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Il segmento testuale Mario Jacchia è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 96

Brano: [...]nell’opera di protezione dal 1943 al

1945.

Gli ebrei attivi nella Resistenza

Si calcola che non meno di 2.000 ebrei abbiano partecipato alla Guerra di liberazione, nelle formazioni partigiane e come patrioti combattenti (tra questi, circa 700, di cui 70 caduti in combattimento o fucilati dai nazisti, solo in Piemonte). Non pochi furono i decorati di medaglia d’oro al valor militare, tra cui Eugenio Calò, Eugenio Colorni, Eugenio Curiel, Mario Jacchia e Rita Rosani. Tra gli eroici combattenti caduti, si ricordano Emanuele Artom, Sergio Diena, Franco Cesana, Leone Ginzburg, Ermanno Vitale, Giulio Bolaffi. Valorosi patrioti di origine e

imprecisato; infine mobili, biancheria, merci varie.

Il 15.5.1944, alle dipendenze della presidenza del Consiglio e con sede a Desenzano (Brescia), venne costituito un « Ispettorato per la razza » che ebbe a capo il teorico più intransigente deH’antisemitismo e uomo di fiducia dei nazisti Giovanni Preziosi. I tedeschi, che avevano deciso di estendere anche all’Italia la « soluzione finale » del problema[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 205

Brano: [...]ziale.

Sotto il profilo militare, le formazioni « Giustizia e Libertà » costituirono un blocco di forze che furono tra le prime a raggiungere un alto livello di organizzazione e di rendimento militare (v. Brigate Giustizia e Libertà), grazie soprattutto alla capacità e allo slancio di uomini come Duccio Galimberti, Dante Livio Bianco, Giorgio Agosti, Benedetto Dal mastro, Nuto Revelli, Ettore Rosa e Ada Gobetti in Piemonte; Massenzio Masi a e Mario Jacchia in Emilia; Poi do G aspa rotto, Albasini Scrosati e Riccardo Lombardi in Lombardia; Marchisio, Mario Celeri Negri e Mario Cassiani Ingoni in Liguria; Fermo Solari, Silvio Trenti n ed Egidio Meneghetti nel Veneto; Enzo Enriques Agnoletti, Tristano Codignola, Carlo Campoimi e Carlo Lodovico Ragghianti in Toscana. In secondo luogo, le Brigate « Giustizia e Libertà », nelle loro unità più politicizzate e direttamente legate ai quadri di partito, denotarono una forte tensione ideale e profonde aspirazioni al rinnovamento del Paese, ponendosi come tramiti fra il Partito d’Azione e i settori dell'op[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 320

Brano: [...]i, Ghb ni, Rubini). I partigiani bolognesi daranno il nome di un altro valoroso concittadino, Nino Nannetti, morto combattendo in Spagna, alla formazione garibaldina da essi fondata nel Bellunese.

Dopo il 1937, alla lotta dei comunisti si aggiunse quella di altri movimenti democratici. Si organizzarono i primi gruppi di intellettuali. Lo storico dell’arte Carlo Ludovico Ragghianti, in collaborazione col professore Edoardo Volterra, l’avvocato Mario Jacchia e il critico d’arte Cesare Gnudi, mediò le posizioni dei liberalsocialisti di Guido Calogero con quelle dei democratici radicali dì Parri e dei superstiti di « Giustizia e Libertà », gettando in Bologna le basi del Partito d’Azione (v.). Alle riunioni in casa Ragghianti, nel centro delia città, parteciparono nel 1940 anche Giaime Pintor, Mario Alicata, Antonello Trombadori, Carlo Muscetta e Antonio Rinaldi.

Nell’inverno 194243 scoppiarono scioperi e agitazioni al calzaturificio Montanari e in altre officine per chiedere aumenti salariali e la fine della guerra. Nel marzo 1943, contemporane[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 376

Brano: [...]in distaccamenti, bande (o battaglioni), brigate, divisioni, raggruppamenti. I commissari politici di formazione furono, per lo più, a livello di brigata e di divisione, ma in alcune^zone e in taluni reparti anche a livello di battaglione e di distaccamento.

