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Il segmento testuale N.O.V.J. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 8Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 177

Brano: [...] truppe sovietiche (che, dopo aver liberato la Romania e la Bulgaria, inseguivano i tedeschi verso l’Ungheria). Alla liberazione della capitale jugoslava concorsero la 1a e la 3a Brigata Proletaria, nelle quali erano inquadrati anche i battaglioni di partigiani italiani « Garibaldi » e « Matteotti » (v. Belgrado). Tito, il Comando supremo e gli organi centrali del potere politico poterono così trasferirsi nella capitale.

Alla fine del 1944 il N.O.V.J. contava 16 korpus con 60 divisioni, un Corpo della Difesa popolare, 16 brigate autonome, 14 brigate di artiglieria, 2 brigate corazzate, 4 brigate del genio, 130 distaccamenti partigiani, 2 divisioni aeree e una flottiglia di naviglio leggero sulle coste dalmate, per un totale di oltre 500.000 combattenti.

L’1.1.1945, avendo ormai assunto le

caratteristiche di un esercito regolare, il N.O.V.J. si trasformò in Armata jugoslava, con il grosso delle forze schierate al centro del paese, sul cosiddetto fronte dello Srem. Fu concordato tra il suo Comando supremo e gli stati maggiori angloamericano e sovietico che l’offensiva finale sarebbe stata scatenata congiuntamente e che l’Armata jugoslava sarebbe stata un anello di congiunzione tra gli occidentali avanzanti dall’Italia e i sovietici, i quali avrebbero sfondato il fronte danubiano in Austria. Così avvenne tra il marzo e i primi di maggio del 1945: l’Armata jugoslava avanzò fino all’Isonzo, dove si incontrò con gli angloamericani, e [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 176

Brano: [...]archie, burocrazie o discipline: tutto deve essere deciso per votazione», precisa una circolare novista); la tolleranza (« dobbiamo rispettare tutte le idee, dal momento che vogliamo siano rispettate le nostre»); l'insofferenza per l'ordine esecutivo e per il costume corrente; la precisa consapevolezza di fare qualcosa di proibito.

Bibliografia: Ruggero Zangrandi: Il lungo viaggio attraverso il fascismo, Feltrinelli, Milano 1962.

U.A.G.

N.O.V.J.

Narodna Oslobodilacka Vojska Jugoslavie, (Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia). Insieme delle formazioni partigiane al comando di Tito, operanti dal 1941 al 1945 contro gli occupanti nazifascisti e le formazioni collaborazioniste in Jugoslavia (v.).

In Jugoslavia la guerra partigiana, predisposta dal Partito comunista sin dal momento dell’invasione nell’aprile 1941, cominciò con i primi scontri e colpi di mano tra il giugno e il luglio di quello stesso anno. Il 27.6.1941 si ebbe a Belgrado la costituzione del Glavni Stab partizanskih odreda Jugoslavije (Comando generale de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 202

Brano: [...]ella Guerra di liberazione.

Il nucleo dell’« odred *> era composto, nella maggioranza dei casi, da gruppi di assalto sorti nelle città ancora nel periodo preparatorio deld’insurrezione (maggioluglio 1941). All’inizio, infatti, l’esercito partigia

no di Tito si chiamò N.O.P.O.J. {Narodnooslobodilacki partizanski odredi Jugoslavije = Distaccamenti popolari partigiani di liberazione della Jugoslavia), sigla che molto più tardi si trasformò in N.O.V.J. (AAarodnooslobodilacka vojska Jugoslavije — Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia o E.P.L.J.).

I primi distaccamenti partigiani avevano struttura variabile, dai 100 ai

3.000 uomini, talora solo parzialmente armati. Essi operavano in prevalenza intorno ai luoghi di origine, con accampamenti improvvi* sati nei boschi; si sostenevano con quanto veniva fornito volontariamente dai contadini dei villaggi, dalle organizzazioni locali di partito, dai Comitati popolari di liberazione e dai Comitati del Fronte popolare di liberazione delle città, che a tale scopo raccoglievano viveri,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 422

Brano: [...]ava al comando della 9a Compagnia in postazione nel caposaldo di Sinj, presso Spalato. Rifiutata la resa ai tedeschi, si unì ai partigiani jugoslavi con quattro ufficiali e soldati della sua Compagnia. Nominato vicecomandante di una ceta di partigiani italiani della 18 Brigata d’assalto Dalmata, divenne successivamente vicecomandante del Battaglione italiano « Matteotti » alle dipendenze della 3a Brigata Krajska della I Divisione Proletaria del N.O.V.J., rimanendo ferito in combattimento.

