Brano: [...]ra il continuatore dell’esperienza di « Giustizia e Libertà » e di alcuni suoi motivi ispiratori centrali, come riconobbe lo stesso relatore della Segreteria del partito al prihio congresso nazionale di Roma, nel febbraio 1946. Ma allora questa questione non era pacifica, né era omogenea sotto il profilo ideologico e politico la nuova compagine. Il movimento « Giustizia e Libertà », costituitosi nell’autunno del 1929 a Parigi, dopo l’evasione da Lipari di Carlo Rosselli, Francesco Fausto Nitti e Lussu, aveva avuto per base della propria azione l’attività in Italia e non quella all’estero, poggiando in patria soprattutto sull’azione del gruppo milanese0 di Riccardo Bauer ed Ernesto Rossi, sugli amici e collaboratori di Piero Gobetti a Torino, sul nucleo fiorentino rimasto sulla scia del « Non Mollare » (v.) di Gaetano Salvemini e dei fratelli Rosselli; sui giovani repubblicani di sinistra a Roma, questi ultimi collegati con Francesco Fancello e Stefano Siglienti, che tenevano i rapporti con le forze attive del Partito Sardo d’Azione (v.).

Fin dal 1932, la [...]

Brano: [...]r emigrare senza taccia di diserzione politica. Andò quindi in Francia e, da qui, scrisse al rettore dell’Università di Firenze denunciando l'impossibilità di svolgere il proprio magistero sotto un regime di dittatura. Si trasferì poi a Londra, da dove compì anche numerosi viaggi negli Stati Uniti, svolgendo un’intensa attività di pubblicista e di saggista storico per far conoscere al mondo la vera natura del regime mussoliniano. Dopo la fuga da Lipari di Carlo Rosselli ed Emilio Lussu (luglio 1929), Salvemini fu tra i fondatori di Giustizia e Libertà (v.) e, in Inghilterra, diede inoltre vita all'associazione Friends of Italian Freedom che aveva come scopo precipuo la diffusione di materiali di propaganda antifascista.

Sempre in diretta collaborazione con il movimento guidato da Carlo Rosselli e, più in generale, con l’area democraticoradicale dell'antifascismo in esilio, scrisse a getto continuo articoli contro il regime per i principali giornali inglesi e americani, mentre circolava con successo il suo libro La dittatura fascista in Italia (pubblicato [...]

Brano: [...]ntario nella Prima guerra mondiale: dal fronte fu chiamato alla carica di sottosegretario di Stato alla Propaganda, particolarmente attivo nei rapporti internazionali. Al termine del conflitto tornò al “Corriere della Sera” di cui fu redattore capo dal 1919. Antifascista, nel 1925,

quando il quotidiano passò sotto il diretto controllo del regime, si dimise dall’incarico e si trasferì in Francia. Nel 1929 fu tra gli organizzatori della fuga da Lipari di Carlo Rosselli, Emilio Lussu e Fausto Nitti. Pochi mesi dopo, a Parigi, fu tra i fondatori di “Giustizia e Libertà” (v.). Nel 1940, quando i tedeschi invasero la Francia, si rifugiò negli Stati Uniti, dove nel 1941 fu tra i fondatori della Mazzini Society (v.), della quale divenne segretario.

Studioso di politica estera e brillante saggista, negli anni della Seconda guerra mondiale collaborò con numerosi giornali americani ed europei, contribuendo a far conoscere in campo internazionale la causa deH’antifascismo italiano.

Nel 1943 potè rientrare nell’Italia del sud liberata, dove fu chiamato a far par[...]