Brano: Orgosolo
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Murale eseguito dai bambini di Orgosolo sulla parete di un edificio. Reca la scritta: « Lavorate lavorate pastori di Pratobello / con i greggi delle capre non andate allo sbaraglio. / Attenti all’artiglieria che fa i tiri sul bersaglio (1978)
come matrice della criminalità. Dopo assemblee svoltesi in piazza, la popolazione occupò il palazzo comunale (sostituendo alla scritta « Municipio » quella di « Casa del popolo ») e riuscì a ottenere il rinvio del progetto.
In quegli stessi anni emerse nelle cronache la figura del bandito Graziano Mesina, a combattere il quale furono inviati in Barbagia i « baschi blu », uno speciale corpo di polizia addestrato all'antiguerriglia, mentre veniva ripreso l’impie[...]
[...]tto.
In quegli stessi anni emerse nelle cronache la figura del bandito Graziano Mesina, a combattere il quale furono inviati in Barbagia i « baschi blu », uno speciale corpo di polizia addestrato all'antiguerriglia, mentre veniva ripreso l’impiego del soggiorno obbligato e dei rastrellamenti indiscriminati.
Nel 1969 il Ministero della Difesa, rivelando il carattere strumentale del precedente progetto di « Parco Nazionale », occupò il territorio del vicino Comune di Pratobello (normalmente usato dai pastori per il pascolo estivo) onde trasformarlo in poligono di tiro permanente per uso militare, al servizio della N.A.T.O,. Soltanto la pronta risposta della popolazione che occupò in massa l’area del poligono di tiro e affrontò scontri con la polizia, impedì che si desse corso al nuovo progetto.
Qualcosa sembrò cambiare nell 'atteggiamento delle forze politiche a partire dal 1972, quando vennero pubblicate le relazioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni di criminalità in Sardegna. Nelle conclusioni si proponeva un programma di trasformazione deH’economia pastorale barbarici[...]
[...]imi anni Settanta sia stato insediato a Ottana un grande complesso petrolchimico, con una classe operaia vivace e combattiva che si è posta alla testa della volontà di riscatto popolare.
Bibliografia: F. Cagnetta, Banditi a Orgoso
lo, RiminiFirenze, 1975; G. Cabitza, Sardegna: rivolta contro la colonizzazione, Milano, 1968; M. Brigaglia, Sardegna perché banditi, Roma, 1970; L. Podda, Dall'ergastolo, Ed. La Pietra, Milano, 1976.
S.Se.
O.R.I.
Organizzazione per la Resistenza l taliana. Complesso servizio segreto d’informazioni, di sabotaggio e di guerriglia ideato e organizzato da Raimondo Craveri (n. a Terino nel 1912) con Enzo Boeri e Tullio Lussi a Napoli nel settembreottobre *43. L’O.R.I., diretta da Craveri al fine di legare l’attività dei servizi segreti americani con quella dei più alti Comandi della Resistenza, operò nel
1944 e fino alla fine della guerra nell’aprile 1945 nell'Italia Settentrionale. Ciò divenne possibile per l'intesa e l’affiatamento raggiunti con l'OvS.S. (v.) americano e il suo capo, generale Donovan, e in
particolare con Peter Tompkins che rese agli inizi possibile equipaggiare, nutrire e alloggiare i volontari, quindi assicurarne l'addestramento alle « operazioni speciali » nel campo O.S.S. di Pozzuoli. I volontari entrati a far parte dell’O.R.I[...]
[...]944 e fino alla fine della guerra nell’aprile 1945 nell'Italia Settentrionale. Ciò divenne possibile per l'intesa e l’affiatamento raggiunti con l'OvS.S. (v.) americano e il suo capo, generale Donovan, e in
particolare con Peter Tompkins che rese agli inizi possibile equipaggiare, nutrire e alloggiare i volontari, quindi assicurarne l'addestramento alle « operazioni speciali » nel campo O.S.S. di Pozzuoli. I volontari entrati a far parte dell’O.R.I, erano, salvo eccezioni, giovani del Nord Italia venuti al Sud dopo 1*8.9.1943 per riprendere le armi e combattere il nemico fascista e tedesco al fianco delle forze angloamericane.
Origini
Impedita la formazione di un corpo combattenti comandato dal generale Giuseppe Pavone (v. Combattenti Italia, Gruppi), si raccolsero intorno airO.R.I., in fase di formazione, circa cinquanta volontari che accettavano di essere paracadutati o sbarcati al Nord, nelle regioni da cui erano partiti (Emilb Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria), formando missioni (v. Missioni alleate) composte al massimo di tre uomini e dotate di radio riceventi e trasmittenti. In un primo tempo era previsto che le missioni dovessero svolgere essenzialmente due compiti: fornire e radiotrasmettere informazioni militari e compiere atti di sabotaggio.
Con l’affermarsi, nel corso nel 1944, della Resistenza politica e partigiana nell’Italia Settentrionale[...]
[...]onte e Liguria), formando missioni (v. Missioni alleate) composte al massimo di tre uomini e dotate di radio riceventi e trasmittenti. In un primo tempo era previsto che le missioni dovessero svolgere essenzialmente due compiti: fornire e radiotrasmettere informazioni militari e compiere atti di sabotaggio.
Con l’affermarsi, nel corso nel 1944, della Resistenza politica e partigiana nell’Italia Settentrionale, in parallelo anche i compiti deH’O.R.I. si allargarono e si fecero più complessi: i « fedeli gruppetti O.R.I. » (come li definirà Ferruccio Par ri) non assicurarono soltanto il servizio informazioni, ma il servizio dei rifornimenti di armi, munizioni ed equipaggiamento alleati alle unità partigiane. Uomini dell’O.R.I. assunsero la direzione dei servizi essenziali del Comando generale del C.V.L. (v.Corpo volontari della libertà) a Milano, passandone alle dipendenze dirette (Servizio Informazioni e Controspionaggio, Servizio Radio, Servizio Aviolanci). Altri uomini O.R.I. assicurarono il potenziamento e il comando di grandi unità partigiane, fra cui il G.M.O. (v. Gruppo mobile operativo) in Piemonte.
La scelta e selezione dei partecipanti ail'O.R.I. fu politica prima che militare. I membri dell’O.R.I. furono legati da una comune fede democratica e da comuni convinzioni repubblicane. Non furono mai richiesti indicazioni e tanto meno vincoli di partito.
Struttura e compiti
Nel tardo autunno 1943 il generale Donovan inviò Tompkins in mis
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