Brano: [...]tano per le convenzioni marittime, legge DaneoCredaro riguardante l’istruzione elementare, disegno Nitti per l'istituzione del monopolio di stato delle assicurazioni sulla vita), ma li esponeva indubbiamente a revisioni e cedimenti (nel 1908, ad esempio, votarono per la prima volta a favore del bilancio militare).

La partecipazione dei radicali al governo (nel 1906, con Sidney Sonnino, nel cosiddetto ministero dei “cento giorni”; nel 1910 con Luigi Luzzatti e nel 191114 con Giolitti), preceduta da un’intermittente ope

ra di fiancheggiamento nei confronti delle varie maggioranze ministeriali, non impedì la politica dei blocchi elettorali tra radicali, repubblicani e socialisti, almeno fino alla guerra di Libia del 1911, politica che favorì il sopravvento della frazione rivoluzionaria nel P.S.I.. L’anticlericalismo (numerosi erano i radicali affiliati alle logge massoniche) e il riformismo sociale, uniti a istanze di modernizzazione industrialista, avrebbero costituito, in una difficile sintesi, il cemento dei blocchi popolari. Era infatti di q[...]

Brano: [...] Giorgio Sidney Sonnino (8.227.5.1906).

29.5: terzo governo Giolitti (29.5. 190610.12.1909).

I.10: al congresso di Milano viene fondata la Confederazione generale del lavoro, nella quale prevalgono le tendenze riformiste.

1907

Forti agitazioni contadine e operaie. I sindacalisti rivoluzionari si staccano dal Partito socialista e dalla C.G.L..

1909

II.12: secondo governo Sonnino (11.12.190931.3.1910).

1910

31.3: governo di Luigi Luzzatti (31. 3.19102.3.1911).

1911

30.3: quarto governo Giolitti (30.3. 191119.3.1914). Il socialista Bissolati viene invitato a far parte del ministero.

29.9: l’Italia dichiara guerra alla Turchia, per impadronirsi della Tripolitania e della Cirenaica.

5.11: Giolitti proclama l’annessione della Libia all’Italia.

1912

5.5: la marina italiana occupa Rodi e il Dodecanneso. luglio: espulsione di Bissolati e dell’ala riformista dal Partito socialista, per l’appoggio dato all’impresa colonialista in Libia.

144

Brano: [...]argamento del suffragio elettorale nel 1881 (il numero degli elettori salì a più di due milioni), e dalla legislazione sociale, opera soprattutto di Domenico Berti, con cui vennero affrontati alcuni urgenti problemi riguardanti il lavoro.

La legge per la difesa delle lavoratrici e dei fanciulli incontrò notevoli opposizioni da parte capitalistica e le ragioni furono esposte assai chiaramente da Alessandro Rossi che, nel 1877, polemizzando con Luigi Luzzatti affermò che l’impiego parziale dei fanciulli in alcune industrie meccaniche era necessario.

« Si può smettere di piantare delle officine, non si può farne in condizioni inopportune antieconomiche o pregiudizievoli: noi per

ii sessantottenne Giuseppe Garibaldi al banchetto offertogli il 14.2.1875 nel Mausoleo di Augusto in Roma

128

Brano: [...], per la mancanza di democrazia e la discriminazione nelle adesioni.

Nel primo dopoguerra la Lega nazionale delle cooperative e mutue (L.N.C.), di ispirazione socialista, ancorché non fosse il solo organismo raggruppante cooperative su scala nazionale, era incontestabilmente quello più consistente. Accanto alla L.N.C. esistevano il Movimento cristiano sociale ispirato dal Partito Popolare, quello a indirizzo liberale che seguiva i principi di Luigi Luzzatti (Banche popolari e Consorzi agrari), e l’organizzazione delle cooperative di ex combattenti. Limitate a determinate zone erano la cooperazione mazziniana e quella sindacalista.

La Lega nazionale delle cooperative

I principali motivi della indiscussa preminenza della L.N.C. erano da ricercarsi nella sua stessa storia.

Sorta nel 1886 e partecipe alla fondazione deM’AlIeanza cooperativa internazionale, la L.N.C. raggruppava i più grandi complessi e i diversi rami in cui era divisa la cooperazione, era diretta da uomini influenti nel campo politico e sociale, possedeva un'organizzazione [...]