Brano: Osvobodilna franta
26 e il 27.4.1941, dopo l’aggressione subita dalla Jugoslavia da parte delle forze armate del Reich germanico, dell’Italia, dell’Ungheria e della Bulgaria a partire dal 6.4.1941.
L’O.F. venne costituita per iniziativa dei Partito comunista della Slovenia, ma fin dalla prima riunione vi aderirono, a fianco dei comunisti, rappresentanti dei liberali di sinistra (Sokoli), dei socialisti cristiani e alcuni gruppi di intellettuali. In origine l’organizzazione venne definita Antiimperialistica franta per richiamarsi al movimento popolare frontista d’anteguerra, di cui il Partito comunista della Slovenia era stato iniziatore e alla quale, in una forma o nell'altra, avevano partecipato gli stessi gruppi e movimenti politici che in seguito costituirono la O.F..
La costituzione del[...]
[...]dei comunisti, rappresentanti dei liberali di sinistra (Sokoli), dei socialisti cristiani e alcuni gruppi di intellettuali. In origine l’organizzazione venne definita Antiimperialistica franta per richiamarsi al movimento popolare frontista d’anteguerra, di cui il Partito comunista della Slovenia era stato iniziatore e alla quale, in una forma o nell'altra, avevano partecipato gli stessi gruppi e movimenti politici che in seguito costituirono la O.F..
La costituzione della O.F. venne giustificata dai gruppi e movimenti promotori con il fatto che, dopo la disfatta subita dalla Jugoslavia monarchica, la fuga del re Pietro
Il e la capitolazione dell’esercito
(17.4.1941), completamente disgre gatosi in seguito al tradimento dell’autorità politica e militare, il territorio sloveno era stato spartito tra il Reich germanico (Stiria e Carniola superiore), l’Italia (Carniola inferiore e interna) e l’Ungheria (territorio a est del fiume Mura). La costituzione della O.F. venne inoltre motivata col fatto che in Slovenia non esisteva più un’autorità indipendente, in quanto[...]
[...]romotori con il fatto che, dopo la disfatta subita dalla Jugoslavia monarchica, la fuga del re Pietro
Il e la capitolazione dell’esercito
(17.4.1941), completamente disgre gatosi in seguito al tradimento dell’autorità politica e militare, il territorio sloveno era stato spartito tra il Reich germanico (Stiria e Carniola superiore), l’Italia (Carniola inferiore e interna) e l’Ungheria (territorio a est del fiume Mura). La costituzione della O.F. venne inoltre motivata col fatto che in Slovenia non esisteva più un’autorità indipendente, in quanto i partiti tradizionali (il Partito popolare di ispirazione cattolica, il liberale e il socialdemocratico) avevano accettato la disfatta, nonché la spartizione del territorio sloveno, e quantunque esistessero ancora riuniti in un « Consiglio nazionale » nella parte occupata dall’Italia, di fatto si erano assoggettati all’invasore.
Programma
Il primo programma dell’O.F. partì dalla constatazione che i successi dell'aggressore erano da considerarsi temporanei, dal principio che la nazione [...]
[...]ol fatto che in Slovenia non esisteva più un’autorità indipendente, in quanto i partiti tradizionali (il Partito popolare di ispirazione cattolica, il liberale e il socialdemocratico) avevano accettato la disfatta, nonché la spartizione del territorio sloveno, e quantunque esistessero ancora riuniti in un « Consiglio nazionale » nella parte occupata dall’Italia, di fatto si erano assoggettati all’invasore.
Programma
Il primo programma dell’O.F. partì dalla constatazione che i successi dell'aggressore erano da considerarsi temporanei, dal principio che la nazione slovena doveva liberarsi con le proprie forze e che non poteva venir tollerata alcuna collaborazione col nemico, dal fatto inoltre che l’Unione Sovietica rappresentava in quel momento un alleato del popolo sloveno, infine dall'esigenza di procedere immediatamente nell’organizzazione della lot ta politica e armata contro l’occupante nell’intera Slovenia.
