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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 60

Brano: [...]e sindacato dei minatori del PasdeCalais. Pur facendo parte fin dall’inizio della corrente terzinternazionalista del partito, non partecipò alla scissione di Tours del dicembre 1920, essendo a quell’epoca impegnato nel servizio militare. Congedatosi nel 1922 ed essendogli stata rifiutata la riassunzione in miniera, si dedicò all’attività politica tra la gioventù comunista e nella C.G.T.U., organizzando gli scioperi dei minatori.

Dirigente del P.C.F.

Il 1923 fu un anno di svolta nella vita di Thorez: segnalatosi nell’ottobre 1922 al Congresso nazionale del Partito comunista francese tra i più decisi sostenitori del Fronte unico, alla metà del 1923 venne proposto come segretario della Federazione comunista della zona mineraria del PasdeCalais e diventò funzionario a tempo pieno. Al Congresso nazionale deM’anno successivo (Lione, gennaio 1924) fu eletto membro del Comitato centrale del P.C.F. e, nell’ottobre, segretario della regione del Nord, comprendente le roccheforti operaie dei dipartimenti del Nord, PasdeCalais e Somme. Contemporaneamente partecipò ai lavori della segreteria della Federazione dei minatori, aderente alla C.G.T.U. guidata dai comunisti. Nel febbraio 1925 compì il suo primo viaggio in Unione Sovietica. Nel giugno 1927 venne condannato a 6 mesi di reclusione per antimilitarismo e sovversivismo; da allora visse in semiclandestinità finché, nel giugno 1929, subì un nuovo arresto e dovette scontare altri 8 mesi di reclusione. Nel carcere di Nancy organizzò una scuo[...]

[...]atori, aderente alla C.G.T.U. guidata dai comunisti. Nel febbraio 1925 compì il suo primo viaggio in Unione Sovietica. Nel giugno 1927 venne condannato a 6 mesi di reclusione per antimilitarismo e sovversivismo; da allora visse in semiclandestinità finché, nel giugno 1929, subì un nuovo arresto e dovette scontare altri 8 mesi di reclusione. Nel carcere di Nancy organizzò una scuola di partito e maturò una riflessione sulla nuova strategia che il P.C.F. avrebbe dovuto adottare per affrontare le conseguenze della crisi economica e l’avanzata del fascismo.

La politica di Fronte popolare

Uscito dal carcere, nel luglio 1930 fu eletto segretario del P.C.F. e dette inizio a una fase di riorganizzazione del partito, che avrebbe portato nel 1934 all’esclusione della corrente estremista capeggiata da Jacques Doriot (v.), quindi al riavvicinamento dei comunisti al Partito socialista e a quelle correnti laiche e cattoliche che si riconoscevano nella comune lotta antifasci

sta. Thorez divenne pertanto uno dei più convinti realizzatori del Fronte popolare (v.). Eletto deputato nel

1932 (carica che manterrà fino allo scioglimento della rappresentanza parlamentare comunista nell'agosto

1939), nel maggio 1936 fece votare ai deputati del P.C.F. la[...]

[...]da Jacques Doriot (v.), quindi al riavvicinamento dei comunisti al Partito socialista e a quelle correnti laiche e cattoliche che si riconoscevano nella comune lotta antifasci

sta. Thorez divenne pertanto uno dei più convinti realizzatori del Fronte popolare (v.). Eletto deputato nel

1932 (carica che manterrà fino allo scioglimento della rappresentanza parlamentare comunista nell'agosto

1939), nel maggio 1936 fece votare ai deputati del P.C.F. la fiducia al primo governo Blum e, nel giugno, intervenne per por fine agli scioperi ancora in corso.

Negli anni Trenta compì vari viaggi in rappresentanza del suo partito: nel gennaio 1933, alla vigilia della vittoria di Hitler, era stato a Berlino; durante la guerra civile spagnola visitò ripetutamente il fronte, sul quale combattevano, nelle Brigate Internazionali, anche contingenti di comunisti francesi guidati da André Marty; nel gennaio 1939 si recò in Algeria.

Leader politico con grandi doti di agitatore e organizzatore, Thorez impersonò l’origine operaista, l'orgoglio di partit[...]

[...] alla vigilia della vittoria di Hitler, era stato a Berlino; durante la guerra civile spagnola visitò ripetutamente il fronte, sul quale combattevano, nelle Brigate Internazionali, anche contingenti di comunisti francesi guidati da André Marty; nel gennaio 1939 si recò in Algeria.

