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Il segmento testuale Monte Morello è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 18Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 807

Brano: [...]porte delle abitazioni, catturarono 14 uomini per fucilarli. Di questi 11 furono uccisi, 2 riuscirono a fuggire e uno rimase solo ferito.

Pochi giorni dopo, il 29 giugno, altri 5 paesani furono fucilati dai tedeschi.

Il 25 agosto un'altra rappresaglia investì le piccole frazioni di Moscia e Lagacciolo, dove i nazisti trucidarono due coppie di montanari. Il

4 settembre, sempre a Montemignaio, vennero fucilati dai tedeschi due giovani.

Monte Morello

Altura (934 m s.l.m.) dell’Appennino Toscoemiliano a nord di Firenze, dopo I'8.9.1943 fornì rifugio a gruppi di antifascisti di Sesto Fiorentino e di Campi Bisenzio, dai quali sarebbe nata nella primavera successiva la 22a Brigata d'assalto Garibaldi « Lanciotto Ballerini ».

Il 15.10.1943 una colonna di repubblichini riuscì a sorprendere in località Cappella di Ceppeto un gruppo di partigiani. Nello scontro seguitone, cadde Giovanni Checcuccì, un operaio comunista delle Officine Pignone che, nel 1937, era stato condannato dal Tribunale Speciale a 7 anni di reclusione.

Constatata l'in[...]

[...] di repubblichini riuscì a sorprendere in località Cappella di Ceppeto un gruppo di partigiani. Nello scontro seguitone, cadde Giovanni Checcuccì, un operaio comunista delle Officine Pignone che, nel 1937, era stato condannato dal Tribunale Speciale a 7 anni di reclusione.

Constatata l'insicurezza della zona, i gruppi partigiani si spostarono nel Mugello (v.), dove proseguirono la loro attività malgrado le avverse condizioni stagionali.

Il Monte Morello non fu però completamente abbandonato, tanto è vero che il lunedì di Pasqua del 1944 venne investito da un rastrellamento della Divisione S.S. « H. Goering » che mise a ferro e a fuoco la montagna, perpetrando sanguinose violenze contro la popolazione. Nel corso di tali operazioni, nella notte del 12.6.1944 vennero catturati in località Cercina i componenti del gruppo Radio «■ Cora » (v.) che, in collegamento col Partito d'Azione, avevano operato a Firenze fino a pochi giorni prima. Furono così fucilati Anna Maria Enriques Agnoletti, Italo Piccagli, Pietro Ghergo, Dante Romagnoli, Fer

dina[...]

[...]zioni, nella notte del 12.6.1944 vennero catturati in località Cercina i componenti del gruppo Radio «■ Cora » (v.) che, in collegamento col Partito d'Azione, avevano operato a Firenze fino a pochi giorni prima. Furono così fucilati Anna Maria Enriques Agnoletti, Italo Piccagli, Pietro Ghergo, Dante Romagnoli, Fer

dinando Panerai, Fiorenzo Franco e un altro patriota non identificato. Col progredire della buona stagione, i gruppi esistenti sul Monte Morello dettero vita alla Brigata d’assalto Garibaldi « Bruno Fanciullacci » la quale continuò a svolgere anche compiti di collegamento tra l'organizzazione clandestina di Sesto Fiorentino e le altre Brigate Garibaldi dislocate sul Morello e sul Pratomagno.

Durante l’estate del 1944 la « Fanciullacci » sostenne duri scontri armati con reparti nazifascisti, nel corso dei quali caddero numerosi partigiani. Poi, appena iniziata la battaglia di Firenze (v.), la Brigata scese in città, prendendo direttamente parte alla liberazione di Sesto Fiorentino.

Montenegro

In serbocroato Crna Gora. Una dell[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 225

Brano: [...]eccanico. Comunista, per la sua attività antifascista nel 1935 fu condannato dal Tribunale speciale a 4 anni di reclusione. Dopo I’8.9.1943 fu uno degli organizzatori della Resistenza in Liguria, commissario politico della Brigata Garibaldi « Cento Croci », della I Divisione «Liguria». Risiede a La Spezia.

