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Il segmento testuale P.O.U.M. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 741

Brano: [...] Eden, Memorie 19381945, Milano, 1968; W. Churchill, La seconda guerra mondiale, Milano, 194853; L. Woodward, British Foreign Policy in thè Second World War, London, 1962; G. Alperovitz, Un asso nella manica. La diplomazia atomica americana: Potsdam e Hiroshima, Torino, 1966; G. Kegel, Ein Vierteljahrhundert danach. Das Potsdamer Abkommen und was aus ihm geworden ist, Berlin, 1970; Storia delle due Germanie (19451968). Torino, 1968.

E. Co.

P.O.U.M.

Partido obrero de unificacìon marxista. Partito di sinistra spagnolo.

Il P.O.U.M. si costituì a Barcellona nel settembre 1935, dalla fusione del Bloc Obrer y Camperol, guidato da Joaquim Maurin Jullia (18961973, dirigente sindacale e poi del Partito comunista spagnolo, ma escluso da quésto nel 1930 con tutta la Federazione catalanobaleare, di cui era segretario) e la Izquierda Comunista Espanda, il cui segretario era Andrés Nin (v.). Del Comitato esecutivo del P.O.U.M. entrarono a far parte, oltre ai due dirigenti già nominati, Juan And rade, Julian Gorkin, P. Bonet e J. Arquer. Organi di stampa ne furono La Baiali a e il mensile teorico La Nueva Era.

Partito composito

Il nuovo partito venne fondato sul presupposto che la Spagna si trovasse ormai in una fase prerivoluzionaria che preannunciava il socialismo o una reazione di tipo fascista: il diverso sbocco sarebbe dipeso dalla forza del proletariato e dall’unità delle diverse forze della sinistra.

In teoria di livello nazionale, ma con una base di massa praticamente solo in Catalogna, il P.O.U.M. [...]

[...]a Baiali a e il mensile teorico La Nueva Era.

Partito composito

Il nuovo partito venne fondato sul presupposto che la Spagna si trovasse ormai in una fase prerivoluzionaria che preannunciava il socialismo o una reazione di tipo fascista: il diverso sbocco sarebbe dipeso dalla forza del proletariato e dall’unità delle diverse forze della sinistra.

In teoria di livello nazionale, ma con una base di massa praticamente solo in Catalogna, il P.O.U.M. era alquanto composito, essendovi confluiti numerosi piccoli borghesi

Lo striscione del P.O.U.M. durante un corteo a Barcellona (1936)

radicali (aderenti al B.O.C.) insieme a operai rivoluzionari. La sua politica oscillò tra attendismo e avventurismo. Quando, il 15.1.1936, il Partito socialista spagnolo e quello comunista strinsero con i repubblicani socialisti di M. Azana e altri gruppi democratici il patto di Fronte Popolare, anche il P.O. U.M. vi aderì, pur nutrendo riserve sul carattere progressista del Fronte, ma dopo le elezioni del febbraio riprese la propria autonomia, criticando da sinistra il Fronte popolare.

Lotta antifranchista

Dopo i grandi scioperi esplosi in Spagn[...]

[...]ista strinsero con i repubblicani socialisti di M. Azana e altri gruppi democratici il patto di Fronte Popolare, anche il P.O. U.M. vi aderì, pur nutrendo riserve sul carattere progressista del Fronte, ma dopo le elezioni del febbraio riprese la propria autonomia, criticando da sinistra il Fronte popolare.

Lotta antifranchista

Dopo i grandi scioperi esplosi in Spagna come risposta popolare alla rivolta franchista (luglio 1936), i dirigenti poumisti pensarono di essere ormai entrati nella fase rivoluzionaria e previdero due tappe del processo: una prima tappa consistente nella sconfitta del fascismo, grazie all’alleanza tra proletariato e borghesia democratica; e una seconda che, secondo i poumisti, doveva consistere nella lotta rivoluzionaria per il socialismo. Secondo questa ottica, Nin accettò di entrare come ministro della Giustizia nel governo della Catalogna, ma in tale veste contribuì poi a far sciogliere i comitati locali di operai e contadini che egli stesso aveva precedentemente esaltato come presidio del nuovo ordine rivoluzionario.

