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Il segmento testuale Ordine nuovo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 181Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 648

Brano: Piatane, Felice

ufficiale di fanteria e neirimmediato dopoguerra fu, a Torino, tra i più stretti collaboratori di Antonio Gramsci presso VOrdine nuovo. Nel 1921 fu tra i fondatori del Partito comunista e da allora svolse un'intensa attività giornalistica per l’« Ordine nuovo» quotidiano, poi per l’Unità, per « Il lavoratore » a Trieste e infine come responsabile della rivista Stato operaio.

Nell'emigrazione

Dopo le leggi eccezionali fasciste (1926) curò la stampa clandestina del partito, ma nel 1927 fu costretto a espatriare per sfuggire all'arresto (fu condannato in contumacia, dal Tribunale speciale, a 12 anni di reclusione). Nell’emigrazione, lavorò accanto a Pai miro Togliatti e agli altri dirigenti del partito. Dal 1933 frequentò la Scuola leninista a Mosca e nel 1936 fu inviato in Spagna, dove fu capo di stato maggiore nelle Brigate Internazionali.
[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 797

Brano: [...]un profilo di Gramsci che batteva esplicitamente l'accento su quella che più tardi Togliatti vorrà chiamare la « strada maestra » dell’educazione dei comunisti torinesi: dall’idealismo crociogentiliano a Hegel, e da quest’ultimo a Marx.

Malgrado il riaffiorare dei « residui filosofici », occorreva riconoscere, a detta di Grieco, il ruolo propulsivo esercitato, nel processo di rinnovamento del socialismo italiano, dal movimento torinese dell’« Ordine nuovo » che avrebbe rappresentato « il centro di polarizzazione delle avanguardie proletarie di una vasta zona d'Italia ».

Si trattava di una riabilitazione significativa, in un momento di acuta tensione e di conflitto aperto tra i due filoni « storici » della sinistra rivoluzionaria italiana.

Un terzo articolo di Grieco fu dedicato a ripercorrere le tappe del movimento combattentista, a mostrarne la graduale dissoluzione e l’inevitabile confluenza nelle forze politiche allora esistenti. Ciò che rimase in piedi dell’Associazione combattenti fu espressione di ceti medi contesi volta per volta [...]

[...]razione del vertice si rese necessaria e fu eseguita ribadendo l’esclusione della sinistra bordighiana dagli organi centrali, con la sola eccezione di Grieco, che aveva accettato di dirigere la sezione agraria. Nell’agosto del 1924 il Comitato esecutivo (del quale erano membri Gramsci, Togliatti, Scoccimarro, Mersù e Maffi), giudicando eccessiva e dispersiva la compresenza di ben tre riviste « teoriche » del partito, decise di tenere in vita l’« Ordine nuovo », a quel tempo arrivato alla sua terza serie « quindicinale », e di sopprimere il periodico degli ex « terzini » Pagine rosse (v.), nonché « Prometeo ». Bordiga, Girone e Bianco protestarono e pretesero che Togliatti trasmettesse le loro lamentele all*lnternazionale comunista. Ciò che egli fece, senza tralasciare tuttavia una sua valutazione intorno al fatto che « Prometeo », ove ne fosse prose

guita la pubblicazione, sarebbe prevedibilmente diventato un « organo di frazione ».

C.Po.

Prometeo ( 19281938)

Rivista quindicinale pubblicata a Bruxelles dal settembre 1928 al luglio

[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 791

Brano: Montagnana, Rita

Mario Montagnana (1953)

cessità di costituire il Partito comunista, fu tra i suoi fondatori. Divenuto redattore deli’« Ordine nuovo » quotidiano (comunista), lavorò in stretto contatto con Antonio Gramsci e Pai miro Togliatti.

Nel 1921 fu inviato a Mosca, in qualità di delegato italiano al Congresso dell’Internazionale giovanile comunista e, contemporaneamente, fu da questa delegato a rappresentarla al III Congresso della Internazionale Comunista presieduto da Lenin.

