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Il segmento testuale Marcello Garosi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 8Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 423

Brano: [...]ino Balestri, tentarono di fuggire mentre venivano condotti in caserma, ma caddero dopo aver a loro volta colpito a morte alcuni repubblichini.

La morte del comandante Gino Lombardi produsse nei « Cacciatori delle Alpi » un certo sbandamento. Alcuni di loro cercarono di raggiungere la Garfagnana, mentre altri si portarono sul monte Prana, alla cosiddetta Tacca Bianca, dove si stava organizzando una nuova formazione al comando del sottotenente Marcello Garosi (v.), la formazione « Aldo Mulargia» (v.). Questa, con un altro gruppo insediatosi alla Pania e comandato da Aristodemo Pierotti (Pelle), portò a termine con successo alcuni attacchi ai magazzini della Todt a Isola Santa e a Vagli di Sotto.

Il 13 maggio le unità partigiane della zona si fusero, costituendo un Comando unico composto da: Marcello Garosi, comandante; Guido Vannucci, vicecomandante; Giancar

lo Taddei, commissario di guerra e Lorenzo Band elioni, intendente. Ai primi di giugno, alla « Mulargia » si unì inoltre il gruppo « Silvio Ceragioli », sorto a Casette sotto il comando di Enrico Antonioli (Righetto) e intitolato a un partigiano caduto in uno scontro nel quale erano stati uccisi 3 fascisti.

La strage di Forno

Le azioni si fecero sempre più audaci: il 5.6.1944 furono catturati 8 tedeschi più 15 S.S. italiane, e inoltre sequestrate numerose armi e munizioni. Due tedeschi e un sergente maggiore delle S.S. italiane ven[...]

[...]scirono a far saltare 50 metri di roccia preventivamente minata, provocando la distruzione di 3 camion e mettendo fuori uso un cannone semovente. Numerosi nazifascisti rimasero uccisi, ma alla fine la schiacciante superiorità del nemico costrinse il grosso dei partigiani a ripiegare mentre gruppi isolati resistevano sino a sera. Inferociti, i tedeschi misero Forno a ferro e a fuoco, rastrellando l’intera zona. Nel corso del combattimento caddero Marcello Garosi e altri 5 partigiani, mentre rimase ferito il vicecomandante Vannucci.

Il lucchese Renzo Bianchini e 14 suoi compagni, catturati e portati alla caserma di Forno, furono qui barbaramente trucidati. Infine i nazifascisti, presi 69 rastrellati nella zona, li condussero in località Sant’Anna, sulla riva del Frigido, e a gruppi di 8 li massacrarono (v. Mulargia, Formazione).

La Brigata « Gino Lombardi »

I superstiti della « Mulargia » diedero vita ad altre formazioni che operarono sulle Alpi Apuane, da Carrara fino a Lucca, al comando di Pietro Del Giudice, Lorenzo Bandelloni, Ottorino Ba[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 851

Brano: [...]oni, massacrò 5 inermi contadini (Egidio De Franceschi, Tullio Fabris, Ettore Gallo, Elio Micoli e Angelina Stadi otto).

Nella vicina frazione di Luint vennero trucidati dagli stessi cosacchi altri 7 lavoratori: Guido Felice, Antonio Marin, Antonio Not, Lino Not, E ligio Palma, Luigi Piemonte e Guerrino Timeus.

Mulargia, Formazione

Nota anche come Distaccamento d’assalto «Garosi», la formazione partigiana « Aldo Mulargia », comandata da Marcello Garosi [Tito) (v.), fu attiva sulle Alpi Apuane nella primavera del 1944 (v. Lucca). Nel maggio 1944, dopo il rastrellamento tedesco che portò all'eccidio di Mommio (v.) la formazione, che aveva assunto il nome di Luigi Mulargia (Aldo), un giovane sardo caduto il 17.4.1944, si fuse con i gruppi comandati da Lorenzo Bandelloni e da Guido Vannucci, il quale ne divenne vicecomandante. Preso contatto con il C.L.N. di Massa, Garosi stabilì la base operativa sulle alture sovrastanti la città, in località Alberghi nel comune di Forno. Nella vicina frazione di Casette si era intanto formato il gruppo « Silv[...]

