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Il segmento testuale P.P.A. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 16Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 33

Brano: Algeria

dò il Partì du Peuple Algérien (P.P. A. = Partito del Popolo Algerino), il cui contenuto programmatico indicava il rapido processo di maturazione delle forze nazionaliste. Per la prima volta, infatti, nel programma del partito si affermava che la conquista dell’indipendenza doveva essere il risultato di un atto rivoluzionario. II P.P.A. si affermò subito come l’espressione più genuina delle aspirazioni delle masse algerine, ma parallelamente il panorama politico si era arricchito con altre forze nazionaliste: VUnion Populaire Algérienne (U.P.A. = Unione Popolare Algerina), fondata da un giovane farmacista di nome Ferhat Abbas; e l’Associazione degli Ulema d'Algeria, fondata nel 1931 dallo sceicco Ben Badis con finalità religiose, ma che con gli anni doveva assumere sempre più il carattere di centro della opposizione islamica al colonialismo straniero, per divenire infine un vero e proprio movimento politico. Ambedue queste o[...]

[...]agli algerini solo alcuni diritti parziali. Le reazioni furono violente: da una parte, i coloni francesi trovarono le riforme pericolose e dannose; dall’altra, i nazionalisti denunciarono definitivamente la politica di assimilazione alla Francia come contraria a ogni forma di indipendenza. La situazione si radicalizzò.

Il 14.3.1944, per la prima volta da quando era nato il nazionalismo algerino, il movimento di Ferhat Abbas si incontrò con il P.P.A. e con l’Associazione degli Ulema, per dare vita a un’organizzazione unitaria che prese il nome di «Amici del Manifesto e della Libertà » (A.L.M.). Gli obiettivi politici ne erano tra i più avanzati: creare in Algeria « una repubblica autonoma, federata a una repubblica francese rinnovata, anticolonialista e antimperialista »; « lottare contro i privilegi delle classi dirigenti, affermando l’uguaglianza tra gli uomini »; « smascherare gli intrighi e le manovre delle forze reazionarie e feudali mussulmane e francesi, e di tutti coloro che hanno un interesse qualsiasi al mantenimento del regime [...]

[...]P.C.A.), si pone come unico obiettivo quello dell’invalida delle elezioni, a causa dei brogli operati dall’amministrazione coloniale. La situazione mutò a partire dal 1953. Nell’aprile di quell’anno il M.T.L.D. tenne il suo congresso nazionale e la maggioranza si pronunciò contro la direzione attendista e riformista. Il partito entrò in crisi ma, da questa crisi, nacque un nuovo movimento,

11 quale raccolse tutti i migliori quadri del vecchio P.P.A. e della cosiddetta Organizzazione Speciale

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 480

Brano: [...]in Africa e in Italia. Ben riforniti di armi, equipaggiati come le truppe alleate e liberi dall’assillante preoccupazione di dover lesinare munizioni e cibo, i due gruppi del « Garavini » gareggiarono fra loro nel compiere le imprese più coraggiose. E tanta fu la stima da essi acquistata, che spesso gli inglesi preferirono affidare loro la condotta delle azioni più delicate. Addirittura entusiasti dei partigiani romagnoli furono gli uomini della P.P.A., che li sentivano affini anche nel personale modo di combattere. Particolarmente importante fu, il

19.11.1944, l’operazione congiunta tra il « Garavini » e un reparto della P.P.A., grazie alla quale potè essere evitata la distruzione di S. Apollinare in Classe, gioiello dell’arte bizantina in Italia. Di fronte alla decisione inglese di abbattere* la basilica con l’artiglieria perché il campanile veniva utilizzato come osservatorio dai tedeschi, Popski e

il Comando del « Garavini » decisero di precedere il bombardamento: con un'azione di commando degna della migliore scuola, occuparono l’edificio salvandolo dalla rovina.