Leader politico con grandi doti di agitatore e organizzatore, Thorez impersonò l’origine operaista, l'orgoglio di partito e la mai smentita tradizione nazionale del P.C.F. rivolgendosi ai settori più combattivi della classe operaia delle regioni minerarie e siderurgiche settentrionali e delle industrie metalmeccaniche della periferia parigina con parole d’ordine chiare, come quella coniata alla vigilia delle elezioni politiche del 1936: “mano tesa” ai cattolici antifascisti.

Nel settembre 1938, con il voto dato dai comunisti contro il Patto di Monaco (v.), iniziò un duro scontro che oppose il P.C.F. ai socialisti e al governo Daladier. Quando poi, in seguito al Patto di non aggressione russotedesco (v.), il 26.9.1939 il governo francese sciolse le organizzazioni comuniste e Thorez si trovò

richiamato alle armi, decise di disertare, avendo anche ricevuto pressioni in tal senso dagli altri dirigenti del partito. Con l’aiuto della sua compagna Jeannette Vermeersch e di altri militanti, il 4 ottobre abbandonò il reparto cui era stato destinato e, attraverso i paesi in guerra, raggiunse infine l’Unione Sovietica, dove rimase semiclandestino fino alla liberazione della Francia.

Secondo d[...]

[...]ertare, avendo anche ricevuto pressioni in tal senso dagli altri dirigenti del partito. Con l’aiuto della sua compagna Jeannette Vermeersch e di altri militanti, il 4 ottobre abbandonò il reparto cui era stato destinato e, attraverso i paesi in guerra, raggiunse infine l’Unione Sovietica, dove rimase semiclandestino fino alla liberazione della Francia.

Secondo dopoguerra

Rientrò in patria il 27.11.1944. Riconfermato segretario generale del P.C.F. al X Congresso (giugno 1945) si fece promotore di un'alleanza tra le forze della Resistenza per la ricostruzione del paese. Alle elezioni politiche dell'ottobre 1945 il P.C.F. ottenne un grande successo: Thorez venne rieletto deputato e, in qualità di ministro, con altri quattro comunisti partecipò alla formazione di una serie di governi tripartiti (socialisti, comunisti e gollisti) .

Mantenne incarichi ministeriali fino al 4.5.1947 e dal gennaio 1947 fu anche vicepresidente del Consiglio a fianco di Ramadier. Il 10.10.1950, colto da congestione cerebrale, dovette interrompere ogni attività politica e fino al 1953 rimase a curarsi in U.R.S.S..

Alla fine del 1953 tornò a dirigere il P.C.F.. Gravemente minato dalla malattia che lo avrebbe condotto alla morte e [...]

[...]à di ministro, con altri quattro comunisti partecipò alla formazione di una serie di governi tripartiti (socialisti, comunisti e gollisti) .

Mantenne incarichi ministeriali fino al 4.5.1947 e dal gennaio 1947 fu anche vicepresidente del Consiglio a fianco di Ramadier. Il 10.10.1950, colto da congestione cerebrale, dovette interrompere ogni attività politica e fino al 1953 rimase a curarsi in U.R.S.S..

Alla fine del 1953 tornò a dirigere il P.C.F.. Gravemente minato dalla malattia che lo avrebbe condotto alla morte e che negli ultimi dieci anni ne limitò notevolmente l’attività, al XVII Congresso del P.C.F. (maggio 1964) chiese egli stesso di non essere rieletto segretario generale. Al suo posto venne eletto Waldeck Rochet, mentre Thorez fu

Da sinistra: Maurice Thorez con Jacques Duclos (v.)

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 133

Brano: [...]ì per un dissesto finanziario). Dopo una parentesi di insegnamento come professore di filosofia a Bourg (1928), dove tentò anche di organizzare i disoccupati nel sindacato controllato dal Partito comunista francese, tornò a Parigi. Qui iniziò un’intensa attività di pubblicista e scrittore legato all’impegno rivoluzionario: diresse una piccola rivista di alto livello filosofico (Bifur) e collaborò alle edizioni de I'Humanité, organo ufficiale del P.C.F..

