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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 45

Brano: Nazionalsocialismo

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Hitler nel 1921

lontà di riarmo e di riconquista della potenza della Germania e su vaghe promesse di carattere sociale ispirate a un confuso anticapitalismo di marca tipicamente piccoloborghese.

Con il « Mein Kampf » Hitler pose chiaramente al centro della piattaforma della N.S.D.A.P. le esigenze dell’espansionismo tedesco, additando apertamente nei territori dell’Europa orientale la direttrice di marcia di una Germania tornata all’antica potenza. L’esasperazione dellantisemitismo e in generale del razzismo germanico offrivano in questo quadro null’altro che una copertura ideologica alle nuove tendenze aggressive dell’imperialismo tedesco.

L’ascesa della N.S.D.A.P.

Naturalmente, la fortuna politica della N.S.D.A.P., la cui ascesa ebbe inizio nella seconda metà degli anni Venti, non si dovette unicamente alla risonanza del suo programma ideologico né al fatto che in questo si trovavano elementi di continuità con la tradizione politica e culturale pangermanica e antisemita tanto cara alla'piccola e media borghesia tedesca. La forza della N.S.D.A.P. derivò dal complesso di circostanze che, almeno a partire dal 1925 (anno dell’elezione del maresciallo Hindenburg (v.) alla presidenza della repubblica), determinò l’inversione dèlia tendenza democratica affermatasi nel 1919, pur tra molte contraddizioni, con la Costituzione di Weimar, e dalla decisione con la quale il nuovo

Prima pagina de « Il Nazionalsocialista » del 25.11.1924

partito pose la candidatura alla testa delle forze della destra nazionale, soprattutto con la sua intransigenza contro il movimento operaio.

Fu appunto quella intransigenza che condusse importanti esponenti[...]

[...] affermatasi nel 1919, pur tra molte contraddizioni, con la Costituzione di Weimar, e dalla decisione con la quale il nuovo

Prima pagina de « Il Nazionalsocialista » del 25.11.1924

partito pose la candidatura alla testa delle forze della destra nazionale, soprattutto con la sua intransigenza contro il movimento operaio.

Fu appunto quella intransigenza che condusse importanti esponenti industriali e finanziari ad appoggiare ben presto la N.S.D.A.P. (Ermi Kirdorf, Fritz Thyssen, Stinnes, per citare i nomi più prestigiosi), prima ancora che negli anni della grande depressione economica (v. Crisi economica del 1929), che contribuì in maniera decisiva all’erosione della democrazia weimariana, la N.S.D.A.P. stessa diventasse lo strumento della precisa scelta politica in favore della dittatura, fatta dall’industria e dalla finanza tedesche per risolvere le difficoltà della crisi e spezzare de

finitivamente la forza d’urto e la capacità di resistenza del movimento operaio.

La graduale penetrazione della N.S.D.A.P. nel tessuto politico e sociale della società tedesca è riflessa dall’ascesa delle sue fortune elettorali al Reichstag:

1924: 6,6% dei voti e 32 seggi; 1928: 2,6% dei voti e 12 seggi; 1930: 18,3% dei voti e 107 seggi; 31.7.1932: 37,4% e 230 seggi; 6.11.1932: 33,1% e 196 seggi.

L’ascesa degli anni 193032 coincise non solo con la dissoluzione del sistema democratico weimariano, grazie anche alla gestione extraparlamentare del cancelliere Heinrich Bruning (v.) che anticipò gli aspetti più tipicamente autoritari del regime nazista, e ai governi semidittatoriali di Franz von Papen (v.) e del [...]

[...]6 seggi.

L’ascesa degli anni 193032 coincise non solo con la dissoluzione del sistema democratico weimariano, grazie anche alla gestione extraparlamentare del cancelliere Heinrich Bruning (v.) che anticipò gli aspetti più tipicamente autoritari del regime nazista, e ai governi semidittatoriali di Franz von Papen (v.) e del generale Kurt vton Schleicher, ma anche con la dissoluzione del partiti tradizionali, con la penetrazione massiccia della N.S.D.A.P. tra i ceti medi e la piccola borghesia urbani, e perfino nelle campagne; con il passaggio, infine, sotto la guida della N.S.D.A.P. della base di massa della tradizionale destra tedesconazionale.

