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Il segmento testuale O.N.D. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 139

Brano: [...]cchio insegnante socialista, Giuseppe d'Amato, che educava i suoi allievi ai principi del socialismo, nel 1913 si iscrisse alla Gioventù socialista. Dopo essere stato amministratore del settimanale Avanguardia (v.), nel 1916 fu eletto segretario della Federazione giovanile socialista del Lazio. Nel

1917 fu arrestato per la prima volta, nel corso di una manifestazione per la pace. Militante nel P.S.I. dal

1918 e nel Partito comunista dalla fondazione, nel 1922 fu delegato al IV Congresso delTInternazionale Comunista.

Contro il fascismo

Dopo l’ascesa del fascismo al potere, D'Onofrio fu arrestato insieme a quasi tutti i membri del Comitato centrale del suo partito, e nel settembre 1923 fu assolto, nel cosiddetto « processone », con i compagni di lotta. Portatosi all’estero, si stabilì per qualche tempo in limone Sovietica, frequentando l’Università leninista di Mosca. Tornato in Italia, nel 1925 entrò a far parte della segreteria della Federazione giovanile comunista, direttore di « Avanguardia » e redattore de « l'Unità ».

[...]

[...]frequentando l’Università leninista di Mosca. Tornato in Italia, nel 1925 entrò a far parte della segreteria della Federazione giovanile comunista, direttore di « Avanguardia » e redattore de « l'Unità ».

Dopo le leggi eccezionali fasciste del novembre 1926 fu tra i primi nell’attività e nella direzione della lotta clandestina. Dirigente del Cen

tro interno del partito, nel 1928 venne arrestato con Girolamo Li Causi e Giuseppe Amoretti, e condannato dal Tribunale speciale a 12 anni e

6 mesi di reclusione. Dopo aver scontato parte della pena nel reclusorio di Fossombrone e nei penitenziari di Parma e Civitavecchia, rilasciato verso la fine del 1934 in seguito ad amnistia, trascorse alcuni mesi a Terracina, nei Lazio, riuscendo infine a espatriare clandestinamente.

Durante la guerra di Spagna accorse volontario nelle Brigate Internazionali, diretto collaboratore di Luigi Longo e André Marty. Rimasto in Spagna fino all’ultimo, varcò la frontiera francese solo dopo la battaglia di Catalogna (7.2.1939) poche ore prima che i falang[...]

[...] italiani neN’Unione Sovietica. Rientrato in Italia nel 1944, fu incaricato della riorganizzazione del P.C.I. in Sicilia. Nel 1945, dopo la liberazione di Roma, divenne segretario regionale del Lazio, membro della direzione e della segreteria del partito.

Consultore nazionale, deputato all’Assemblea Costituente, senatore di diritto nel primo Parlamento della Repubblica, è stato rieletto deputato nelle tre successive legislature. Durante la seconda legislatura è stato vicepresidente della Camera. Attualmente è membro del Comitato centrale del P.C.I. e del Comitato esecutivo dell’A.N.P.I..

Dopolavoro

Opera Nazionale Dopolavoro, O.N.D.. Ente parastatale creato dal regime fascista (con decreto dell'1.5.1925, ripetutamente modificato, e disciplinato da una legge del 24.5.1937 che ne stabilì l’assetto definitivo) col compito di promuovere l’istituzione e il coordinamento di enti « intesi a elevare la coscienza civile e a migliorare le condizioni fisiche di tutti i lavoratori». Il 28.

10.1937 dichiarava 3.180.000 iscritti e controllava molte migliaia di sodalizi.

L’O.N.D. aveva sede in Roma; « alle dirette dipendenze del Duce », era presieduta dal ministro segre

tario del partito fascista e articolata in 6 servizi (organizzazione, amministrazione, sport, escursionismo, educazione artistica, assistenza). Alla periferia, i segretari federali presiedevano i dopolavoro provinciali, da cui dipendevano dopolavoro comunali, rionali, aziendali (questi ultimi creati nelle principali aziende per stabilire « un migliore affiatamento tra datori e prestatori d’opera»), nonché tutti i sodalizi costituiti dagli iscritti (bocciofile, corali, filodrammatiche, società escurs[...]

[...]li, ecc.).

Le origini

La volontà di impedire ai lavoratori il godimento di qualsiasi autonomia anche in campo ricreativo e di controllare con criteri autoritari l’iniziativa spontanea delle masse popolari che già aveva fatto sorgere una fitta rete di associazioni tra la base socialista (v. Casa del popolo), indusse il governo fascista ad avocare e centralizzare tutte le attività concernenti il « tempo libero » dei lavoratori. Nacque così l’O.N.D., con la quale in sostanza i fascisti imposero un’ingombrante sovrastruttura politica e burocratica a iniziative e tradizioni popolari già esistenti, cercando poi di fre

L’O.N.D. nella iconografia del

regime (cartolina edita dal

Dopolavoro Forze Armate nel 1940)

139



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 140

Brano: Dopolavoro

Concerto dell’O.N.D. nella repubblica di Salò (Italia settentrionale, inverno 194445)

narne e strumentalizzarne lo slancio, deformarne il carattere, vanificarne ogni contenuto realmente educativo. « Dopolavoristico » divenne infatti sinonimo di banale, mediocre, dilettantesco nel senso più deteriore.

Il tesseramento avveniva quasi automaticamente, presso tutte le aziende di qualche importanza, a cura delle amministrazioni aziendali, ma nonostante gli apparenti vantaggi che la tessera riservava agli iscritti (riduzioni in ferrovia e per gli spettacoli), il Dopolavoro non godette di nessun credito tra la mass[...]

