Brano: Appendice

Peregalli Arturo A.Per.

Neruda, Pablo; Nixon, Richard Milhous; N.K.V.D.; Nobile, Umberto; Occupazione delle terre; Olanda; Opposizione operaia; Pakistan; Pankhurst, Estelle Sylvia; Pannekoek, Anton; Pappalardi, Michelangelo; Perrone, Ottorino; Problemi del lavoro, I; Prometeo (19281938); Prometeo (19431945); Radek, Karl B.; Repossi, Luigi; Rizzi, Bruno; Senise, Carmine; Serrata; Siberia; Sionismo; Sorel, Georges; Soviet, II; Statuto Albertino; Stella Rossa, Movimento; Suffragio Universale; Tarsia, Ludovico; Taylorismo; Trotzkij, Leone; Trotzkismo; Trust; Tuntar, Giuseppe; “Utopia", Rivista; Zdanov, Andrej A.; Zimmerwald, Conferenza di.

Perino Sette Laura L.P.S.

Asti, Via.

Perotti Berto B.Pe.

[...]

Brano: [...]rna clandestina. Ma già sul finire del 1944 la mediazione di questi personaggi si appalesava inadeguata rispetto ai livelli dello scontro di classe, quando ancora le lotte stavano sotto il segno di un difficile dispiegarsi, ad opera dei partiti di sinistra, delle organizzazioni bracciantili e delle leghe.

Le lotte per la terra

Nell’autunno del 1944 soprattutto, ma non solo, nei comuni montani del Potentino si dispiegò un vasto movimento di occupazione delle terre. Vennero invase 1044 aziende demaniali, e tutte superiori ai 10 ettari, insieme a vasti possedimenti baronali come quelli dei principi Doria ad Avigliano, della principessa Corio a Calvello, del conte Macchi a Laurenzana. Si trattava di terre coltivate, in molti casi a pascolo

o incolte; terre che I contadini misero a coltura frequentemente scontrandosi con le forze di polizia o accontentandosi, dinanzi agli arresti, di disperati gesti dimostrativi di invasione e di provvisorio lavoro della terra.

La lotta era sorretta da antichi e persistenti rancori verso gli usurpa

tori dei demani[...]

[...] da antichi e persistenti rancori verso gli usurpa

tori dei demani (« Vogliamo la terra, la terra nostra che ci hanno rubata »), da pressanti esigenze alimentari, dalla disdetta dei contratti di affitto da parte dei proprietari che incominciavano a volgersi verso gli allevamenti. Nonostante la sua ampiezza, tuttavia, il movimento rientrò, a malapena incanalato nell’ambito dei decreti Gullo e delle memorabili lotte per la loro applicazione (v. Occupazione delle terre).

Crisi alimentare, rifiuti di obblighi annonari e di leva, insubordinazioni sociali di massa e speranze in un « altro » Stato, configuravano una tensione sociale e politica controllata, talora compressa, ma non spenta dalle esigenze delia Guerra di liberazione inazionale e durante la quale, tuttavia, si consumarono le ambizioni delle vecchie clientele liberali di colmare il vuoto di potere apertosi con la caduta del fascismo. Di fronte all'emergere delle insufficienze strutturali della società e deH’economia lucane (dolorosi disagi delle masse contadine, parassitismo di vasti strati della[...]

Brano: [...]etica filmica di Eisenstein, e il significato di questi discorsi lo si riconosce nei quadri che va dipingendo. Sono quadri tra i più belli di tutta l’esperienza realista italiana: «Il bracciante ucciso», «Tutti i popoli vogliono la pace », « Un fantasma percorre l’Europa ». Quest'ultimo, dedicato al centenario del Manifesto dei comunisti, di cui il titolo riprende appunto le parole iniziali, fu esposto alla XXV Biennale veneziana insieme con l’« Occupazione delle terre incolte in Sicilia » di Guttuso.

M.D.M.

Pizzo cTErna

Montagna sovrastante Lecco (v.), nel 1943 fu teatro di uno dei primi scontri armati fra partigiani e forze tedesche.

Subito dopo I’8.9.1943 affluirono sul Pizzo d’Erna (come sul Pian dei Resinelli e a Campo de’ Boi) gruppi di giovani lecchesi e di militari sbandati che, in collegamento con il C.L.N. di Lecco, cominciarono a far espatriare nella confinante Svizzera numerosi ex prigionieri di guerra alleati. Contemporaneamente giunsero da Milano alcuni militanti comunisti, tra cui Gaetano Invernizzi (v.) e sua moglie Vera Ciceri I[...]