L’investitura della N.S.D.A.P. alla guida dell’opposizione « nazionale » e del rovesciamento della democrazia weimariana fu convalidata dalla creazione del cosiddetto Fronte di Harzburg (11.10.1931), nel quale trovarono espressione tutte le componenti potenziali della coalizione che avrebbe portato al potere il partito nazista: Hitler, Alfred Hugenberg, Hjalmar H.G. Schacht, Franz Seldte, Theodor Dusterberg, ossia, oltre agli esponenti della « destra nazionale », po

1 deputati nazionalsocialisti al Parlamento della Repubblica di Weimar (20.1.1929)



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 218

Brano: [...]vizio nella Reichswehr della Repubblica di Weimar, distinguendosi nell’organizzazione dei corpi franchi (v. Germania) e nella repressione dei moti dell’estrema sinistra nella natia Baviera. Dopo la sconfitta della repubblica consiliare bavarese fu nominato capo di stato maggiore del comandante della città di Monaco.

Violentemente avverso alla repubblica democratica, fu tra i primi aderenti alla Deutsche Arbeiterpartei di A. Drexler, la futura N.S.D.A.P., nel cui ambito a partire dal 1921 Hitler gli affidò l’organizzazione delle Sturm Abteilungen (Reparti d’assalto) formazioni paramilitari del partito nazista.

Comandante delle S.A.

Cominciò così l’ascesa di Roehm tra gli esponenti più autorevoli e più potenti della N.S.D.A.P.. Implicato nel fallito putsch nazista di Monaco del 9.11.1923, fu arrestato e poco dopo congedato dalla Reichswehr. Rimase in carcere fino all’aprile 1924, allorché, essendo stato condannato con la condizionale, venne liberato. Dopo il processo si dedicò interamente alla riorganizzazione delle S.A.; nel maggio del 1924 fu anche eletto deputato al Reichstag, in rappresentanza della Freiheitspartei nazionalsocialista, nella quale si era provvisoriamente camuffata la N.S.D.A.P. proibita dopo il putsch di Monaco.

Nell’aprile del 1925, essendo venuto in conflitto con Hitler circa la preminenza [...]

[...]ito putsch nazista di Monaco del 9.11.1923, fu arrestato e poco dopo congedato dalla Reichswehr. Rimase in carcere fino all’aprile 1924, allorché, essendo stato condannato con la condizionale, venne liberato. Dopo il processo si dedicò interamente alla riorganizzazione delle S.A.; nel maggio del 1924 fu anche eletto deputato al Reichstag, in rappresentanza della Freiheitspartei nazionalsocialista, nella quale si era provvisoriamente camuffata la N.S.D.A.P. proibita dopo il putsch di Monaco.

Nell’aprile del 1925, essendo venuto in conflitto con Hitler circa la preminenza da dare alla posizione delle formazioni paramilitari nell’azione della N.S.D.A.P., Roehm lasciò volontariamente le S.A. e l'attività politica. Dopo una parentesi trascorsa in Bolivia come istruttore di quell’esercito negli anni 192830, aderendo alle sollecitazioni di Hitler fece ritorno in Germania, per porsi nuo

vamente alla testa delle S.A. e contribuire alla lotta finale contro la repubblica di Weimar. Sotto la sua guida, le S.A. crebbero allora al livello di un vero e proprio esercito, dando un contributo decisivo nelle piazze alla conquista del potere da parte della N.S.D.A.P..

Sostenitore di un’etica militaresca e tipicamente irregolare, nonché del primato dell[...]

[...]à politica. Dopo una parentesi trascorsa in Bolivia come istruttore di quell’esercito negli anni 192830, aderendo alle sollecitazioni di Hitler fece ritorno in Germania, per porsi nuo

vamente alla testa delle S.A. e contribuire alla lotta finale contro la repubblica di Weimar. Sotto la sua guida, le S.A. crebbero allora al livello di un vero e proprio esercito, dando un contributo decisivo nelle piazze alla conquista del potere da parte della N.S.D.A.P..

