Brano: [...]el sindacato, a capo del quale il prefetto di Firenze pose il comunista Alberto Torricini, tornato appena due giorni prima dal carcere. Fu così possibile aumentare il salario a tutti i lavoratori in ragione di 500 lire mensili.
L’8 settembre interruppe questo processo di riorganizzazione democratica e, a Prato, i fascisti passarono subito alla controffensiva: furono immediatamente arrestati Alberto Torricini, Bruno Rosati, Ferdinando Pacettl, Orlando Storai e Armando Gualtieri. Questi arresti rimisero in crisi il Partito comunista che stava ricomponendo le proprie file, ma Dino Meoni, Ezio Morganti e Alberto Innocenti, sfuggiti all’arresto, presero in mano il partito e si collegarono alle altre forze antifasciste (P.S.I., D.C., P.d’A.), svolgendo inoltre un intenso lavoro fra le masse per organizzarle contro tedeschi e fascisti.
Appena scarcerati, Torricini, Rosati e Pacetti si affiancarono agli altri compagni, organizzando la Resistenza armata: Torricini reggerà il partito nella zona di Prato fino al 19.
2.1944 (quando sarà sostituito da [...]
[...]presero in mano il partito e si collegarono alle altre forze antifasciste (P.S.I., D.C., P.d’A.), svolgendo inoltre un intenso lavoro fra le masse per organizzarle contro tedeschi e fascisti.
Appena scarcerati, Torricini, Rosati e Pacetti si affiancarono agli altri compagni, organizzando la Resistenza armata: Torricini reggerà il partito nella zona di Prato fino al 19.
2.1944 (quando sarà sostituito da Guido Mazzoni). Altri arrestati, come Orlando Storai e Armando Gualtieri saranno invece fucilati alle Cascine (v.), proprio il giorno in cui dovevano uscire di carcere. Durante i mesi di occupazione militare tedesca l’industria pratese conoscerà il più grave tracollo economico della sua storia: gli occupanti impedirono di carbonizzare gli stracci di lana e vietarono la fabbricazione dei tessuti con percentuali di fiocco superiore al 5%. Il 16.12.1943, allo scopo di esercitare un più rigoroso controllo sulla produzione, i tedeschi ordinarono di sospendere la fabbricazione dei tessuti e di cedere immediatamente a determinate aziende tutte le mate[...]
[...] si attestarono sui monti circostanti la valle del Bisenzio (sulla Calvana, sul monte Morello, ecc.).
II 3.1.1944 i fascisti repubblichini di Vaiano, spalleggiati da quelli di Prato, attaccarono a Valibona una piccola formazione partigiana, uccidendo Lanciotto Ballerini (v.) e due suoi compagni. Altri vennero arrestati, mentre alcuni riuscirono a mettersi in salvo.
Nondimeno la lotta continuò. La prima formazione partigiana pratese fu la « Orlando Storai », composta di 64 uomini (di cui 27 fra russi, polacchi e austriaci). Nella pianura e nella città di Prato cominciarono ad operare gruppi di G.A.P. e le S.A.P..
Il 14.1.1944 vennero diffusi volantini rivolti agli « Operai Pratesi » con il seguente testo:
« 225 stabilimenti della nostra città saranno chiusi il 15 gennaio per ordine dei tedeschi: 92 resteranno aperti: gran parte di voi sarà senza lavoro, alla fame. Di chi la colpa? I tedeschi vogliono portar via dalla nostra città materiale, macchinari, uomini. La plutocrazia li serve ossequiosa. Rimbecillita da vent'anni di facili guadag[...]