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Il segmento testuale Nuovo Ordine Europeo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 11Entità Multimediali , di cui in selezione 11 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 51

Brano: [...]ali dopo il 1945, per dissociare le proprie responsabilità da quelle del regime nazista), ma accentrò ulteriormente quella commistione di interessi pubblici e profitti privati alla quale abbiamo già accennato. Una commistione che fu del resto alla base anche della grande opera di depredazione di materie prime, prodotti agricoli e industriali, e di razzia della manodopera che qualificò la sorte che la Germania riservava ai territori invasi.

Il Nuovo Ordine Europeo (v.) non era altro che un colossale piano di saccheggio e di asservimento dell’Europa.

Nei confronti dei paesi dell’Europa occidentale il Terzo Reich tentò la via della « collaborazione », ossia dell’associazione subalterna ai suoi piani di dominazione (la Francia di Vichy (v.) fu l’esempio più vistoso di questo indirizzo). Nei confronti dei paesi dell’Europa orientale, predestinati a fungere da riserva di materie prime e di manodopera, seguì una politica di

più brutale rapina. Ma nei confronti di tutti indistintamente i territori occupati il principio supremo era

10 stesso: il massi[...]

[...]di interi gruppi di popolazioni slave della Polonia e deH’Unione Sovietica, delle quali si prevedeva (come nel famigerato Generalplan Ost di Himmler)

11 massiccio trasferimento verso i territori asiatici delI’URSS per consentire la colonizzazione tedesca dell’Est europeo.

La « soluzione finale » nei confronti delle comunità ebraiche e la deportazione nel Reich di circa 14 milioni di lavoratori coatti furono tra i risultati, più vistosi del Nuovo Ordine Europeo, oltre alla barbara condotta della guerra praticata soprattutto nell’Europa orientale e in particolare alla repressione dei movimenti partigiani.

Incapace di eliminare dal suo interno, con le sue proprie forze, il regime nazista (si veda, per le caratteristiche e le insufficienze del movimento interno d'opposizione,



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 626

Brano: [...]i sa bene quali dati essi ricavassero.

Esperimenti di demografia negativa

Non meno allucinanti “studi” furono condotti ad Auschwitz, sotto la direzione del dottor Viktor Brak (membro della segreteria personale di Hitler e già curatore del programma “eutanasia di Stato”), per attuare la cosiddetta “demografia negativa” dei nazisti, ossia per scoprire i più idonei metodi di sterilizzazione e castrazione in massa di popolazioni destinate, nel Nuovo Ordine Europeo (v.), a scomparire

dalla faccia della terra nel giro di qualche generazione.

A questo riguardo, il 28.3.1941 Brak propose a Himmler un progetto tecnico di impianto a raggi X che avrebbe permesso di irradiare gli organi genitali delle vittime (con una potenza da 500 a 600 roentgen per i maschi e da 300 a 350 roentgen per le donne) per un tempo di esposizione di 23 minuti, in modo da rendere i soggetti definitivamente sterili. Per una soluzione pratica del problema, col minimo aggravio di spesa e facendo in modo che le vittime non si rendessero conto al momento di quanto subivano, Brak in[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 154

Brano: [...], n. 121/1975; AA.VV., Comunisti a Trieste, Roma 1983; P. L. Pallante, Il P.C.I. e la questione nazionale, Udine 1980; S. Bon Gherardi, La persecuzione antiebraica a Trieste (19381945), Udine 1972; (a cura di S. Bon Gherardi e A. Petronio), La resistenza nel Friuli e nella Venezia Giulia — guida bibliografica, Udine 1979, voi. I e II; E. Collotti — T. Sala, Le potenze dell'Asse e la Jugoslavia, Milano 1974; E. Collotti, Il Litorale Adriatico nel Nuovo Ordine Europeo, Milano 1974; E. Collotti — T. Sala — G. Vaccarino, L'Italia nell'Europa danubiana durante la II guerra mondiale, Milano 1967; G. Fogar, Sotto l'occupazione nazista delle provincie orientali, Udine 1968; G. Fogar, Gabriele Foschiatti, Udine 1966; T. Sala, La crisi finale nel Litorale Adriatico (19441945), Udine 1962; B. Coceani, Mussolini, Hitler, Tito alle porte orientali d'Italia, Bologna 1948; G. Valdevit, La questione di Trieste [19411945], Milano 1986.