[...]grande corteo svoltosi « sotto la di

rezione artistica di G.A. Sartorio ». Tra i più tenaci tentativi fascisti di strumentalizzare autentiche tradizioni popolari si possono ricordare anche quelli rivolti a fascistizzare il Palio di Siena, la festa di Piedigrotta a Napoli e la Festa de Noantri a Roma, tentativi sistematicamente caduti nel vuoto dell'indifferenza o accolti addirittura da ostilità popolare.

Gli anni di guerra

Durante la seconda guerra mondiale il fascismo cercò di sfruttare il più possibile le strutture dell’O.N.D. (che allora dichiarava 5.000.000 di iscritti e controllava 15.000 sodalizi), sia per dare assistenza ricreativa alle truppe combattenti sia per stimolare forme di partecipazione attiva dei civili allo sforzo bellico: fu varata la Nave di Tespi che dette spettacoli lirici sulle coste della Dalmazia occupata e fu lanciata l’iniziativa degli orti di guerra, che i dopolavoristi avrebbero dovuto coltivare soprattutto nelle città, dovunque fosse possibile, dedicando a tale occupazione una parte del tempo libero.

Dissoltasi insieme al partito fascista il 25.7.1943, l’O.N.D. ha lasciato il posto a[...]

[...]ppe combattenti sia per stimolare forme di partecipazione attiva dei civili allo sforzo bellico: fu varata la Nave di Tespi che dette spettacoli lirici sulle coste della Dalmazia occupata e fu lanciata l’iniziativa degli orti di guerra, che i dopolavoristi avrebbero dovuto coltivare soprattutto nelle città, dovunque fosse possibile, dedicando a tale occupazione una parte del tempo libero.

Dissoltasi insieme al partito fascista il 25.7.1943, l’O.N.D. ha lasciato il posto aW'Ente Nazionale Assistenza Lavoratori (E.N.A.L.), creato con decreto del 22.9.1945, retto per molti anni da commissari e tuttora privo di vita interna veramente democratica.

Per l'attività svolta dai gruppi anti

fascisti all'interno delle organizzazioni dopolavoristiche si veda la voce Atttività legale.

E.Ni.

Dordia

Nel comune di Varano De' Melegari (Parma) ; durante la Guerra di liberazioni i tedeschi vi fucilarono 16 partigiani.

Dal 6 al 10.1.1945 reparti tedeschi, alpini della Divisione « Monte Rosa », bersaglieri della Divisione « Italia », truppe [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 676

Brano: [...]ali, tanto da essere ironicamente chiamata “la tessera del pane”. L’azione di Starace fu inoltre indirizzata aM’inquadramento del paese intorno al partito, il che poteva svolgersi solo mediante un forte controllo dell’apparato, da ottenersi con l’epurazione e l’emarginazione di tutti gli elementi in qualche modo intransigenti o autonomi, e una rigida centralizzazione di tutte le organizzazioni dipendenti. Da qui la cura particolare riservata all’O.N.D. (v. Dopolavoro), «efficace strumento di assistenza e propaganda tra le masse », nonché quella rivolta alle donne (nel 1937 istituì i Fasci femminili) e ai giovani. Quest’ultimo settore era particolarmente problematico e la mancata creazione di una classe dirigente rappresenterà una delle sconfitte più vistose del fascismo: del resto, come sarebbe stato possibile garantire il ricambio in un sistema in cui il culto della personalità creava un abisso tra il “duce” e il resto delle gerarchie del regime, in cui il gruppo dirigente fascista si caratterizzava come un chiuso notabilato burocratico e [...]

[...]zzazione: Starace svuotò VOpera Nazionale Balilla (v.) diretta da Renato Ricci (facendosi in questo modo l’ennesimo nemico) e i Fasci giovanili, unificandoli nella G.I.L. (1937) alle dirette dipendenze del partito. Venne dato un impulso ai Littoriali della cultura e ai Gruppi dei fascisti universitari (v. G.U.F.) che Bottai giudicava un trampolino di lancio per la carriera di gerarca, vera e propria scuola di conformismo, nonostante l’aria di “fronda” che di tanto in tanto sembrava spirarvi.

Il declino

Nel 1936 Starace partì come volontario in cerca di gloria per l’Africa Orientale e, al comando di una colonna motorizzata e con un seguito di giornalisti che avevano il compito di magnificare la sua impresa, marciò su Gondar. Nel corso della poco eroica spedizione i soldati non spararono neanche un colpo.

A tale regola fece eccezione, almeno a quanto risulta da un rapporto di polizia, lo Starace che « si divertiva a sparare col moschetto sugli organi genitali degli abissini catturati. Segnava una tacca sul calcio del moschetto per ogni “operazione” ».

Sulla “Marcia su Gondar” lo stesso Starace diede alle stampe un libro da lui firmato, ma verosimilmente scritto a più mani (era oggetto di divertiti commenti la sua scarsa dimestichezza con le lettere), del quale Mussolini rifiutò di scrivere la prefazione.

Nel luglio del 1938 comparve il

“Manifesto del razzismo italiano” e Starace iniziò l’orchestrazione della campagna antisemita (v. Antisemitismo). Il 25.10.1938, durante un discorso al Consiglio nazionale del P.N.F., esaltò il “passo romano”, l’abolizione del “lei” e la campagna razziale, come « poderosi cazzotti nello stomaco della borghesia ».

Tra il [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine O.N.D., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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