Per lottare contro Franco, il P.O. U.M. costituì proprie milizie armate, i cui militanti si distinsero nei campi di battaglia. Ma ben presto

il partito entrò in conflitto con la politica moderata del Fronte popolare e in particolar modo [...]

[...]mente esaltato come presidio del nuovo ordine rivoluzionario.

Per lottare contro Franco, il P.O. U.M. costituì proprie milizie armate, i cui militanti si distinsero nei campi di battaglia. Ma ben presto

il partito entrò in conflitto con la politica moderata del Fronte popolare e in particolar modo con il P.C.S. (filosovietico) che, cercando di contenere le spinte radicali all’interno di un quadro democratico borghese, accusò apertamente il P.O.U.M. di essere una quinta colonna franchista.

Arresti ed eliminazioni

Nel marzo 1937 i contrasti con i partiti del Fronte popolare si acuirono e l’ala sinistra del P.O.U.M., facente capo a Juan And rade, criticò aspramente la partecipazione al governo.

Dopo i gravi tumulti esplosi nel maggio 1937 in Catalogna, dove le forze del governo repubblicano repressero duramente gli anarchici, anche i dirigenti del P.O.U.M. vennero arrestati (16 giugno) sotto accusa di alto tradimento e di collusione con i fascisti. Ma si trattava di accuse pretestuose, come venne dimostrato dal successivo processo (ottobre 1938) che assolse tutti i poumisti da queste infamanti imputazioni, pur condannandoli a lunghe pene detentive per vari altri motivi. Tra gli arrestati non c’era Andrés Nin che, rapito da agenti filosovietici, fu barbaramente torturato e ucciso.

Da quel momento il P.O.U.M., costretto alla illegalità, praticamente sparì dalla scena politica spagnola.

I militanti sopravvissuti si rifugiarono per lo più in Messico e in Francia, dove continuarono la loro lotta, in parte sotto la bandiera del P.O.U.M. ma per lo più confluendo (1945) nel nuovo partito Movimento Socialista de Catalunya.

Bibliografia: Victor Alba, Histoire du POUM, Parigi, Champ Libre, 1975; Andrés Nin, Guerra e rivoluzione in Spagna 1931/1937, Milano, Feltrinelli, 1974.

Pound, Ezra

N. a Hailey nell’ldaho (Stati Uniti) il 30.10.1885, m. a Venezia 1*1.11. 1972; poeta.

Dopo un breve viaggio in Europa si iscrisse all'Università di Pennsylvania e nel 1905 si laureò presso

lo Hamilton College. Una borsa di studio gli consentì successivamente di tornare in Europa e di visitare Londra, Parigi, Madrid.

Dopo una breve e tumultuosa esperienza d’insegnamento presso il Wabash College Crawsfordville nell' Indiana (U.S.A.), tornò in Europa, stabilendo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 130

Brano: [...]che e sindacali catalane e dal B.O.C. (Bloque Obrero y Campesino, a sua volta nato, sotto la guida di Joaquin Maurin, da una scissione del Partito comunista spa

Andrés Nin

gnolo). Questo fronte non ebbe però lunga vita. Falliti altri tentativi per far vivere le Alianzas Obreras quali formazioni di classe, autonome sia dal riformismo socialista che dallo stalinismo, nel settembre 1935 il gruppo di Nin e il B.O.C. si fusero, dando origine al P.O.U.M. (v.) Partito Operaio di Unità Marxista.

Segretario del P.O.U.M.

