Brano: [...]dicarsi tutto alla poesia. Diversamente significativa ci sembra l'attività di revisione delle traduzioni svolta dal Foscolo su incarico governativo a favore della Compagnia dei Commedianti ordinari di S.M.I.R., diretta da Salvatore Fabbrichesi 4. La commissione costituita dal ministro degli interni conte Vaccari nel 1809 con l'incarico di rivedere e purgare sotto il profilo letterario e artistico il repertorio della Compagnia Reale e formata dal Monti, dal Lamberti e dal Vecchi, aveva avvertito in una relazione del dicembre 1810 che
rispetto alle produzioni drammatiche straniere non è da tacersi un intrinseco vizio che di buone può farle cattive. Questo si è la inelegante loro versione nel nostro idioma e spesso ancora la bizzarra loro mutilazione onde adattarle al gusto Italiano. A questo disordine che pur è di somma importanza, non pare che si possa portare riparazione se tutte queste capricciose e scorrette traduzioni non si richiamano sotto la disciplina di persone colte e ben istruite della lingua italiana... 5.
4 Salvatore Fabbrich[...]
[...]e linguistici piú che strettamente teatrali e per compensarlo della perdita della cattedra universitaria; se è ben certo che egli sia stato convinto ad accettare l'incarico dallo stipendio anziché dalla passione, si deve tuttavia convenire che la preferenza accordatagli trova un'ulteriore motivazione nell'esperienza notevole e particolare che il Foscolo aveva maturato nel campo dello spettacolo, pur in anni non piú recentissimi. Ad eccezione del Monti che, presiedendo la commissione da cui l'iniziativa aveva preso le mosse, non era il candidato piú idoneo, forse nessun altro letterato poteva allora vantare esperienza uguale a quella accumulata dal Foscolo con la composizione del Tieste, l'abbozzo di un'altra tragedia che avrebbe dovuto intitolarsi Bibli e Cauno (1809), l'esercizio della critica nei confronti dei drammaturghi contemporanei 7 e un vivo interessamento per i problemi della miseenscène. Proprio quest'ultimo aspetto del lavoro che il Foscolo svolse nel campo del teatro, ci interessa in modo particolare perché fornisce i mezzi ne[...]
[...]'Ariosto, il Ruzante, il Bibbiena non sono che tre esempi fra i piú significativi per l'importanza della loro opera e per l'epoca di rinascente splendore teatrale in cui agirono. Nel corso dei secoli, tuttavia, tale prassi si attenuò per smarrirsi quasi completamente con la graduale affermazione delle compagnie professionistiche e del capocomicato. La scelta del Foscolo, dunque — che pur non è un caso isolato se si pensa che anche l'Alfieri e il Monti amavano recitare le loro opere drammatiche — rivela il preciso intento di collegare la scrittura drammaturgica alla scrittura scenica, di verificare personalmente alla prova del palcoscenico l'efficacia di un dettato che non è e non può essere meramente poetico. Già nel 1797 il Foscolo collaborò alla regia del suo Tieste, ma di ciò non rimane che qualche vaga traccia. Il contatto con un'esperienza di teatro militante (seppure dilettantistico) come quella del Patriottico milanese e la verifica dell'allestimento veneziano del Tieste, diretto con ogni probabilità dal Fabbrichesi, esperto quanto [...]