Sostenitore di un’etica militaresca e tipicamente irregolare, nonché del primato dell’elemento militare e militante su quello politico, dopo la conquista del potere Roehm, che controllava ormai una forza armata temibile, si scontrò nuovamente con Hitler e con le sue esigenze di normalizzare la situazione facendo rientrare nella legalità lo squadrismo delle “camicie brune”.

La liquidazione

In particolare la necessità di assicurarsi l’appoggio della Reichswehr, che vedeva nelle S.A. le basi di un potenziale nuovo esercito di estrazione irregolare, indusse Hitler a sbarazzarsi (con il [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 17

Brano: [...]a dal fascismo italiano. Il 9.11.1923, spezzando lo stesso fronte conservatore al potere in Baviera, Hitler tentò un putsch ma, rimasto isolato con i suoi armati, finì per scontrarsi con la polizia bavarese che represse rapidamente la sedizione.

L’avvento al potere

Imputato di alto tradimento, nel marzo 1924 Hitler entrò nella fortezza di Landesberg per scontare

5 anni di reclusione; ma già il 20 dicembre dello stesso anno il capo della N.S.D.A.P. era nuovamente libero e poteva tornare a dedicarsi alla riorganizzazione del partito temporaneamente sciolto. Per giunta, in prigione Hitler aveva potuto dettare a Hess la prima parte del « Mein Kampf », l’opera autobiograficoprogrammatica del movimento nazionalsocialista che sarebbe uscita tra il 1925 e il 1927, recando la sistematizzazione della dottrina nazista e, in particolare, del razzismo antisemita. Ormai la biografia di Hitler si fondeva e si confondeva con la crescita stessa della N.S.D.A.P. come movimento politico d’importanza nazionale. Se già prima del putsch di Monaco si erano o[...]

[...]arsi alla riorganizzazione del partito temporaneamente sciolto. Per giunta, in prigione Hitler aveva potuto dettare a Hess la prima parte del « Mein Kampf », l’opera autobiograficoprogrammatica del movimento nazionalsocialista che sarebbe uscita tra il 1925 e il 1927, recando la sistematizzazione della dottrina nazista e, in particolare, del razzismo antisemita. Ormai la biografia di Hitler si fondeva e si confondeva con la crescita stessa della N.S.D.A.P. come movimento politico d’importanza nazionale. Se già prima del putsch di Monaco si erano orientati verso la N.S.D.A.P. alcuni potenti gruppi della grande industria (in particolare Fritz Thyssen, il magnate tedesco dell’acciaio), superati gli anni di semiillegalità sino al 1926, Hitler, separandosi definitivamente dalle velleità anticapitalistiche dell’ala « sinistra » del partito, scelse consapevolmente la via della grande industria e della finanza. In questa sua tendenza, determinata anche dalla necessità impellente di dare una solida base al suo movimento, egli si incontrò con i circoli industriali che, specialmente a partire dal 1930, non avrebbero lesinato mezzi per sostenere il partito nazista, in cui ve[...]

[...] e della finanza. In questa sua tendenza, determinata anche dalla necessità impellente di dare una solida base al suo movimento, egli si incontrò con i circoli industriali che, specialmente a partire dal 1930, non avrebbero lesinato mezzi per sostenere il partito nazista, in cui vedevano l’alfiere delle loro aspirazioni reazionarie, antisocialiste e autoritarie.

La crisi degli anni Trenta rappresentò la congiuntura favorevole all'ascesa della N.S.D.A.P. che si poneva come alternativa ai metodi del

Hitler durante una manifestazione di S.A. a Brunswick (Bassa Sassonia) nel 1931

la destra tradizionale, definita imbelle e legalitaria, nella lotta contro la democrazia weimariana (v. Weimar, Repubblica di] e soprattutto contro il movimento operaio. Dopo l’insuccesso elettorale del 1928 i nazisti ripresero respiro con le elezioni del 14.9.1930, nelle quali conquistarono . 107 seggi al Reichstag con il 18,3 per cento del totale, affermandosi come il secondo partito dopo la socialdemocrazia. Hitler si apprestava ormai a diventare l’uomo più pot[...]