Alla testa del nuovo partito vennero inizialmente a trovarsi quali segretari Nin e Maurin. Nel gennaio 1936 il P.O.U.M. aderì, mantenendo tuttavia un atteggiamento « critico », al Fronte popolare spagnolo praticamente dominato dai socialisti e dai comunisti (da qui, l’accusa di « tradimento » e di « centrismo » rivolta da Trotzky a Nin).

Con l’inizio della guerra civile in Spagna (giugno 1936), Maurin rimase prigioniero nella zona occupata dai franchisti e Nin si trovò a dirigere il giovane partito da solo. Scarsamente legato alle masse, isolato in campo internazionale e in posizione assolutamente minoritaria aH’interno del Fronte popolare spagnolo, il P.O.U.M. credette opportuno appoggiarsi agli anarchici [...]

[...]nte dominato dai socialisti e dai comunisti (da qui, l’accusa di « tradimento » e di « centrismo » rivolta da Trotzky a Nin).

Con l’inizio della guerra civile in Spagna (giugno 1936), Maurin rimase prigioniero nella zona occupata dai franchisti e Nin si trovò a dirigere il giovane partito da solo. Scarsamente legato alle masse, isolato in campo internazionale e in posizione assolutamente minoritaria aH’interno del Fronte popolare spagnolo, il P.O.U.M. credette opportuno appoggiarsi agli anarchici che, in quel momento, costituivano in Catalogna la forza dominante. Quando poi fu proclamata la Repubblica autonoma catalana, Nin accettò di entrare a far parte del governo (Generalidad de Cataluna) come ministro della Giustizia, ma pochi mesi dopo ne venne estromesso per iniziativa dei comunisti e col consenso degli anarchici stessi. Isolati e bersagliati da ogni parte, quantunque cominciassero ad avere un certo seguito tra i lavoratori catalani, i poumisti vennero a trovarsi in crescenti difficoltà. I tentativi di Nin di unire le dissidenze inte[...]

[...] in quel momento, costituivano in Catalogna la forza dominante. Quando poi fu proclamata la Repubblica autonoma catalana, Nin accettò di entrare a far parte del governo (Generalidad de Cataluna) come ministro della Giustizia, ma pochi mesi dopo ne venne estromesso per iniziativa dei comunisti e col consenso degli anarchici stessi. Isolati e bersagliati da ogni parte, quantunque cominciassero ad avere un certo seguito tra i lavoratori catalani, i poumisti vennero a trovarsi in crescenti difficoltà. I tentativi di Nin di unire le dissidenze interne di sinistra dei vari partiti e di spingere la lotta verso sbocchi ri

voluzionari in contrasto con la politica ufficiale del Fronte popolare spagnolo si scontrarono con la reazione del governo repubblicano centrale. Allorché questo, per por fine al predominio anarchico in Catalogna, impose (decreto del 4.3.1937) la militarizzazione delle milizie popolari catalane, il ripristino delle forze di polizia governative, lo scioglimento e il disarmo delle formazioni poumiste, la lotta si trasferì sul t[...]

[...] vari partiti e di spingere la lotta verso sbocchi ri

voluzionari in contrasto con la politica ufficiale del Fronte popolare spagnolo si scontrarono con la reazione del governo repubblicano centrale. Allorché questo, per por fine al predominio anarchico in Catalogna, impose (decreto del 4.3.1937) la militarizzazione delle milizie popolari catalane, il ripristino delle forze di polizia governative, lo scioglimento e il disarmo delle formazioni poumiste, la lotta si trasferì sul terreno militare. La risposta anarchicopoumista al decreto del marzo condusse, nel maggio 1937, a sanguinosi scontri in Barcellona tra forze governative repubblicane e milizie popolari catalane, scontri che si conclusero con la sconfitta e il disarmo di queste ultime.