Ne! 1932 pubblicò AdenArabie e Les chiens de garde; nel 1934 Antoine Bloyé. Nello stesso anno fece un viaggio in U.R.S.S, e assistette

Paul Nìzan al suo tavolo dì lavoro presso l’« Humanité »

al I Congresso generale degli scrittori sovietici, facendone poi un resoconto che fu pubblicato in Francia e in America. Nel 1935 pubblicò Le chevai de Troie.

Dal 1935 cominciò a lavorare stabilmente per l’« Humanité » e dal 1937 (anno di fondazione del giornale) per « Ce Soir », quotidiano della sera del P.C.F..

Negli anni del Fronte Popolare (193538) fu incaricato dal P.C.F. di tenere i[...]

[...]34 Antoine Bloyé. Nello stesso anno fece un viaggio in U.R.S.S, e assistette

Paul Nìzan al suo tavolo dì lavoro presso l’« Humanité »

al I Congresso generale degli scrittori sovietici, facendone poi un resoconto che fu pubblicato in Francia e in America. Nel 1935 pubblicò Le chevai de Troie.

Dal 1935 cominciò a lavorare stabilmente per l’« Humanité » e dal 1937 (anno di fondazione del giornale) per « Ce Soir », quotidiano della sera del P.C.F..

Negli anni del Fronte Popolare (193538) fu incaricato dal P.C.F. di tenere i rapporti con i cattolici. Nel 1938 fu inviato di « Ce Soir » a Monaco per seguire i negoziati che avrebbero portato allo smembramento della Cecoslovacchia. Da questa esperienza trasse un reportage dal titolo Cronaca di settembre. Nello stesso anno uscì il suo libro « La cospirazione ».

Quando, il 24.8.1939, venne firmato il patto di non aggressione russotedesco, Nizan ne rimase sconvolto, come molti altri militanti comunisti. Dopo l’occupazione sovietica della Polonia (1939) si dimise dal P.C.F. e, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, si arruolò volontario per il fronte.[...]

[...]i « Ce Soir » a Monaco per seguire i negoziati che avrebbero portato allo smembramento della Cecoslovacchia. Da questa esperienza trasse un reportage dal titolo Cronaca di settembre. Nello stesso anno uscì il suo libro « La cospirazione ».

Quando, il 24.8.1939, venne firmato il patto di non aggressione russotedesco, Nizan ne rimase sconvolto, come molti altri militanti comunisti. Dopo l’occupazione sovietica della Polonia (1939) si dimise dal P.C.F. e, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, si arruolò volontario per il fronte. Partecipe con le truppe francesi alla battaglia di Dunkerque, vi trovò la morte.

Le sue dimissioni dal P.C.F., insieme a quelle di altri intellettuali e noti militanti comunisti, ebbero larga risonanza e, nel clima deH’epoca, furono sfruttate da parti opposte.

II segretario del P.C.F. Maurice Thorez scrisse: « Paul Nizan, confidente della polizia [...], diffondeva l’idea di comuniSmo nazionale ». Ancora dopo la fine della guerra Henri Lefebvre e Louis Aragon lo dipingeranno come un traditore della causa del proletariato.

Nizza Monferrato

Comune di circa 10.000 abitanti in provincia di Asti, a 29 km dal capoluogo verso i confini con la provincia di Alessandria, nel corso della Guerra di liberazione ebbe un ruolo di particolare importanza: trovatosi al centro della cosiddetta Repubblica dell’AIto Monferrato (v. Monferrato Basso e Alto), ne divenne di fatto la capitale,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 421

Brano: [...]no nuovamente: venne accelerato l'armamento dei paesi della Piccola Intesa (Jugoslavia, Romania, Cecoslovacchia) e furono riallacciati accordi con la Germania in funzione antisovietica; furono costituiti cartelli francotedeschi dell’acciaio, del ferro, dei sali potassici, e concessi crediti ai monopoli tedeschi.

Nel 1930 la Francia sostenne il piano Young in favore della Germania, che sostituì quello Dawes. Alle elezioni politiche del 1928 il P.C.F. aveva raccolto 1.070.000 voti, 200 mila in più del 1924. Nello stesso anno ebbero luogo forti lotte operaie e contadine; i radicali passamano all’opposizione.

Nel luglio del 1929, a Poincaré successe Briand. Pochi mesi dopo, questi fu sostituito a sua volta dal governo Tardieu che scatenò una violenta offensiva contro i comunisti. Tutti i membri del Comitato centrale del partito furono arrestati e si ebbe anche un tentativo di sopprimere l’« Humanité » (v.).