[...]cancelliere.

La dittatura hitleriana

La storia della gestione governativa di Hitler è quella stessa della dittatura nazionalsocialista, che prese l’avvio dalla repressione terroristica seguita all’incendio del Reichstag del 27.2.1933 e che trovò poi la sua sanzione formale nella concessione dei pieni poteri a Hitler, votata il 23 marzo successivo da un Parlamento esautorato e mutilato. Parallelamente all’instaurazione della dittatura della N.S.D.A.P., Hitler rafforzava il suo potere personale; non solo con il bagno di sangue del 30. 6.1934 eliminava il capo delle S.A. Ernst Rohm (uno dei concorrenti più pericolosi e più prestigiosi nel favore delle masse nazionalsocialiste), ma alla morte di Hindenburg (2.8.1934) Hitler unificava nella sua persona anche le funzioni di presidente del Reich, assumendo in tal modo la carica di comandante supremo delle forze armate, ossia il controllo diretto della Wehrmacht che doveva diventare uno degli strumenti essenziali del riarmo della Germania e della preparazione bellica.

La personalità di Hitler [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 44

Brano: [...]versaria ma al tradimento interno (leggenda della « pugnalata alla schiena »), e che trovavano ascolto essenzialmente presso la piccola e media borghesia colpita dalla guerra e minacciata dal processo di proletarizzazione accentuato dalla disfatta. Ma fu solo in un momento successivo che il nuovo partito (che presto assunse la denominazione di Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori, National sozi al isti sche Deutsche Arbeiterpartei o N.S.D.A.P.) incominciò a far parlare di sé; l’intensificazione della sua agitazione fu strettamente legata alla figura di un nuo

vo leader, Adolf Hitler (v.), presto destinato a prendere il posto dei fondatori e a trascinare la N.S.D.A.P. in una violenta campagna non solo contro la pace di Versailles, ma anche contro la repubblica di Weimar e il sistema parlamentare, e contro la stessa destra tradizionale, accusata di essere impotente nella lotta contro il marxismo (come Hitler designava qualsiasi forma di organizzazione del movimento operaio, compresa la socialdenjocrazia) e contro il sistema weimariano.

Putsch di Monaco

Il fallito putsch di Monaco del 9.11.1923, con il quale un manipolo di nazisti con l’alleanza di esponenti militaristi quali il generale Erich Ludendorff (v.), uno dei più famosi capi militari della gue[...]

[...] compresa la socialdenjocrazia) e contro il sistema weimariano.

Putsch di Monaco

Il fallito putsch di Monaco del 9.11.1923, con il quale un manipolo di nazisti con l’alleanza di esponenti militaristi quali il generale Erich Ludendorff (v.), uno dei più famosi capi militari della guerra mondiale, tentò di conquistare il potere per marciare dalla Baviera contro il Reich, costituì la prima esplicita manifestazione della volontà eversiva della N.S.D.A.P. e, insieme, del nuovo stile politico ispirato all’azione diretta che essa intendeva introdurre nella destra tedesca.

Fu ancora Hitler che nel 1925, durante la carcerazione seguita dal fallimento del putsch di Monaco, consegnò alla N.S.D.A.P. con il testo del Mein Kampf (la mia battaglia) una prima sistemazione dei suoi principi teorici. Questi erano in parte già impliciti nei 25 punti del programma del 24.2.1920 che poggiava essenzialmente sulla violenta opposizione al trattato di Versailles, sullantisemitismo, sulla vo

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« Il mio risveglio politico », Il primo presidente della

opuscolo di Anton Drexler D.A.P. Karl Harrer

44



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 46

Brano: [...]ni operaie. E contro il movimento

Manifesto nazista per le elezioni del 1930: « Schiacciare il nemico del mondo! »

operaio i grandi gruppi monopolistici meno disposti al compromesso con la repubblica di Weimar, in particolare (secondo le ricerche avviate dal Kuczyuski e portate avanti dagli storici della Repubblica Democratica Tedesca} il potente gruppo carbosiderurgico che era stato duramente colpito dalla crisi, scelsero di utilizzare la N.S.D.A.P. e le S.A. con il preciso proposito di rigettare sulla classe operaia il costo della crisi, distruggendo con le libertà democratiche la libertà sindacale e la capacità contrattuale delle masse lavoratrici.