All’indomani delle « giornate di maggio », il 12.5.1937, in un manifesto del Comitato centrale del P.O.U.M., Nin spiegò la propria scelta: « Quando gli operai erano già nelle strade, il partito doveva prendere lina posizione. Quale? Disinteressarsi del movimento, condannarlo o solidarizzare con esso? La nostra scelta non era difficile. Né la prima né la seconda soluzione erano compatibili con la nostra qualità di partito operaio e rivoluzionario e, senza un momento di esitazione, scegliemmo la terza: prestare la nostra attiva solidarietà al movimento, pur sapendo in anticipo che non poteva vincere ».

Tale posizione ricorda quella degli spartachisti nell’insurrezione berlinese del gennaio 1919 (v[...]

[...]imento, pur sapendo in anticipo che non poteva vincere ».

Tale posizione ricorda quella degli spartachisti nell’insurrezione berlinese del gennaio 1919 (v. Rosa Luxemburg),

La fine di Nin

Nella torbida situazione che seguì, la posizione di Nin divenne sempre più esposta.

Dopo la perdita di Bilbao (19 giugno) il governo repubblicano centrale decise di rafforzare in Catalogna le proprie posizioni, mettendo esplicitamente fuori legge il P.O.U.M. sotto l’accusa di aver provocato i disordini del mese precedente in connivenza con il nemico franchista. Per sostenere tale accusa, furono addirittura fabbricate « prove » di una personale complicità di Nin con i servizi franchisti. A Barcellona furono arrestati numerosi membri del P.O.U.M., fra cui 40 componenti del Comitato centrale e, alcuni giorni prima degli altri, lo stesso Nin.

Secondo le testimonianze poi emerse, il segretario del P.O.U.M. fu consegnato ad agenti della polizia segreta sovietica. Portato nelle carceri di Alcalà de Henares, fu selvaggiamente torturato e infine ucciso. II suo cadavere venne fatto scomparire per accreditare la tesi di un’evasione favorita dai franchisti.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 656

Brano: [...]el Partito comunista.

Subito dopo la proclamazione delle Leggi eccezionali fasciste del novembre 1926 espatriò per sfuggire all’arresto (latitante, verrà assegnato il 20.11.1926 a 3 anni di confino) e si portò in Francia, poi in Belgio.

A Bruxelles aderì alla “sinistra comunista” e fu tra i collaboratori della rivista “Prometeo” (v.)f poi del mensile “Bilan”. Nel 1936 accorse in Spagna, organizzò a Barcellona la Brigata “Lenin” aderente al P.O.U.M. (v.) e fu tra i propagandisti di questo partito comunista dissidente. Dopo la liquidazione del P.O.U.M. dovette tornare in Francia. All’inizio dlela Seconda guerra mondiale fu internato nel campo di SaintCyprien e poi consegnato dalle autorità francesi al governo fascista italiano che, il 30. 9.1940, lo confinò nelle isole Tremiti, dove rimase fino alla caduta del fascismo.

Secondo dopoguerra

Rientrato a Napoli nel settembre 1943, riprese i contatti con il P.C.I. e nei mesi successivi avviò la costruzione (con socialisti e azionisti) della Confederazione Generale del Lavoro Meridionale. Ben presto venne però a trovarsi in contrasto, sia con l’analoga organizzazione sorta a Bari sia con i [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 131

Brano: Nitti, Francesco Saverio

L’arresto di Nin aveva suscitato in Spagna grandi ripercussioni, anche all’interno del governo repubblicano. Mundo Obrero, organo del Partito comunista spagnolo, il 25. 6.1937 pubblicò un articolo intitolato: « La fuga del bandito Nin ». il giornale sosteneva che l’ex segretario del P.O.U.M. era stato liberato da un kommando falangista e che si trovava sano e salvo a Burgos, al servizio di Franco.

