Brano: [...]lta Versilia. La villa divenne così base di numerose spedizioni terroristiche: interi abitati, come le frazioni di Riva, Corvaia, Rione della Fucina e del Monte Altissimo furono incendiati e distrutti dai nazisti. Non pochi patrioti e partigiani furono impiccati e fucilati sul posto.
L’unificazione delle forze partigiane della Versilia fu decisa in una riunione tenuta alla Tacca Bianca con la partecipazione di Alvo Fontani, Ottorino Balestri, Lorenzo Bandelloni, Sergio Breschi e altri. Essa sarà realizzata soltanto nel successivo mese di luglio, a causa dello scatenarsi dell’offensiva nemica.
Il 26 giugno i tedeschi mossero all’attacco di Azzano, ma furono costretti a ripiegare dal distaccamento appostato a Lalle. Il giorno seguente aggredirono alle spalle le forze partigiane a quota 1.460 in direzione delle Cervaiole. Gli scontri si protrassero per alcuni giorni. I partigiani fecero saltare le strade di Rio Magno, i ponti di Luchera, dei Rossi e di Ruosina, infliggendo gravi perdite a una colonna tedesca che saliva verso le Gobbie. Tuttavia la p[...]
[...] Viviani e Adelmo Rossi.
Gli Alleati effettuarono altri lanci di armi che permisero il rafforzamento delle unità partigiane. Il 24 luglio le diverse bande furono riunite nella 10a Brigata Garibaldi « Gi
no Lombardi », schierata lungo il crinale del Monte Gabberò e del Monte Lieto, da San Rocchino fino a Monte Ornato. Facevano parte del Comando della « Lombardi »: Ottorino Balestri [Libertas], comandante; Alvo Fontani, commissario politico; Lorenzo Bandelloni, intendente. La Brigata risultò composta da 3 compagnie, rispettivamente comandate da Guido Vannucci, Giancarlo Taddei [Beppe] e Loris Palma [Villa].
Il 28 luglio una pattuglia di S.S., spintasi in perlustrazione fino a Monte Ornato, colse di sorpresa due corvè partigiane, una che saliva alla base portando ceste di frutta e un’altra che scendeva a valle con tre muli. Tutti gli uomini furono catturati ma le sentinelle della base, che da lontano avevano scorto quanto accadeva, diedero l’allarme. Il pronto intervento della 13a Squadra servì a liberare i compagni e a mettere in fuga i tedeschi[...]
[...]no Mastromei.
Il rafforzarsi degli effettivi partigiani dopo questo ultimo scontro vittorioso pose il problema di una ristrutturazione organizzativa. La formazione, divenuta ormai molto grande, fu suddivisa in tre unità: la Brigata « Gino Lombardi », comandata da Ottorino Balestri e attestata sulle falde del Monte Frana; la Brigata « Marcello Garosi », al comando di Giancarlo Taddei e di stanza sul Monte Pelone; infine la Brigata comandata da Lorenzo Bandelloni, che si attestò alla Foce di San Rocchino.
L’8 agosto caddero in combattimento la partigiana Cristina Andrimanni e il partigiano Giacomo Zini. Pochi giorni dopo cadde anche Taddei,
il comandante della « Garosi ». Questo periodo fu contrassegnato dalle terribili stragi compiute dai nazisti a Sant’Anna di Stazzema