Brano: [...] reazione esasperata ed incontrollata ».
Il secondo era dedicato ai giovani e lanciava loro « una parola di ardente incitamento, prospettando i compiti attuali e futuri ».
In alcune parti, gli orientamenti del foglio differirono da quelli del C.L.N. Il 14.3.1945 Giulio Miceti fu arrestato dai nazifascisti mentre era intento alla composizione del terzo numero, che così potè apparire solo dopo la Liberazione (3.6. 1945), a stampa.
LAr.
Lotte Nuove
Settimanale della Sezione socialista di Mondovì (Cuneo) e poi organo provinciale del Partito socialista, fondato il 22.11.1902 da Stefano Paolino, organizzatore sindacale dei ceramisti.
La storia di « Lotte Nuove » si identifica con quella del socialismo cuneese, dall'inizio del secolo fino al 14.11.1925, quando cessarono le
pubblicazioni. Allo scoppio della prima guerra mondiale, il giornale condusse un’accanita battaglia contro l’interventismo e durante la guerra subì tali censure da essere ridotto quasi al silenzio.
Il suo momento più favorevole lo ebbe nel 1919 quando, dopo una aspra campagna elettorale, il Partito socialista riuscì a far eleggere nella provincia ben 4 deputati [Cava II era, di Caraglio; Lombardo, di Saluzzo; Paolino, di Mondovì; Roberto, di Alba) e ottenne la maggioranza de[...]
[...] sua evidenza con il Congresso provinciale socialista tenutosi a Cuneo il 5.12.1920, in preparazione del Congresso nazionale di Livorno, il quale avrebbe visto il distacco dei comunisti.
Con la scissione comunista, il Partito socialista perse nel Cuneese quasi del tutto le Sezioni di Cuneo, Fossano, Alba e le Leghe giovanili, e ne ebbe sconvolta l’intera struttura organizzativa locale.
Da Fossano, Giovanni Germanetto (v.) si accomiatò da « Lotte Nuove », al quale aveva dato grande impulso, e iniziò a collaborare all’« Ordine Nuovo » quotidiano, diretto da Antonio Gramsci. Dopo la nuova scissione che dilaniò ulteriormente i socialisti con il congresso di Roma (1922), «Lotte Nuove » si dichiarò, per opera del gerente responsabile Nicola Cavallo, « anticollaborazionista, ma unitario ».
Da quel momento il foglio seguì la sorte dei giornali di opposizione al fascismo.5 Nel 1923 la tipografia che lo stampava venne devastata ben due volte dagli squadristi (il 14 agosto e il 28 ottobre), con danni rilevanti.
In occasione delle elezioni politiche del 1924, i socialisti riformisti di « Lotte Nuove » auspicarono l’alleanza con i massimalisti, ma il mancato accordo fra le forze della sinistra causò la dispersione dei voti, tanto che a Mondovì nessun candidato socialista né comunista risultò eletto.
L’illusione di poter riorganizzare il Partito socialista si accrebbe con l’ondata di sdegno popolare seguita al delitto Matteotti (v.). In provincia di Cuneo fu soprattutto Domenico Chiaramello a lavorare per l’unificazione delle forze socialiste. In quello stesso periodo « Lotte Nuove » prese viva parte anche alla lotta degli ex combattenti che non intendevano allinearsi e inserirsi nelle [...]
[...]massimalisti, ma il mancato accordo fra le forze della sinistra causò la dispersione dei voti, tanto che a Mondovì nessun candidato socialista né comunista risultò eletto.
L’illusione di poter riorganizzare il Partito socialista si accrebbe con l’ondata di sdegno popolare seguita al delitto Matteotti (v.). In provincia di Cuneo fu soprattutto Domenico Chiaramello a lavorare per l’unificazione delle forze socialiste. In quello stesso periodo « Lotte Nuove » prese viva parte anche alla lotta degli ex combattenti che non intendevano allinearsi e inserirsi nelle organizzazioni fasciste e che
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