Fascismo e antifascismo

La crisi economica (v.) mondiale raggiunse la Francia nel 1930 e si protrasse sino al 1936. La produzio[...]

[...] o meno larga, secondo i diversi governi che si susseguivano al potere.

Dal 1932 andò prendendo vigore anche in Francia il movimento fascista. Le diverse associazioni nazionalfasciste (Action Frangaise, Croci di fuoco, Gioventù patriottica) trovarono incoraggiamento. Dalle elezioni del 1932 uscì tuttavia vittorioso il blocco delle sinistre, che raccolse quasi 4.500.000 voti contro i 3.000.000 della destra. Malgrado l’offensiva reazionaria, il P.C.F. ottenne 800.000 voti. Si susseguirono vari governi di sinistra, di volta in volta presieduti da Herriot, da Paul Boncour, da Edouard Daladier.

L’inasprimento dei rapporti francotedeschi indusse Herriot a un patto di non aggressione con I’Unione Sovietica (29.11.1932). Fin dal gennaio 1932 i due paesi avevano iniziato trattative per garantire la sicurezza in Europa, ma in quello stesso anno i gruppi monopolistici francesi avevano dato il loro assenso alla Conferenza del Lussemburgo, favorendo obiettivamente il riarmo della Germania. Nel 1933 la Francia partecipò alla preparazione del Patto [...]

[...]o.

Il 9 febbraio Parigi manifestò unitariamente e con viva forza contro il pericolo di involuzione reazionaria. Il 12, uno sciopero generale antifascista, di un’ampiezza senza precedenti, paralizzò l’intera Francia. Sotto la crescente pressione delle masse, il 27.7.1934 il Partito socialista francese concluse un patto

d’unità d’azione con il.Partito comunista. Da quell’accordo sarebbe scaturito il Fronte popolare (v.). Nell'ottobre 1934 il P.C.F. propose la creazione di un largo fronte antifascista e ne delineò il programma. Nel novembre la spinta delle forze antifasciste determinò la caduta del governo di « unione nazionale » presieduto da Gaston Doumergue (costituito nel febbraio). Analoga sorte subirono il governo di « tregua civile » di PierreÉtienne FI and in nel maggio 1935 e poi, nel gennaio 1936, quello del filofascista Pierre Lavai (v.).

Nel giugno 1936 cadde anche il gabinetto di Albert Sarraut, ultimo vano tentativo della destra per impedire un governo di Fronte popolare. Il 14.7.1935, in un memorabile comizio svoltosi a[...]

[...]te, democratizzazione della stampa, garanzie delle libertà sindacali, adozione di efficaci misure per assicurare la pace e per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori. Nel mese di marzo i sindacati comunisti e socialisti si unificarono.

Le elezioni politiche del maggio 1936 videro la grande vittoria del Fronte popolare. I partiti che ne facevano parte ebbero quasi il 69 per cento dei voti e il 64 per cento dei seggi dell’Assemblea. Il P.C.F. ottenne da solo 1.500.000 voti, pari al 18 per cento, e 72 deputati. Da quelle elezioni sorse il governo presieduto dal socialista Léon Blum (v.) che aumentò i salari, introdusse le ferie pagate e la settimana di 40 ore, abrogò alcuni decreti finanziari antipopolari, adottò altre misure in favore dei contadini, degli impiegati e dei piccoli esercenti, nazionalizzò parzialmente l’industria di interesse militare.

Le forze conservatrici reagirono attraverso forme di sabotaggio economico, organizzarono l’esportazione di capitali all’estero, provocarono il rialzo dei prezzi, fecero ostruzionism[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 676

Brano: [...]zionalità, gli emigrati iscritti al partito comunista di un paese ospite. I Gruppi di lingua furono, tra le due guerre, particolarmente attivi in Francia, sia per la forte emigrazione ivi esistente e proveniente da diversi paesi europei (Italia, Polonia, Ungheria, Jugoslavia, ecc.) sia per la particolare attenzione che il Partito comunista francese dedicava a questa specifica attività.

I comunisti stranieri residenti in Francia militavano nel P.C.F. e partecipavano, a parità di diritti, a tutti i suoi organismi: cellule, comitati, federazioni, Comitato centrale; ma, nel tempo stesso, essi facevano parte dei rispettivi Gruppi di lingua. Questi ultimi erano poi diretti da una Commissione nazionale scelta dal P.C.F., e l'insieme di tutte le Commissioni dipendeva dalla Commissione nazionale della mano doperà straniera, anch’essa designata dal P.C.F..