La vicenda di Nin rimase avvolta nel mistero per molti anni, fino a quando una commissione per accertare i crimini di Stalin, costituitasi a Parigi il 21.12.1961, non ne portò alla luce i particolari. Secondo le testimonianze di Hernandez Jesus e altri, Nin era stato segretamente trasferito in un’altra prigione (El Pardo) e torturato affinché rilasciasse una pubblica confessione di « tradimento » (sul genere di quelle rese ai processi di Mosca) per confermare la tesi stalinista che i[...]

[...]2.1961, non ne portò alla luce i particolari. Secondo le testimonianze di Hernandez Jesus e altri, Nin era stato segretamente trasferito in un’altra prigione (El Pardo) e torturato affinché rilasciasse una pubblica confessione di « tradimento » (sul genere di quelle rese ai processi di Mosca) per confermare la tesi stalinista che i trotzkisti erano « agenti del fascismo ». In seguito al suo rifiuto, fu assassinato.

L’arresto dei dirigenti del P.O.U.M. era stata la conseguenza delle iniziative prese da questo partito per ottenere che Trotzky, cui il governo norvegese aveva intimato di lasciare la Norvegia, ottenesse asilo politico in Spagna.

Mischio, Tito

N. a Civitanova Marche (Me) il 21.3.1890, m. a Ponza il 25.12.1937; meccanico.

Residente a Genova, aderì giovanissimo al sindacalismo rivoluzionario e poi al movimento anarchico, partecipando alle attività del gruppo « Combattiamo » e del Circolo « Francisco Ferrer ». Nel primo dopoguerra partecipò alle lotte del movimento operaio genovese e nel

1921 aderì al Partito comunista.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 378

Brano: [...] l’Ebro. In una di queste battaglie, il 16.10.1936, gli internazionali, pur uscendone vittoriosi, ebbero a lamentare la perdita di 80 dei loro, tra i quali i noti Mbertari Beltramieux e William Cottin.

Su un terreno ideologico diverso, marxista di sinistra, ma in stretta cooperazione pratica con gli anarchici, accorsero al fronte d’Aragona (nel settore di Estrecho Quinto) nel mese di agosto 1936, circa 300 volontari internazionali aderenti al P.O.U.M. (Partito Obrero de Uni

ficación Marxista). Facevano parte di una colonna detta « Lenin ». Erano in maggioranza inglesi dèll’Independent Labour Party, belgi dell'ala sinistra del Partito operaio, francesi della frazione « Gauche révofutionnaire socialiste»; vi erano fra essi, anche, alcuni italiani provenienti dal Partito socialista massimalista o dalla « Sinistra comunista bordighista » o senza partito. Le difficoltà delle posizioni estremiste si rivelarono per altro ben presto e si ripercossero sugli stessi volontari internazionali. L’esercito di Franco, che poggiava nella sua retroguardi[...]

[...]) trasferitosi a Valenza.

Ma gli anarchici del fronte d’Aragona (v.) mal si rassegnavano all'idea della militarizzazione regolare, considerata come un passo verso la ricostituzione dello Stato burocratico; un certo numero di essi, fra cui una parte dei volontari internazionali, preferì conservare la propria libertà d'azione a rischio di dover rinunciare all'ulteriore partecipazione alla guerra. Analogo fenomeno si verificò tra i volontari del P.O.U.M.. Tuttavia, tra i 2.000 militi anarchici che Durruti portò a Madrid, vi erano parecchie decine di agguerriti « internazionali ». Un’altra colonna di volontari internazionali, italiani nella loro totalità, si era formata nel frattempo sul fronte settentrionale d’Aragóna (sotto Huesca). Era la magnifica colonna comandata da Carlo Rosselli e da Mario Angeloni (v. Ascaso, Colonna). Essendo composta in buona parte da libertari italiani, la colonna Rosselli aveva tuttavia sulle formazioni internazionali dichiaratamente anarchiche questa decisa superiorità: essa non si limitava ad esprimere la solida[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 300

Brano: [...]e sfruttamento cui i lavoratori venivano sottoposti e la connivenza dei dirigenti sindacali con gli sfruttatori. Da queste esperienze Orwell derivò una dura critica nei confronti del riformismo e un orientamento politico massimalista, anche se non marxista.

