Brano: rio fino a 13.127.000 lire. Nonostante le commesse ottenute dalle Ferrovie dello Stato e più ancora dalla Marina e la dinamica direzione del qiovane Max Bondi (figlio del presidente Angelo Bondi e consigliere delegato dal 1908L la « Piombino » venne a trovarsi in crescenti difficoltà, comuni a tutto il settore siderurgico italiano appesantito dall’arretratezza tecnica degli impianti, per cui lo Stato fu chiamato a intervenire in una azione di « salvataggio »: nel 1911 la « Piombino », unitamente a un gruppo di imprese dello stesso settore che si dibattevano in difficoltà finanziarie insuperabili (l'Elba, la Siderurgica di Savona, la Ferriere Italiane e la Ligure Metallurgica di Sestri), diede in concessione per 12 anni i propri impianti alla Societ[...]
[...]ale, episodi cruenti e infine la vittoria dell’organizzazione operaia che aveva raggiunto i 3.800 iscritti.
Ridotti alla fame ma sostenuti da una vasta azione di solidarietà popolare promossa dai sindacalisti rivoluzionari, gli scioperanti poterono far ospitare i loro figli dalle organizzazioni di Genova, Bologna, Terni.
Sui treni, i bambini cantavano un ritornel
lo rimasto famoso: « Siamo i figli dei serrati / dei serrati di Piombino / Max Bondi è un assassino / io vogliamo fucilar ».
Il 24.9.1911 la città affamata e prostrata da lunghi mesi di lotta fu teatro di una grande dimostrazione, contro la quale i carabinieri intervennero con le armi uccidendo un ragazzo di 17 anni e ferendo altre persone. Si accese una battaglia che durò fino a sera. Al termine vi furono 200 arresti. La forza pubbli ca invase la C.d.l. e la mise a soq quadro, ma neppure di fronte a que sti fatti i riformisti della C.G.L e del P.S.I. si mossero. I lavora tori piombinesi si videro così costretti a cedere.
Riuniti in assemblea, essi votarono e resero pub[...]
[...]iale di 52 milioni di lire, e di trasferire la sede legale da Firenze a Roma. Qui, l'11.7.1918 la nuova società assorbiva per fusione la Siderurgica di Savona, la Ligure Metallurgica e la Ferriere Italiane, che già aveva in concessione, dando vita a un complesso chiamato llva Altiforni e Acciaierie d’Italia.
I vecchi proprietari della « Piombino » si assicurarono nella nuova società le posizioni di maggior rilievo: Angelo Bondi la presidenza, Max Bondi la vicepresidenza, Ippolito Bondi la carica di amministratore delegato. Il capitale sociale fu portato a 300 milioni di lire.
Alla conclusione della Prima guerra mondiale, cioè alla fine del 1918, l’Ilva disponeva di 8 grandi stabilimenti siderurgici a Piombino, a Portoferraio (Isola d’Elba), a Torre Annunziata e a Bagnoli (Napoli), a San Giovanni Valdarno (Arezzo), a Bolzaneto e a Sestri Ponente (Genova), a Savona. A questi si aggiunse più tardi lo stabilimento di Prà (Genova). L’insieme degli impianti era costituito da: 9 altiforni per una potenzialità complessiva di 1.500 tonnellate gio[...]