Particolarmente numerosi e attivi erano i Gruppi di lingua italiana, sia per l’alto numero dei comunisti italiani emigrati sia per l’importanza che rivestiva la lotta contro il fascismo.

Nei Gruppi di iingua, i comunisti discutevano soprattutto i problemi economici e sociali riguardanti la loro condizione di emigrati, ma senza trascurare, a titolo informativo e di orientamento, i problemi politici del loro paese di origine.

Nel caso degli italiani, veniva molto curata l’informazione sulla politica del fascismo allo scopo di sviluppare la lotta contro il regime dittatoriale. I Gruppi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 428

Brano: Francia

La sede del P.C.F. con scritte di protesta per l’arresto del segretario del partito Jacques Duclos, fermato dalla polizia per le agitazioni contro l'arrivo del generale americano Ridgway (Parigi, 26.5.1952)

lioni 600.000 voti e 151 seggi. Gua* dagnarono voti anche la S.F.I.O., i radicali e i radicalsocialisti uniti nella coalizione detta del Fronte repubblicano (costituita per iniziativa di MendèsFrance) t mentre le destre crollarono. Il movimento qualunquista di Poujade raccolse in quest’occasione 2.500.000 voti che esprimevano tutto il malcontento e la ribellione dei piccoli produttori e commercianti contr[...]

[...]Poujade raccolse in quest’occasione 2.500.000 voti che esprimevano tutto il malcontento e la ribellione dei piccoli produttori e commercianti contro la prolungata instabilità economica del paese. Due anni prima, il clamoroso insuccesso del partito gollista alle elezioni amministrative del 1953, aveva indotto il generale De Gaulle a ritirarsi dalla scena politica in attesa di tempi migliori.

Il crollo della Quarta Repubblica

La proposta del P.C.F. al Fronte repubblicano di formare un governo di coalizione per risolvere mediante trattative la questione dell’Algeria (v.), divenuta gravissima dopo la grande offensiva partigiana dell'agosto 1955, e per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e sviluppare una politica estera di distensione, fu respinta. Nel gennaio 1956 il governo venne formato dal socialista Guy Mollet e dai radicali. Nondimeno il P.C.F. sostenne la dichiarazione governativa di Guy Mollet, in quanto conteneva un programma di misure a favore dei lavoratori.

Nella sua prima fase di attività il governo adottò i provvedimenti pro

messi (legge sulle 3 settimane di ferie pagate, riduzione delle differenze salariali, creazione di un fondo salari per l’assistenza alla vecchiaia), ma ben presto i problemi dell’Africa settentrionale presero il sopravvento su ogni altro. Il governo regolò le questioni del Marocco e della Tunisia, ma si irrigidì su quella algerina e si oppose alla nazionalizzazione del Canale di Suez prendendo part[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 268

Brano: [...]pagna. Egli fece varie inchieste sulle condizioni di vita e di lavoro della gioventù operaia e, sotto la sua amministrazione, il comune di ViIlejuif divenne un modello nel campo delle realizzazioni sociali, particolarmente in ambito scolastico (inaugurazione della Scuola funzionale “Karl Marx”, progettata dal l’architetto Lurgat nel 1933) e della medicina preventiva.

Con le elezioni del maggio 1936 tornò a sedere in Parlamento. Incaricato dal P.C.F. di seguire il settore culturale e dell’informazione, nei suoi due ultimi anni di vita fece tra l’altro due importanti interventi in favore della libertà di stampa, alla Camera (dicembre 1936) e al Comitato centrale del P.C.F., per una più organica collaborazione tra Partito comunista e intellettuali (Au Service de l’esprit, 16.10.1936). Fu anche tra gli organizzatori dei due congressi internazionali degli scrittori antifascisti per la difesa della cultura, il primo tenuto a Parigi nel

1935 e l’altro in Spagna (a Madrid e a Valencia) nell’estate 1937, per esortare gli intellettuali di ogni paese a schierarsi con i combattenti repubblicani, pochi mesi prima della prematura scomparsa, dovuta a un attacco cardiaco.