In Spagna

Nel dicembre 1936 Orwell si portò in Spagna, dove era in corso la guerra civile, per scrivere corrispondenze dal fronte. Giunto a Barcellona, finì per unirsi a una colonna del P.O.U.M. (v.), il piccolo partito dissidente dal Partito comunista ufficiale spagnolo, e combattè sul fronte aragonese fino a quando, ferito, dovette rientrare nella capitale della Catalogna (26 aprile). Qui visse le «giornate di maggio » che videro lo scontro tra anarchici e poumisti da una parte, forze governative e comunisti dall’altra. A giugno, dopo un’altra breve permanenza al fronte, tornò in

Inghilterra, dove compendierà la sua esperienza spagnola nel libro Homage to Cataìonia (1938),

Socialista libertario

Tornato in patria con un bagaglio di esperienze che esaltavano il suo spirito di socialista libertario, nemico di ogni sopraffazione dell’individuo e di ogni forma di totalitarismo politico (di destra e di sinistra), allo scoppio della Seconda guerra mondiale Orwell (riformato alla visita medica, quindi esonerato dal servizio militare) fece parte, co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 798

Brano: [...]onale doveva assumere nei confronti del conflitto spagnolo un atteggiamento simile a quello tenuto da Lenin davanti al

lo scoppio della Prima guerra mondiale (cioè « trasformare la guerra imperialista in guerra civile » e non sostenere le rispettive borghesie, compresa quella repubblicana). La minoranza, diretta da Enrico Russo, contestò questa analisi e, conseguentemente, accorse in Spagna per combattere nella Brigata « Lenin », aggregata al P.O.U.M. (v.). Analoga spaccatura si presentò nella Ligue belga.

Elaborazioni teoriche

Sulle pagine di « Prometeo » e di « Bilan » furono compiuti tentativi di analisi teorica sul periodo della « decadenza » del capitalismo, una fase che secondo « Prometeo » si era aperta con la Prima guerra mondiale e avrebbe comportato il susseguirsi di crisi sempre più profonde. Un altro problema affrontato fu quello della « natura sociale » deH’Unione Sovietica, problema che, pur non venendo allora risolto dal gruppo, ne dimostrava la capacità di porre questioni reali di fondo per il movimento operaio intern[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 265

Brano: [...]uncia la partenza della Colonna Rosselli 'per il fronte (19.8.1936)

di armi. Analoga risposta venne data dai socialisti e, con motivazioni dello stesso genere, neppure il Partito repubblicano volle partecipare alla riunione. Così, il 23 luglio, il solidale intervento di una “Colonna italiana” in Spagna fu deciso soltanto dai giellisti, dai socialisti massimalisti, dagli anarchici e dai dissidenti trotzkisti, alcuni dei quali passeranno poi al P.O.U.M. (v.). Accertato che la Colonna italiana avrebbe superato il centinaio di volontari, Rosselli si mise alla ricerca di armi, impresa allora non facile per un privato, nella quale venne affiancato da un giellista e da un socialista. Nello stesso tempo Rosselli contribuì anche alla costituzione di una forza aerea, la squadriglia comandata da André Malraux (v.), particolarmente importante per i repubblicani prima che giungessero gli aerei e gli aviatori dall’U.R.S.S. (il milanese Primo Gibelli (v. Luigi Gorelli) e il triestino Giuliano Viezzoli cadranno a Toledo, appunto in combattimento aereo).
[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 611

Brano: [...]are una risposta militare immediata né seppe creare in tempi rapidi un nuovo esercito da sostituire al vecchio che era stato disarticolato e decapitato dalla rivolta militare. Se la risposta spontanea, guidata da partiti e sindacati, riuscì in un primo momento a bloccare l’avanzata dei facciosos, essa costituì anche un limite, quando venne a essere un impedimento alla creazione di un nuovo esercito: le colonne catalane guidate dalla F.A.I. e dal P.O.U.M. (v.) rifiutarono per molti mesi di essere “militarizzate”, di essere cioè inquadrate e di accettare una disciplina, certamente democratica, ma comunque di tipo militare.

