Brano: [...]speciale a 5 anni di reclusione per la sua attività antifascista. Dopo I ’8.9.1943 fu attivo nella Resistenza; ufficiale partigiano, combatte nella 5a Brigata Garibaldi « Pesaro^».
Arcevia, Battaglia di
Più che di battaglia si trattò di eccidio, compiuto dai tedeschi il 4.5.
1944 nei riguardi di un gruppo di partigiani e di popolazione inerme. Non lungi da Arcevia, cittadina di circa 10.000 abitanti a 64 km da Ancona, l’altura nota come Monte Sant’Angelo e le colline circostanti erano state occupate dai partigiani. Ai primi di maggio, il Comando di zona del Gruppo divisioni « Marche », informato di un imminente massiccio rastrellamento di S.S. tedesche e italiane, aveva disposto l’immediato spostamento delle formazioni da quella località e dalla zona di Ostra (centro a 35 km da Ancona). Ma, mentre il distaccamento di Monte Sant’Angelo si mise subito in marcia verso la località detta San Donnino di Genga, a eccezione di 3
partigiani sloveni rimasti a guardia di 11 prigionieri e col compito di spiare le mosse del nemico, i partigiani dell’altra formazione (Distaccamento « Maggini »), prima di abbandonare Ostra si impossessarono delle armi esistenti nella caserma dei carabinieri di Rime e, raggiunto Montefortino, decisero di attraversare Monte Sant’Angelo. Giunti sul colle alle 2 della notte sul 4 maggio, stremati per la lunga marcia, ritennero di potervi sostare sino all’alba; ma il loro passaggio a Montefortino e ad Arcevia era stato notato e segnalato, e così questa sosta divenne fatale.
La strage
Nella notte si ripercuote un cupo sferragliare di mezzi corazzati che salgono verso Arcevia. Una pattuglia, mandata in perlustrazione, incontra una macchina tedesca: i partigiani la bloccano prontamente col lancio di bombe a mano e ne catturano i due occupanti. Ma, più tardi, un altro gruppo di partigiani in esplorazione cade in un’im[...]
[...]attuglia, mandata in perlustrazione, incontra una macchina tedesca: i partigiani la bloccano prontamente col lancio di bombe a mano e ne catturano i due occupanti. Ma, più tardi, un altro gruppo di partigiani in esplorazione cade in un’imboscata tesa dai nazisti. Questi, in gran numero e appoggiati da mezzi corazzati, avanzano a raggiera su Arcevia, circondano la zona, e alle 4 del mattino, con i carri armati, i mortai e i lanciafiamme attaccano Monte Sant’Angelo occupato dal distaccamento « Maggini ». Una staffetta, inviata a chiedere rinforzi, riesce ancora a passare, ma ormai è troppo tardi: l’intera zona, per un raggio di 2030 chilometri, è circondata dai tedeschi.
Nonostante l’evidente squilibrio di forze, gli assediati decidono di tenere testa al nemico e gli infliggono anche notevoli perdite. Ma alla fine i tedeschi nanno il sopravvento:
cadono, con le armi in pugno o freddamente trucidati, 40 partigiani e, con loro, i 7 componenti della famiglia Mazzarini (compresa una bambina di sei anni) che li aveva ospitati.
Compiuta la str[...]
[...]giate dai tedeschi; alcuni giovani, qui rastrellati, vengono immediatamente messi al muro e la popolazione è costretta ad assistere all’eccidio. Ai patrioti che stanno per essere fucilati viene intimato di togliersi gli stivali: il giovane Marino Patrignani se li sfila lentamente e poi, con gesto improvviso, li sbatte in faccia all’ufficiale tedesco che comanda l’esecuzione.
/ caduti di Arcevia
Nel XX anniversario dell’eccidio, di fronte a Monte Sant’Angelo, in territorio di Arcevia è stato eretto un monumento con i nomi dei 65 caduti di quell’infausta giornata: Al bertini Mario, Baioni Augusto, Baldetti Cesare, Banchi Silvio, Barchiesi Vittorio, Bia getti Italo, Bi agioii Eugenio, Bianchetti Domenico, Bonvini Aldo, Bordi Luigi, Bordi Mario, Bramucci Primo, Brutti Iginio, Bissoletti Adelmo, Canigiani Michele, Cappannini Eraclio, Cecchini Cesare, Dominici Giulio, Ercolani Elio, EspostoGasparetti Domenico, Fabbretti Ferreis, Firsova Tamara, Fra boni Primo, Germontari Walter, Giovannini Vincenzo, Juraga Francesco (sloveno), Juraga Stefano (s[...]