Bibliografia: Nous ferons se lever le Jour, Paris, 1947 (raccolta di testi in occasione del primo [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 477

Brano: [...]i fermi sulle loro posizioni e sulla teoria del « socialfascismo », Furono i fatti del 6.2.1934 in Francia che si rivelarono determinanti ai fini della stipulazione del patto. La risposta data dalle masse lavoratrici socialiste e comuniste francesi al tentativo eversivo dimostrò infatti la validità dell'azione comune, la cui importanza venne sanzionata nel mese di luglio dal patto tra il Partito socialista francese (S.F.I.O.) e quello comunista (P.C.F.), tanto da indurre il P.S.I. a tentare un recupero del rapporto con il P.C.I. in funzione della lotta antifascista accentuata in senso classista. Verso questa soluzione il P.S.I. venne spinto anche dallo scioglimento della Concentrazione antifascista (v.), avvenuto nel maggio 1934, nella cui linea politica esso non si riconosceva più.

A mutare l’atteggiamento dei comunisti contribuirono invece, oltre all’ accordo tra S.F.I.O, e P.C.F., il cambiamento della politica estera sovietica (nei primi mesi del 1934 era stato siglato un patto di allean



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 568

Brano: [...]se, nelle cui liste fu rieletto deputato nel 1924 e confermato in tutte le successive legislature.

Più volte arrestato per la sua opposizione alle guerre coloniali francesi nel Marocco e in Siria (1925), in carcere scrisse.il libro La révolte de la Mer Noire (La rivolta del Mar Nero), opera che, tradotta in varie lingue, ebbe vasta diffusione.

Dirigente internazionale

Diventato membro del Comitato centrale e poi deH’Ufficio politico del P.C.F. dal marzo 1931, Marty fu uno dei segretari deH'Internazionale Comunista dal 1935 al 1943.

Dal 1936, dopo lo scoppio della

guerra civile spagnola, fu tra i principali organizzatori delle Brigate Internazionali (v.) e loro massimo dirigente politico per conto dell’lnternazionale Comunista. In tale veste partecipò alla guerra antifranchista, rimanendo in Spagna fino al ritiro delle Brigate Internazionali (settembre 1938). Si recò quindi in Unione Sovietica, dove trascorse gli anni della Seconda guerra mondiale.

Nel dopoguerra e fino al dicembre 1952 continuò a far parte degli organi dir[...]

[...] principali organizzatori delle Brigate Internazionali (v.) e loro massimo dirigente politico per conto dell’lnternazionale Comunista. In tale veste partecipò alla guerra antifranchista, rimanendo in Spagna fino al ritiro delle Brigate Internazionali (settembre 1938). Si recò quindi in Unione Sovietica, dove trascorse gli anni della Seconda guerra mondiale.

Nel dopoguerra e fino al dicembre 1952 continuò a far parte degli organi dirigenti del P.C.F.. In quell’anno, a seguito di dissensi politici non chiari, probabilmente complicati da questioni di carattere personale, pur avendo fatto un’ampia autocritica Marty venne espulso dal partito. Colui che era stato uno dei più prestigiosi capi del movimento operaio internazionale tra le due guerre si spense così, tre anni dopo, isolato e in penose condizioni di indigenza.

Nel 1949, nella prefazione alla quarta edizione del libro « La rivolta del Mar Nero », Marcel Cachin aveva scritto del l’amico e compagno Marty: « Non ha mai perduto la fede nel popolo lavoratore. L’esperienza del Mar Nero h[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 512

Brano: [...]sse e di altre pubblicazioni di sinistra, fu condannato a 2 mesi di reclusione per propaganda sovversiva.

Nel 1922 si trasferì a Parigi, dove ebbe l’incarico di dirigere l’organo della gioventù comunista Avantgarde e di curare le relazioni inter

Gabriel Péri con sua moglie Mathilde

nazionali dell’organizzazione. Nel 1923 subì un nuovo arresto per aver fatto propaganda tra le truppe francesi di occupazione della Ruhr secondo la linea del P.C.F. che, in opposizione al Trattato di Versailles, lanciava la parola d’ordine di un’alleanza antimperialista tra lavoratori francesi e tedeschi.

Dall’ottobre 1924 all’agosto 1939 lavorò al quotidiano del partito rHumanité (v.), caporedattore per la politica estera.

Eletto deputato dal 1932, fu anche vicepresidente della Commissione affari esteri della Camera.

