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Il segmento testuale M.I.A.R. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 677

Brano: Guadalajara

Nel M.I.A.R.

All'interno di questo quadro, per molti aspetti equivoco, il Gruppo 7 confluì nel Movimento Italiano per l'Architettura Razionale (M.I.A.R.), che organizzò manifestazioni più ampie di quelle locali del Gruppo 7 (fu presente con la « Casa elettrica » e vari progetti dei componenti alla III Biennale delle Arti Figurative di Monza del 1927).

Nel 1928 si aprì la I Esposizione Italiana di Architettura Razionale, patrocinata dal M.I.A.R., e nel 1931 ne venne allestita una seconda che offrì l’occasione per uno scontro frontale con la cultura ufficiale del regime (la cosiddetta « tavola degli orrori », presentata alla mostra, raggruppava le più elogiate opere edilizie e urbanistiche del fascismo) in una denuncia culturale che coincideva con quella del corrente malcostume basato su connivenza tra vieta attività edilizia e potere politico.

In occasione della seconda mostra, il critico e mercante d’arte P.M. Bardi pubblicò un libello dal titolo Rapporto sull'architettura (rivolto a Benito Mussolini), nel quale proponeva che il [...]

[...]lizie e urbanistiche del fascismo) in una denuncia culturale che coincideva con quella del corrente malcostume basato su connivenza tra vieta attività edilizia e potere politico.

In occasione della seconda mostra, il critico e mercante d’arte P.M. Bardi pubblicò un libello dal titolo Rapporto sull'architettura (rivolto a Benito Mussolini), nel quale proponeva che il fascismo riconoscesse l'architettura razionalista interpretata dai membri del M.I.A.R. come « architettura di Stato ». L’indebolimento e poi la distruzione del gruppo furono dovuti all’attività scissionistica del presidente del sindacato fascista degli architetti [Gino CalzaBini), al quale si accodarono Rava e Larco. Si addivenne così alla formazione di un gruppo, il R.A.M.L (Raggruppamento Architetti Moderni Italiani), questa Volta non più in contestazione con alcuna attività del regime; mentre l'architetto Libera, segretario del M.I.A.R., dichiarò sciolto il vecchio movimento. Nel frattempo, con le opere di Giuseppe Terragni e la propaganda di Giuseppe Pagano e Edoardo Persic[...]

[...]come « architettura di Stato ». L’indebolimento e poi la distruzione del gruppo furono dovuti all’attività scissionistica del presidente del sindacato fascista degli architetti [Gino CalzaBini), al quale si accodarono Rava e Larco. Si addivenne così alla formazione di un gruppo, il R.A.M.L (Raggruppamento Architetti Moderni Italiani), questa Volta non più in contestazione con alcuna attività del regime; mentre l'architetto Libera, segretario del M.I.A.R., dichiarò sciolto il vecchio movimento. Nel frattempo, con le opere di Giuseppe Terragni e la propaganda di Giuseppe Pagano e Edoardo Persico su Casabella, il Movimento Moderno di architettura cominciò a esprimersi, in Italia, in altre e più complesse dimensioni.

V.Ve.

Guadalajara

Città spagnola di 23.000 abitanti a 640 m s.l.m., sul fiume Henares, a circa 40 km da Madrid. DalI’8 al 24.3.1937, durante la guerra di Spagna (v.), le truppe fasciste vi subirono una cocente sconfitta a opera dei volontari delle Brigate Internazionali (v.). Quella battaglia, che nelle intenzioni dello Stat[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 114

Brano: [...]nare una possibile forza concorrente nella caccia agli incarichi e alle commesse. La clientela degli

architetti « ufficiali », che gestisce in monopolio tutte le Facoltà universitarie, i sindacati professionali e le commissioni edilizie, non scatena controffensive fino a che i gruppi dei giovani architetti moderni sono deboli, non hanno realizzazioni importanti alle spalle, non hanno riconoscimenti e sostegni ufficiali. Allorché, formatosi il M.I.A.R. (Movimento Italiano per l’Architettura Razionale), si inaugura la Seconda Mostra di Architettura Razionale a Roma (1931) e la pubblicistica razionalista prende ad attaccare non solo più gli stessi indirizzi dell’accademismo, ma le sue stesse persone; allorché, infine, Mussolini stesso sembra aderire alle tesi dei giovani, enunciate come sono a sostegno della « rivoluzione fascista » nel clima « duro », il mondo ufficiale e accademico reagisce.

L’immediato e più agevole aggancio al potere politico da parte del monopolio professionale tradizionalista, che ha più buon gioco nel dichiarare il [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 115

Brano: [...] sensazione di avere « domato le velleità innovatrici ». Il meccanismo, in base al quale si liquida il movimento razionalista, è analogo: le idee nuove non valgono in quanto promotrici di innovazioni reali, ma solo come strumenti di concorrenza nella caccia agli incarichi professionali; non appena questa funzione è messa in forse, si può abdicare anche alle idee. La tattica del trasformismo viene applicata dalla grande maggioranza dei membri del M.I.A.R., che passano in massa al Raggruppamento Architetti Moderni Italiani, promosso dal Sindacato nazionale architetti. Il passo non è neppure tanto mortificante in quanto, oltreché avere la garanzia di buoni incarichi, non si deve neppure sottostare a un assoluto ostracismo alle forme dell’architettura moderna. Piacentini si destreggia, alleandosi di tanto in tanto ai giovani, perché un alibi progressista è sempre servito a garantire il potere ai conservatori, e perché è sempre necessario tenere a bada chi, neH’ambito della Accademia, può tentare il colpo di essere più realista del re.

Architet[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine M.I.A.R., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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