Brano: [...]tabilito l’ordine nella zona, Reder si insediò come un proconsole sulla collina di Cerpiano, in un antico palazzo appartenente alla Curia bolognese, per tenere costantemente sotto controllo la situazione. Al termine della guerra tornò in patria confidando di farla franca.

I processi

Catturato dagli inglesi a Salisburgo nella primavera del 1948, venne estradato in Italia nel 1950, per rispondere dei suoi crimini. Processato per la strage di Marzabotto dal Tribunale militare di Bologna e accertate al di là di ogni dubbio le sue personali responsabilità, il 31. 10.1951 fu condannato all’ergastolo e inviato al reclusorio militare di Gaeta per l’espiazione della pena. Ma non erano passati molti anni dall’inizio della detenzione (peraltro relativamente comoda, con trattamento da ufficiale prigioniero di guerra), che fingendo un inesistente pentimento e adducendo il motivo che i suoi ex comandanti, a cominciare dal Kesserling, erano stati rimessi in libertà, Reder cominciò a inoltrare personalmente e a far presentare da sua madre ripetute domande di grazia al[...]