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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 387

Brano: [...]
Bruno, Battaglia di

Comune di circa 800 abitanti, in provincia di Asti, Bruno diede il nome alla battaglia sostenuta il 20.

10.1944 dai garibaldini della 98a e della 78a Brigata, e da formazioni autonome.

Nella prima decade dell'ottobre 1944

il Comando della 98a Brigata era venuto a conoscenza che tedeschi e fascisti volevano fare un'irruzione in forze nella zona partigiana del Basso Monferrato, avente la propria capitale tattica a Nizza Monferrato. Il nemico aveva deciso l’azione in quanto da diversi mesi i reparti partigiani disturbavano le sue comunicazioni ed effettuavano colpi di mano su Asti, Acqui e Alessandria. il Comando garibaldino era riuscito a fare collaborare i contadini con le formazioni partigiane e non era più possibile quindi, in tale zona, l'aziorie di guerriglia con reparti leggeri: bisognava riuscire a difendere i contadini e le loro case. Si apprestarono perciò le difese per impedire ai nazifascisti di penetrare nella zona con i loro mezzi corazzati e si disposero postazioni in punti che, difesi con intell[...]

[...]difesi con intelligenza, potevano divenire imprendibili o comunque ritardare l'irruzione nemica.

Il punto più vulnerabile di tutta la vasta zona partigiana, battuta dai garibaldini e da un reparto di « autonomi » comandati dal capitano Tino e dipendenti da Martini [Mauri), zona che si situava appunto a

sud di Asti fino ai limiti delle città di Acqui e di Alessandria, erano le basse colline che da Alessandria portano ai paesi che circondano Nizza M.. Le notizie pervenute al Comando garibaldino dicevano che proprio da Acqui e da Alessandria sarebbero partite le divisioni fasciste e tedesche, il Comando della 98a, con sede a Vaglio Serra, stabilì la propria base operativa a Nizza M., sotto la direzione del capo di stato maggiore Davide Lajolo [ellisse). Vennero impedite con profonde interruzioni le strade FelizzanoMasioCortiglione, per fermare le truppe nemiche provenienti da Alessandria, e le strade che uniscono Acqui a Nizza Monferrato. In pochi giorni nacque così una linea di. difesa quasi organica, dietro la quale si schierarono in postazione tutti i reparti della 98a Brigata, il cui comandante Battista Reggio [Gatto) si portò sulla linea più avanzata.

Al mattino del 20.10.1944, alle ore 4,30, i nazifascisti iniziarono violentemente l'attacco. La conferma che si trattava di un attacco in forze si ebbe dal fatto che il primo assalto venne portato da 700 uomini. I tedeschi e i fascisti erano suddivisi in tre colonne, con autoblindo, autocarri pesanti, cannoncini da 88 mm, numerosi mortai e una selva di mitraglia[...]

[...]0.1944, alle ore 4,30, i nazifascisti iniziarono violentemente l'attacco. La conferma che si trattava di un attacco in forze si ebbe dal fatto che il primo assalto venne portato da 700 uomini. I tedeschi e i fascisti erano suddivisi in tre colonne, con autoblindo, autocarri pesanti, cannoncini da 88 mm, numerosi mortai e una selva di mitragliatrici. Le prime pattuglie partigiane entrarono immediatamente in azione. Presso

il Comando tattico di Nizza M.f collegato per telefono ai vari settori, giunsero le prime notizie di scontri e i nomi dei primi caduti. Tutte le squadre tennero bene le posizioni;

il nemico fu costretto a lasciare gli autocarri, ad appostarsi, a risalire le colline a piedi. A poche ore dall’inizio della battaglia, si videro alzarsi, dai limiti delle postazioni partigiane, le fiamme appiccate dal nemico alle case di Castelbogliano e Quaranti per sfogare la propria ira e intimidire i civili. I reparti dislocati a Bruno e a Mombaruzzo tennero bene e per molte ore le posizioni, nonostante l’assoluta inferiorità numerica. P[...]

[...]tto e al cimitero di Mombaruzzo. La staffetta partigiana Barbetta cadde colpita a morte mentre — dal centralino telefonico di Mombaruzzo —, incurante dell'accerchiamento, trasmetteva al Comando tattico gli ultimi dati.

Il reparto comandato da Vola (Ivaldi) riuscì ad arrestare e a impegnare ancora il nemico, mentre questi stava puntando su Bruno. Case di Mombaruzzo e di Casalotto furono incendiate e una colonna nemica tentò l’accerchiamento di Nizza M., spingendosi verso Castelnuovo Belbo e Incisa. A questo punto vennero impiegati tutti i distaccamenti partigiani e da ogni reparto

„ attacchi dei nazifascisti

Km.

0 2 4 6

Linee di attacco dei nazifascisti nella battaglia di Bruno



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 285

Brano: [...]azione fu teatro di uno scontro tra formazioni partigiane, appoggiate dall’aviazione alleata, e rilevanti forze nemiche che ne uscirono clamorosamente battute.