D’altra parte, proprio In Catalogna (e anche in Aragona) F.A.I. e C.N.T. dall’ottobre 1936 avevano dato vita a esperienze di gestione collettiva in agricoltura e neH’industria, sostenendo che soltanto se si fosse portata fino in fondo la rivoluzione, ottenendo in tal modo l’adesione delle masse proletarie, sarebbe stato possibile vincere la guerra. Nettamente contrari a ciò, socialisti e comunisti erano invece convinti del[...]

[...]tarie, sarebbe stato possibile vincere la guerra. Nettamente contrari a ciò, socialisti e comunisti erano invece convinti della necessità di rinviare il processo rivoluzionario (di cui non negavano comunque l’urgenza) a quando fossero stati sconfitti i fascisti: la guerra contro l’avanzata franchista doveva, in quel momento, avere la precedenza su tutto. Nel maggio 1937 le strade di Barcellona assistettero allo scontro armato fra a

narchici e poumisti da un lato, e truppe governative repubblicane (affiancate da socialisti e comunisti) dall’altro. Nel corso di questi scontri, il 5 maggio, fu ucciso « per mano di agenti al servizio di Stalin », anche l’italiano Camillo Berneri (v.), uno dei più noti dirigenti del movimento anarchico internazionale.

Fu soprattutto per opera dei comunisti (il cui seguito aumentò enormemente per la disciplina dimostrata e il prestigio guadagnato attraverso gli aiuti economici e militari che venivano daH’Unione Sovietica) che si procedette alla riorganizzazione deM'esercito: uno dei primi “modelli” fu il [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 76

Brano: Togliatti, Paimiro

Manuel Azana al capo del governo Francisco Cabali ero, da Juan Negrin a Indalecio Prieto (si vedano le rispettive voci). Per contro, vennero via via emarginate e anche eliminate fisicamente quelle forze che si ponevano alla sinistra del P.C.E., dagli anarchici particolarmente forti in Catalogna al P.O.U.M. (v.).

