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Il segmento testuale Luigi Tinti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 487

Brano: [...]la Casolana, nel comune di Casola Valsenio (Ravenna).

Poco dopo l’alba del 13.9.1944, al confine della provincia di Ravenna con quella di Firenze, la compagnia partigiana di Dato Cavailazzi [Kaki) fu attaccata a colpi di mortaio da

S.S. tedesche che — giunte a qualche centinaio di metri dalla formazione — aprirono il fuoco ferendo due uomini. Colti di sorpresa, i partigiani stavano dando segni di sbandamento quando il comandante di brigata Luigi Tinti [Bob), accorso sul posto cavalcando allo scoperto e incurante del fuoco nemico, seppe riprendere il controllo della situazione e riorganizzare i suoi uomini, mentre altre tre compagnie partigiane si dislocavano sulle alture circostanti.

I tedeschi, approfittando del momento favorevole, erano intanto avanzati fino a poche decine di metri dal crinale dove era trincerata la compagnia di Cavailazzi e una pattuglia era anzi riuscita a raggiungerlo. Avvedutisi del grave pericolo, Cesare Masetti (Rumegna) della compagnia di Sergio e due altri partigiani fecero fuoco quasi a bruciapelo con i loro [...]

[...]uciapelo con i loro « Sten ». Nel

lo scontro la pattuglia tedesca fu messa fuori combattimento, ma cadde falciato da una raffica anche il coraggioso Masetti.

Immediatamente i tedeschi ripresero a sparare con accresciuta intensità con i loro mortai. Colpita in pieno da una granata la postazione della mitragliatrice dei partigiani, rimasero uccisi sul colpo il mitragliere Esiade Rava [Cotignola) e l’aiutante Enea Nannini, di Casola Valsenio. Luigi Tinti e Nerio, distanti non più di 5 metri, si gettarono allora prontamente sull’arma abbandonata e, rimessala in funzione, riuscirono ancora a fermare l’attacco dei nazisti.

Nel corso della successiva lotta per il possesso del crinale, condotta da .posizioni ravvicinate, vennero feriti altri 8 partigiani fra cui Cavailazzi (che ebbe una gamba maciullata), Francesco Minardi (Giapinto) e il commissario politico Siro Fantazzini, ma la formazione riuscì a resistere.

Un passaggio a bassa quota di aerei da caccia inglesi determinò

una pausa nel fuoco delle due parti, ma subito dopo i mortai rip[...]

da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 257

Brano: [...]rova di indomito coraggio, finché catturato dal nemico veniva fucilato sul posto ».

Bastia, Monte

La zona di Monte Bastia (alt. 792 m), non lungi da Loiano (Bologna), sull’Appennino Toscoemiliano, fu teatro di un’ampia e coraggiosa operazione difensiva condotta felicemente a termine tra il

9 e il '14.8.1944 dalla 36a Brigata Garibaldi « Bianconcini », in risposta a un insidioso rastrellamento tedesco. La brigata partigiana, comandata da Luigi Tinti (Bob), dislocata nelle immediate retrovie della Linea Gotica (v.) alle spalle dei tedeschi, costituiva un elemento di costante insicurezza per il Comando della Wehrmacht che, a un certo momento, ritenne pertanto indispensabile bonificare la zona.

Muovendo contemporaneamente lungo quattro direttrici (da Firenzuola, Palazzuolo, Casaglia e Razzolo), alle 8 del mattino del 9 agosto i tedeschi cominciarono con l’attaccare il crinale della Bastia, fino a Monte del Fabbro e a Monte Faggiola. I partigiani poterono

257

da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 479

Brano: [...]razio Porelli (8), Gennaro Santorelli (7), Roberto Sparaco (6), Salvatore Marata (1), Ernesto Rossi (20).

Casetta di Tiara, Gli otto di

Nella primavera del 1944, sulle alture della valle del Santerno, nel Ravennate, erano attestate formazioni partigiane della IV Brigata Garibaldi « Romagna ». La sera del

6.5.1944 il Comando di una di queste decise l’attacco al centro di Firenzuola, a metà strada tra Imola e Firenze. 17 uomini guidati da Luigi Tinti (Bob), senza particolare preparazione partirono per la missione prendendo il viottolo di Casetta di Tiara fino alle Tre Croci. Recisi i fili del telefono e imboccata la strada principale, i partigiani entrarono in paese e fecero irruzione in un cinematografo. Fattene uscire le donne, chiesero i documenti agli uomini presenti in sala e trattennero come ostaggi 4 fascisti e 2 carabinieri. Appostati i suoi partigiani dietro le case della piazza antistante la caserma, il Tinti intimò ai militi che erano all’interno di consegnare entro cinque minuti tutte le armi. Contemporaneamente fece avanzare [...]

da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 688

Brano: [...]e partigiano Giovanni Nardi [Caio] aveva scelto un casolare disabitato, noto nella zona come « l’albergo », per stabilirvi la base di una delle prime bande che avrebbero dato vita alla 36a Brigata d’assalto Garibaldi. L’incarico di organizzare la base venne affidato ad Andrea Gualandi che il 20.11.1943 vi fissò la propria sede, ricevendo

i giovani, volontari e dando loro le prime istruzioni politicomilitari.