Il 4 dicembre i partigiani del « Garavini », proveniendo dal sud, furono i primi a entrare in Ravenna liberata e vi incontrarono i compagni del «[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 45

Brano: [...]i, pochi chilometri a nord di Ravenna, e la stretta collaborazione con gli Alleati permisero tuttavia a Bulow di formulare un piano di battaglia che, attraverso uno scontro campale manovrato, consentì di attaccare le forze tedesche alle spalle (con una colonna, la “Wladimiro”, appositamente fatta filtrare al di là della linea nemica), ai fianchi (con il “Lori”) e di fronte, con il Distaccamento “Garavini” (v.) che già da ottobre cooperava con la P.P.A. di Wladimir Peniakoff (v.).

L’operazione, realizzata esclusivamente dalle forze partigiane in quanto la garantita collaborazione inglese venne meno, fu condotta con successo e ad essa parteciparono un migliaio di partigiani confluiti da tutta la pianura circostante. Queste formazioni sostennero il combattimento manovrato dal 2 all’8 dicembre (quando vennero sostituite in linea dal 12° Royal Lancers britannico), liberando i comuni di Ravenna e di Russi. Il fronte si spostò così a nord di Ravenna e si stabilizzò sul fiume Senio, da dove sarebbe scattata l’offensiva finale della primavera 194[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 93

Brano: [...]esta commemorativa della Marcia contro il padiglione dei generali. Manifestazione svoltasi nella birreria Loewenbraeukeller di Monaco I'8.11.1942. Oltre a Hitler parlano Goebbels e Robert Ley.

Del compito di riportare il fascismo hitleriano all’attenzione del pubblico si è fatto carico anche il fiorente commercio di simboli e generi di antiquariato di provenienza nazista. Secondo un’inchiesta del set

timanale federale tedesco « Die Zeit v apparsa il 2.9.1977, la patente d’auto di Hitler, messa all'asta, avrebbe fruttato 4.100 marchi; il suo berretto con visiera, 6.500 marchi; una copia del « Mein Kampf » con firma autografa di Hitler, sarebbe stata venduta a

2.200 marchi.

L’Agenzia di stampa Progress (P.P.A.) riferiva nel novembre 1976 su un’asta svoltasi a Monaco, nella quale erano stati venduti all’incanto 380 articoli di provenienza nazista, tra cui: il bastone di maresciallo del generale Hans Model, per 50.000 marchi; un pugnale tipo « Fuehrer », per 1.100 marchi; un’acquarello di Hitler, per 6.000 marchi; posate d’argento de! maresciallo dell’impero Hermann Goering, per 5.500 marchi; una collezione di autografi dei 16 più « famosi » criminali di guerra, dell’epoca in cui essi si trovarono davanti al Tribunale di Norimberga, per 3.500 marchi.

Nel 1977 una « Società per edizioni numismatich[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 414

Brano: [...]anovrata. Il 18 novembre, via mare, egli si portò al Comando dell’8a Armata britannica per sottoporre personalmente al generale Leasle un piano che prevedeva l'azione coordinata fra gli Alleati, attaccanti Ravenna da ovest, il Distaccamento « Lori » che doveva agire da est, una « colonna » di gappisti della 28a Brigata che sa

rebbe calata da nord, alle spalle della linea nemica, e infine il Distaccamento « Garavini » (v.) che cooperava con la P.P.A. di Popski già da ottobre, avanzante da sud. Il 30 novembre giunse alla base del « Lori », attraverso « Radio Binda », un messaggio del Quartier generale dell'8a Armata: « Vostre forze considerate truppe operanti da Mezzano al mare. Agite secondo piano Bulow »: era l’inizio della battaglia per la liberazione di Ravenna, battaglia che fu condotta esclusivamente dalle forze partigiane della Brigata « Gordini » e del « Lori », in quanto la ventilata collaborazione alleata venne meno.

Nel corso degli aspri combattimenti furono uccisi ben 150 nazisti e solo 15 ne furono catturati prigionieri. Il[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine P.P.A., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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