Quanto ai suoi interventi sul piano militare, cosi si legge nella già più volte citata biografia: « Alla organizzazione di Brigate internazionali di volontari egli non dedicò che una parte del suo lavoro. Appena giunto in Spagna egli trovò che esisteva in questo campo una pericolosa confusione [...] Ne risultava una situazione politicamente e anche militarmente insostenibile e Togliatti la risolvette proponendo e ottenendo che la organizzazione fosse completamente unificata, che le Brigate internazionali fossero da considerarsi sotto tutti gli aspetti, per la disciplina e per tutti i[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine P.O.U.M., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---comunista <---socialista <---Partito comunista <---comunisti <---fascismo <---fascista <---italiana <---italiani <---socialisti <---C.N.T. <---Pratica <---U.R.S.S. <---antifascismo <---antifascisti <---fascisti <---franchista <---internazionalisti <---italiano <---poumisti <---antifascista <---fasciste <---marxista <---massimalista <---socialismo <---trotzkisti <---Andrés Nin <---B.O.C. <---Bibliografia <---Comitato centrale <---F.A.I. <---La guerra <---P.C. <---P.S.I. <---Rosa Luxemburg <---Storia <---antifasciste <---comuniste <---franchisti <---imperialismo <---nell'Italia <---riformismo <---sindacalisti <---staliniana <---stalinismo <---stalinista <---trotzkismo <---A.N. <---Alcalà de Henares <---Alianza Obrera <---Andrea Cau <---André Malraux <---Antonio Cieri <---Antonio Gramsci <---Aurelio Aiacci <---B.B.C. <---Bandiera Rossa <---British Foreign Poli <---Bruno Gualandi <---C.G. <---C.G.L. <---Carlo Cocco <---Carlo Rossel <---Caserma del Battaglione <---College di Eton <---Colonna Italiana <---Colonna Rosselli <---Comunista Espanda <---Confederacion Nacional del Traba <---Das Potsdamer Abkommen <---Demografia <---Diritto <---Diritto finanziario <---Dolores Ibérruri <---E.I.A.R. <---El Salvador <---Eric Arthur Blair <---Estrecho Quinto <---Evgenij Ivanovic Zamjatin <---F.G.C.I. <---F.I.O.M. <---Ferdinando De Rosa <---Filosofia <---Francesco Saverio <---Francisco Ferrer <---Fronte Popolare <---Generale del Lavoro Meridionale <---Giovane Italia <---Giuseppe Serafini <---Home Guard <---I.L. <---Igino Boriti <---Il Lavoratore <---Il Lavoratore di Legnano <---Il P <---Il P O <---Il P O U <---Il Socialista <---Il Socialista di Cosenza <---Il popolo <---In maggio <---Italia che scrive <---J.F. <---Joaquim Maurin Jullia <---Juan Negrin a Indalecio Prieto <---Julian Gorkin <---La Nueva Era <---La Repubblica <---La difesa <---La fuga <---La lotta <---La prima <---Labour Party <---Le Reveil Communiste <---Libero Batti <---Libero Battistelli <---Lucca T <---Michele Centrone <---Miguel Primo de Rivera <---Movimento Operaio <---Movimento Socialista de Catalunya <---Negrin a Indalecio <---O.S.A. <---Obrero de Uni <---Oggi in Spagna <---Operaio di Unità <---Oreste Della Croce <---Ottica <---Out in Paris <---P.C.E. <---P.C.I. <---P.C.S. <---P.C.U.S <---P.C.U.S. <---P.I. <---P.O. <---PCI <---POUM <---Parigi Umberto Massola <---Partito Operaio <---Partito Operaio di Unità Marxista <---Pietro Kropotkin <---Repubblica Domi <---Rivoluzio Gilioli <---Rodolfo Gunscher <---Rossa di Milano <---S.S. <---Saint-Cyprien <---Salerno-Catanzaro <---Scienza delle finanze <---Scienze <---Scienze politiche <---Second World <---Severino Casale <---Stella Rossa <---Stella Rossa di Torino <---Storia contemporanea <---Tommaso Sgovio <---Trotzky a Nin <---U.M. <---U.S.A. <---Umberto Marzocchi <---anarchismo <---anticomunista <---antifranchista <---attendismo <---avventurismo <---azionisti <---bolscevismo <---bordighista <---capitalismo <---capitalista <---centrismo <---communiste <---crociano <---dannunziano <---dell'Italia <---democristiano <---dhoniana <---dilettantismi <---eclettismo <---economista <---entrismo <---eroismo <---estremiste <---estremisti <---falangista <---falangiste <---fascismi <---federalismo <---federalista <---frontista <---giellista <---giellisti <---giolittiana <---giolittiano <---ideologica <---ideologico <---ideologie <---imperialista <---interimperialista <---internazionalista <---intesista <---italiane <---leninismo <---liberalismo <---marxismo <---marxisti <---massimalisti <---nazifascismo <---nazifasciste <---nazista <---poumista <---poumiste <---prefascista <---progressista <---propagandisti <---revisionismo <---rialista <---rifugiano <---rimperialista <---salveminiane <---simbolista <---sindacalismo <---sindacalista <---socialiste <---spartachisti <---staliniano <---tecnologico <---terzinternazionalisti <---totalitarismo <---trotskisti <---trotzkista <---trotzkiste <---venticinquesimo



Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO

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