Durante le tragiche giornate torinesi del dicembre 1922, insieme ad un gruppo di redattori e impiegati dell’« Ordine Nuovo » fu messo al muro dai fascisti di Brandimarte che, all’ultimo momento, desistettero dalla fucilazione.

Nel 1923 divenne segret[...]

[...]idiano (comunista), lavorò in stretto contatto con Antonio Gramsci e Pai miro Togliatti.

Nel 1921 fu inviato a Mosca, in qualità di delegato italiano al Congresso dell’Internazionale giovanile comunista e, contemporaneamente, fu da questa delegato a rappresentarla al III Congresso della Internazionale Comunista presieduto da Lenin.

Durante le tragiche giornate torinesi del dicembre 1922, insieme ad un gruppo di redattori e impiegati dell’« Ordine Nuovo » fu messo al muro dai fascisti di Brandimarte che, all’ultimo momento, desistettero dalla fucilazione.

Nel 1923 divenne segretario interregionale del P.C.I. per il Lazio, la Toscana, l’Umbria e l’Abruzzo. Nel 192425 ricoprì la stessa carica per il Piemonte e la Liguria. Nelle elezioni politiche del 1924 fu candidato del P.C.I.. Lavorò poi come redattore dell’« Unità » fino a quando le leggi eccezionali fasciste lo costrinsero a emigrare in Francia per sfuggire all’arresto.

Nell’emigrazione

In Francia fu attivo nel lavoro politico antifascista. fra l’emigrazione italiana, fino a quan[...]

[...]cialista femminile di Borgo San Paolo « La difesa » e nel 1915 aderì al P.S.I..

Nell’agosto 1917 partecipò alla rivolta di Torino contro la continuazione della guerra mondiale e in

quello stesso periodo diventò dirigente del Comitato regionale femminile socialista piemontese. Nel

1920 partecipò all’occupazione delle fabbriche. Lavorando come impiegata, contribuì all’attività svolta negli stabilimenti FIAT occupati. Aderente al gruppo deWOrdine Nuovo, nel 1921 entrò nelle file del Partito comunista. Nell’estate dello stesso anno fu inviata a Mosca, come delegata del Partito al III Congresso deH'Internazionale Comunista. Contemporaneamente partecipò alla Prima conferenza internazionale femminile comunista.

Al rientro in Italia venne chiamata a Roma per lavorare presso la Direzione del P.C.I. e per dirigere il quindicinale La compagna. In seguito il giornale fu trasferito a Torino, sotto la direzione di Rita Montagnana, Camilla Ravera e Rina Picolato. Dopo l’avvento del fascismo al potere, Rita fu chiamata a Roma per il lavoro tecnicopol[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 62

Brano: [...]ma il 18.7.1959; operaio e dirigente politico.

Interrotte le scuole secondarie, fin da ragazzo entrò in fabbrica. Durante la Prima guerra mondiale fu alla Diatto, alla Spa, alla Giaccherò, e partecipò alle lotte operaie. Nel 1919 si iscrisse alla Federazione giovanile socialista, alterando la data di nascita per potervi essere ammesso (lo statuto della F.G.S. non consentiva l’iscrizione ai minori di 15 anni) e si avvicinò subito al gruppo deU'Ordine nuovo, nel quale si formò politicamente. Nel 1920, durante l’occupazione delle fabbriche, fu reclutato come « guar

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 183

Brano: [...]el segretario della sezione. Franceschino Ledda, detto Burchiello, e negli anni della dittatura il gruppetto di studenti e di operai che qui si riunivano continuarono a tenersi in contatto. Tra questi, i due fratelli Maccioni, Gaetano Virdis, il medico Franceschino Pintore, e particolarmente attivo anche sotto il regime, Giovanni Agostino Chironi.

