Brano: [...]mocratici furono perseguitati e incarcerati. La legge della giornata lavorativa di 8 ore fu abrogata.
Nel 1920 la lotta riprese con un grande sciopero generale di ferrovieri e altre categorie, mentre andava inasprendosi l’opposizione della borghesia nazionalista slovena e croata alla politica « grande serba » del governo centrale.
Al suo II Congresso (luglio 1920), il Partito socialista operaio prese il nome di Partito comunista jugoslavo (P.C.J.). In quello stesso anno, la mobilitazione militare proclamata dal governo in seguito alla tensione di rapporti con l’Italia per Fiume (v. D'Annunzio, Gabriele) provocò in Jugoslavia grandiose manifestazioni contro la guerra; per rappresaglia, il governo centrale decretò
lo scioglimento di tutti i consigli comunali a maggioranza comunista (Belgrado, Kragujevac, Skoplje e numerosi altri).
Nelle elezioni del 20.11.1920 per la Costituente, malgrado il clima di terrore instaurato dalla destra, il P.C.J. raccolse 200.000 voti collocandosi con una forte rappresentanza al terzo posto tra i part[...]
[...]oclamata dal governo in seguito alla tensione di rapporti con l’Italia per Fiume (v. D'Annunzio, Gabriele) provocò in Jugoslavia grandiose manifestazioni contro la guerra; per rappresaglia, il governo centrale decretò
lo scioglimento di tutti i consigli comunali a maggioranza comunista (Belgrado, Kragujevac, Skoplje e numerosi altri).
Nelle elezioni del 20.11.1920 per la Costituente, malgrado il clima di terrore instaurato dalla destra, il P.C.J. raccolse 200.000 voti collocandosi con una forte rappresentanza al terzo posto tra i partiti. Anche il Partito contadino repubblicano croato, propugnante un programma di trasformazioni ^ democratiche e di lotta contro l’egemonia serba, ottenne un grande successo e i suoi deputati si riunirono a Zagabria il 5.12.1920, proclamando l’Assemblea nazionale croata.
Di fronte a una nuova, potente ondata di scioperi, nella notte tra
il 29 e il 30 dicembre 1920 il governo centrale emise un decreto di scioglimento del P.C.J. e dei sindacati rivoluzionari, confiscandone i beni. Seguirono arresti in[...]
[...]rzo posto tra i partiti. Anche il Partito contadino repubblicano croato, propugnante un programma di trasformazioni ^ democratiche e di lotta contro l’egemonia serba, ottenne un grande successo e i suoi deputati si riunirono a Zagabria il 5.12.1920, proclamando l’Assemblea nazionale croata.
Di fronte a una nuova, potente ondata di scioperi, nella notte tra
il 29 e il 30 dicembre 1920 il governo centrale emise un decreto di scioglimento del P.C.J. e dei sindacati rivoluzionari, confiscandone i beni. Seguirono arresti in massa. Nel gennaio 1921 si formò un governo di coalizione tra i radicali serbi dell’anziano leader Nicola Pasic (18451926) e i democratici di S. Pribicevic. Il timore del movimento rivoluzionario indusse la borghesia delle altre regioni a fare grandi concessioni ai serbi, sì da permettere la formazione di uno Stato accentrato. Il 28.6.1921 venne approvata, con una maggioranza di soli 27 voti, la Costituzione detta di San Vito: il Regno dei serbi, croati e sloveni venne proclamato monarchia costituzionale; al re spettava[...]
[...]oveni venne proclamato monarchia costituzionale; al re spettava il potere legislativo e quello di convocare e sciogliere il Parlamento; la Costituzione non accordava alle nazionalità alcun diritto di indipendenza e di autonomia.
I diritti politici e civili furono formalmente iscritti nella carta costituzionale, ma nella pratica ai partiti di sinistra fu tolta ogni libertà. Una legge sulla « difesa dello Stato » dichiarò infine « illegale » il P.C.J. e revocò il mandato ai parlamentari comunisti. Il movimento rivoluzionario poteva considerarsi sconfitto.
II governo PasicPribicevic indisse nuove elezioni politiche per il 18.3. 1923, ma le speranze dei reazionari di consolidare le loro posizioni in Parlamento non si avverarono: il Partito repubblicano dei contadini croati, guidato da Stjephan fìadic (18711928) che aveva stabilito rapporti con l’Internazionale contadina di Mosca, ottenne una nuova, grande affermazione. II « Partito operaio indipendente » (copertura legale del P.C.J. e sorto all’inizio del
1923) si rafforzò al punto che[...]
[...]iderarsi sconfitto.
II governo PasicPribicevic indisse nuove elezioni politiche per il 18.3. 1923, ma le speranze dei reazionari di consolidare le loro posizioni in Parlamento non si avverarono: il Partito repubblicano dei contadini croati, guidato da Stjephan fìadic (18711928) che aveva stabilito rapporti con l’Internazionale contadina di Mosca, ottenne una nuova, grande affermazione. II « Partito operaio indipendente » (copertura legale del P.C.J. e sorto all’inizio del
1923) si rafforzò al punto che nel luglio 1924 il governo, allarmato, ne ordinò la soppressione.
Gli anni che seguirono, dal 1924 al colpo di stato monarchicofascista del 1929, videro un alternarsi di lotte, violente repressioni, attentati e tradimenti tra il potere centrale e taluni leader politici da un lato, e le masse popolari dall’altro. Intanto la politica estera jugoslava manteneva un difficile equilibrio tra la « protezione » imperialista francoinglese e le concessioni alla confinante Italia. Per « normalizzare » i rapporti con l’aggressivo governo fascist[...]