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Il segmento testuale Mao Tsetung è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 6Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 696

Brano: [...]teoriche oggi in discussione suH'argomento.

La guerriglia cinese

Dopo la guerra civile svoltasi in Russia e caratterizzata dal riversarsi della classe operaia nelle campagne, sia nelle file dell’Armata Rossa (v.) sia come bande partigiane, la prima grande esperienza di lotta partigiana è quella compiuta in Cina (v.) dal 1927 al 1949. Fin dall'inizio essa però assunse caratteristiche particolari.

Nel suo scritto La guerra rivoluzionaria, Mao Tsetung precisa che la guerra regolare svolge « il ruolo principale e la guerra partigiana quello ausiliare ». Tuttavia, in ragione del vasto territorio e di un conflitto sociale di lunga durata, la tattica e la strategia della lotta partigiana vennero studiate e sperimentate in Cina nello stesso ordine di

importanza di quello della « guerra regolare ». Preoccupazione costante del gruppo dirigente cinese è stata quella di analizzare le peculiarità della guerra rivoluzionaria e particolarmente della guerriglia che la accompagna, essendo impossibile « trasporre meccanicamente » le esperienze da un p[...]

[...]ciale di lunga durata, la tattica e la strategia della lotta partigiana vennero studiate e sperimentate in Cina nello stesso ordine di

importanza di quello della « guerra regolare ». Preoccupazione costante del gruppo dirigente cinese è stata quella di analizzare le peculiarità della guerra rivoluzionaria e particolarmente della guerriglia che la accompagna, essendo impossibile « trasporre meccanicamente » le esperienze da un paese all'altro. Mao Tsetung ha individuato quattro particolarità della guerra rivoluzionaria in Cina: a) paese semicoloniale che va sviluppandosi in modo ineguale e provoca laceranti contraddizioni all’interno dei gruppi dominanti cinesi, preparando così le condizioni oggettive di una lotta rivoluzionaria; b) presenza di un ne

mico militarmente forte, che richiede una lotta di lunga durata; c) debolezza dell’esercito rivoluzionario (l’Armata Rossa cinese), con basi territoriali estremamente ridotte, quindi con difficoltà di vettovagliamento, approvvigionamento ed equipaggiamento; d) direzione comunista della lotta e [...]

[...]oluzionario (l’Armata Rossa cinese), con basi territoriali estremamente ridotte, quindi con difficoltà di vettovagliamento, approvvigionamento ed equipaggiamento; d) direzione comunista della lotta e carattere « agrario » della rivoluzione cinese che offre una base di massa alla iniziativa rivoluzionaria, a condizione che si studino bene « le leggi della guerra rivoluzionaria in Cina ».

« La prima e la quarta di queste condizioni — ha scritto Mao Tsetung — danno all'Armata Rossa cinese la possibilità di vincere i suoi nemici; la seconda e la terza chiariscono gli ostacoli che l'Armata Rossa incontra per svilupparsi rapidamente, in altri termini determinano il carattere rallentato di questa guerra, la quale può anche condurre alla disfatta se non viene organizzata in modo giusto »,

È nel quadro di una strategia di lotta militare fondata su campagne e « controcampagne » (particolarità della guerra civile in Cina) che viene impostata tutta l'azione di guerriglia. La principale direttiva impartita fu quella della « elasticità » e dell’iniziati[...]

[...]ia. La principale direttiva impartita fu quella della « elasticità » e dell’iniziativa autonoma deH’azione, ma sempre con un preciso coordinamento con le operazioni regolari e con una visione globale della guerra.

Le caratteristiche tattiche della guerra partigiana cinese rimangono quelle generali accennate all’inizio nel definire il concetto di guerriglia, ma a causa delle particolari condizioni locali (terreno, ecc.) si ebbero al

WTB.

Mao Tsetung (a sinistra) e il generale ChuTeh, comandante del l'Armata Rossa cinese, passano in rivista una Brigata in partenza per la zona d'impiego (regione di Yenan, 1944)

696

L_



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 687

Brano: Guarniera, Vincenzo

mondo, questo inno popolare (originariamente concepito sulla falsariga musicale della Valse brune) è stato musicato nell’U.R.S.S. con un ritmo di marcia che fu poi quello in voga nella Guerra di liberazione (v. Inni e canti della Resistenza). Il nome di « guardia rossa » è tornato decisamente alla ribalta durante la « rivoluzione culturale » del 1968 in Cina (si veda la voce Mao Tsetung).