[...] giugno, per un accordo raggiunto tra comandanti, anche questo gruppo si pose sotto il comando di Garosi.

Dopo i bandi repubblichini del 25.5. 1944 le file partigiane si ingrossarono. La maggior parte dei renitenti di Massa salì in montagna e nel giro di poche settimane la « Mulargia » potrà contare 450 uomini armati più circa 200 senza armi.

L’occupazione di Forno

Sembra che il 6.6.1944 la « Mulargia » ricevesse dall’Italia liberata

Marcello Garosi

un radiomessaggio che la esortava a scendere in pianura per attaccare alle spalle i tedeschi e partecipare alla liberazione del territorio apuano, ma vi sono ragioni per ritenere che si trattasse di una calcolata provocazione o, quanto meno, della irresponsabile iniziativa di un radiooperatore versiliese collegato con gli Alleati. Sta di fatto che il 7.6.1944 le formazioni « Mulargia » e « Ceragioli », guidate personalmente da Garosi, occuparono l’abitato di Forno, a soli 7 chilometri da Massa, con il proposito di scendere quanto prima in città. Il 9 giugno, constatata la forte presenza ne[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 109

Brano: [...]o) ; il colpo di mano dell’1.6.1944 a Forte Bastione, ove 40 militi della G.N. R. furono tratti prigionieri; la mani? festazione delle donne di Carrara, che il 7 giugno impedirono la distruzione della città ordinata dai tedeschi; l’attacco partigiano del

15 luglio alla caserma delle Brigate nere di Carrara; lo scontro di Canevara e Forno (due frazioni del comune di Massa) nel quale furono inflitte dure perdite ai nazisti e cadde il comandante Marcello Garosi (Tito); l’assalto dell’1 agosto alle carceri di Massa; il combattimento del 17 agosto a Bardine di San Terenzio (v.) ; l’azione del 7 settembre al ponte di Vara; il colpo di mano del 24 settembre al Torrione di Carrara; l’occupazione, il 14 ottobre, della polveriera di Mirteto (Massa); l’azione del 19 ottobre che impedì ai tedeschi di fare saltare il ponte di Vara; la battaglia dall’8 al 13 novembre, che vide la temporanea liberazione di Carrara da parte dei partigiani; la distruzione, il 21 dicembre, di urfautocolonna tedesca al Passo del Cerreto; la liberazione, il 2.3.1945, del

109



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 110

Brano: [...]esso giorno i nazisti consumarono, sul greto del torrente Frigido (comune di Carrara), l’eccidio noto come slraye delle Fosse del Frigido (147 vittime). Si vedano le rispettive voci. La provincia di Apuania ebbe 5.000 partigiani combattenti, 629 caduti, 1.250 mutilati e invalidi, 648 cittadN ni fucilati per rappresaglia. Sono state conferite 16 medaglie d'oro al valor militare, di cui 13 alla memoria: Giuseppe Casini, Bruno Conti, Giorgio Ferro, Marcello Garosi, Nino Giorgi, Loris Giorgi, Andrea Marchini, Gino Menconi, Fermo Ognibene, Mario Paolini, Arnaldo Pegollo, Antonio Siligato, Aldo Salvetti; e a

3 viventi: Walter Cacciatori, Giotto Ciardi e Roberto Vatteroni. Per la lotta antifascista precedente all'8. 9.1943 si veda la voce Massa e Carrara.

La motivazione della medaglia d’oro conferita ad Apuania dice: « Ardente focolare di vivido fuoco, all’inizio dell’oppressione nazifascista sprigionò la scintilla che infiammò i suoi figli alla Resistenza. Vinse la fame con il leggendario sacrificio delle sue donne e dei suoi ragazzi sugli impervi s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 424

Brano: [...]onavano le posizioni, alcune camionette nemiche caddero nell'imboscata tesa da una squadra al comando di Natalino Mastromei.