A ciò si aggiunga lo spoglio completo del “Bollettino dell'istituto Regionale per la storia del movimento di liberazione nel FriuliVen[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 70

Brano: [...]ancia.

Anche dopo la nomina di Todt (13.3.

1940) a ministro del Reich per gli armamenti e le munizioni, l’organizzazione da lui creata continuò a svolgere la propria particolare attività tecnica, che non fu interrotta neppure dalla morte del suo fondatore. Anzi, il dilagare delle armate naziste nei paesi dell'Europa invasa attribuì all’Organizzazione Todt la funzione di strumento della dominazione e dell'oppressione nazista al servizio del Nuovo Ordine Europeo; essa divenne infatti uno dei centri di reclutamento della manodopera straniera e del lavoro forzato, che generalmente veniva impiegato sul posto a scopi di fortificazioni e di allestimento di alloggiamenti e di servizi ausiliari per le forze tedesche.

La propaganda nazista esaltò l’Organizzazione Todt come la « più grande impresa edile statale del

mondo », anche se a tutt’oggi è impossibile stabilire quanti lavoratori furono costretti a servire nelle sue file.

E. Co.

Toffano, Vincenzo

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Terremoto. N. a Gavello (Rovigo) nel 1925, m. [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 642

Brano: [...]in particolare sul futuro assetto dell’Europa. A questo riguardo va anche ricordato che, soprattutto durante gli ultimi anni di guerra all’insegna deH’anticomunismo, Himmler aveva iniziato a reclutare reparti di SS provenienti dai vari paesi occupati o satelliti, fra cui la Francia e la stessa Italia (v. SS italiane), con l’intento di creare su scala europea le basi per la nuova classe dirigente che avrebbe dovuto assumersi l’onere di gestire il Nuovo Ordine Europeo (v.) voluto da Hitler.

NeH’ultima fase della guerra il potere di Himmler crebbe ulteriormente anche a causa della crescente perdita di una visione razionale delle cose da parte del Fùhrer, asserragliato nel suo bunker berlinese e intento a forgiare impossibili piani di rivincita. L’attentato fallito del

20.7.1944 (v. Luglio, Venti), mettendo in luce l’ampiezza della fronda conservatricemilitare contro un regime che stava conducendo il paese alla rovina completa, aveva dato l’occasione a Himmler di accentuare la sua polemica contro le classi dirigenti tradizionali. Ancora una volta erano[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 432

Brano: [...].

Proprio negli scritti del periodo nazista è accentuato l’interesse dello Schmitt (già vivo negli anni weimariani soprattutto nella critica alla Società delle Nazioni) per l’ordinamento internazionale (tra gli altri: Totaler Feind, totaler Krieg, totaler Staat, 1937; Volkerrechtliche Grossenraumordnung mit Interventionsgebot fur raumfremde Màchte, 1939).

Non è quindi arbitrario considerare

lo Schmitt come uno dei principali teorici del Nuovo Ordine Europeo (v.) che il Reich nazista tentò di imporre nel continente durante la Seconda guerra mondiale.

E. Co.

Schuschnigg, Kurt

N. a Riva del Garda il 14.12.1897, m. in Austria nel novembre 1977; uomo politico austriaco.

Figlio di un ufficiale dell’esercito austriaco, fu educato in un collegio di gesuiti, nel quale apprese l’ossequio ai valori tradizionali della monarchia e della Chiesa cattolica che tanta parte avrebbe avuto nella sua formazione morale e politica. Nel luglio del 1915 partì volontario per la Prima guerra mondiale e visse l’esperienza bellica quasi interamente sul fronte de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 194

Brano: [...]e la lotta di liberazione dei popoli jugoslavi.

G.Fo.

Bibliografia: E. Apih, Mostra storica delia Risiera dì San Sabba, Comune di Trieste e Civici Musei di Storia ed Arte, Trieste 1983; AA.VV., Dallo squadrismo fascista alle stragi della Risiera, 2a ed., ANED Trieste 1978; Bollettino dell'istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel FriuliVenezia Giulia, a. IV, n. 1, aprile 1976; E. Col lotti, Il Litorale Adriatico nel Nuovo Ordine Europeo, Vangelista, Milano 1974;

E. Col lotti, Le stragi di San Sabba, in “Rinascita” n. 4 del 23.1.1976; A. Bubnic, Rizar na Kraj mucenistva (Risiera luogo di martirio), in “Primorski dnevnik”, 16.5.1965;

F. Fòlkel, La Risiera, Mondadori, Milano 1979; S. Kostoris, La Risiera di Trieste, un crimine comune, non militare, Barelli, Roma 1974; I due responsabili. Allers e Oberhauser ne “Il meridiano di Trieste”, a. IV, n. 6 del 69.2.1975; C. Schiffrer, La Risiera, estratto della rivista “Trieste”, a. Vili. n. 44, 1961.