Nato nel 1902, operaio tipografo, poi ferroviere, Chironi si era avvicinato alla frazione dell’« Ordine nuovo » e fin dal 1921 aveva ade

rito al Partito comunista d’Italia. Dopo essersi esposto a Nuoro, dove aveva continuato a tenere riunioni e contatti politici, organizzando fra l’altro nel 1924 una sottoscrizione promossa dal giornale di Sassari La Nuova Sardegna per erigere un monumento a Giacomo Matteotti, egli si trasferì a Roma e trovò lavoro in una tipografia di via Uffici del Vicario, nella quale si stampavano giornali d’opposizióne. Nel 1926 egli prese parte con alcuni altri compagni sardi a una riunione tenuta da Antonio Gramsci, in una posteria di campagna fuori porta San Giovanni, nell[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 26

Brano: [...]ella Terza Internazionale (ne stese personalmente la mozione di fondazione) e, nello stesso tempo, capo deH'amministrazione politica dell’Esercito Rosso guidato da Trotzkij.

NeH’aprilemaggio 1922 era in Italia, come membro della delegazione sovietica alla conferenza economica internazionale di Genova; in questa occasione incontrò Antonio Gramsci e Ottavio Pastore, divenendo popolare tra i comunisti italiani, attraverso le corrispondenze dell’“Ordine nuovo”, come « professore di comuniSmo » per le sue brillanti conferenze stampa, nelle quali spiegava al mondo occidentale gli orientamenti e i problemi del nuovo potere sovietico.

Contro Stalin

Nominato ambasciatore sovietico a Londra (luglio 1923) e successivamente (dicembre 1925) a Parigi, svolse un ruolo assai importante per la giovane repubblica dei Soviet, tanto da essere ritenuto il fondatore e maestro della diplomazia

sovietica; e nello stesso tempo temuto, per la sua abilità e fermezza, dai gruppi reazionari. Nell’ottobre 1927 tornò in U.R.S.S., ma nella nuova situazione maturata [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 72

Brano: [...]e redattore della rivista operaia “Njiva” (La campagna) ed en

trò a far parte degli organi dirigenti delle organizzazioni socialdemocratiche slovenocroate della Venezia Giulia. In seguito alla fusione di queste organizzazioni con il Partito socialista italiano (ottobre 1919), Regent diventò membro del Comitato centrale del P.S.I., nonché redattore del quotidiano socialista “Il Lavoratore”.

Da quegli stessi anni collaborò allevanti I”, all’“Ordine nuovo” ef più tardi, anche a “Lo Stato operaio”. All’inizio del 1920 fu tra i fondatori del giornale socialista in lingua slovena Deio (v.) del quale resterà redattore responsabile fino alla soppressione (1926) e, dal 1929, riprenderà le pubblicazioni a Lubiana. Guidate da Regent nel 1921, al Congresso di Livorno, le organizzazioni socialiste slovene della Venezia Giulia aderirono in blocco al Partito comunista d'Italia. Eletto nel

1922 consigliere comunale di Trieste nella lista di questo partito, dal

1923 al maggio 1927, egli fu anche segretario della Federazione regionale comunista per la [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 115

Brano: [...] e militari (grosso modo i neutrali nel nuovo assetto postbellico corrisponderanno ai pochi ex neutrali della Prima e Seconda guerra mondiale). Perciò anche parlando di “Resistenza europea” sarà opportuno prestare la debita attenzione alle sue interne articolazioni.