Nel novembre del 1932 i più influenti esponenti agrari, industriali e finanziari chiesero in una petizione a Hindenburg la nomina a cancelliere di Adolf Hitler. Il

4.1.1933, l’incontro a tre tra Hitler, von Papen e il banchiere barone Kurt von Schròder confermò la solidarietà dei grandi interessi capitalistici intorno al movimento nazionalsocialista e spianò definitivamente a Hitler la[...]

[...]ocialisti avevano introdotto una politica apertamente razzista, ma fu soltanto dopo la formale assunzione del potere che si delineò il disegno di completa ristrutturazione dell’apparato politicocostituzionale dello Stato.

Il processo di nazificazione dello Stato e della società tedeschi (epurazione dell'apparato amministrativo e della vita culturale; distruzione delle autonomie locali; accentramento politicoamministrativo; proclamazione della N.S.D.A.P. come partito unico) si realizzò gradualmente, ma non per questo meno radicalmente. Il gabinetto costituito da Hitler il 30 gennaio era composto soltanto in minoranza da nazisti: vi prevalevano piuttosto gli esponenti delle forze conservatrici (Alfred Hugenberg, von Papen, il barone Konstantin von Neurath), senza il cui appoggio la N.S.D.A.P. non avrebbe potuto conquistare il

potere. In tal modo il governo hitleriano si acquisì sin dal primo momento il favore di larghi ambienti moderati, militari ed ecclesiastici, oltre che economici, indotti al consenso nei confronti della presa del potere nazista anche dal comportamento del presidente Hindenburg, che aveva operato la scelta in favore di Hitler, non solo per una generica solidarietà di classe con gli Junker e le forze militariste che lo avevano portato avanti* ma anche per una precisa consonanza con i propositi di rivincita militare della Germania che erano tra i cardini del p[...]

[...]amente opera di una provocazione nazista, come sarebbe stato denunciato dal clamoroso processo di Lipsia (settembredicembre 1933), nel quale fu coinvolto Georgi Dimitrov.

Le stesse elezioni del 5.3.1933 per il rinnovo del Reichstag, indette da Hitler per ottenere la legittimazione popolare alla conquista del potere, si svolsero sotto il segno del terrore; ciononostante i nazisti e i loro alleati registrarono una maggioranza di stretta misura (N.S.D.A.P.

Manifesto nazista per le elezioni del 1932: « Lavoro e pane » votando la lista della N.S.D.P.



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 90

Brano: [...]hoenborn dichiarò: « Noi siamo stati nazionalsocialisti e restiamo nazionalsocialisti ».

Il programma della lega si impegna « di lottare per il ricupero dei confini del

Reich Tedesco, per l'imposizione dei principi nazionalisti, per la punizione di tutti i combattenti nella Resistenza quali traditori del popolo, per la liberazione di Rudolf Hess e per dare una smentita al fantasma dei cosiddetti crimini commessi in serie ad Auschwitz ».

N.S.D.A.P.A.O., NationaJsozialistische Deutsche Arbeiterpartei Auslandsorganisation (Partito degli operai tedeschi nazionalsocialisti Organizzazione estera). Questo partito è attivo nella R.F.T. dal 1974 e, come sede, viene fornito un indirizzo negli U.S.A.. La sua rivista NSKampfruf viene distribuita nella R.F.T. ad abbonati e a simpatizzanti. Altre pubblicazioni di propaganda e volantini lanciano slogan di questo tipo: « Fronte rosso, crepa! »; « Abolizione del divieto della N.S.D.A.P.! »; « Nessuna voce ai partiti ebraici! »; « Non comprate dagli ebrei! ».