Nella Resistenza

Membro del Gomitato centrale del P.C.F., dopo la messa al bando del partito (agosto 1939) proseguì la lotta nella clandestinità e nel marzo 1940 fu condannato, in contumacia, a 5 anni di reclusione. Durante l’occupazione tedesca della Francia (v.), fu tra gli organizzatori della Resistenza.

II 18.5.1941, arrestato dalla polizia del governo di Vichy, respinse ogni proposta di collaborazione e fu consegnato ai tedeschi che Io fucilarono.

Secondo testimonianze dirette, Péri si avviò verso il plotone di esecuzione cantando la

Marsigliese.

Dopo la sua morte, mentre perdurava l'occupazione tedesca, la rivista clandestina Lett[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 447

Brano: Fronte popolare

Manifestazione del Fronte popolare. Parla Léon Blum (Parigi, 1935)

Conferenza nazionale del P.C.F. a Ivry (23.6.1934) pose all’ordine del giorno una sola questione: « L’organizzazione del Fronte unico e della lotta antifascista ». Il 27.7.1934, comunisti e socialisti firmarono un patto di unità d'azione per la lotta contro il fascismo.

Il 13.11.1934 Maurice Thorez, segretario generale del P.C.F., affermò alla Camera dei deputati: « Per agire occorre stringere sempre più fraternamente i legami d'unità d’azione. Per agire occorre riunirsi nei rioni operai e nei villaggi attorno ai Comitati democraticamente eletti dalle assemblee popolari. Per agire efficacemente e vittoriosamente è necessario sviluppare l’organizzazione del Fronte Popolare del lavoro, della libertà e della pace ».

I comunisti elaborarono una piattaforma del Fronte popolare e nell’ottobre 1934 la proposero al Partito socialista. Questo presentò una controproposta, ma lo sviluppo stesso del movimento di massa travolse[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine P.C.F., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---comunista <---Partito comunista <---comunisti <---socialista <---socialisti <---antifascista <---fascista <---fascisti <---Comitato centrale <---Storia <---U.R.S.S. <---antifascisti <---fascismo <---Bibliografia <---italiana <---italiani <---nazisti <---S.F.I.O. <---italiano <---nazista <---socialiste <---Il P <---Il P C <---Il P C F <---Luigi Longo <---fasciste <---riformisti <---C.G.T. <---C.G.T.U. <---F.T.P. <---P.C.I. <---comuniste <---italiane <---Amsterdam-Pleyel <---C.V.L. <---Conferenza di Monaco <---Edouard Daladier <---Filosofia <---Fronte Popolare <---G.A.P. <---G.L. <---Gabriel Péri <---Jean-Pierre <---L.I.D.U. <---Les F <---Les F T <---Louis Aragon <---Marcel Cachin <---Medicina <---Mendès-France <---O.S.S. <---P.C.U.S. <---P.S.I. <---S.S. <---antifascismo <---antifasciste <---collaborazionismo <---collaborazionista <---collaborazionisti <---gollista <---ideologia <---leninista <---nazifascista <---squadristi <---stalinismo <---A.F.A. <---A.S.A. <---Action Frangaise <---Aden-Arabie <---Al XIII <---Albert Ouzoulias <---Albert Sarraut <---Alexandre Mille <---Alexandre Werth <---Andrea Marty <---Andrea Spanojannis <---André Le Troquer <---Andrò Gide <---Andrò Mal <---Annoterà Vladimir Dedijer <---Arditi del popolo <---Armi V <---Asti I <---Belnapro Sedif <---Bergen-Belsen <---Bernard Lecache <---Boris Borozanov <---Brigata Bozo Mi <---Brigata G <---Brigata G A P <---Buffalo di Parigi <---C.A.M. <---C.D.L.R. <---C.E. <---C.G.I.L. <---C.G.L. <---C.L.N. <---C.L.N.A.I. <---C.M.I.R. <---C.M.N. <---C.M.R. <---C.N.R. <---C.O. <---Camera Enrico <---Camille Pelletan <---Camuna in Bre <---Carlo Alberto <---Carlo Enrico Rava <---Carlo Marx <---Carlo Mussa Ivaldi <---Carta del lavoro <---Cartello delle sinistre <---Case del popolo <---Cause du Peuple <---Chai Chiang <---Chao Yi <---Civile S <---Civile S Biagio <---Cocinor St <---Comando di Valle <---Comintern da Mosca <---Comité National <---Comité de Forces <---Comune di Sutrio <---Comunista a Mosca 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