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Il segmento testuale P.P.P.T. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 212

Brano: [...]e i frutti di una politica in cui, oltre alla ormai ben avviata riforma agraria, ampia diffusione avevano registrato l’istituzione delle commissioni di fabbrica nelle industrie, la riorganizzazione del sindacato su base unitaria e quella dell’esercito su base democratica. Fu quindi per loro una vera doccia fredda quando, alle elezioni dell’ottobre 1945, scoprirono che la forza in grado di raccogliere la maggior parte dei suffragi (il 57%) era il P.P.P.T., mentre il Partito comunista si fermava a un modesto 17%. Questi risultati elettorali rispecchiavano un anticomunismo del mondo agrario che andava al di là della stessa campagna del cardinale Mindszenty (v.), tutta incentrata sulla difesa, da parte delle masse cattoliche, del patrimonio tradizionale ungherese. D’altra parte, la doppia natura, popolare e conservatrice, del P.P.P.T. veniva a trovarsi in aperto contrasto con il Blocco di sinistra costituitosi aH’interno del Fronte e composto da comunisti, socialisti e contadinonazionali, mentre l’Armata Rossa, già con la sua sola presenza, svolgeva un ruolo negativo non facilmente eliminabile. D'altra parte, gli accordi interalleati, mentre prevedevano il ritiro entro 90 giorni delle truppe sovietiche dai paesi dell'Europa centroorientale, avevano precisato come questa regola non andasse applicata per l’Ungheria e la Romania, in quanto l’U.R.S.S. era autorizzata a “ proteggere ”, attraverso questi paesi, le proprie linee [...]

[...]ati, mentre prevedevano il ritiro entro 90 giorni delle truppe sovietiche dai paesi dell'Europa centroorientale, avevano precisato come questa regola non andasse applicata per l’Ungheria e la Romania, in quanto l’U.R.S.S. era autorizzata a “ proteggere ”, attraverso questi paesi, le proprie linee di comunicazione con l’Austria. Comunque, all’indomani delle elezioni, venne costituito un governo di coalizione, nel quale 7 portafogli

andarono al P.P.P.T., 3 ai comunisti, 3 ai socialisti e 1 al partito agrario.

Negli anni immediatamente successivi la società ungherese soffrì di numerosi e profondi traumi: dopo aver definitivamente rinunciato alle rettifiche di confine ottenute alla vigilia della guerra, dovette procedere a uno scambio paritetico di popolazioni con la Cecoslovacchia, per cui ben 500.000 ungheresi furono costretti ad abbandonare la Slovacchia meridionale, risolvendo in tal modo un annoso problema etnico e di regolamentazione dei confini. La popolazione dello Stato ungherese subì così un rimescolamento che fu ulteriormente acc[...]

[...]ubiva ristrutturazioni tanto profonde da modifica

re radicalmente i rapporti di forza fra gli strati sociali, la lotta politica si fece accesa, vuoi perché fra P.P. P.T., socialisti e contadini nazionali emergevano orientamenti miranti a individuare soluzioni di governo a prescindere dall’apporto comunista (operazione questa numericamente possibile ne! nuovo Parlamento nazionale), vuoi perché la preponderanza di voti e candidati di destra nel P.P.P.T. aveva fatto prevalere in questo partito l’originario carattere democraticomoderato.

Dopo il gennaio 1946, quando una legge istituì la Repubblica, i comunisti condussero la loro battaglia politica rafforzando da un Iato il Blocco di sinistra e cercando dall’altro di isolare nella coscienza e nella vita politica del paese l’ala destra del P.P.P.T.. A tale scopo furono organizzate imponenti manifestazioni operaie a Budapest per protestare contro la grave situazione dell’economia, mentre le esigenze di epurazione contro gli elementi nazisti spinsero fra il 1945 e il 1948 i tribunali popolari a giudicare quasi 20.000 persone e a comminare 420 condanne a morte. Forti del controllo che avevano sugli apparati di polizia, come confermerà anni dopo Ràkosi (v.), i comunisti chiesero e ottennero l’espulsione di 21 deputati del P.P.P.T. accusati di collusione con il fascismo.

L’asprezza della polemica non lasciava peraltro ancora intravvedere [...]