Capo della N.S.D.A.P.A.O. è Gary (Gerhar[...]

[...]ische Deutsche Arbeiterpartei Auslandsorganisation (Partito degli operai tedeschi nazionalsocialisti Organizzazione estera). Questo partito è attivo nella R.F.T. dal 1974 e, come sede, viene fornito un indirizzo negli U.S.A.. La sua rivista NSKampfruf viene distribuita nella R.F.T. ad abbonati e a simpatizzanti. Altre pubblicazioni di propaganda e volantini lanciano slogan di questo tipo: « Fronte rosso, crepa! »; « Abolizione del divieto della N.S.D.A.P.! »; « Nessuna voce ai partiti ebraici! »; « Non comprate dagli ebrei! ».

Capo della N.S.D.A.P.A.O. è Gary (Gerhard) Rex Lauck, cittadino statunitense di Lincoln/Nebraska, che si è ripetutamente trattenuto nella R.F.T. per mettere in piedi la sua organizzazione. Egli tiene contatti anche con gruppi neonazisti in altri paesi del l'Europa occidentale. C’è da pensare che Lauck funga soltanto da paravento e che la direzione, nonché la centrale operativa del partito siano ormai trasferite nella R.F.T..

WikingJugend (W.J., Gioventù Vikinga), fondata fin dal 1952. I suoi membri, militarmente addestrati, indossano una divisa simile a quella che aveva la Hitlerjugend (Gioventù di Hitler) e pa[...]

[...]rofughi). S’intende che non tutti i due milioni e mezzo di profughi diventati membri del BdV sono da considerare neonazisti, ma sta di fatto che le cariche dirigenti in seno al BdV vengono quasi sempre ricoperte da nazisti vecchi e nuovi. Tra questi c’è, ad esempio, Walter Becher, portavoce e presidente delI’Organizzazione dei profughi tedeschi dei Sudeti, il quale all’epoca del fascismo hitleriano era redattore responsabile del quotidiano della N.S.D.A.P. « Die Zeit » e scriveva articoli diffamatori contro gli ebrei. C'è poi Franz Ohmann, il presidente della confederazione delle organizzazioni dei profughi tedeschi dei Sudeti, che nel 193940 dirigeva la Gestapo a Praga. E ancora Siegfried Zoglmann, membro del Consiglio federale dell’Organizzazione dei profughi tedeschi dei Sudeti, che era stato il rappresentante della Direzione della Hitlerjugend presso il Protettorato del Reich per la BoemiaMoravia. Infine c’è Philipp von Bismarck, portavoce dell’Organizzazione dei profughi di Pomerania, che all’epoca del Terzo Reich era maggiore nello stato [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 91

Brano: [...]a Wiking Jugend, la Gemeinschaft Ostund Sudetendeutscher Grundeigentuemer (Associazione dei proprietari terrieri e danneggiati tedeschi orientali e dei Sudeti); poi, di nuovo, la Aktion OderNeisse, lo StahlhelmBund der Frontsoldaten/ Kampbund fuer Europa, il Deutscher Block e il Jugendbund Adler.

Nel Nationales Forum der volkssozialistischen Bewegung Deutschlands (Forum nazionale del movimento socialistapopolare della Germania) aderiscono: la N.S.D.A.P./ A.O., la Aktion Deutscher Sozialismus, la Deutsche Arbeitsgemeinschaft, e la Nationalrevolutionaere Bewegung.

Ne! Kampfbund Deutscher Soldaten (Lega di combattimento dei soldati tedeschi) si riuniscono: la Kampfgruppe Host Wessel, la Kampfgruppe «Prien » (Gruppo di lotta «Prien»), la Kampfgruppe Europa (Lega di combattimento Europa), la Kampfgemeinschaft des deutschnationalen Sozialismus e, di nuovo, lo StahlhelmBund der Frontsoldaten/Kampfbund fuer Europa.

Testi neonazisti e propaganda

Secondo i dati ufficiali del governo della R.F.T., nel 1975 esistevano 121 organi di stampa nazis[...]

