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Il segmento testuale Lorenzo Bandelloni è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 424

Brano: [...]lta Versilia. La villa divenne così base di numerose spedizioni terroristiche: interi abitati, come le frazioni di Riva, Corvaia, Rione della Fucina e del Monte Altissimo furono incendiati e distrutti dai nazisti. Non pochi patrioti e partigiani furono impiccati e fucilati sul posto.

L’unificazione delle forze partigiane della Versilia fu decisa in una riunione tenuta alla Tacca Bianca con la partecipazione di Alvo Fontani, Ottorino Balestri, Lorenzo Bandelloni, Sergio Breschi e altri. Essa sarà realizzata soltanto nel successivo mese di luglio, a causa dello scatenarsi dell’offensiva nemica.

Il 26 giugno i tedeschi mossero all’attacco di Azzano, ma furono costretti a ripiegare dal distaccamento appostato a Lalle. Il giorno seguente aggredirono alle spalle le forze partigiane a quota 1.460 in direzione delle Cervaiole. Gli scontri si protrassero per alcuni giorni. I partigiani fecero saltare le strade di Rio Magno, i ponti di Luchera, dei Rossi e di Ruosina, infliggendo gravi perdite a una colonna tedesca che saliva verso le Gobbie. Tuttavia la p[...]

[...] Viviani e Adelmo Rossi.

Gli Alleati effettuarono altri lanci di armi che permisero il rafforzamento delle unità partigiane. Il 24 luglio le diverse bande furono riunite nella 10a Brigata Garibaldi « Gi

no Lombardi », schierata lungo il crinale del Monte Gabberò e del Monte Lieto, da San Rocchino fino a Monte Ornato. Facevano parte del Comando della « Lombardi »: Ottorino Balestri [Libertas], comandante; Alvo Fontani, commissario politico; Lorenzo Bandelloni, intendente. La Brigata risultò composta da 3 compagnie, rispettivamente comandate da Guido Vannucci, Giancarlo Taddei [Beppe] e Loris Palma [Villa].

Il 28 luglio una pattuglia di S.S., spintasi in perlustrazione fino a Monte Ornato, colse di sorpresa due corvè partigiane, una che saliva alla base portando ceste di frutta e un’altra che scendeva a valle con tre muli. Tutti gli uomini furono catturati ma le sentinelle della base, che da lontano avevano scorto quanto accadeva, diedero l’allarme. Il pronto intervento della 13a Squadra servì a liberare i compagni e a mettere in fuga i tedeschi[...]

[...]no Mastromei.

Il rafforzarsi degli effettivi partigiani dopo questo ultimo scontro vittorioso pose il problema di una ristrutturazione organizzativa. La formazione, divenuta ormai molto grande, fu suddivisa in tre unità: la Brigata « Gino Lombardi », comandata da Ottorino Balestri e attestata sulle falde del Monte Frana; la Brigata « Marcello Garosi », al comando di Giancarlo Taddei e di stanza sul Monte Pelone; infine la Brigata comandata da Lorenzo Bandelloni, che si attestò alla Foce di San Rocchino.

L’8 agosto caddero in combattimento la partigiana Cristina Andrimanni e il partigiano Giacomo Zini. Pochi giorni dopo cadde anche Taddei,

il comandante della « Garosi ». Questo periodo fu contrassegnato dalle terribili stragi compiute dai nazisti a Sant’Anna di Stazzema



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 365

Brano: [...]Cacciatori”, ancorché funestata da queste vicende, aprì la strada a una forma di guerriglia che si sarebbe dimostrata la più praticabile sulle impervie Apuane, ossia caratterizzata daM’impiego di formazioni molto agili e in movimento continuo. La loro fine impose una riorganizzazione che coincise con una ripresa anche quantitativa dell’intero movimento partigiano versiliese.

La “Mulargia*

Un primo raggruppamento si ricostituì al comando di Lorenzo Bandelloni che, lasciato il monte Gabberi, si appostò sul monte Cavallo, più sicuro e più vicino a Seravezza, col cui C.L.N., guidato dall’esperto Pietro Marchi, stabilì rapporti privilegiati. Del gruppo faceva parte la maggioranza dei vecchi “Cacciatori” e ad esso si unì un nucleo guidato da Guido Vannucci di Viareggio.

Una seconda formazione si costituì sul monte Prana: la comanderà il fiorentino Marcello Garosi (v.) che, sfollato a Corsanico, vi aveva conosciuto lo studente pisano Giancarlo Taddei ed era entrato in contatto col Comitato militare del C.L.N. di Viareggio tramite don Aldo Alessandri.[...]

[...]azzemesi comandati da Aristodemo Pierotti [Pelle), col quale furono compiuti attacchi ai magazzini Todt di Isola Santa e Vagli di Sotto.

Fallito il tentativo di unirsi al gruppo di Azzari operante in Lunigiana, (v. Lunense, Divisione), la formazione di Garosi si unì a quella di Bandelloni e Vannucci, costituendo così la nuova “Mulargia”, forte di circa 100 uomini. Fu costituito un Comando unico con comandante Garosi, vicecomandante Vannucci e Lorenzo Bandelloni addetto agli approvvigionamenti.

La nuova “Mulargia” poteva riprendere in condizioni di maggior forza il progetto di spostamento verso nord. Il collegamento con i partigiani apuani era consigliato dai C.L.N. versifiesi e in particolare da quello di Viareggio per la necessità di unire le forze e per la difficoltà di assicurare gli approvvigionamenti in Versilia. La formazione di Garosi arrivò dunque al Campaccio, sopra Altagnana di Massa e qui si ebbero i primi approcci con il C.L.N. locale, in particolare con Pietro Del Giudice, comandante del Gruppo Patrioti Apuani. Un’ampia unità di azio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 851

Brano: [...]
Mulargia, Formazione

Nota anche come Distaccamento d’assalto «Garosi», la formazione partigiana « Aldo Mulargia », comandata da Marcello Garosi [Tito) (v.), fu attiva sulle Alpi Apuane nella primavera del 1944 (v. Lucca). Nel maggio 1944, dopo il rastrellamento tedesco che portò all'eccidio di Mommio (v.) la formazione, che aveva assunto il nome di Luigi Mulargia (Aldo), un giovane sardo caduto il 17.4.1944, si fuse con i gruppi comandati da Lorenzo Bandelloni e da Guido Vannucci, il quale ne divenne vicecomandante. Preso contatto con il C.L.N. di Massa, Garosi stabilì la base operativa sulle alture sovrastanti la città, in località Alberghi nel comune di Forno. Nella vicina frazione di Casette si era intanto formato il gruppo « Silvio Ceragioli », collegato alla Brigata Garibaldi « Muccini » e comandato da Enrico Antonioli (Righetto). Ai primi di giugno, per un accordo raggiunto tra comandanti, anche questo gruppo si pose sotto il comando di Garosi.

Dopo i bandi repubblichini del 25.5. 1944 le file partigiane si ingrossarono. La maggior parte d[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Lorenzo Bandelloni, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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