G.Fo.

Rismondo, Aldo

N. a Graz (Austria) il 24.12.1915, m. in Istria i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 115

Brano: [...] e opposti blocchi ideologici, diplomatici e militari (grosso modo i neutrali nel nuovo assetto postbellico corrisponderanno ai pochi ex neutrali della Prima e Seconda guerra mondiale). Perciò anche parlando di “Resistenza europea” sarà opportuno prestare la debita attenzione alle sue interne articolazioni.

Maurice Crouzet, nel trattare questi argomenti, ha preferito considerare il fenomeno resistenziale al plurale, in rapporto diretto con il Nuovo Ordine Europeo (v.) nazista e con l’Ordine nuovo del Giappone (v.) In Asia, venendo così a rimarcare la distinzione esterna fra resistenze europee e resistenze asiatiche (essendo queste ultime già molto vicine ai movimenti di liberazione anticoloniali e antiimperialistici). Di Resistenza “in Europa” si occupano esplicitamente le opere di H. Michel e, in Italia, di G. Vaccarino. Ma la questione non è tanto di forma, quanto di sostanza e di metodo. Si tratta infatti di individuare alcune fasce problematiche e comuni poli d’interesse su scala europea. Comunque ogni meccanica sommatoria di dati come ogni interp[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 61

Brano: [...] parte delle professioni liberali, del commercio e della media proprietà, il nazismo si guadagnò consensi nella piccola borghesia tedesca che, immiserita dalle conseguenze della Prima guerra mondiale, grazie alla legislazione razzista (v. Norimberga, Leggi di), potè subentrare nelle posizioni e nelle proprietà strappate agli ebrei. Come è un fatto che i grandi agrari e l’industria monopolistica del Terzo Reich colsero nell’ideologia razzista del Nuovo Ordine Europeo (v.) un’ottima occasione per impadronirsi delle risorse economiche del continente europeo. A partire dal 1938 il razzismo venne ufficialmente esteso a tutti i paesi dominati dalla Germania. In Italia (dove peraltro questa aberrante ideologia aveva già svolto il suo ruolo per sostenere le prime imprese d’Africa e la guerra etiopica), il fascismo non esitò ad allinearsi (v. Antisemitismo), quantunque la situazione nel paese fosse alquanto diversa da quella tedesca. Sul piano della propaganda, è da ricordare La difesa della razza, una rivista assai diffusa, tra i cui collaboratori figurava l’att[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 24

Brano: [...]o dopo l’arresto, Rainer venne consegnato alle autorità jugoslave: processato dal Tribunale della IV Armata jugoslava, fu condannato a morte con sentenza del 19.7.1947 e impiccato.

Bibliografia: Karl Stuhlpfarrer, Le zone d'Operazione Prealpi e Litorale Adriatico 19431945, Ed. Libreria Adamo, Gorizia 1979; Enzo Collotti, L’amministrazione tedesca dell'Ita

lia occupata 19431945, Lerici, Milano 1963; Enzo Col lotti, Il Litorale Adriatico nel Nuovo Ordine Europeo 19431945, Vangelista, Milano 1974; Elio Apih, Tre documenti sulla politica nazista nel “Litorale Adriatico", in “Il Movimento di Liberazione in Italia” gennaiomarzo 1962, n. 106.

G.Fo.

Raise, Antonio

N. nel 1912 a Este (Padova); autista.

Emigrato con la famiglia in Francia nel 1923, seguendo il padre perseguitato dal fascismo, entrò successivamente a far parte del Comitato dei Gruppi giovanili dell’emigrazione. Nel 1930 venne inviato dal P.C.I. a Mosca, dove frequentò la scuola leninista. Rientrato in Francia nell’anno successivo, nel 1932 venne in Italia con l’incarico di ricosti[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Nuovo Ordine Europeo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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