[...]ate imponenti manifestazioni operaie a Budapest per protestare contro la grave situazione dell’economia, mentre le esigenze di epurazione contro gli elementi nazisti spinsero fra il 1945 e il 1948 i tribunali popolari a giudicare quasi 20.000 persone e a comminare 420 condanne a morte. Forti del controllo che avevano sugli apparati di polizia, come confermerà anni dopo Ràkosi (v.), i comunisti chiesero e ottennero l’espulsione di 21 deputati del P.P.P.T. accusati di collusione con il fascismo.

L’asprezza della polemica non lasciava peraltro ancora intravvedere come sbocco inevitabile la formazione di un partito unico: nello stesso Partito comunista era viva la percezione che fosse necessario costruire una politica di alleanze non solo in campo sociale, ma anche in quello politico.

Di “multipartitismo” si parlò esplicitamente al III Congresso del P.C.U., tenutosi alla fine del 1946. Révai, intervenendo in quell’occasione, disse: « Questa avanzata verso il socialismo è indubbiamente più lenta del cammino che abbiamo percorso nel 1919, ma [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 213

Brano: Ungheria

un presunto “complotto” nel quale sarebbero stati coinvolti esponenti di primo piano del P.P.P.T. (ma i cui contorni non sono stati mai del tutto chiariti), un sanguinoso incidente a Miskolc e un pogrom antisemita a Kiskunmadaras spinsero il P.C.U. a premere sugli alleati per stringere le fila e imprimere una decisa svolta a sinistra allo stesso P.P.P.T., facendo espellere da questo partito l'intera ala giudicata infida. Ciò condusse alle elezioni dell’agosto 1947 che, sebbene attribuissero il 60% dei voti al Fronte popolare (e solo il 14% al P.P.P.T., ormai privo del sostegno della destra), in effetti resero il quadro di un paese politicamente frantumato, nel quale il P.C.U., diventato partito di maggioranza relativa, arrivava appena al 22% e l’opposizione al Fronte continuava a raccogliere il 40% dei suffragi. Cominciò allora a farsi strada fra i comunisti il timore di una instabilità del potere da essi così faticosamente raggiunto, che li spinse a rinviare le elezioni degli enti locali, mentre le modifiche intervenute nella politica internazionale, cioè il peggioramento dei rapporti fra le potenze vincitrici, sembravano avvalorare quel [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 210

Brano: [...]cominciarono ad apparire forme di resistenza armata, mentre la ritirata di Russia indicava nettamente come le fortune belliche fossero ormai cambiate a svantaggio dell’Asse. Ancora una volta, però, un cieco anticomunismo dissuase il dittatore Horthy dal condurre serie trattative con gli Alleati; non solo: analoghe prevenzioni e timori travagliavano la ricostituita opposizione antitedesca, al jxmto che i partiti dei Piccoli prop_rietari terrieri (P.P.P.T.) e dei socialdemocratici, alleatisi fin dal 1943, rifiuta

210



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 211

Brano: [...]no il 17.3.1944, mentre le loro truppe si impadronivano degli aeroporti e della prefettura di Budapest. Hitler impose al reggente la nomina, come nuovo primo ministro, del filotedesco Sztójay, ma pochi mesi dopo Horthy, vedendo ormai profilarsi all’orizzonte la possibilità di un'invasione sovietica, costrinse Sztójay alle dimissioni e intavolò negoziati segreti con i rappresentanti del Fronte nazionale per l’indipendenza (fra i quali vi erano il P.P.P.T., i socialisti, i comunisti e i nazionalcontadini) finalmente accordatisi di fronte all’occupazione tedesca. Inoltre Horthy inviò una delegazione a Mosca per trattare l'armistizio, ma molto maldestramente il 15.10.1944 annunciò alla radio la propria decisione di chiedere l’armistizio senza aver prima provveduto a organizzare una difesa, se non altro distribuendo armi agli operai di Budapest. La reazione tedesca fu durissima: Horthy venne costretto a firmare le proprie dimissioni e fu quindi deportato in Germania, ma dovette anche ratificare la nomina a primo ministro del nazista ungherese Szàl[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine P.P.P.T., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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