Il rafforzarsi degli effettivi partigiani dopo questo ultimo scontro vittorioso pose il problema di una ristrutturazione organizzativa. La formazione, divenuta ormai molto grande, fu suddivisa in tre unità: la Brigata « Gino Lombardi », comandata da Ottorino Balestri e attestata sulle falde del Monte Frana; la Brigata « Marcello Garosi », al comando di Giancarlo Taddei e di stanza sul Monte Pelone; infine la Brigata comandata da Lorenzo Bandelloni, che si attestò alla Foce di San Rocchino.

L’8 agosto caddero in combattimento la partigiana Cristina Andrimanni e il partigiano Giacomo Zini. Pochi giorni dopo cadde anche Taddei,

il comandante della « Garosi ». Questo periodo fu contrassegnato dalle terribili stragi compiute dai nazisti a Sant’Anna di Stazzema



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 592

Brano: [...]cri terroristici di popolazioni civili, con l’aiuto zelante dei fascisti repubblichini i quali non esitarono a partecipare alle stragi più nefande. Già il 4.5.1944, per stroncare l’attività partigiana nella zona di Fivizzano (v.), i tedeschi irruppero in forze a Mommio (v.) e vi trucidarono 22 giovani patrioti.

Nel giugno, dopo un combattimento avuto con i partigiani della « Mulargia » (v.) e nel corso del quale caddero il valoroso comandante Marcello Garosi (Tito) e 5 suoi compagni di lotta, i tedeschi incendiarono l’abitato di Forno, massacrarono in località Sant’Anna 69 giovani rastrellati nel paese e ne bruciarono vivi altri 20, già feriti, nella caserma dei carabinieri. Altri eccidi si ebbero il 2 luglio a Bagnone (9 vittime) e il 3 luglio a Ponticello di Scorcetoli (5 vittime).

Infine, sempre allo scopo di creare il vuoto nelle loro retrovie e togliere ogni base di possibile appoggio alle formazioni partigiane, il 7 luglio i tedeschi cercarono di deportare nell’interno l’intera popolazione di Carrara, concentrandola a Sala Baganza in pro[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 592

Brano: [...]sere accerchiato dai repubblichini, il Lombardi decise di spostarsi con la formazione in Lunigiana, ma venne catturato a Sarzana con due compagni e, nel tentativo di liberarsi, perse la vita. Dai superstiti « Cacciatori delle Alpi Apuane » nacque la formazione « Luigi MuJargia » (v.), intitolata al nome dell'ex attendente del Lombardi, caduto nello stesso scontro del 17 aprile.

Questa formazione, comandata dall’ex sottotenente dei bersaglieri Marcello Garosi (v.), si distinse nello scontro del 13.6.1944 a Forno di Massa. II Garosi, dopo aver superato l’accerchiamento nemico,

592



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 365

Brano: [...]ppamento si ricostituì al comando di Lorenzo Bandelloni che, lasciato il monte Gabberi, si appostò sul monte Cavallo, più sicuro e più vicino a Seravezza, col cui C.L.N., guidato dall’esperto Pietro Marchi, stabilì rapporti privilegiati. Del gruppo faceva parte la maggioranza dei vecchi “Cacciatori” e ad esso si unì un nucleo guidato da Guido Vannucci di Viareggio.

Una seconda formazione si costituì sul monte Prana: la comanderà il fiorentino Marcello Garosi (v.) che, sfollato a Corsanico, vi aveva conosciuto lo studente pisano Giancarlo Taddei ed era entrato in contatto col Comitato militare del C.L.N. di Viareggio tramite don Aldo Alessandri. Questa nuova formazione, intitolata a Luigi Mulargia (v.), si rin

forzò con l’arrivo di un gruppo di partigiani stazzemesi comandati da Aristodemo Pierotti [Pelle), col quale furono compiuti attacchi ai magazzini Todt di Isola Santa e Vagli di Sotto.

Fallito il tentativo di unirsi al gruppo di Azzari operante in Lunigiana, (v. Lunense, Divisione), la formazione di Garosi si unì a quella di Bandelloni[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Marcello Garosi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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