Maurice Crouzet, nel trattare questi argomenti, ha preferito considerare il fenomeno resistenziale al plurale, in rapporto diretto con il Nuovo Ordine Europeo (v.) nazista e con l’Ordine nuovo del Giappone (v.) In Asia, venendo così a rimarcare la distinzione esterna fra resistenze europee e resistenze asiatiche (essendo queste ultime già molto vicine ai movimenti di liberazione anticoloniali e antiimperialistici). Di Resistenza “in Europa” si occupano esplicitamente le opere di H. Michel e, in Italia, di G. Vaccarino. Ma la questione non è tanto di forma, quanto di sostanza e di metodo. Si tratta infatti di individuare alcune fasce problematiche e comuni poli d’interesse su scala europea. Comunque ogni meccanica sommatoria di dati come ogni interpretazione dicotomica risulterebbe [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 117

Brano: [...]lismo europeo), quali

11 Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli (v.) o i movimenti del tipo “Libérer et Féderer” di Silvio Trentin (v.), nonostante gli assunti idealistici, registravano particolari limiti di parte e caratteri minoritari, nascendo dal travaglio delle democrazie occidentali, dove si era maggiormente risentito lo scacco del siste

ma di Versailles, il naufragio del movimento paneuropeo dl CoudenhoveKalergi, il trauma dell'“Ordine nuovo” di Hitler. Su posizioni di “terza forza”, diversi gruppi pensavano un’Europa socialista, ma prevaleva la frattura storicosociale tra paesi dominati dal sistema di produzione capitalistico e paesi in cui si era realizzato o tendeva a realizzarsi un nuovo sistema economico daH’impronta collettivistica.

La Resistenza potè gradualmente manifestarsi su scala europea ed essere viva negli anni fra la conferenza di Monaco (1938) e non oltre la sconfitta di Hitler (1945), che segnò il suo effimero trionfo. L’anno più tormentato e mosso, ricco di successi ma anche di errori sembra essere stato il 1[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 454

Brano: [...]ione Giangiacomo Feltrinelli, “Annali”, a. XIX, 1978, p. 7).

Per le condizioni della famiglia, Pietro — già studente ginnasiale — dovette nel 1917 impiegarsi presso una conceria di Biella. Alla sua frequentazione dell’ambiente operaio biellese va riferito il maturare, nel corso del 1919, della scelta socialista che lo condusse alla conoscenza del marxismo e della storia del movimento operaio, alla lettura dell’“Avanti!”, di “ComuniSmo”, de “L’Ordine nuovo” e de “Il Soviet”. Il 7.11.1919 fondò a Occhieppo un “Circolo giovanile socialista” e di

lì a poco entrò a far parte del Comitato federale di Biella del P.S.I.. Il suo esordio di oratore avvenne presso il Circolo, con una conferenza sulla rivoluzione russa. Si può ritenere che quello fosse anche il tema dominante delle relazioni e discussioni tenute presso i numerosi altri circoli giovanili del Biellese che egli costituì e orientò.

Unico impiegato della ditta Varale a scendere in lotta con gli operai in occasione dello “sciopero delle lancette” (aprile 1920), Secchia fu licenziato; si i[...]

[...]le della Frazione.

Livornismo

Nel gennaio 1921 fu tra i promotori del P.C. d’I. a Biella, entrando a far parte della Segreteria federale della Federazione giovanile comunista d’Italia e collaborando al settimanale provinciale del nuovo partito, “Il Bolscevico”. A un convegno regionale giovanile conobbe Luigi Longo (v.), membro del Comitato centrale della F.G.C.I. e già dirigente regionale della Frazione comunista.

« Lettore assiduo deM’“Ordine Nuovo” — scriverà in seguito Secchia a proposito di Longo, con parole che si addicono alla sua stessa esperienza — nutriva una grande stima per Antonio Gramsci ma, come molti altri giovani comunisti di Torino e di tutta Italia, era attratto dalla forte personalità di Amadeo Bordiga e dalle sue posizioni di estrema sinistra” (voce Longo, Luigi, in questa Enciclopedia, voi. III).

Il biennio “nero”, quello che vide l’ascesa al potere del fascismo, fu decisivo per la preparazione politica di Secchia: tra le sue letture del periodo spiccano quelle di Le

nin, Trockij, Bucharin, Zinoviev, oltre che [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Ordine nuovo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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