Tra i primi saliti lassù furono Luigi Tinti (Sbagoli), Dante Cassa ni (Tom), Wilson M asei li (Bill), Teo Rampolli, Graziano Zappi e l’anziano antifascista Alfredo Cavina che dalle località viciniori accompagnava i giovani alla base, provvedendo inoltre al vettovagliamento. Malgrado la solidarietà dei contadini della zona, nell'» albergo » la vita era alquanto dura, soprattutto a causa dei rigori del clima, sì da consigliare ad un certo momento il trasferimento della formazione sul Monte Falterona, ma la cosa fu rinviata per le continue abbondanti nevicate. Nello stesso tempo, i presidi fascisti di Faenza e di Imola, venuti a conoscenz[...]

da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 258

Brano: [...]breve scontro a fuoco i partigiani riuscirono a sganciarsi senza subire perdite, ma il comandante Lossanti e Ivo Calzolari, che nella notte avevano sostato nel podere « Campo Rinaldi » di Fiorenzuola, furono catturati di sorpresa a seguito di una delazione. Tradotti a Palazzuolo di Romagna, vi furono entrambi fucilati. Alla memoria di Libero Lossanti è stata conferita la medaglia d’oro al valor militare. Caduto Lossanti, il comando fu assunto da Luigi Tinti [Bob) e la formazione vide crescere rapidamente le proprie forze, prima a 120 uomini e poi a ben 1.100 nel mese di luglio e a 1.250 nell’agosto 1944. Benché La Faggiola non costituisse più la base dell’insediamento partigiano, tornò frequentemente nelle cronache militari dell’agguerrita 36a Brigata: ai piedi della montagna gli attacchi partigiani si succedettero con frequenza, lungo le strade percorse dal traffico dei tedeschi e nei comuni presidiati dai fascisti; sulle sue pendici trovarono ripetutamente rifugio le formazioni dopo le azioni compiute. Ancora a Cortecchio, l’intera Brigata rip[...]

da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 36

Brano: [...]nde della Guerra di liberazione in Emilia.

Composta in gran parte da operai, contadini e intellettuali provenienti da Imola e dagli altri comuni del circondario, da Bologna e dalle città della Romagna, la Brigata trovò la solidarietà attiva della popolazione contadina della zona appenninica in cui operava. La diressero, con funzioni diverse, uomini come Libero Lossanti, Guido Gualandi [Il Moro), Giovanni Nardi [Caio), Andrea Gualandi [Bruno), Luigi Tinti [Bob) e altri ancora che seppero tenere testa con successo ai più duri attacchi nemici, portando a termine centinaia di azioni contro i tedeschi ed i fascisti.

I partigiani della 36a Brigata « Bianconcini » furono protagonisti di episodi rimasti famosi nella storia del movimento di liberazione: fecero sortite nei comuni di Firenzuola, Marradi e Palazzuolo, posti sul crinale deH'Appennino Toscoemiliano, sloggiandone le forze fasciste e tedesche che li presidiavano; liberarono un vasto territorio comprendente il comune di Borgo Tossignano e le zone circostanti e lo tennero sotto controllo pe[...]

da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 38

Brano: [...]rchi, Cesare Masetti, Antonio Mirri, Tarcisio Naldi, Probo Naldi, Vladimiro Nanni, Giovanni Nardi, Domenico Neri, Carlo Nicoli, Leonida Passerini, Bruno Pi razzoli, Nerio Poggiali, Livio Poletti, Giancarlo Pomoni, Sergio Ragazzini, Isidoro Renda, Domenico Rivalta, Virginia Rivola, Armando Ruscello, Luigi Sabattani, F. Sangiorgi, Guido Serantoni, Celso Silimbani, Domenico Sportelli, Augusto Struzzo, Giovanni Suzzi, Enea Suzzi, Giuseppe Tinarelli, Luigi Tinti, Livia Venturini, Massimo Villa, Angelo Volta, Maria Zanotti, Vittorio lotti.

Imolesi morti nei campi di deportazione: Nevio Bar accani, Andrea Contoli, Sante Contoli, Giovanni Dalla Casa, Angelo Galassi, Domenico Galassi, Silvio Lirvi, Eros Marri, Giovanni Martelli, Gruno Marzocchi, Angelo Monti, Antonio Morini, Sante Noferini, Aurelio Pelliconi, Secondo Ravanelli, Cleo Ricchi, Quinto Sabbioni, Giuseppe Santandrea, Gildo Tabanelli, Luigi Tabanelli, Walter Tampieri, Alfredo Tozzoli, Giorgio Zamporelli.

Imperia

Provincia ligure istituita negli anni del fascismo (21.10.1923) mediante l[...]
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Luigi Tinti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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