Comandi regionali funzionarono in: Piemonte (comandante Tancredi Gai imberti, poi Carlo Ronza e infine Dante Livio Bianco; commissario politico^ Giorgio Agosti); Emilia (Massenzio Masia e Mario Jacchia); Toscana (Carlo Ludovico Ragghianti); Liguria (Eros Lanfranco, Camillo Rapuzzi, Giovanni Trombetta, Giulio Bertonelli); Veneto (Fermo Solari); Lombardia (Sergio Kasman e Gustavo Ribet).

A Roma, durante l’occupazione tedesca, le forze fnilitari di G.L. vennero organizzate e dirette^ da Riccardo Bauer ed Emilio Lussu.

Il Piemonte Ju la regione in cui le formazioni G.L. conobbero il massimo sviluppo, sia dai punto di vista quantitativo che per l’estensione e la continuità delle operazioni militari. Operarono infatti in quella regione le seguenti formazioni:

a) I Raggruppamento idi divi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 736

Brano: [...]; dal vicecomandante Leonildo Cavazzuti (Sigismondo), della D.C.; dal capo di stato maggiore Giuseppe Scarani (Carega), del P. d’A.; dal responsabile del servizio informazioni Cipriano Tinti (Farbis) del P. d’A.; dal capo del servizio sanitario Giuseppe Beltrame; dal capo dell’ ufficio stampa Romeo Landi (Michele); e dalla segretaria Enea Frazzoni (Nicoletta), del P.C.I.. Erano a disposizione del comando alcuni ispettori, tra i quali l’azionista Mario Jacchia (che in seguito divenne comandante delle forze partigiane del NordEmilia) e il comunista Sante Vincenzi, entrambi torturati e uccisi dai tedeschi, entrambi decorati di medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Data l’ampiezza del territorio affidato al suo controllo e la difficoltà di farvi tempestivamente giungere in ogni circostanza le direttive, il C.U.M.

E.R. aveva anche istituito a Piacenza una « Delegazione Comando» che lo rappresentava nel NordEmilia.

Quello emilianoromagnolo era senza dubbio uno dei Comandi regionali più efficienti, meglio organizzati, composto com’era di d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 283

Brano: [...]alasso delle riserve tedesche assunse proporzioni gravissime; ma la minaccia, più che la realtà, di un "secondo fronte" divenne effettiva solo quando la vera crisi nell'Est era ormai superata ».

G.fìoch.

Orizzonti di libertà

Sottotitolo: « Periodico Emiliano del Partito d'Azione ».

Uscì una sola volta (N. 1, Marzo 1944), stampato con una tiratura di 5.000 copie in una tipografia clandestina allestita nella cantina del l’abitazione di Mario Jacchia ed era costituito da 4 facciate, in gran parte scritte da Massenzio Masia (entrambi caduti poi nella Guerra di liberazione).

L’interesse del foglio risiede nel fatto che in esso venivano dettagliatamente esposti ideali e programmi del giovane partito scaturito dal movimento « Giustizia e Libertà ».

I due scritti più importanti riguardavano i caposaldi programmatici sul piano sociale, economico e democratico della repubblica postliberazione (« Dal nostro programma. Che cosa vogliamo ») e l’ordinamento fondamentale del paese, per distruggere l’accentramento monarchico e i guasti del vente[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 249

Brano: [...]ntifascista che, fra gli altri, comprendeva Cesare Gnudi, Gian Carlo Cavalli, Roberto Longhi, Antonio Rinaldi, Sergio Telmon, e che darà origine a un secondo gruppo, indipendente, capeggiato dal professore Giulio Supino, col quale collaboreranno, fuori dall’ambito universitario vero e proprio, futuri dirigenti della Resistenza emiliana quali l’avvocato EttoTrombetti (v.) e due delle figure di massimo risalto della regione, Massenzio Masia (v.) e Mario Jacchia (v.), entrambi caduti nella lotta.

Padova

Se è possibile, dunque, affermare che nessuna delle principali sedi universitarie dell’area investita dalla Resistenza fu estranea non solo alla preparazione ideale di numerosi giovani che parteciparono al moto, ma al loro diretto inserimento nei canali organizzati deH’azione, sembra indubbio che una sorta di primato in tal senso spetti all 'Università di Padova (v.), dove fra gli

anni del declino del regime e la fase d’inizio della lotta partigiana si raccolsero personalità eminenti di cattedratici che furono al contempo militanti politici, [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Mario Jacchia, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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