945 rientrò in Italia, riprendendo la lotta fino alla Liberazione nel settore NordVarese, accanto a Bruno “Pirelli", Gianni Muttoni e Paolo Sala.

Secondo dopoguerra

Nell’immediato dopoguerra fu chiamato da Elio Vittorini alla redazione de II Politecnico (v.). Lavorò inoltre per il quotidiano “Milano Sera”, curandone l’impostazione grafica; collaborò con la casa editrice Einaudi all'impostazione della collana “Biblioteca Politecnico” e, con Gabriele Mucchi, allestì le mostre della Liberazione e della Ricostruzione.

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Brano: [...]uccisi oltre 200 patrioti del Verbano (dove operavano circa 500 partigiani, 300 dei quali armati). Il 20 giugno, 42 partigiani vennero fucilati a Fondotoce (v.). Al termine del rastrellamento, i superstiti delle bande « Gramsci » e « Giovane Italia » formarono la 85a Brigata Garibaldi, al comando del capitano Mario Di Leila (v.), mentre la « Cesare Battisti » si unì al gruppo « Generale Perotti » per costituire la Brigata « Piave », comandata da Paolo Sala e Filippo Frassati. Nella primavera 1945 queste formazioni daranno vita alla IV Divisione Garibaldi « Mario FJaim » (v.).

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Brano: [...]Muneghina (v.), nata da una scissione della formazione di Superti. Tra Intra e Cannerò e la retrostante valle Cannobina agivano la « C. Battisti » di Armando Calzavara [Arca) con circa 80 uomini e la « Generale Perotti » di Filippo Frassati [Pippo) con circa 60: ambedue apolitiche, più aperta la prima e quasi filomonarchica la seconda. Dalla fusione di queste due formazioni nacque la Brigata « Piave », il cui comando venne affidato all’ingegnere Paolo Sala [Carletto). Sulla destra del Toce, con le sue basi operative sopra Ornavasso, era presen

te la « Valtoce » di Alfredo Di Dio, una formazione dove non si nascondevano simpatie per la Democrazia cristiana, da cui era sorretta finanziariamente. Infine, verso il Cusio, operava la « Filippo Beltrami » di Bruno Rutto.

I garibaldini tenevano da tempo i passi alpini di Baranca e del Turlo che, dalla valle Anzasca, mettevano in comunicazione con la Vaisesia, dove operavano Cino Moscatelli (v.) ed Eraldo Gastone (v.). Dalla valle Anzasca i garibaldini si erano spinti nelle valli di Antrona, Bogna[...]