[...]scher Kurier », la « Deutsche Nation », la « Deutsche Soldatenzeitung » e il « Deutsche Bauer ».

Tra i fondatori della « SoldatenZeitung », all’inizio degli anni Cinquanta, troviamo: Helmut Damerau, capo ufficio dell 'allora ministro per la Difesa federale Franz Josef Strauss (dal ministero diretto da Strauss il giornale! ha percepito per anni 11.000 marchi di sussidio mensile). Prima di lavorare con Strauss, Damerau era stato dirigente della N.S.D.A.P. per il distretto olandeseprussiano. Cofondatori della « SoldatenZeitung » sono stati l’ex presidente della giunta provinciale nazionalsocialista Heinrich Detloff von Kalben di Stendal, e Joachim Ruoff, ex colonnello delle

S.S., addetto alla direzione centrale di queste unità. Ai già citati nazisti si unirono più tardi l’ex collaboratore del ministero della Propaganda nazionalsocialista H.W. Uhlig, l’ex capo dell'Ufficio stampa della N.S.D.A.P. per la provincia di Halle HansGerd von Esebeck, l’ex capo dell’Ufficio stampa della organizzazione nazionalsocialista di Vienna e di quella della regione SaarLorena, e infine l’ex ufficiale Erich Kernmayer della Divisione

S.S. « Das Reich », il quale firma i propri articoli come Erich Kern.

In breve tempo Frey riuscì a controllare completamente la casa editrice DSZ e, dal 1960, he divenne unico proprietario e redattore capo, facendo del giornale « SoldatenZeitung » un organo di estrema destra, come si era già dall’inizio proposto.

La casa editrice Deutsche Verlagsanstalt, con sede a [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 88

Brano: [...]idenza dalla comparsa di un altro grande gruppo di organizzazioni apertamente fasciste.

Mentre questo gruppo, facente capo al movimento NationalFreiheitliche fìechte (Destra nazionalliberale), fondato nel 1972 dall'editore Gerhard Frey, opera prevalentemente attraverso le sue pubblicazioni, sono sorti altri gruppi della cosiddetta Nuova Destra che operano soprattutto attraverso azioni terroristiche, presentandosi come avanguardie di una nuova N.S.D.A.P. (Partito nazionalsocialista tedesco). A rafforzare il potenziale neonazista nella R.F.T. contribuisce il revanscismo organizzato su basi regionali da numerose associazioni di estrema destra aventi finalità economiche, da quella dei « Circoli di amici » sorti fra gli ufficiali superiori dell'esercito, a quella della G.S.U. diretta da Franz Joseph Strauss, tome pure dagli ambienti della C.D.U..

Criteri organizzativi

Secondo dati incompleti, esistono attualmente nella R.F.T. oltre 300 fra organizzazioni, associazioni e raggruppamenti neonazisti, che nel loro insieme contano più di 20.000 m[...]

[...] parlamentare, i gruppi dominanti del capitale monopolistico non hanno per il momento alcun interesse di fare sorgere partiti e organizzazioni fasciste di livello nazionale, perché ciò comporterebbe il pericolo di una ulteriore dispersione di voti nell'elettorato di destra.

3. Le organizzazioni e i gruppi neonazisti hanno un'origine molto eterogenea. Mentre taluni si sono formati sotto l’influenza di ex nazisti direttamente continuatori della N.S.D.A.P. e delle sue ramificazioni, altri sono stati determinati dall’impatto dei vari fenomeni di crisi dell'imperialismo e dai disagi da questa determinati. A esasperare tali disagi ha contribuito la permanente attività di propaganda anticomunista e antisovietica svolta in direzione delle masse popolari, per cui la nascita spontanea di gruppi neonazisti spesso non è altro che la conseguenza di un’immagine mistificatrice e illusoria, quasi che la miseria provocata dalla crisi dell'imperialismo potesse essere eliminata con l'aiuto di « uomini forti ».