Il 4.11.1944, due giorni dopo la caduta di Alba, (v.), oltre 600 armati, per la maggior parte militari tedeschi, con 18 autocarri, 2 cannoni da 88, numerose mitragliatrici e l’appoggio di un treno blindato, si portarono sulla provinciale BergamascojCarentino, diretti all’occupazione di Nizza Monferrato. Giunti a Masio, i nazifascisti dettero alle fiamme le abitazioni di alcune famiglie segnalate come partigiane, e proseguirono per la vai Taglione; ma qui incontrarono un efficace sbarramento, costituito da un campo minato e dal tiro di alcuni distaccamenti.

Al sopraggiungere del nemico, il Comando deH’VIII Divisione Garibaldi aveva infatti disposto l’immediato trasferimento della 98a Brigata nelle zone più minacciate, e trasferito il distaccamento « Mombercelli » a rinforzo dei distaccamenti « Marte » e « Tito », per la difesa della strada conducente a Incisa. Inoltre, tre distac[...]

[...]mpo minato e dal tiro di alcuni distaccamenti.

Al sopraggiungere del nemico, il Comando deH’VIII Divisione Garibaldi aveva infatti disposto l’immediato trasferimento della 98a Brigata nelle zone più minacciate, e trasferito il distaccamento « Mombercelli » a rinforzo dei distaccamenti « Marte » e « Tito », per la difesa della strada conducente a Incisa. Inoltre, tre distaccamenti della 78a Brigata « Devic » erano stati appostati nei pressi di Nizza Monferrato, pronti a intervenire in caso di bisogno nei punti che eventualmente avessero ceduto sotto la pressione nemica.

Tempestivamente ed efficacemente bloccate le forze nazifasciste tra Bergamasco e Masio, l’aviazione inglese (chiamata dal Comando di divisione collegato con quello dei comandanti Balbo e Mauri) intervenne con prontezza: i bombardieri attaccarono ripetutamente il nemico da bassa quota e, nonostante che due apparecchi, colpiti dalla reazióne tedesca, precipitassero sulle linee partigiane, distrussero il treno blindato (dal quale i tedeschi avevano bombardato il centro di M[...]

[...] i tedeschi avevano bombardato il centro di Masio e altre frazioni lungo la ferrovia AstiAIessandria), decidendo così dell’esito della battaglia. I nazifascisti, battuti su tutta la linea, furono costretti a una ritirata che, sotto l’incalzare dei partigiani accorrenti da ogni parte, si trasformò in fuga precipitosa verso Alessandria. Come già era accaduto nella battaglia di Bruno (v.), i fascisti dovettero rinunciare al loro piano di rioccupare Nizza Monferrato.

Due giorni dopo, ebbero luogo a Nizza M. i solenni funerali dei partigiani caduti e di un capitano dell’aviazione inglese precipitato con

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 388

Brano: Bruno, Battaglia di

si segnalarono morti e feriti. Gatto teneva bene nella sua zona e Ulisse chiamò, in rinforzo dei distaccamenti di Vola, D’Artagnan, Marte, Tito e Aramis, quelli della 100a Brigata, fatti affluire da Canelli al comando di Rocca.

Si combatteva ormai da un'intera giornata, ma i garibaldini resistevano validamente e Nizza M. era ancora lontana dagli assalti. Soltanto con qualche cannonata il nemico poteva tentare di intimidirne la popolazione. Ulisse ordinò a tutte le unità di concentrarsi attorno a Nizza M., nei punti dove erano arretrati i reparti che, dall’alba, sostènevano il duello con le forze nemiche. Si ottenne anche l’intervento di formazioni della 3a Brigata Autonoma « Asti », che combatterono con onore a fianco dei garibaldini. Scesa ormai la sera, incendi e scoppi di mortai illuminavano la conca e le colline dove infuriava la battaglia. À Nizza M. la popolazione si manteneva calma. Con tutti i camion disponibili si barricarono le strade di accesso. Infine giunsero i primi hurrà di vittoria dei partigiani: il nemico si ritirava.

II generale fascista Delogu, che aveva la responsabilità delle operazioni, era stato costretto a concordare la ritirata col comandante tedesco, Nizza M. rimase libera e accolse i partigiani vittoriosi. Ulisse* e Rocca parlarono alla popolazione dal balcone del Comune.

M peso della battaglia di Bruno nel successivo sviluppo della guerra partigiana nella zona sarebbe stato enorme, per la fiducia che ispirò nei partigiani e nelle popolazioni, più ancora che per il bottino di armi, autocarri, prigionieri tedeschi e fascisti. I garibaldini e gli autonomi non solo avevano resistito e respinto il nemico, ma avevano anche saputo risparmiare il più possibile i loro reparti. Contro 5 garibaldini caduti e un numero non grande di feriti, il Comando n[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Nizza M, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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