Il 15.6.1941 si svolse la prima riu
nione allargata deH’O.F., alla presenza dei gruppi, partiti e movimenti iniziator[...]
[...]i, dal principio che la nazione slovena doveva liberarsi con le proprie forze e che non poteva venir tollerata alcuna collaborazione col nemico, dal fatto inoltre che l’Unione Sovietica rappresentava in quel momento un alleato del popolo sloveno, infine dall'esigenza di procedere immediatamente nell’organizzazione della lot ta politica e armata contro l’occupante nell’intera Slovenia.
Il 15.6.1941 si svolse la prima riu
nione allargata deH’O.F., alla presenza dei gruppi, partiti e movimenti iniziatori, insieme ai rappresentanti di una decina di altri gruppi e movimenti che nel frattempo vi avevano aderito. Nel corso della riunione plenaria venne precisato il programma e fu lanciata la parola d’ordine della lotta per la Slovenia unita, in stretta collaborazione con gli altri popoli jugoslavi e per l’isolamento dei collaborazionisti.
Una settimana dopo, cioè il giorno stesso dell’aggressione nazista all’Unione Sovietica (22.6.1941), il Comitato esecutivo dell’O.F. lanciò un proclama di lotta e rese pubblico il proprio programma. Da[...]
[...]sentanti di una decina di altri gruppi e movimenti che nel frattempo vi avevano aderito. Nel corso della riunione plenaria venne precisato il programma e fu lanciata la parola d’ordine della lotta per la Slovenia unita, in stretta collaborazione con gli altri popoli jugoslavi e per l’isolamento dei collaborazionisti.
Una settimana dopo, cioè il giorno stesso dell’aggressione nazista all’Unione Sovietica (22.6.1941), il Comitato esecutivo dell’O.F. lanciò un proclama di lotta e rese pubblico il proprio programma. Da allora cominciò un minuzioso e capillare lavoro organizzativo e politico che ben presto, già durante l’estate, portò alla costituzione dei Comitati O.F. di base, rionali, distrettuali e regionali.
Alla seconda riunione plenaria
(28.7.1941) fu annunciata l’avvenuta costituzione del Comando generale delle compagnie partigiane (in seguito denominato Comando generale dell'esercito e delle formazioni partigiane) e fu constatato l’inizio della lotta armata che aveva fatto seguito a un appello del Comitato esecutivo.
Il nuovo potere statale
Con il procedere dell’estate, mentre stavano sviluppandosi le azioni partigiane contro gli occupanti italiani e tedeschi, l’O.F. entrò in una nuova fase di sviluppo: mentre all’inìzio il Fronte si era[...]
[...]aria
(28.7.1941) fu annunciata l’avvenuta costituzione del Comando generale delle compagnie partigiane (in seguito denominato Comando generale dell'esercito e delle formazioni partigiane) e fu constatato l’inizio della lotta armata che aveva fatto seguito a un appello del Comitato esecutivo.
Il nuovo potere statale
Con il procedere dell’estate, mentre stavano sviluppandosi le azioni partigiane contro gli occupanti italiani e tedeschi, l’O.F. entrò in una nuova fase di sviluppo: mentre all’inìzio il Fronte si era caratterizzato come un'organizzazione politica unitaria, in cui non trovavano posto i particolarismi politici delle varie componenti costitutive e il cui compito era solo quello di organizzare la lotta contro l’aggressore, fecero capo all’O.F. due altri compiti di particolare responsabilità: quello di organicamente procedere alla costituzione e direzione delle formazioni partigiane er insieme, quello di organizzare il nucleo iniziale di un nuovo potere politico e amministrativo che si sarebbe gradualmente sostituito al vecchio potere, ormai privo di legittimità, nonché alle stesse Autorità militari di occupazione. Nel luglio del 1941 venne costituito il Comando generale militare, guidato dall’O.F., e in ogni formazione armata fu nominato un commissario politico. Durante la terza riunione plenaria dell’O.F. (16.9.1941) venne costitu[...]