Nel marzo 1944 fu eletto comandante del « Matteotti » e, nell’ottobre, vicecomandante nonché capo di stato maggiore della costituita Divisione « Italia » (v. Jugoslavia, Italiani in), con la quale combattè fino alla liberazione di Zagabria (11.5.

1945). Rimpatriò con ìa Divisione « Italia » il 2.7.1945.

È stato decorato dal governo italiano di medaglia d’argento dell'Ordine al valore e, da quello jugoslavo, della Stella partigiana di 3° gradOe

F.Vi.

Parodi, Amedeo

N. a Ovada (Alessandria) il 25.3. 1880; pasticcere.

Membro dell’organizza[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 471

Brano: [...]na, Istituto per la storia di Bologna, 1969, pp. 10571090.

L.Ar.

Patrolni camac

Piccole barche di legno armate con equipaggio di partigiani, durante la Seconda guerra mondiale adibite al pattugliamento della costa jugoslava.

Nel 194344 alcune flottiglie di queste imbarcazioni, che avevano la ba

« Petrolni Camac » di vedetta lungo le coste dell’isola di Hvar (Dalmazia)

se nell’isola di Vis OLissa), sede del Quartier generale del N.O.V.J., parteciparono agli sbarchi e ai combattimenti per la liberazione della Dalmazia e delle città del litorale. Le isole di Brac, Hvar, Solta, Drvenik, Korcula e Peljesac furono in tal modo liberate nell’agostosettembre 1944.

Con questi natanti furono inoltre portati in salvo a Vis e, di là, con altri mezzi a Bari e a Brindisi, centinaia di soldati italiani che fuggivano alla prigionia tedesca e ustasa. Tali operazioni continuarono lungo la costa meridionale fino al l'otto bre 1944. Più lunghe e aspre furono le azioni per liberare Amis, Split, Sibenik e le isole di Molat, Ist, Olib, Vis, Silb[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 489

Brano: [...]ta dalla perdita di molti combattenti deceduti per fame e altre gravi privazioni.

Per far fronte alle varie necessità operative il Battaglione Mortai venne anche suddiviso in squadre di mortaisti aggregate a diversi reparti. Esso partecipò a tutti i maggiori combattimenti della Divisione, molte volte attaccando autocolonne e presìdi nemici con i soli propri effettivi. I suoi uomini furono in alcuni casi richiesti dal Comando del IX Korpus del N.O.V.J. come istruttori per l’addestramento dei reparti mortaisti sloveni.

quasi tutti gli intellettuali, erano convinti che essa avesse segnato la fine di un sistema di valori e quindi, con il nuovo stile da essi creato, intendevano esprimere il loro secco rifiuto al passato (v. Architettura e fascismo). Gropius credeva che la nuova architettura avrebbe avuto un ruolo preciso e determinante nella “rivoluzione” politica in corso in Germania (v.), esprimendo la nuova cultura e la nuova società nascenti, quindi per realizzare quest'opera chiese un aiuto concreto alla repubblica appena formata.

Ne[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 22Appendice con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: [...]
Garino, Maurizio; Marcellino, Guglielmo; Prioglio, Augusto; Vacchieri, Ettore.

Oldrini Giorgio G.OI.

Falck, Società; Garelli, Officina; Isotta F raschi ni.

Onofri Nazario Sauro N.S.O.

Pini, Giorgio; Vighi, Roberto; Zanardi, Francesco.

Orlandini Alessandro A.O.

Scalvaia; Siena.

Ortona Silvio S.Or.

Cherokee, Missione.

Ottaviani Edoardo E.Ot.

Chieti.

Pahor Mario M.Pa. o M.Pah.

Carpi; Cattaro, Rivolta di; Istria; N.O.V.J.; O.Z.N.A.; Rutar, Antonio; Sentjurc, Lidia; Vattovaz, Ernesto; Veluscek, Anton; Wilhelm, Rodolfo.

Paladin Giannantonio G.Pa.

Venezia.

696


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine N.O.V.J., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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