Ballerini, Lanciotto

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Campi Bisenzio (Firenze) nel 1911, caduto in combattimento sul Monte Morello (Firenze) il 3.1.1944. Sin dall’8.9.1943 fu tra gli organizzatori di bande partigiane in Toscana, distinguendosi in numerose, audacissime azioni. Dice la motivazione della m. d’o.: « ...guidò valorosamente [la sua formazione] per quattro mesi, nelle sue molteplici azioni di guerra. Con soli 17 uomini affrontava preponderanti forze nemiche e dopo aver inflitto fortissime perdite sì da costringerle a ritirarsi su posizione retrostante, assaliva arditamente, da solo, col lancio di bombe a mano, l’ultima postazione che ancora minacciava la sorte dei suoi uomini. Cadeva nel generoso slancio colpit[...]

[...]idando nell’azione fulminea e nella forza d’urto di uomini entusiasti. Non comprendeva quando gli si parlava di misure di sicurezza, e raramente predisponeva servizi di guardia, convinto che la sua formazione fosse invulnerabile.

Nella notte tra il 2 e il 3 gennaio 1944, tre colonne di fascisti della « Muti » mossero da Prato, Vaiano e Calenzano per attaccare il distaccamento di Lanciotto, da pochi giorni accantonato in località Vallibona di Monte Morello. Giunti sul posto alle 4,30, alle 6 avevano completamente circondato la base partigiana, priva di sentinelle. Un partigiano russo, Ivan, casualmente uscito dal casolare, scorse tutto

Lanciotto Ballerini

intorno, nella luce incerta dell’alba, I reparti fascisti e diede fulmineamente l’allarme.

Fallita in parte la sorpresa, i fascisti aprirono il fuoco. Lanciotto, sbarrata la porta, si portò sul tetto e col mitragliatore cominciò a sparare, costringendo il nemico a ritirarsi. Consultati i suoi uomini e valutato lo schieramento fascista, decise la sortite: era necessario aprirsi un varc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 143

Brano: Arpesani, Giustino

Due partigiani della Divisione « Arno » in convalescenza

dal 3 agosto all’1 settembre 1944. Alla data del 31 luglio, le forze delia divisione si trovavano così dislocate: la Brigata « Fanciullacci » sul Monte Morello; la « Caiani » sul Monte Giovi; la « Sinigaglia » e due compagnie della « Lanciotto » a Fonte Santa, ove risiedeva anche il Comando divisione. Nei giorni 34 agosto la « Fanciullacci » si portò a Fiesole Montalgiro; la « Caiani » raggiunse Settignano e le due compagnie della « Lanciotto », sotto la guida di Francesco Leone (v.)T entrarono in Firenze, occupandovi la scuola Verrazzano. Sui colli di Settignano, in località Tre Pini, la « Caiani » dovette battersi contro una compagnia tedesca della Divisione

S.S. « Hermann Goering », riportando nel cruento scontro 31 morti. Le compagnie della «[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 666

Brano: [...]e Fedi per il P.C.I., Ernesto Banchelli e Umberto Conti per il P.S.I., Fosco Fantechi e Alberto Giachetti per la D.C.). Fu nello stesso tempo ricostituito il C.L.N. sotto la presidenza di Rindo Rindi, per far fronte ai problemi di carattere militare e politico che non potevano essere considerati ancora del tutto risolti.

Infatti ri settembre, di fronte alla minaccia di un ritorno delle truppe tedesche che si erano insidiosamente attestate sul monte Morello, toccò a questo C.L.N. e ai partigiani sestesi della « Potente », rientrati in paese al comando di Giulio Bruschi e del commissario politico Ezio Parenti (v.), approntare d’urgenza una linea di difesa per fermare, in tale eventualità, i tedeschi alle porte dell'abitato. In questa drammatica circostanza, ai partigiani si aggiunsero circa 400 fra sappisti e patrioti, dimostrando ancora una volta l'alto grado di solidarietà e lo spirito di lotta della popolazione sestese. Dopo la liberazione della città, ben 59 saranno i volontari che partiranno da Sesto per proseguire la lotta nei Gruppi di com[...]

[...]che partiranno da Sesto per proseguire la lotta nei Gruppi di combattimento (v.).