Brano: Occupazione delle terre

La fotta del Fucino

Nel bacino del Fucino (v. Avezzano) la lotta per la terra ebbe inizio nel 1950, concludendosi con una vittoria che condusse alla spartizione del latifondo dei Torlonia, grazie alla riuscita alleanza tra braccianti e piccoli affittuari.

Il movimento bracciantile era iniziato con uno sciopero alla rovescia, per obbligare il governo a creare posti di lavoro nelle opere pubbliche, mentre gli affittuari erano scesi in sciopero per una riduzione dei canoni di affitto. Si realizzò così un’alleanza che riuscì a ottenere il possesso della terra per ambedue i gruppi sociali[...]

[...]olo delle masse contadine, in « Operai e contadini nella crisi italiana del 194344 », Milano, Feltrinelli, 1974; Paolo Pezzi no, Riforma agraria e lotte contadine nel periodo delia ricostruzione, in « Italia contemporanea », n. 122, gennaiomarzo 1976; G. Bertolo, R. Curti, Libertario Guerrini, Aspetti della questione agraria e delle lotte contadine nel secondo dopoguerra in Italia: 194448, in ibidem n. 117, ottobredicembre 1974; A. Caracciolo, L’occupazione delle terre in Italia, Roma, s.d.; Vincenzo Mauro, Lotte contadine e repressione nel Sud, Milano, Coll. Ed. 10/16, 1979; M. Talamo. C. De Marco, Lotte agrarie nel Mezzogiorno 19431944, Milano, Mazzotta, 1976; Paolo Cinanni, Lotte per la terra e comunisti in Calabria, 1943/53, Milano, Feltrinelli; Francesco Renda, Il movimento contadino in Sicilia e la fine del blocco agrario nel Mezzogiorno, Bari, De Donato, 1976; Sidney Tarrow, Partito Comunista e contadini nel Mezzogiorno, Torino, Einaudi, 1972; Piero Bevilacqua, Le campagne del Mezzogiorno tra Fascismo e dopoguerra, Torino, Einaudi,

1980.

A.Per.[...]

Brano: [...]nunciava come la politica demagogica e attendista dei riformisti, dimostratasi inetta a dominare lo sviluppo degli avvenimenti, avesse avuto quale unico risultato quello di incoraggiare la reazione fascista.

Bibliografia: La grande paura, Roma, 1970; 1920 La grande speranza, numero monografico de « Il Ponte », n. 10, ottobre 1970; G. Maione. Il biennio rosso, Bologna, 1975: P. Spriano, L'occupazione delle fabbriche. Torino, 1964.

Al.Co.

Occupazione delle terre

Movimento di lotte contadine esploso nell'Italia meridionale già nel corso della Seconda guerra mondiale e protrattosi fino al 1950.

La crisi del Mezzogiorno

Alla caduta del fascismo il Mezzogiorno si presentava ancora in condizioni di accresciuta arretratezza economica e sociale rispetto alla situazione del Nord, una arretratezza strettamente connessa, del resto, al tipo di sviluppo industriale impresso dal regime fascista all’Italia settentrionale e del quale rappresentava, anzi, l'indispensabile polo negativo (v. Meridionale, Questione) .

Agli inizi degli anni Quaranta I Italia[...]

Brano: [...]uovo Realismo »

Era l’inizio del Nuovo Realismo che, dopo il diplomatico episodio del Fronte Nuovo delle Arti, in cui si pretendeva di presentare l’« Arte Nuova » soltanto come assestamento dei migliori pittori italiani sulle consunte esperienze eurofrancesi, seguì il migliore momento dell’arte italiana fino al 1956.

Fu proprio in quegli anni che la matita, la penna e il pennello di Guttuso documentarono le lotte per la terra (il ciclo deU’Occupazione delle terre), la realtà dei solfatari e dei pescatori siciliani e calabresi,

il sacrificio dei capilega (L'uccisione del capolega La Puma) e anche la vita delle fabbriche salvate due volte, dalla distruzione tedesca e dalla smobilitazione capitalistica. Intanto Guttuso è stato eletto al Comitato Centrale del P.C.I. (1951), ha ottenuto premi e riconoscimenti non soltanto in Italia, ma anche all’estero e in Unione Sovietica. Le sue opere entrano in parecchi musei stranieri e i suoi articoli su « l’Unità >* e « Rinascita » (Guttuso ha sempre scritto intorno ai problemi dell'arte, fin dai tempi giovanili)[...]