4. Le organizzazioni e i gruppi neofascisti con[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 431

Brano: [...] lo stesso Groener allorché questi vietò le S.A. e le S.S. e, alle spalle del gabinetto BruningGroener, Schleicher preparò il terreno per il governo di Franz von Papen (v.), come primo gesto dimostrativo nei confronti dei nazionalsocialisti. Entrato come ministro della Reichswehr nel governo Papen (dal gennaio al novembre del 1932), Schleicher si trovò in disaccordo anche con quest’ultimo sulle concessioni da fare per acquistare l’appoggio della N.S.D.A.P. e sui suoi progetti di riforma dello Stato di carattere autoritario e corporativo, miranti fra l’altro a una sorta di dittatura militare garantita dal consenso dei sindacati operai. Sostenuto da Hindenburg, assunse egli stesso il cancel

lierato dal 3.12.1932 al 28.1.1933: il suo confuso programma politico, il cui nucleo fondamentale rimaneva il tentativo di addomesticare la N.S.D.A.P. inserendo i nazisti in responsabilità di governo, segnò soltanto la dissoluzione completa della democrazia weimariana e la transizione all’avvento al potere di Hitler che, nel frattempo, si era accordato con von Papen per una coalizione con gli elementi nazionalconservatori.

Schleicher fu ucciso dai nazisti nell’ambito della “purga” sanguinosa del 30.6.1934, nel cui corso, oltre al capo delle S.A. Rohm, furono eliminati anche numerosi esponenti nazionalconservatori, nei quali forse il regime nazista aveva individuato potenziali promotori di resistenze conservatrici.

E. Co.

Schmitt, C[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 48

Brano: [...]tipo di alleanza che suggellò (in primo luogo con la Reichswehr) il

30.6.1934 rappresentò veramente la svolta del nuovo regime verso la normalizzazione conservatrice, la fine dell’illusione di una « seconda rivoluzione » (dopo la prima fase che sarebbe stata costituita dalla presa del potere del 30.1.1933) nutrita dai Rohm e dagli Strasser, e nello stesso tempo un monito anche alle forze fiancheggiatrici, rivelando la prepotente volontà della N.S.D.A.P. di avocare a sé il monopolio completo del potere. Si rafforzò in questo quadro una duplice tendenza: non solo alla egemonizzazione totale delle leve di comando da parte della N.S.D.A.P., ma anche alla esaltazione nel suo ambito della struttura gerarchica e autoritaria tipica della concezione del Fuhrerstaat (Stato autoritario) e del Fuhrerprinzip (principio di autorità).

Il 2.8.1934, alla morte del vecchio maresciallo Hindenburg, al quale aveva già strappato la legittimazione degli eccidi del 30 giugno, Hitler cumulò all’ufficio di cancelliere anche quello di presidente del Reich, riunendo così nella sua persona, oltre alle supreme cariche del partito nazista, la suprema carica dello Stato, accentuando pure nella dittatura nazista l’aspetto personalistico e carismatico ti[...]


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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine N.S.D.A.P., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---nazista <---nazisti <---nazionalsocialista <---fascisti <---nazismo <---S.A. <---comunista <---fascismo <---fascista <---Adolf Hitler <---R.F.T. <---S.S. <---neonazisti <---socialista <---Mein Kampf <---antifascista <---hitleriano <---nazionalista <---nazionalsocialisti <---naziste <---neonazismo <---neonazista <---Storia <---comunisti <---weimariana <---Bibliografia <---D.A.P. <---La prima <---Partito comunista <---U.S.A. <---antifascisti <---fasciste <---hitleriana <---ideologia <---ideologica <---ideologico <---italiano <---nazionalisti <---neonaziste <---razzismo <---Anton Drexler <---Die Zeit <---Diritto <---Ernst Rohm <---Fronte di Harzburg <---Gerhard Frey <---Italia Libera <---Jugendbund Adler <---Kampfbund Deutscher Soldaten <---La guerra <---N.P.D. <---Repubblica Federale Tedesca <---Rudolf Hess <---Sturm Abteilungen <---Terzo Reich <---Tribunale di Norimberga <---U.R.S.S. <---anticomunismo <---anticomunista <---antifasciste <---antisemitismo <---dell'Europa 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