Bibliografia: E. Ragionieri, Un comune socialista. Sesto Fiorentino, Editori Riuniti, Roma, 1953; Alfredo Angiolini, Socialismo e socialisti in Italia, 1902, Reprint degli Editori Riuniti, 1966; Gianfranco PerraGianni Conti, Sesto Fiorentino daU'antifascismu

alla Resistenza, Milano, 1980; Comune di Sesto Fiorentino, La Resistenza e la Guerra di liberazione su Monte Morello f L'aprile '44 a Cercina, Firenze 1985; Comitato unitario per le celebrazioni della Resistenza a Querceto, Querceto Repubblica partigiana, s.d.; Comune di Sesto FiorentinoComitato unitario antifascistaCasa del popoloParrocchia di Querceto, Nel 40° della Resistenza, Querceto ricorda Padre Eligio Bortolotti e tutti i quercetani caduti nella lotta di liberazione, Sesto Fiorentino, 1984.

E.Ni.

Seysslnquart, Arthur

N. in Moravia (Austria) il 22.7.1892, m. a Norimberga il 16.10.1946; avvocato.

Titolare di uno studio legale a Vienna ed esponente nazista, fu tra i più fanatici sostenitori[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 363

Brano: [...]ne di Roma da parte degli Alleati, i fascisti cominciarono a evacuare la provincia di Firenze, non senza infliggere, prima di partire, duri colpi alla Resistenza: il 7 giugno riuscirono a catturare quasi tutta l’organizzazione di Radio Cora (v.), la stazione clandestina che, collegata al servizio informativo del P.d’A., aveva trasmesso tante preziose notizie agli Alleati. Enrico Bocci e Italo Piccagli furono fucilati a Cercina, sulle pendici del Monte Morello, assieme ad alcuni radiotelegrafisti appena giunti dal sud per potenziare l’organizzazione. Con essi venne uccisa Anna Maria Enriques Agnoletti (v.), arrestata in precedenza, ma che nulla aveva a che fare col gruppo del Bocci.

A metà luglio gli uomini della « banda Carità » riuscirono a catturare la maggior parte dei gappisti fiorentini: dopo atroci torture, li fucilarono alJe Cascine, sul greto deH’Arno, in un luogo rimasto sconosciuto fino al 1957. Dei due dirigenti dell’organizzazione gappista, Elio Chianesi fu sorpreso in casa; riuscì a fuggire, ma fu ferito mortalmente per strada. Bru[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 361

Brano: [...]antifascisti, particolarmente di coloro che erano stati liberati dalle carceri e dal confino durante i 45 giorni del governo Badoglio.

Guerra di liberazione

Pochi furono i patrioti che caddero in quei giorni nelle mani dei nazifascisti. Molti si trovarono sulle alture circostanti la città per organizzare le prime bande partigiane e queste ben presto cominciarono a scontrarsi con le forze repubblichine. Già il 15 ottobre, in uno scontro sul Monte Morello, rimase ucciso un milite fascista e cadde il primo partigiano fiorentino delle formazioni di montagna, Giovanni Checcucci, un operaio del « Pignone » che nel 1939 era stato condannato a 6 anni di reclusione dal Tribunale speciale.

Frattanto in città i vari partiti curavano il perfezionamento della loro struttura clandestina e l’afflusso di uomini e rifornimenti in montagna.

Il Comitato interpartitico, trasformatosi all’indomani dell’8 settembre in Comitato toscano di liberazione nazionale, diede vita a un Comando militare unico.

Il 2.11.1943 il C.T.L.N. accettò la posizione assunta i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 243

Brano: [...]o il superiore che l’invitava a porsi al servizio dei tedeschi, e con altri accorse a Roma, partecipando ai combattimenti in difesa della Capitale.

Rientrato successivamente a Firenze, attivamente cercato il contatto con le forze della Resistenza e superate le iniziali diffidenze degli antifascisti nei suoi confronti, nel febbraio 1944 fu ammesso a far parte, come semplice partigiano, della banda già di Lanciotto Ballerini (v.), dislocata sul Monte Morello. Guadagnatosi ben presto un grande ascendente sui compagni (alcuni suoi ex commilitoni vollero imporgli, a ricordo dell’antica pattuglia, il nome di «Potente»), si diede con il più fervido impegno a curare la propria preparazione politica, in ciò aiutato dall’anziano operaio comunista Giulio Bruschi. Distintosi per doti morali e capacità, fu desiqnato dapprima commissario politico del gruppo comandato da Bini (aprile 1944), poi comandante della Brigata Garibaldi « Lanciotto » (maggio 1944) e infine comandante della Divisione Garibaldi « Arno » (giugno 1944), con Danilo Dolfi commissario polit[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Monte Morello, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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