Bibliografia: I. Deutscher, Il profeta armato (Trotsky 18791921), Longanesi, Milano, 1956; E. H. Carr, La rivoluzione bolscevica, Einaudi, Torino, 1964; L. Trotsky, Storia della Rivoluzione russa, Milano, Sugar ed., 1964; N. Suchanov, Cronache della Rivoluzione russa, Editori Riuniti, Roma, 1967; Mario Montagnana, Ricordi di un operaio torinese, Edizioni Rinascita, Roma, 1949.

E.Ni.

La Guardia rossa di un’officina torinese durante l'occupazione delle fabbriche del 1920

chici, organizzati e ” disorganizzati ”) e con pazienza, ingegnosità e spirito di sacrificio

— e, talvolta, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 439

Brano: [...]e come, nel caso della Lettonia, non si possa parlare di « guerra partigiana » nel senso fin qui chiarito, mancandone certe premesse essenziali: occupazione del territorio da parte di un esercito nemico, riferimento ad autorità esterne ecc.. I « partigiani » lettoni si erano organizzati in bande note come « Fratelli della foresta» e di fatto conducevano una guerra civile.

Più propriamente nel 1938, durante l’occupazione giapponese della Cina, Mao Tsetung affermava: « Per quel che concerne le operazioni militari, una divisione del lavoro tra il Kuomintang e il Partito comunista durante la guerra di resistenza contro il Giappone, in cui il primo conduce, nelle attuali condizioni, una guerra regolare sul fronte e il secondo una guerra partigiana nelle retrovie del nemico, è necessaria e giusta ed è una questione di reciproca necessità, di coordinamento e di aiuto reciproco ». E, per dimostrare l’utilità della guerra partigiana antigiapponese, Mao elencava 18 punti, tra cui « ... aumento delle nostre forze nella maniera più spedita ed efficace; m[...]

[...]l potere politico democratico antigiapponese sulla scala più vasta possibile; [...] 17. formazione di un gran nu, mero di quadri dirigenti nel modo più rapido ed efficiente ». Mao concludeva: « Nel corso di una lotta, le unità partigiane e la guerra partigiana non devono rimanere quelle che sono oggi, ma devono sviluppare verso uno stadio più elevato e trasformarsi gradualmente in un esercito regolare ». (Problemi della guerra e della strategia, Mao Tsetung, Opere scelte, voi. Il, pagg. 239240, Casa editrice in lingue estere, Pechino 1971).

Come è noto, il Partito comunista passò direttamente dalla resistenza antigiapponese alla lotta per la conquista del potere in Cina. (Si veda, per le diverse caratteristiche di altre guerre partigiane successivamente condotte, la voce Guerriglia).

439



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 440

Brano: [...]giolas, La guerriglia: storia e dottrina, Firenze, 1967; Cari Schmitt, Teoria del partigiano, Milano, 1980; Angiolo De Witt, Storia politicomilitare del brigantaggio nelle provincie meridionali d'Italia, Firenze, 1884 (reprint, Milano, 1979); Aldo De Jaco (a cura), Il brigantaggio meridionale, Roma, 1969; Renzo Del Carria, Proletari senza rivoluzione, Milano, 1970; Pietro Secchia (a cura), La guerriglia in Italia, Milano, 1969; Lenin, Opere, cit Mao Tsetung, Opere scelte, cit..

E.Ni.

Partina, Eccidio di

Frazione del comune di Bibbiena (Arezzo), il 13.4.1944 Partina fu teatro di una strage tedesca.

Nel mese di aprile i tedeschi intensificarono nell’alto Casentino i rastrellamenti per eliminare dalla zona i partigiani e predisporvi opere di difesa. Particolarmente spietati furono il 13 aprile a Vailucciole (Stia) e a Partina, lungo la strada per Badia Prataglia. Il pretesto fu successivamente attribuito dai tedeschi all’uccisione di due loro soldati, avvenuta I’11 aprile al Mulino di Bucchio presso Vallucciole, a opera di partigiani de[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Mao Tsetung, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---comunista <---Bibliografia <---Partito comunista <---Storia <---U.R.S.S. <---antifascista <---italiana <---Aldo De Jaco <---Angiolo De Witt <---Anno II <---Arditi del popolo <---C.L.N. <---Cari Schmitt <---Chu-Teh <---Editori Riuniti <---F.I.A.T. <---FIAT <---Fiat-Lingotto <---Il FRONTE <---Il nome <---La guardia <---La guardia rossa <---La guerra <---La lotta <---La nostra lotta <---La prima <---Mulino di Bucchio <---P.C.I. <---Partito Socialista Italiano <---Raffaele Offidani <---Renzo Del Carria <---Stato democratico <---comunisti <---d'Italia <---dell'Europa <---estremista <---fascismo <---fascisti <---ideologia <---italiani <---italiano <---massimalisti <---motorista <---pacifismo <---persiste <---siano <---socialista <---socialiste <---tigiana <---zarista



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