[...]i compiti di particolare responsabilità: quello di organicamente procedere alla costituzione e direzione delle formazioni partigiane er insieme, quello di organizzare il nucleo iniziale di un nuovo potere politico e amministrativo che si sarebbe gradualmente sostituito al vecchio potere, ormai privo di legittimità, nonché alle stesse Autorità militari di occupazione. Nel luglio del 1941 venne costituito il Comando generale militare, guidato dall’O.F., e in ogni formazione armata fu nominato un commissario politico. Durante la terza riunione plenaria dell’O.F. (16.9.1941) venne costituito il Comitato nazionale di liberazione della Slovenia (Sfovenski na
rodno osvobodilni odbor, S./V.O.O.) con il compito di esercitare il potere politico e amministrativo nelle zone già liberate, in quelle semiliberate e nelle zone ancora soggette alloccupazione. Dovunque, si trattava di organizzare l’aiuto materiale alle formazioni armate, mobilitare nuove leve, risolvere i problemi quotidiani della popolazione che si riconosceva nel nuovo nucleo di potere. Era già sorto, dunque, « uno Stato nello Stato », come si espresse il segretario dell’O.F., nonché segretari[...]
[...].O.O.) con il compito di esercitare il potere politico e amministrativo nelle zone già liberate, in quelle semiliberate e nelle zone ancora soggette alloccupazione. Dovunque, si trattava di organizzare l’aiuto materiale alle formazioni armate, mobilitare nuove leve, risolvere i problemi quotidiani della popolazione che si riconosceva nel nuovo nucleo di potere. Era già sorto, dunque, « uno Stato nello Stato », come si espresse il segretario dell’O.F., nonché segretario del Partito comunista della Slovenia Boris Kidric. II nuovo potere non doveva più basarsi sui principi che avevano retto lo Stato monarchico, bensì su principi democratici, di partecipazione popolare diretta, di giustizia sociale e di completa eguaglianza. Fin dalla sua prima seduta, lo S.N.O.O. emise quattro decreti e costituì alcune sezioni amministrative svolgenti funzioni ministeriali.
Il programma definitivo dell’O.F., basato sui principi già indicati, venne approvato l’1.11.1941. Nell’autunno del 1941 la rete dell’O.F. era presente in quasi tutto il territorio in cui vivevano sloveni: comitati dell’O.F. erano stati costituiti anche nella Venezia Giulia e nella Carinzia, dove già operavano alcune formazioni partigiane.
Quando, nel luglio 1942, il Partito comunista della Slovenia organizzò una propria conferenza, il segretario Kidric sottolineò che ia finalità dei comunisti operanti nell’O.F. doveva essere quella di attenersi alla linea della lotta di liberazione e all’unità per realizzare una rivoluzione democratica. La lotta di liberazione non doveva essere a sfondo ideologico o classista, ma doveva portare all'affermazione di un nuovo potere statale, in quanto la classe politica d’anteguerra aveva tradito il proprio popolo: una parte dei suoi dirigenti era fuggita all’estero, un’altra si era adattata a collaborare col nemico e una terza parte non faceva altro che attendere la fine del conflitto senza muovere un dito per la liberazione. I comunisti avevano riempito il vuoto crea[...]
[...]e politiche un’organizzazione politica, militare e statale che stava caratterizzandosi come nuova classe dirigente. I comunisti non dovevano tuttavia diminuire il ruolo svolto dalle altre componenti politiche e, perciò, dovevano contribuire a edificare una democrazia unitaria di tipo popolare, lottare per la liberazione completa di tutta la Slovenia, unificare gli sforzi con tutti i popoli jugoslavi, mobilitare le masse.
All’inizio del 1942 l’O.F. aveva deciso che, dovunque fosse possibile, venissero eletti democraticamente i Comitati di liberazione come espressione del nuovo pote
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