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Il segmento testuale Massoneria di Palazzo Giustiniani è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 602

Brano: [...]Partito socialista.

Rapporti con il fascismo

Allorché, nel 1922, il potere fu affidato al fascismo, la Massoneria italiana era quindi divisa in due grandi gruppi principali e in alcune altre conventicole di nessuna importanza. I due gruppi principali erano quello detto del Grande Oriente di Italia avente sede a Palazzo Giustiniani, e quello del Supremo Consiglio d’Italia di rito scozzese antico e accettato, residente in Piazza del Gesù. La Massoneria di Palazzo Giustiniani aveva come Gran Maestro Domizio Torrigiani e aderiva al Grande Oriente di Francia. La Massoneria di Piazza del Gesù aveva come Gran Maestro Raoul Palermi ed era legata alle congreghe massoniche americane.

Molti furono gli esponenti del fascismo che, prima del 1922, fecero parte o cercarono di far parte di uno dei due gruppi della Massoneria, considerandola un mezzo potente per farsi strada nella carriera burocratica, in quella militare e in quella politica. Sembra che lo stesso Benito Mussolini avesse chiesto l’iscrizione a Lugo di Romagna, a Losanna, a Milano, e che non fosse stato accolt[...]

[...]olini divenne capo del partito fascista e la sua chiamata al potere apparve prossima: fra i capitalisti che finanziarono il partito fascista in quel periodo vi furono infatti alcuni massoni che versarono al fascio la somma ingentissima di

3.500.000 lire. Fra le due Massonerie, si dimostrò più favorevole al fascismo quella di Piazza del Gesù, tanto che Raoul Palermi giunse al punto di offrire a Mussolini la carica onorifica di Gran Maestro. La Massoneria di Palazzo Giustiniani cercò invece di farsi amico il fascismo senza rinnegare i principi che erano alla base dell’ideologia massonica: il 19.10.1922, pochi giorni prima della marcia fascista su

603



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 603

Brano: [...]ante italiana preferiva di gran lunga le parole d’ordine reazionarie e il metodo della violenza del fascismo. Perciò lasciò fare quando il fascismo, sempre più tendente a destra e già meditando l’accostamento alle potenti gerarchie della Chiesa, cominciò ad attuare una politica ostile nei confronti della Massoneria.

Nei primi giorni del 1923 la propaganda fascista iniziò una sistematica campagna di cervellotiche accuse e di calunnie contro la Massoneria di Palazzo Giustiniani, all’evidente scopo di giustificare atti di violenza contro le sedi massoniche, le abitazioni e gli uffici dei massoni e contro le loro stesse persone. In un primo tempo risparmiò la Massoneria di Piazza del Gesù, dalla quale Mussolini attendeva servizi. Infatti il Gran Maestro Raoul Palermi fu inviato negli Stati Uniti per ottenere un prestito, ma tornò a mani vuote. Allora non si fece più distinzione fra le due Massonerie e la reazione fascista le colpì entrambe.

La Massoneria di Piazza del Gesù si dissolse rapidamente. Quella di Palazzo Giustiniani cercò invece di resistere e, nei giorn[...]

[...] devastazioni, incendi e saccheggi di Logge, aggressioni e bastonature a singoli massoni. La polizia, più volte invitata a intervenire, si guardò bene dal farlo e neppure la magistratura, quando ne fu sollecitata, diede soddisfazione alcuna ai danneggiati e ai colpiti.

Il Torrigiani espose la situazione della Massoneria italiana al Congresso deH’Associazione massonica internazionale, tenutosi a Ginevra nel settembre 1923. Nello stesso mese la Massoneria di Palazzo Giustiniani disapprovò pubblicamente le leggi fasciste riguardanti la scuola e, nel novembre, rivolse a Mussolini una ferma protesta per le devastazioni e le violenze subite, facendo un elenco dei luoghi dove esse si erano verificate. Anche la stampa massonica (la Rivista massonica e il periodico Lux) denunciarono senza mezzi termini ciò che accadeva, facendo sapere al popolo italiano che i fascisti non solamente devastavano le sedi massoniche, ma si impadronivano degli



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 604

Brano: Mastrangelo, Mario

oggetti di valore ivi trovati e non

li restituivano.

Durante la crisi seguita al delitto Matteotti la Massoneria di Palazzo Giustiniani si schierò col fronte delle opposizioni antifasciste. Il Torrigiani collaborò con gli esponenti dei partiti dell’Aventino (v.) e sembra persino che abbia partecipato a un progetto per impadronirsi di Mussolini. Ormai la Massoneria si presentava come una nemica dichiarata del fascismo e questo cercò di piegarla col terrore: più volte i fascisti assalirono il Palazzo Giustiniani, ma sempre ne furono respinti dai difensori massoni. Battuti nell’assalto aperto alla sede principale dell'associazione nemica, i fascisti diedero allora inizio alle persecuzioni personali, spesso aiutati dalla polizia:[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Massoneria di Palazzo Giustiniani, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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